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In gita con la scuola (seconda parte)


di erremax
15.10.2012    |    29.770    |    0 9.9
"Dopo un paio di minuti per riprendersi si voltò e mi disse “ieri sei stato tu a perdere la verginità, oggi io voglio donarti la verginità del mio culetto” ;..."
Ci trovammo come al solito in camera io e lei e ci infilammo nel letto matrimoniale già nudi. Questa volta volevo farla impazzire, cominciai a baciarle il collo, scendendo poi verso il suo seno; passai la lingua tra quelle splendide tette che aveva e continuai a scendere verso la pancia. Le mie mani intanto si impossessarono delle poppe, le palpavo e le stringevo, le spremevo i capezzoli duri e il suo respiro cominciava già ad essere affannoso. Indugiai con la lingua sul suo ombelico scendendo e risalendo tra esso e il monte di venere; Silvia cominciava a gemere di piacere, il trattamento che le stavo facendo le piaceva. Quando non ce la fece più venne sopra di me a cominciammo un 69 da paura. Avevo la sua figa e il suo buchetto a pochi centimetri dal viso, era una visione da togliere il fiato. Presi a leccargli la fessura affondando la lingua dentro di lei, era diventata un lago. Lei succhiava il mio cazzo in modo sublime, mi passava la lingua su tutta l’asta, dalle palle fino alla cappella. Silvia era al limite, appena le infilai un dito nella figa venne gemendo e urlando il suo piacere e si accasciò su di me. Dopo un paio di minuti per riprendersi si voltò e mi disse “ieri sei stato tu a perdere la verginità, oggi io voglio donarti la verginità del mio culetto” ; non potevo credere alle mie orecchie, Silvia voleva farsi fare il culo da me! Mi diede un tubetto di lubrificante che aveva comprato quel giorno e disse di fare piano perché aveva paura del dolore. Si mise a pecora sul letto alzando ben bene il culo. La rassicurai e cominciai a ungerle il buchetto. Cominciai a lavorarle il suo forellino con un dito, appena lo infilai lei si irrigidi, ma poi si rilasso immediatamente. Passai alcuni minuti a penetrarla con le dita, prima uno, poi due, fino a quando mi sembrava pronta. Lubrificai il mio cazzo e lo puntai su quella rosellina inviolata, cominciai a spingere e sentivo Silvia che mugolava di dolore ma resisteva. Quando entrò la cappella gridò di dolore ma non volle fermarsi, mi incitava a continuare. Alla fine glielo spinsi tutto dentro, e dopo qualche istante per far adattare il suo buco a quella intrusione cominciai anche un avanti e indietro che aumentò ancor di più la mia eccitazione. Silvia tra i vari urletti di dolore mi diceva di continuare e di non fermarmi che le stava piacendo, In realtà le lacrime sul suo viso dicevano un'altra cosa, ma era decisa a donarmi il suo culo fino in fondo. In breve tempo le schizzai tutta la mia sborra nel culo provando un piacere immenso. Dopo essere uscito da lei le presi tra le mani il viso e la baciai con passione. Lei ricambiò il bacio e mi disse “è stato doloroso, ma mi è piaciuto. Domani sera lo rifacciamo!”. Aveva gli occhi gonfi per il pianto ma era contenta per il dono che mi aveva fatto. Stavo scoprendo una persona diversa dalla stronzetta isterica che conoscevano tutti gli altri, mi faceva tenerezza e……ci stavamo innamorando.

Poi la sera dopo…….
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