Prime Esperienze

CARSEX


di Membro VIP di Annunci69.it CockAndFox
02.10.2021    |    15.404    |    32 9.9
"Avevamo voglia di trasgressione prima della partenza, le intenzioni c’erano, solo che la situazione, la compagnia, le feste super impegnative della notte, ..."
“Credimi, è tutto il giorno che penso a quel dito che mi entra nella figa”

Solo chi vive di fantasie cuck, comprende il piacere che può dare ad un uomo ricevere questo messaggio dalla propria compagna.
Un’eccitazione improvvisa, un colpo, un gradevole formicolio infrenabile.
Stupendo da vivere mentre sei a lavoro, dietro la scrivania con i clienti in attesa del proprio turno…
“Non ti alzare! Stai buono!” cerchi di domare il tuo amico perché, diciamoci la verità, non è il caso!

Tre giorni in campeggio al mare, in una spiaggia naturista, ci avevano rigenerati: ore ore in spiaggia nudi, ad ascoltare musica, giocare a carte, fumare e bere birra…relax più assoluto in compagnia di amici e nuove conoscenze.

Dopo cena ci mettemmo in auto per affrontare le 2 ore che ci dividevano da casa.
Lei indossava solo il suo fantastico kimono di seta, dopo giorni di nudismo è difficile riaccettate i vestiti addosso, specialmente se c’è da affrontare solo un viaggio in macchina.
Adoro averla al mio fianco così provocante e, come dico io, “facilmente accessibile”. Mi piace guidare con la mano sulla sua coscia, salire fino al seno e poi scendere tra le sue gambe aperte…quel contatto liscio, morbido, sensuale è tra le cose che più mi appagano nella vita.

“Olha que coisa mais linda mais cheia de graça
É ela menina que vem que passa
Num doce balanço caminho do mar
Moça do corpo dourado do sol de Ipanema
O seu balançado é mais que um poema
É a coisa mais linda que eu já vi passar”

“The girl from Ipanema” faceva da dolce colonna sonora al nostro viaggio: strada statale sul mare, piena di svincoli per accedere a infinite spiagge e Borghi caratteristici e la luna che riflette sull’acqua.

Avevamo voglia di trasgressione prima della partenza, le intenzioni c’erano, solo che la situazione, la compagnia, le feste super impegnative della notte, avevano fatto si che i giorni passassero senza avere possibilità di qualche esperienza carina.

“Io non volevo andare in quel campeggio, sapevo trovassimo loro, mi sono divertita un sacco sia chiaro, ma mi andava di fare qualcosa di più divertente…”

Mi si illuminarono gli occhi, avevamo superato da poco lo svincolo per una pineta dove sapevo avremmo potuto trovare qualche guardone, così colsi la palla al balzo:

“Andiamo alla pineta! Sono giorni che penso a noi che diamo spettacolo in macchina…”

Sarebbe stata la nostra prima esperienza in macchina, non avevamo chiaro cosa fare, come muoverci e che limiti dare ma l’eccitazione era troppa.
La guardai arrossire in volto, quello sguardo misto tra timidezza e voglia di trasgredire si era materializzato nei suoi occhi, scorgevo i capezzoli turgidi farsi strada tra il kimono di seta, guardavo le sue mani intente ad accarezzarsi e la macchina si riempì presto del suo odore.

La pineta era affollata di macchine che giravano a fari spenti e qualche gruppetto di gay intenti a masturbarsi in cerchio.
Dopo qualche giro per far notare la nostra presenza e lei eccitata a mille, ci fermammo un po’ in disparte con la luce interna aperta:

“Dai iniziamo!”

Esclamò queste parole e si fiondò a succhiarmi il cazzo, con il culo alto e ben in mostra.
Si avvicinò un guardone, gli feci segno di scendere dalla macchina e avvicinarsi a noi, si affacciò dalla mia portiera; la osservava come se avesse visto la madonna e lo invitai ad andare dal lato passeggero abbassando il finestrino.
Era così presa dal mio cazzo che non si accorse che le mani che la stavano toccando sul culo non erano le mie ma quelle di uno sconosciuto, spostai la mutanda e lui subito infilò le sue grosse dita nella figa bagnata.
La vidi dimenarsi, cercare di far arrivare il mio cazzo in fondo alla sua gola grondante di saliva e nello stesso tempo , gemere e concedersi come se lo avesse fatto altre mille volte.

Non dimenticherò mai lo sguardo di lei che si alza dal mio cazzo appena capisce che non erano le mie dita che la stavamo masturbando: uno sguardo eccitato, felice, da Troia!

Mi spostai sul sedile passeggero e la misi a cavalcioni su di me, le mani che la toccavano erano diventate 6 oltre le mie: era un fiume in piena, un turbinio di eccitazione. Aveva mani sul clitoride, sui seni, le mie sul culo e due dita di uno sconosciuto in bocca.
Le piaceva essere al centro dell’attenzione, le piaceva avere quelle mani addosso e godeva, si vedeva che godeva tantissimo.
La feci mettere a pecora con la faccia schiacciata sul sedile, volevo vedere le dita di quegli uomini stimolarla, e in men che non si dica aveva un dito in culo è un paio nella figa, un’altro le massaggiava il clitoride e io intanto la sculacciavo violentemente.
Era da tempo che sognavo, sognavamo questo momento, e la realtà stava superando di gran lunga le aspettative.
Sapevo di avere una gran maiala come compagna di vita, ma viverla e osservarla aveva tutto un altro gusto:
Le ho visto prendere le mutandine e strofinarle in faccia ad uno dei fortunati;
L’ho vista bloccarmi sul sedile vogliosa di essere guardata mentre godeva con l’aiuto di mani sconosciute;
L’ho vista aprire il culo come ad invitare di infilarci dentro più dita possibili;
L’ho vista nel suo kimono sexy diventare ancora più desiderabile, consapevole del suo corpo e delle sue voglie.

Non ricordo tutti i passaggi e tutte le posizioni, so solo che sarei potuto venire già dal primo minuto. Riuscì a resistere per un bel pó, ma poi dovetti cedere alle sue voglie:

“Fagli vedere come mi vieni in faccia!”

Non potevo esimermi dalla sua richiesta, avevo le palle piene e una gran voglia di schizzare, così la misi bene in mostra verso il finestrino, aveva ancora chi la masturbava e la sua bocca accogliente e goduriosa aspettava solo il mio sperma.
Non sprecó nemmeno una goccia di quello che le era finito in bocca, prese la mano di un guardone e si pulì la guancia da qualche schizzo rimasto in faccia.

“Grazie mille ragazzi, buona serata!”

Li salutò e gli chiuse il finestrino in faccia come se nulla fosse.

Eravamo diventati complici di un’altra bellissima avventura, avevamo coronato un altro piccolo desiderio e avevamo goduto in una maniera mai provata prima.
Ci guardavamo felici e soddisfatti ci mettemmo in viaggio verso casa.
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