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Mio Padre è un Mandrillo, IO sono Peggio -3-


di Membro VIP di Annunci69.it giorgal73
18.03.2024    |    32.699    |    4 9.3
"Sapevo che, se Celeste fosse stata anche solo il 10% simile ad Anna, la serata si sarebbe trasformata in un'altra esperienza indimenticabile..."
Il mio soggiorno in Ungheria si rilevò pieno di emozioni e scoperte altamente vietate ai minori. La mia sorella acquisita e la moglie di mio padre si rivelarono essere una gioia della depravazione. Il loro comportamento mi eccitava e mi inquietava allo stesso tempo. Da un lato, ero affascinato dai loro atteggiamenti disinibiti nei confronti del sesso e dell'amore. Sembravano gioire della natura tabù dei loro desideri, traendo piacere dalla consapevolezza che stavano facendo qualcosa di proibito ed eccitante. D'altro canto, però, non potevo fare a meno di provare un senso di disagio per il modo in cui ostentavano la loro sessualità in pubblico.
Spesso si impegnavano in comportamenti apertamente sessuali di fronte a me, apparentemente incuranti del disagio che provocavano. Nonostante i miei sentimenti contrastanti nei confronti del loro comportamento, mi sono ritrovato attratto dal loro mondo di passione proibita.

Ripensando al periodo trascorso in Ungheria, mi rendo conto che è stato un punto di svolta nella mia vita. È stato un periodo di intensa scoperta di me stesso, in cui ho imparato ad abbracciare la mia sessualità e a esplorare i confini di ciò che era socialmente accettabile. Sebbene sia stata un'esperienza difficile e a volte sconvolgente, so che alla fine mi ha aiutato a diventare la persona che sono oggi.
Mio padre dovette partire per lavoro, o almeno così mi disse, anche se non ne fui del tutto convinto. Tuttavia, mi scoprii felice che mi lasciasse solo a casa, grazie alla meravigliosa esperienza con Viola e Anna.
Anna si rivelò una ragazza libera e sensuale e, dopo una spettacolare notte di passione di cui vi ho già parlato, mi presentò la sua cuginetta “speciale”. Ma torniamo alla mattina successiva.

Mia sorella aveva già lasciato la mia stanza da un po', ma io mi sentivo ancora intontito e decisi di oziare ancora per qualche istante. Alla fine, riuscii ad alzarmi dal letto e mi diressi verso il bagno per una doccia rinfrescante. Mentre mi vestivo, sentivo il pancino vuoto che reclamava del cibo e non potevo fare a meno di pensare alla colazione. Quando entrai in cucina, i miei occhi furono immediatamente attratti dal piatto di uova strapazzate, dal pane appena sfornato e dal bicchiere di succo d'arancia sul tavolo. Era il modo perfetto per iniziare la giornata, qualcuno mi voleva bene e aveva pensato a me!
Tuttavia, mentre prendevo il mio bicchiere, notai un piccolo biglietto piegato infilato sotto di esso. La curiosità prese il sopravvento, mi dimenticai delle uova e preso e ho iniziato a iniziai a leggere la missiva.

«Fratellino, sono dovuta uscire di casa, ma ti ho preparato una veloce colazione. Tornerò verso le 17 per andare da Celeste, mia cugina, per un aperitivo all’ Icebar di Vaci Utca. Anche Lei come me ha passato molto tempo in Italia, perciò tranquillo non avrai problemi a comunicare. Buona colazione!».

Ogni qual volta Anna mi chiamava “Fratellino” mi eccitavo come un coniglietto in astinenza da mesi e anche oggi, quando ci scambiamo qualche messaggio via Watshapp, il mio amichetto di mille avventure si mette sull’ attenti.

Mentre assaporavo la mia colazione e riflettevo sulle poche righe scritte da mia sorella, non potevo fare a meno di sentirmi eccitato e motivato per la giornata che mi aspettava. Sapevo che, se Celeste fosse stata anche solo il 10% simile ad Anna, la serata si sarebbe trasformata in un'altra esperienza indimenticabile.
Con il sorriso sulle labbra, finii di fare colazione e uscii per fare una passeggiata e distrarmi fino all'arrivo delle 17:00. L'aria fresca del mattino era rinfrescante, mi ritrovai perso nei miei pensieri mentre camminavo per le strade affollate. Non potevo fare a meno di chiedermi che tipo di avventura mi avrebbe riservato la notte e come Celeste si sarebbe inserita nel mix.
Il tempo passò velocemente e quando sentii vibrare il telefono che tenevo in tasca il mio cuore e il mio pene ebbero un sussulto.

«Sto tornando a casa, fatti trovare pronto».

Era ora tornare a casa e di prepararsi per la notte che mi aspettava. Non vedevo l'ora di vedere che tipo di magia si sarebbe scatenata. Anna arrivò a casa dieci minuti dopo di me. Ero seduto sul divano a giocare con il telecomando della TV. Non appena entrò in casa, senza neanche salutarmi, mi chiese di alzarmi per controllare il mio abbigliamento. Ero vestito in modo casual ma elegante. Fece un cenno di approvazione e disse:

«Ok, dammi cinque minuti per cambiarmi».

Quei cinque minuti si rivelarono i più lunghi della mia vita. Il tempo sembrava passare molto più lentamente del solito e non vedevo l'ora di vedere cosa aveva in serbo Anna. Finalmente, dopo quella che mi sembrò un'eternità, uscì dal bagno con un aspetto assolutamente meraviglioso. In realtà di minuti ne passarono quarantacinque, quindi non era solo ansia, ma l’effettivo scorrere del tempo.

Indossava un abito corto in ecopelle con piccoli specchi esagonali come decorazione. I suoi tacchi argentati erano alti ben 12 cm e il suo trucco era un bellissimo mix di sfumature viola, dal rossetto all'ombretto. I suoi lunghi capelli erano tirati indietro in un'elegante coda di cavallo, tenuta ferma da un fermaglio a forma di rosa viola. Mentre camminava verso di me, non potei fare a meno di notare il modo in cui il suo vestito abbracciava perfettamente le sue curve. La sua sicurezza irradiava dall'interno e sapevo che questa sarebbe stata una serata da ricordare.
Uscimmo dalla porta, pronti per qualsiasi cosa la serata avesse in serbo per noi.

Prendemmo la fida metropolitana che in pochi minuti ci portò a destinazione. Quando uscimmo dalla stazione, notai il nome della via centrale: "Vaci Utca" e finalmente capii che quel nome strano pronunciato da Anna la mattina apparteneva alla via centrale di Budapest.
Facemmo pochi passi e arrivammo a destinazione.
Entrando, venimmo accolti da una bellissima ragazza che ci consegnò un paio di cappotti e guanti. Non appena superammo l’ingresso, capii il motivo dei cappotti e dei guanti: dentro si gelava.
Mi stupii delle numerose sculture di ghiaccio che decoravano l'interno del locale. I disegni e i dettagli intricati di ogni scultura erano impressionanti e mi lasciarono a bocca aperta. Le pareti di ghiaccio cristalline separavano le diverse sezioni del locale, mentre un magnifico bancone, anch'esso interamente di ghiaccio, attirava l'attenzione di tutti gli avventori.
Anna esaminò l'interno e, dopo qualche istante, individuò il tavolo dove era seduta la cugina. Ci dirigemmo rapidamente verso di lei.

Celeste era una bellezza mozzafiato e assomigliava talmente tanto a sua cugina Anna che potevano essere facilmente scambiate per gemelle. L'unica differenza tra loro era il colore e la lunghezza dei capelli. Tuttavia, tutto il resto dei loro corpi era identico, dall'altezza, alle dimensioni del seno, alle curve dei fianchi e al fisico in generale.
Il taglio di capelli biondo di Celeste ricordava l'acconciatura di Valentina di Crepax, mentre il suo abbigliamento scuro era estremamente erotico e lasciava poco all'immaginazione.
Un'altra differenza significativa tra Celeste e Anna era la presenza di numerosi tatuaggi che ricoprivano il suo corpo sexy e uno piercing al centro del naso piccolo, tondo, ma altamente erotico. Al contrario, il corpo di Anna era puro come quello di un bambino.
I tatuaggi erano ovunque e raccontavano innumerevoli storie. Le forme tribali sul collo, le ragazze giapponesi, i fiori, le rose, le foglie, i serpenti e le farfalle sulle gambe e sulle braccia erano come un bellissimo libro, pieno di meraviglia e di intrighi.
I tatuaggi di Celeste rispecchiavano la sua personalità, che era audace, avventurosa e smaccatamente sexy, come scoprii successivamente. Subito capii di che pasta era fatta, lo dimostrò salutandoci entrambi con un lungo bacio dove la sua lingua cercò le nostre e condivise con noi la sua essenza.
Ormai non mi stupivo più dei componenti di quella famigliola intrigante, ma in realtà Celeste era speciale per un altro motivo e non erano gli altri tatuaggi e né i piercing che in quel momento erano nascosti dagli indumenti.
Ordinammo i nostri aperitivi che ci vennero serviti all’interno di bicchieri di ghiaccio.

«Questa mattina Anna mi ha raccontato che avete fatto i porcellini insieme a Viola e che tu non ti sei tirato indietro. Racconta, ti è piaciuto, lo rifaresti?»

La domanda diretta mi colse di sorpresa e mi fece arrossire immediatamente. Rimasi per qualche secondo a bocca aperta con il vetro freddo premuto contro le labbra e fu un errore madornale. Il vetro aderì e quasi si fuse con il mio labbro inferiore.

«Come sei adorabile, aspetta non tirare, lascia che ti aiuti», disse Celeste.

Si alzò e venne verso di me. Si avvicinò al mio viso, socchiuse le labbra e iniziò a passare la punta della calda lingua esattamente tra il bordo del bicchiere e il mio labbro. Sentii un bellissimo calore sulle labbra e tra le gambe. L'operazione sensuale mi liberò, ma la lingua "celestiale" si intrufolò dentro di me, cercando la mia, che in effetti la stava aspettando.
Mentre Celeste continuava a esplorare la mia bocca con la sua lingua, sentivo il mio corpo rispondere e il mio cuore accelerare per l'eccitazione. I pantaloni non nascosero assolutamente nulla e Celeste poteva vedere la mia eccitazione. Non potevo resistere al suo tocco e non volevo farlo.
Le avvolsi le braccia intorno alla vita e la avvicinai a me, approfondendo il bacio. Le nostre lingue si aggrovigliavano e danzavano l'una con l'altra e potevo sentire il calore e la passione crescere tra di noi.

«Ah, però, vedo che non ti fai problemi. Anna che dici andiamo a casa mia o tua per dare una bella lezioncina di buone maniere al mio nuovo cuginetto?»

Ascoltare quella proposta fece nascere la tipica affermazione di stupore nella mia mente: “Cazzo!!! Ma dice sul serio?” Mi sembrò di vivere in una sorta di film vietato ai minori, eppure non riuscivo e non volevo protestare contro quella fantastica idea.
Forse era il freddo che cominciava a penetrare nelle mie ossa o forse era il fascino di essere circondato da due splendide compagne, ma in ogni caso non riuscivo a resistere alla tentazione. Pagammo le consumazioni e uscimmo dal locale. Fuori all’aria aperta godemmo del piacevole tepore e Anna disse subito:

«Celeste, io penso che sia meglio andare a casa tua, perché altrimenti da noi corriamo il rischio che la mamma ci disturbi e voglia partecipare alla festicciola. Inoltre, a casa tua ci sono tanti giochini che mi piacerebbe utilizzare per divertirci di più».

Celeste sorrise e fu pienamente d’accordo con Anna.

La casa di Celeste era uno splendido loft situato all'ultimo piano di un edificio moderno. Appena entrato, fui accolto da un ambiente spazioso e arredato con mobili contemporanei. La prima cosa che attirò la mia attenzione furono le numerose travi di ferro che ornavano il soffitto, dando allo spazio un'atmosfera industriale. Nonostante le sfumature maschili dell'arredamento, il loft era comunque molto accogliente e invitante. Il soggiorno era arredato con comodi divani in pelle e una grande TV a schermo piatto, che lo rendevano il luogo perfetto per rilassarsi dopo una lunga giornata. La combinazione di colori scuri dei mobili e delle pareti dava allo spazio un'atmosfera sofisticata ed elegante.
La camera da letto si trovava su un soppalco che si affacciava sul soggiorno. Era arredata con un letto accogliente e aveva un'atmosfera calda e invitante. Le pareti erano dipinte con colori tenui e pastello e il letto era adornato con cuscini e coperte di lana. Le grandi finestre lasciavano entrare molta luce naturale, rendendo lo spazio luminoso e arioso. Nel complesso, il loft di Celeste era un vero e proprio riflesso della sua personalità e dei suoi gusti ed era chiaro che aveva dedicato molti pensieri e sforzi per renderlo la casa perfetta.

Mi diressi verso il divano e mi sedetti.

Anna e Celeste, che erano sedute di fronte a me, persero improvvisamente ogni senso di rispettabilità e decenza. Si strinsero le braccia l'una con l'altra e le loro mani trovarono la strada verso i rispettivi fondoschiena, mentre le loro lingue iniziarono a esplorare le rispettive bocche. Le loro labbra ballarono un valzer di morsi e risucchi, mentre si perdevano nella passione del momento.
La stanza si riempì del suono dei loro gemiti e sospiri, mentre continuavano a esplorare i rispettivi corpi. Le mani di Anna vagavano sulle curve di Celeste, tracciando ogni linea e curva del suo corpo. Le dita di Celeste si aggrovigliarono nei capelli di Anna, avvicinandola e approfondendo il loro bacio.
Mentre le guardavo, non potevo fare a meno di provare un senso di invidia. Desideravo partecipare alla loro passione, sentire la morbidezza delle loro labbra contro le mie, esplorare i loro corpi con le mie mani. Ma sapevo di essere solo un osservatore in quel momento e che la loro passione non era destinata a me.

Anna abbassò lentamente le spalline della canottiera di Celeste, esponendo il suo magnifico seno. Due splendidi tatuaggi a forma di ragnatela adornavano i suoi seni e due piercing a forma di ferro di cavallo sui capezzoli. Non potevo fare a meno di provare un brivido di eccitazione quando immaginavo di baciarli e accarezzarli. Anna sembrò aver letto la mia mente e prese l'iniziativa, assecondando i miei desideri. Mentre guardavo le labbra di Anna esplorare i seni di Celeste, sentivo una crescente una fame dentro di me. Volevo partecipare, sentire la morbidezza della pelle di Celeste contro la mia.
Anche Celeste sembrò percepire il mio desiderio come fece Anna qualche istante prima. Mi esortò a partecipare al divertimento. Allungai la mano e le strinsi i seni, sentendone il peso nelle mie mani. Mi avvicinai e le baciai i capezzoli, sentendoli indurire sotto il mio tocco.
Celeste gemette di piacere, esortandomi a continuare. Anna, si allontanò qualche centimetro dalla cugina e ci guardò con un sorriso sornione sul volto, incoraggiandoci a esplorare i nostri desideri. Continuammo a toccarci e a baciarci, perdendoci nel momento.

Mentre la passione tra noi cresceva, Anna si posizionò dietro Celeste e iniziò lentamente a slacciarle i jeans. Con le mani ai lati, li lasciò cadere a terra.
La mia lingua era impegnata in un acceso scambio con quella di Celeste e non potevo vedere cosa stesse facendo Anna. Sapevo solo che l'avevo sentita abbassarsi e poi le sue mani sui miei glutei mi attirarono più vicino al corpo di Celeste fino a fondersi.
Anna continuò a palparmi e mi ritrovai perso in un mare di piacere e desiderio. Il suo tocco era elettrizzante, mi faceva correre brividi lungo la schiena e accendeva un fuoco dentro di me. Il contatto con il bacino di Celeste mi fece percepire uno strano rigonfiamento, ma persi ogni contatto con il suo corpo appena Anna ci divise.

«Ora tocca a me, voglio assaporare Celeste completamente e credimi… Lei è meravigliosa su tutti i fronti!»

Feci qualche passo indietro per lasciare ad Anna lo spazio per inginocchiarsi di fronte a Celeste. Mentre guardavo, le due donne si fissarono negli occhi prima che la biancheria intima di Celeste sembrasse scomparire nel nulla, rivelando la sua vera natura.
Fu allora che mi resi conto che non era una donna qualsiasi, ma una magnifica Transex con un pene imponente e mostruosamente eretto, pronto e desideroso di dare piacere a chi era disposto ad assecondarlo. Le labbra di Anna si avventurarono su quella mazza eretta davanti a lei. Lo cinsero e lo baciarono con immensa delicatezza all’ inizio, ma poi l’azione si fece più intensa. Le mani di Celeste poggiate sulla testa della cugina trasformarono l’innocente pompino in una furiosa penetrazione. Più il tempo scorreva e più i movimenti divennero concitati e profondi.
Litri di saliva colavano a terra e versi pieni di estasi venivano emessi sia dalla bocca piena di Anna che da quella libera, ma sensualmente porca di Celeste.


…Continua…


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Le mie storie sono basate sulle mie esperienze e possono essere considerate come dei diari, ma non sono semplici resoconti. Di tanto in tanto li arricchisco con un po' di fantasia per renderli più accattivanti.

“Questo racconto è la scoperta perversa di un rapporto molto particolare tra la mia sorellastra e la sua cugina particolare. Io sono stato molto fortunato ad essere stato spettatore di un loro incontro e sono grato a entrambe per aver condiviso con me la loro perversione. Ho dovuto dividere il racconto in due perché troppo lungo, grazie per la pazienza, presto pubblicherò la seconda parte.”

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