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Amici per la....sborra


di Membro VIP di Annunci69.it compliceCE
12.05.2019    |    3.658    |    4 9.8
"Fu un’azione istintiva, non ci pensò molto e raccolse il profilattico che lasciò sul comodino la tipica macchia di umido causata dal contenuto ancora tiepido..."
Su questo erano stati sempre d’accordo: il loro cazzo meritava di essere protetto, perciò da anni ormai Giulio e Paolo avevano deciso che l’acquisto dei preservativi sarebbe stata una di quelle attività che avrebbero condiviso. Ne occorrevano almeno 4/5 a settimana ciascuno e comprare il pacco in farmacia era un salasso. Bisognava fare scorta, conservarli in un posto sicuro dove entrambi avrebbero potuto fare rifornimento. Portare un preservativo in tasca era un segno di virilità per entrambi; nessuna occasione andava sprecata: fottere sempre e comunque - questo il loro motto! – ma con intelligenza e con la testa sulle spalle.

La domenica mattina l’appuntamento era per le 10, Paolo sarebbe andato a prendere Giulio a casa e da lì al bar per il solito caffè della domenica. Lì avrebbero visto Monica con quel suo culo spettacolare e Lisa, la barista, la cui bocca entrambi conoscevano bene e che tante volte li aveva soddisfatti. Dopo un paio di suonate Giulio finalmente rispose ed aprì. Il suo appartamento era al terzo piano; quando Paolo uscì dall’ascensore, la porta di casa era semiaperta. Entrò e Giulio era in accappatoio: “Scusami, ho fatto tardi. Faccio una doccia veloce e sono pronto. Accomodati, intanto”. “Sei il solito cazzone”, rispose Paolo “ma che ora hai fatto ieri?”
“Non iniziare a rompere i coglioni”, replicò Giulio, Siediti e aspetta”.

L’amico si avviò verso il salotto, accese la TV e decise che avrebbe ascoltato un po’ di musica e visto qualche video su MTV. Si impossessò del telecomando e si accomodò sul divano. Gli bastò voltare lo sguardo per notarla subito: sul pavimento, il colore argenteo della confezione, estremamente noto, brillava alla luce del sole del mattino. La confezione aveva contenuto un Durex e ora giaceva come un involucro vuoto, segno evidente che Giulio aveva scopato la sera prima.

“Bastardo! Ecco perché ha fatto tardi.” – pensò Paolo. In un attimo passarono davanti ai suoi occhi scene che lui aveva visto realizzare tante volte: Giulio che azzannava la confezione e con i denti strappava il lato seghettato; con pollice e indice estraeva il corpo oleoso, soffiava su un lato e srotolava abilmente il preservativo lungo la sua asta vogliosa.

Il ricordo provocò una scossa nello slip di Paolo. Sapeva che il suo migliore amico aveva chiavato e di sicuro gli avrebbe raccontato tutto dopo, ma la curiosità fu più forte di lui: voleva vedere il luogo del delitto.
Si alzò e dirigendosi verso la camera da letto inizio ad avvertire l’odore dei giochi della sera prima. Le lenzuola erano in disordine, accanto a letto la mutanda di Giulio e, infine, eccolo là, sul comodino, il profilattico usato e annodato come solitamente facevano entrambi dopo averlo riempito di sperma. Fu un’azione istintiva, non ci pensò molto e raccolse il profilattico che lasciò sul comodino la tipica macchia di umido causata dal contenuto ancora tiepido e dalla membrana di gomma che lo avvolgeva.

Mentre lo reggeva sul palmo di una mano, le immagini dell’amico che scopava continuavano a scorrere nella sua mente. Quel profilattico aveva toccato le pareti interne di una figa, ma di sicuro l’orgasmo era avvenuto in culo perché Paolo sapeva che a Giulio piaceva venire così, mentre dominava la vittima di turno a pecora.

“Ho dimenticato di gettarlo” – era Giulio, nuovamente in accappatoio, ma stavolta coi capelli bagnati subito dopo la doccia. “Avevo troppo sonno e quando lei se n’è andata, l’ho dimenticato là, sul comodino”. “Tranquillo”, disse Paolo. “Cazzo, ma quanta ne avevi?”.
“Credimi” – rispose Giulio – “uno dei migliori pompini dell’ultimo anno, ho avuto un orgasmo abbondante... Ma non ti fa schifo?” – chiese.
“Ma dai…tra di noi! Ho visto il tuo sperma inondare le zizze di belle ragazze decine di volte. Non ricordi che l’altra volta mi sporcasti il petto? Facesti uno schizzo esagerato”.
Si misero a ridere entrambi. Questo era ciò che li caratterizzava, la capacità di condividere esperienze estremamente trasgressive e di saperci ridere su.

Ancora tutto umido, Giulio si sedette sul letto. Inaspettatamente il suo cazzo stava reagendo a qualche stimolo perché l’accappatoio non riusciva a nascondere la sua virilità. Sì, era proprio una bella erezione quella che stava avendo, ma Paolo non riusciva a spigarsi cosa lo stesse eccitando.

Non c’era imbarazzo su queste cose tra di loro perciò gli chiese: “Non ne hai ancora abbastanza, eh?”. Un sorriso complice si segnò sul volto di Giulio: era arrapato nuovamente.
“Hai mai usato la tua sborra come lubrificante?” chiese Giulio e la domanda arrivò del tutto inaspettata alle orecchie di Paolo. Avevano parlato di femmine, di scopate, avevano condiviso ogni genere di porcata, ma la masturbazione era un tema affrontato superficialmente. Nessuno dei due sapeva i dettagli delle tecniche masturbatorie dell’altro.
“Veramente no. Di solito sputo un po’ sulla capocchia o uso del gel, ma lo sperma proprio no. Funziona?”.
“Passami sto coso che te lo mostro”. Giulio si applicò ad aprire quel profilattico con estrema cura, un po’ era desideroso di mostrare quella porcata all’amico, un po’ non voleva sporcare il letto data l’abbondanza della produzione.
Si slacciò l’accappatoio, versò parte del contenuto sulla sua capocchia e con la mano già sporca di sperma cominciò a segarsi. “e vabbè, a questo punto me ne faccio una anche io”, sbottò Paolo.
Abbassò il jeans e liberò il suo cazzo che scalpitava. Iniziò a lavorarlo come aveva sempre fatto, ma Giulio intervenne: “guarda che c’è ancora mezzo profilattico pieno”.
Con un gesto rapido, Paolo riversò il resto del contenuto sul suo cazzo.

I due amici si erano ritrovati su un letto, la domenica mattina, con le loro verghe possenti a divertirsi. Le loro mani salivano e scendevano lungo le aste sporche e luride di sperma. Allargarono entrambi le cosce, i loro coglioni ciondolavano e seguivano il ritmo della sega che ormai era diventato intenso.
Il primo a godere fu Giulio, una nuova e copiosa sborrata che si unì a quella precedente; nonostante la doccia, il pelo sulla sua pancia era nuovamente sporco. Paolo dovette mettere una mano avanti al glande per raccogliere i fiotti copiosi di godimento bianco.
Ancora una volta era soddisfatti e felici.

Sempre più amici, amici di sborra.
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