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Prime Esperienze

La sconosciuta


di MrMellors
08.12.2023    |    5.010    |    4 8.7
"“Hai mantenuto la promessa ora ti spetta la ricompensa”..."
Sono fermo in auto, bendato, intorno c’è un silenzio irreale.
Sono seduto sul sedile del passeggero di una macchina in cui non sono mai salito prima.
Le indicazioni erano chiare, una berlina rossa targata CK 1...., aperta. Entra siediti e indossa la cintura e la benda che trovi sul cruscotto.
Non posso aver sbagliato!
Passano alcuni minuti che mi sembrano interminabili. Qualche dubbio mi assale ma tutto il mio corpo mi dice che ho fatto bene ad accettare.
Sento un rumore, lo sportello si apre e sento subito un profumo, mi ricorda una viola con una nota di spezie.
Non parla ed io attendo. Poi un semplice: Ciao! La voce calda, calma e sicura. Io replico ma la mia voce esce roca, forse un po' tremante.
Ho la bocca asciutta, la lingua secca, le gambe tese ed uno strano calore che mi pervade.
Sento che si muove, infila la chiave, mette in moto. Andiamo! dice.
Sobbalzo sul sedile quando accelera veloce per entrare in strada. Un imbarazzo palpabile ed irreale sapere che sono visto, ma non posso guardare. Ma lo sapevo quando ho accettato, ora lo vivo in prima persona.
I patti erano stati concordati con gran dettaglio affinché tutto si svolgesse senza intoppi. Compreso il mio silenzio.
Il silenzio è interrotto dalla sua voce calda, sicura: Tranquillo il viaggio sarà breve! Tra poco siamo arrivati, in giro non c’è nessuno.
Tutte queste parole mi spiazzano, la sua voce mi piace e la mia immaginazione viaggia veloce.
Penso a quello che mi ha detto, immagino il luogo dove tutto si compirà, mi prendo il mio tempo per pensare mentre continua a guidare.
Mi rendo conto da solo che la strada ha molte curve e che non guida benissimo. Non vedendo le curve in anticipo ne subisco la forza centrifuga e ondeggio aggrappandomi dove posso ma scivolo e non volendo poggio la mia mano sulla sua coscia per evitare di cadere. È un attimo.
Che fai? Non erano questi i patti! Reggiti al sedile!
Un ultimo sobbalzo poi un “Ok, siamo arrivati”. Non vedo nulla tanto è spessa la benda ma anche perché ormai penso sia buio pesto.
Non parlo, la mancanza di salivazione mi rende faticoso parlare.
Sento che fa manovra, parcheggia e spegne il motore. Aspettami che guardo in giro!
Seguo curioso i rumori ma non riesco a capire molto.
Poi la portiera si apre dalla mia parte e sento le sue parole: Slacciati la cintura ed esci, ti guido io!
Esco a fatica, mi alzo in piedi e mi sento preso sotto al braccio. Cammino, portato quasi per mano, e ricevo le istruzioni minime per non cadere.
Sento che attraversiamo un cancelletto e percorriamo una superficie dura, sembra asfalto. Sento che fruga in tasca per cercare qualcosa, forse una luce. Percorriamo ancora alcuni metri poi ci fermiamo.
Fermo qui! Sento dei fruscii come di stoffa mentre io rimango in silenzio. Dopo poco un nuovo ordine. Spogliati e rimani in shorts!
Mi spoglio ma rischio un paio di volte di cadere mentre mi sfilo i pantaloni. Perdo l’equilibrio e scivolo in avanti ma mi accoglie inaspettata una pelle vellutata cui le mie mani si aggrappano istintivamente. Ho il suo seno sul mio palmo destro e la sinistra sul suo fianco morbido. Lei grida che fai? Stai attento!
Zitto, non replico ma mi godo quel momento in cui ho potuto toccarla. Lei si deve essere spogliata prima mentre sentivo quei fruscii perché sia il seno che i fianchi sono nudi. Termino di spogliarmi e spero in cuor mio che i miei vestiti mi saranno restituiti. Mi fa spostare di alcuni metri tenendomi per mano.
Sono lì fermo, quasi nudo, attendo. Sento dei rumori, Lei non parla e spero di non essere caduto in una trappola. Ma non c'è molto tempo per ragionare, né per interrompere ora quel gioco, né soprattutto lo voglio! Sento già una leggera eccitazione tra le gambe.
Dopo mesi di chat ci eravamo accordati per questo incontro al buio con la promessa che non avrei cercato di togliere la benda altrimenti il gioco sarebbe stato interrotto.
Sono in piedi e non sento più alcun rumore. Attendo ancora poi una mano mi tocca, poi un'altra. Sento il calore del suo corpo, sento il suo fiato vicino al mio collo. Sono fermo, mi ha fatto appoggiare ad un muro, penso. Le sue mani mi scivolano addosso, lentamente soffermandosi sui miei capezzoli poi scendono ancora mentre adesso sento le sue labbra sui capezzoli prima uno, poi l’altro. Le sue mani raggiungono i miei boxer e sento che li sfilano. Sono in imbarazzo perché le sue carezze sul mio corpo mi hanno già eccitato e lui svetta, incolpevole, verso l’alto. Un tempo sospeso, lei non sembra esserci più. Poi sento un soffio sul glande, i pensieri si affastellano, non resisto vorrei togliermi la benda, voglio vederla.
Fermo!
Lei sembra aver intuito i miei pensieri. La sua voce mi ha svelato che è di fronte a me ma più in basso vicino al mio pube. Mi blocco, poi sento una mano che carezza l’asta la avvolge e piano piano la stringe per poi cominciare a muoversi avanti e dietro. Una tortura non vedere ma anche una eccitazione incredibile. Tutte le sensazioni acuite dall’unico senso in gioco, il tatto della mia pelle. La sua mano mi masturba ma non per farmi venire piuttosto sembra voglia studiare la consistenza e la larghezza così come le mie reazioni. Il tempo si dilata, non so più dove sono. La sequenza si confonde nel mio ricordo ma una cosa è certa sento le sue labbra avvolgermi il glande ed esplorare tutta l’asta del pene. Istintivamente muovo le mani e le pongo sulla sua testa. È un attimo e lei mi mordicchia l’asta per farmi smettere, io grido impaurito. In quell’attimo ho capito che ha qualcosa sulla testa sembra un cappuccio o forse una maschera. Lei smette di succhiarmi e si allontana.
Ricordati niente mani, niente contatti se non quelli che ti chiedo io! E adesso vieni qui!
Mi sento trascinare e girare poi mi lega i polsi dietro la schiena e mi ordina di inginocchiarmi su qualcosa di morbido. Rimango fermo.
La sento muoversi, sembra mi stia scavalcando con una gamba, ma non capisco dove è Lei rispetto a me. Rimango fermo in ginocchio, le mani lungo i fianchi.
Poi la sua voce: Inchinati in avanti e non temere la sorpresa ti piacerà.
Piano, lentamente senza perdere l’equilibrio mi inchino, metto le mani indietro per equilibrarmi e subito sento l’odore che mi inebria. Mi sale subito alla testa quell’odore inconfondibile di donna, mi avvicino ancora rischiando di perdere l’equilibrio e la mia guancia tocca una coscia. Meglio, adesso sono e dove devo andare. Lei mi aiuta guidandomi con entrambe le cosce ed io mi lascio in avanti fino a toccare con il naso un manto folto di peli. Mi inebrio e mosso da un istinto primitivo socchiudo le labbra per sporgere la lingua.
Adesso hai capito che il tuo compito è solo uno: farmi godere!
Non so bene cosa sia successo e quale sia stata la sequenza, ho semplicemente perso la testa inebriato da quell’odore. Ho vissuto un blackout che inizia nell’esatto momento in cui ho sentito il suo sapore, quando la mia lingua ha leggermente dilatato le sue labbra. Credo di aver percorso in largo e lungo quella prateria di profumi, di essermi bagnato la barba che è ancora impregnata di lei e mi sono risvegliato solo quando la sua mano mi ha bloccato forte la nuca mentre le sue cosce mi stringevano tappandomi le orecchie e l’ho sentita fremere a lungo e gridare mentre i fluidi uscivano copiosi dalle sue labbra.
Lei si deve essere accorta che non respiravo ed ha aperto le cosce dicendomi solo: Ecco questo volevo!
Io ho tossito per il soffocamento e poi ho cercato con le labbra tutte le gocce di lei sul suo pube bagnato.
Lei è tornata alla realtà e mi ha alzato in piedi per poi girarmi.
“Hai mantenuto la promessa ora ti spetta la ricompensa”.
Pur se con la benda ho percepito la presenza di una luce forte di fronte a me. Poi con un movimento rapido ho sentito le sue labbra sui miei capezzoli, morderli e succhiarli, poi baciarli mentre la sua mano esplorava il mio pene che era sempre rimasto eretto e quasi dolorante.
L’ho sentita scivolare sul mio corpo per poi prendere il pene tra le sue labbra come a riprendere il discorso interrotto prima. Io ero stordito, inebriato ma non appagato, la tortura delle mani legate dietro la schiena mi creava una grande tensione che si è sciolta quando il suo gioco di lingua sul frenulo e l’alternarsi di labbra e gola alla ricerca del Graal di ogni uomo mi hanno tolto ogni velleità di reagire e liberarmi. Nessun suono, nessuna parola, solo una concentrazione assoluta su quelle labbra così morbide e delicate ma decise che mi hanno tolto le forze e quando la sua mano mi ha carezzato i testicoli per poi soppesarli e stringerli ho sentito le contrazioni partire dalla base del pene e in un attimo di inutile lucidità ho detto: Vengo!
Ho sentito le sue labbra stringersi intorno al pene e chiudersi ad imbuto e dopo le prime due contrazioni ho sentito la sua lingua toccare la punta mentre il seme scorreva nella sua gola. Poi mi ha liberato da quella stretta ed io ho continuato ad emettere fiotti di sperma in tutte le direzioni.
Il silenzio è divenuto irreale mentre recuperavo il fiato e le forze.
Non ho un ricordo chiaro del dopo, so solo che ci siamo rivestiti e mi ha lasciato dove ci eravamo incontrati mettendomi in mano un pezzo di stoffa. Un semplice: Grazie! È stata la sua ultima parola.
Non ha risposto neanche quanto le ho chiesto, mentre guidava, cosa sono tutte queste sirene?
Andando via la sua voce dal finestrino mi ha detto: Domani capirai!
Quando ho tolto la benda, mi sono ritrovato in mano la sua mascherina nera e lunga con i buchi per gli occhi bagnata del mio sperma. Niente è più successo nulla ed io sono tornato alla mia routine leggero e felice.
Sono passati tre giorni di attesa quando aprendo le Google news sul telefonino ho letto: “Spopola in rete il video dei due esibizionisti” e poi “Ancora senza esito le ricerche della polizia per identificare la coppia bendata che ha fatto sesso sulle panchine del giardino di fronte al municipio in prossimità del lampione con le telecamere”. “Gli investigatori hanno trovato solo un cuscino lasciato a terra”.

Mi si è ghiacciato il sudore addosso ed ho pensato alla sua benda gelosamente custodita a casa quale prova a mia colpa. Poi ripresomi dallo stupore ho chattato con gli amici su WhatsApp per parlare della vicenda e dopo pochi minuti avevo già il video sul telefonino. Nessuno di loro mi ha riconosciuto perché la definizione del video in notturna è fortunatamente limitata e per di più mi si vede solo nudo.
Adesso lo custodisco gelosamente e lo rivedo spesso per studiare la mia carnefice all’opera.
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