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Tre stalloni nel mio letto


di Membro VIP di Annunci69.it Oldpig49
11.03.2024    |    711    |    0 8.7
"Suonarono alla porta e io corsi ad aprire tutto nudo con il cazzo dritto, Lucio entrò con il suo amico e mi baciò subito sulla bocca stringendomi forte le..."
Quella mattina, Lucio, mi aveva promesso una sorpresa, saremmo stati in quattro, Ettore già lo conoscevo era venuto insieme a Lucio la prima volta che ci siamo incontrati, avevamo avuto poco tempo per stare insieme, poi incontrai Lucio da solo e fu una cosa meravigliosa: mi amò come non aveva mai fatto nessuno, mi fece sentire una gran troia prendendomi in tutte le posizioni, succhiandomi il cazzo ed il buco del culo con avidità finché il suo lungo pene schizzò nelle mie viscere.
Ettore arrivò per primo, non aspettammo gli altri per spogliarci e finire sul letto, pomiciammo con le nostre lingue strusciandoci reciprocamente, i suoi baci sono caldi e voluttuosi il suo pene è piccolo e spesso non si indurisce molto, ma a me piace sentirlo in bocca che tenta di crescere e il suo sperma che ingoiai la prima volta ha un sapore dolciastro.
Suonarono alla porta e io corsi ad aprire tutto nudo con il cazzo dritto, Lucio entrò con il suo amico e mi baciò subito sulla bocca stringendomi forte le chiappe nude : “Non avete perso tempo porci che non siete altro” mi disse e mi presentò il ragazzone alto che era al suo fianco.
Non perdemmo molto tempo in convenevoli e ci ritrovammo in camera da letto nudi davanti allo specchio dell’armadio, il bel cazzo di Lucio faceva capolino da un tanga rosso di stoffa trasparente e il ragazzone esibiva un cazzo ben al di sopra della norma grosso poco meno di una lattina di birra, ci baciammo in tre mentre io soppesavo quel cazzo enorme con tutte e due le mani e Lucio mi palpava il culo cercando con le dita l’entrata ancora chiusa.
Ci sdraiammo sul letto avvinghiati, le nostre lingue si incrociavano e le nostre mani esploravano tutto quello che c’era da esplorare, ingoiai il cazzo di Lucio fino alle palle facendolo gemere, tenevo con una mano quel gran pisello di Romeo mentre Ettore mi leccava il buco del culo spingendo dentro la sua lingua, passai da un cazzo all’altro e riuscii ad ingoiare perfino il grande arnese di Romeo.
Ero chinato alla pecorina e succhiavo la lingua sensuale di Ettore quando Lucio si mise dietro di me e cominciò a prepararmi il buco del culo infilando le dita e ruotandole per allargare bene l’anfratto, poi appoggiò la sua cappella e comincio pian piano a violare il mio culo ancora stretto, un po’ di dolore che passò in fretta e sentii il suo arnese duro e lungo infilarsi nel retto mandandomi su di giri, leccai e succhiai il cazzone di Romeo mentre Ettore sdraiato sotto la mia pancia leccava il mio cazzo duro fino allo spasimo.
Ormai ero pronto a prendere il grosso calibro, Lucio cominciò a dare ordini:” Romeo, sdraiati che faccio impalare su di te la mia troietta” Romeo obbedì all’istante ed io mi misi a cavalcioni su quel palo , Ettore mi allargò le chiappe e Lucio con le mani e indirizzò quel caldo e grosso arnese in direzione del mio buco bagnato di saliva, mi sedetti piano piano e sentii quel grosso palo scivolare con difficoltà dentro l’ano, rimasi senza fiato a bocca aperta ma il piacere era forte, Lucio con le mani sui miei fianchi mi faceva muovere il bacino su e giù parlandomi dolcemente:” Lo senti, mia dolce puttana, è tutto dentro di te, dimmi che ti piace, amore mio, dimmi che ti piace essere troia”.
Ebbene si, sentirmi usato da quei tre mi mandava in estasi, io seduto sul cazzo di Aldo, Ettore che mi succhiava la cappella e Lucio che , in ginocchio dietro di me mi strusciava il suo cazzo contro le chiappe mentre mi succhiava il collo, ero in estasi, ero la loro troia e potevano fare di me tutto quello che volevano.
Sentii spingere sul buco del culo :” Ora ti faccio provare una doppia penetrazione, tesoro mio, ora spingo il mio cazzo e lo faccio entrare insieme a quello di Romeo, ti farò godere come una cagna in calore” lo fece ed il mio culo si allargò accogliendo quei due cazzi come se fosse uno solo enorme, si muovevano all’unisono, sicuramente già l’avevano fatto a qualcun’altro, pensai , perché erano perfetti, era come se il cazzo di un somaro mi squassasse le budella.
Avevo la bava alla bocca e ansimavo come un ossesso, ero felice di trovarmi in quella situazione e non volevo che finisse mai.
Ma ero sudato e stanco e chiesi un Time out.
Mi sdraiai ancora intontito a pancia in aria , Ettore si avvicinò con un asciugamano prontamente preso in bagno e mi asciugò il viso baciandomi dolcemente mentre Lucio prendeva il mio posto sul cazzo di Romeo :” Vedi, amore mio, anch’io mi faccio penetrare da questa trave che ancora odora di te” amavo quel porco che mi faceva sbattere dai suoi amici.
Dopo aver avuto anche lui la sua parte di cazzo , Lucio mi fece mettere alla pecorina e invitò Romeo a sodomizzarmi ancora, quindi si sdraiò di fianco a me e mentre si faceva succhiare l’uccello da Ettore mi guardava negli occhi : “ voglio vedere la tua espressione quando prendi in culo quella trave “ e sentii la trave sparire nelle mie viscere, godevo come un a scrofa mentre Romeo mi scopava sempre più velocemente e a fondo tenendomi per i fianchi finché disse :” Stò per venire” a quel punto Lucio si alzò di scatto e mentre Romeo sfilava il suo grande cazzo dal mio culo ormai largo disse: “ la voglio io la tua sborra” e succhiò il liquido che fuoriusciva dalla cappella di Romeo che ansimava. Poi si avvicinò a me e mi baciò sulla bocca passandomi il seme che aveva in bocca in un turpe e libidinoso bacio. “ ora tocca me incularti per bene “ mi rimise a quattro zampe e lui in piedi al bordo del letto mi chiavò con tutta la forza che aveva , schiaffeggiandomi i glutei e dicendo che io ero la sua vacca, la sua troia la sua mignotta ma che solo lui poteva spargere il suo seme dentro al mio culo, e così fece, sentii la sua calda sborra invadermi a fiotti le pareti dell’intestino e rimase dentro di me finchè il suo adorato cazzo non uscì da solo ormai afflosciato. MI leccò il culo intriso del suo seme e mi baciò di nuovo stringendomi forte.
Non lo dimenticherò mai..
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