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incesto

Ospite inatteso


di Membro VIP di Annunci69.it Pulse90
22.02.2024    |    38.068    |    37 9.4
"Finalmente uscì dal bagno ma portò con se l’asciugacapelli..."
Mi chiese se poteva venire a stare da me perché il suo compagno aveva preso il Covid; “certo mamma” gli risposi.
Arrivò tardo pomeriggio, dopo il lavoro, prendemmo quindi due pizze a domicilio per cena.
-“A lavoro come va?”
-“… la ragazza come sta?”
-“… domani vado a fare spesa, cosa ti manca?”
Soliti discorsi tra mamma e figlio, mentre, con la TV in sottofondo, si avvicina l’ora di andare a dormire.
Aprii il divano-letto per mamma in sala, preparammo insieme le lenzuola e tutto l’occorrente per la notte.
A turno andammo a fare la doccia, mentre io curiosavo tra i social e buttavo ogni tanto l’occhio sul film in programma, mamma andò per prima. Finalmente uscì dal bagno ma portò con se l’asciugacapelli.
-“Ti dispiace se mi asciugo i capelli qui in sala? Così puoi andare tu.
-Nessun problema, dopo lo riprendo!
Dopo la doccia, quindi, uscii per riprendere l’asciugacapelli. Dirigendomi in sala, svoltai l’angolo e nonostante la luce soffusa irradiata dalla tv, vidi chiaramente il suo seno bello e sodo, mentre accorgendosi che ero uscito dal bagno, stava indossando rapidamente la maglia del pigiama.
Mamma mi guardò, capì subito dove il mio occhio era andato a finire, prese l’asciugacapelli che aveva poggiato sul divano-letto e mi venne incontro portandolo.
Mentre ero ancora fermo in quell’angolo, stupito e affascinato da quello che avevo visto, - “Lo vuoi o no questo asciugacapelli?” Mi disse porgendolo verso di me con un sorriso d’imbarazzo.
-“Ehm, Si! …Certo!” Risposi quasi balbettando.
Mamma é quel tipo di donna quasi alle porte dei 50 che non si crede e non sa di essere bella, affascinante e con belle forme.
Mentre asciugavo i capelli iniziai a navigare con la mente a proposito di quello che avevo visto. Pensai infatti che, se la fortuna fosse stata dalla mia parte, magari avrei avuto la possibilità di ammirare anche il suo culo e la sua figa; mi sarebbe piaciuto. La trasgressione stava entrando in circolo mentre cercavo di capire il perché di tali pensieri.
Andai a dormire con il cazzo talmente duro ed eccitato che silenziosamente mi masturbai trattenendo con difficoltà l’intensità dell’orgasmo quasi ad ansimare.
Sorrisi e nel contempo spostai le coperte, mi coricai e dopo qualche secondo già dormivo accompagnato dalle sensazioni tra più belle al mondo.

La mattina seguente uscii per andare a lavoro ponendo particolare attenzione a non svegliare mamma che ancora dormiva con il sottofondo della
TV ancora accesa. Quando tornai, ormai quasi ora di cena, la prima cosa che colpii il mio olfatto fu il delizioso profumo di pesce che stava spadellando.
-“Ieri pizza! Oggi pesce!” Mi accolse sorridendo e con una carezza sulla spalla e continuò: “Dai, riponi la tua roba che é quasi pronto!”
Aveva già preparato la tavola quindi mi sedetti e mamma portò la cena in tavola. Serviti i piatti iniziammo a mangiare ma con un silenzio insolito rispetto alla sera precedente; feci della TV un diversivo contro quel silenzio imbarazzante, come i tanto temuti “tempi morti” la sera del primo appuntamento con una ragazza.
-“Che scemo!” Esclamai -“Ho una bottiglia di vino bianco in frigo e non l’ho presa!”
-“In effetti un po’ di vinello ci starebbe bene!” Rispose subito dopo sorridendo.
Presi la bottiglia e sotto lo sguardo incuriosito di mamma, la stappai.
Da quel momento, le conversazioni e soprattutto le risate dietro un talent show in programma, furono più sciolte; senza accorgercene la bottiglia la ritrovammo vuota.
Misi tutto in ordine e mandai la lavastoviglie mentre mamma si rilassò sul divano che durante il giorno aveva riposto e riconvertito levando le lenzuola.
La serata era passata ed erano ormai le 23:00, sedendomi sul divano, eravamo entrambi con arie stanche ma ci incontrammo con lo sguardo inteso sulla “indescrivibile voglia” di rifare il divano-letto.
Riposi lo sguardo sulla TV e mamma quasi sussurrando mi chiese: - “posso dormire nel letto matrimoniale?”
- “Certo mamma, non preoccuparti dormo io qui!” Risposi quasi subito.
Lei mi fece un’altra delle sue carezze sulla spalla e disse: -“Possiamo dormire insieme se non ti crea imbarazzo.”
-“Va bene! Che problema c’é?!”
Quella sera andai io per prima in bagno per prepararmi per la notte ma l’idea di dormire con mamma me lo fece diventare di nuovo duro ed eccitato. Dopo qualche minuto di attesa, nella speranza si abbassasse in qualche modo, quasi nascondendo la parte mi avviai a letto che, essendo in piena estate, tra le lenzuola leggere e chiare, riuscivi a vedere ogni forma.
Poco dopo mamma uscì dal bagno e si avvio verso il letto, non aveva i pantaloncini del pigiama, intravedevo nella poca luce della bachure degli slim neri semitrasparenti in tinta con la canotta con ricamature di pizzo e con una scollatura a V.
Probabilmente ammirai un po’ più del dovuto e mamma si accorse di nuovo che stavo guardando le sue forme.
-“Ma che cosa guardi?” Mi chiese sorridendo.
Non sapevo all’inizio cosa rispondere, il cuore cominciò a battere forte, ma data l’evidenza del panorama che stavo ammirando, anche per via del vino che ancora annebbiava i neuroni, con un sussurro quasi intimorito e anticipato da un lungo sospiro le dissi: -“… Le … tue forme”
-“Ma quali forme?” Replicò
Il cuore palpitò ancora, singhiozzai una volta e pensai che non potevo ormai deviare la conversazione.
-“Le tue forme, mamma! Hai un bel seno, sai mantenerti in forma!” - le risposi guardandola negli occhi questa volta.
-“Bene! Sono contenta che ancora faccio un certo effetto!” - replicò portando indietro le spalle e il petto in avanti sorridendo maliziosamente.
Scostò le lenzuola portandole fino alla pediera del letto e si stese.
Io con lo sguardo caddi sempre nella stessa parte del suo corpo dove notai dalla sua canotta la forma dei suoi capezzoli diventati turgidi.
Anche mamma, seguendo la linea di dove stavo guardando, li osservò e poi mi guardò con imbarazzo.
-“Anche io mi sono eccitato, quindi non preoccuparti.- le dissi spostando anche io le lenzuola e facendogli vedere le forme del mio cazzo ancora duro ed eccitato.
Mamma si fermò con lo sguardo per un po’ verso il mio cazzo e la lasciai a bocca aperta quando le dissi
-“Mi piacerebbe toccare il tuo seno.
Cadde un silenzio tombale per qualche secondo che fu spezzato dalla sua risposta inaspettata:
-“Se ci tieni così tanto tocca pure dove vuoi”.
Non ci pensai due volte, portai la mia mano verso il suo seno accarezzandolo dalla canotta, poi misi la mia mano dentro stimolando i suoi capezzoli.
Per un attimo mamma ansimò, mi guardò negli occhi e mi chiese avvicinandosi:
-“Io posso toccare qualcosa?”
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