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Prime Esperienze

Lezioni private


di Ostrica
12.11.2023    |    2.240    |    5 9.4
"L'eccitazione di entrambi fu massima..."
Una mattina incontrai Elisabetta giù nel cortile del palazzo.
Ci conoscevamo da tempo, quando ero piccolo non mi lasciavo sfuggire le feste di compleanno da lei organizzate per i suoi figli.
" Giacomo, ho un grosso favore da chiederti " mi disse preoccupata.
La guardai sorpreso: " dimmi pure" , le risposi.
Si rasserenò in volto, mi raccontò che aveva problemi con Paolo, suo figlio di sedici anni che non voleva più andare a scuola.
" Cosa è successo?" , Le chiesi.
Si trattava del professore di Greco, lo aveva preso di mira e Paolo si rifiutava di continuare la frequenza a scuola.
" Solo tu mi puoi aiutare" , mi disse Elisabetta quasi pregandomi.
Sapeva che di tanto in tanto tenevo lezioni private di latino e greco.
Per me era un modo come un altro per racimolare un pò di soldi e tenere allenata la mente.
Accettai un primo incontro a casa loro.
Era la fine di Aprile, ormai poco più di quattro settimane ci dividevano dalla fine dell' anno scolastico.
Bussai alla porta, venne ad aprirmi un bel giovanottone alto 1.80, occhi azzurri come il cielo, capelli ricci castano chiaro.
Paolo mi sorrise appena mi vide.
Restai per un attimo esterrefatto, stentai a riconoscere quel bambino col quale avevo giocato in passato, nonostante ci dividessero sette anni.
Quel moccioso piagnucoloso ed un pò viziato si era trasformato in un adolescente dall'aspetto di un giovane adulto con tutti gli attributi del caso.
Un pò imbarazzato entrai in casa.
Mi fece accomodare in salone dove la madre aveva appena portato caffè e biscottini.
Superati i primi convenevoli, dissi loro che ero disposto ad accettare l'incarico delle lezioni private ma a condizione di fare una prova.
Seguii Paolo nella sua camera.
Avevo portato con me la vecchia grammatica greca che avevo adoperato al ginnasio.
Mi avrebbe aiutato a verificare le condizioni scolastiche di Paolo ed il livello di preparazione sulle parti più ostiche delle coniugazioni irregolari della lingua greca.
Mi accomodai su una delle due sedie poste accanto alla scrivania.
Paolo fece lo stesso, sedendosi di fronte.
" Proviamo a tradurre una versione?" , gli domandai con voce seria ma rassicurante.
Egli annuì col capo.
Mi avvicinai a lui con la sedia, mettendomi accanto.
La prima lezione proseguì spedita e senza intoppi, le due ore passarono in un battibaleno, fra una battuta, un sorriso, una declinazione ed una ricerca sul vocabolario di parole e verbi.

" Ci vediamo giovedì alle 16!" , gli dissi al termine della prova, confermandogli così di aver accettato l'incarico.

Tornai a casa col cuore in gola, mille sensazioni mi attraversavano:
Imbarazzo, sorpresa, felicità, eccitazione.
Tutte avevano un minimo comune denominatore: Paolo.
Quel giovane virgulto mi aveva scombussolato.
Mai mi sarei immaginato di nutrire sensazioni erotiche verso un altro maschio, per di più di qualche anno più giovane.
Ma era così, inutile stare a rifiutare con la mente quel che invece il corpo desiderava.
Giunse il fatidico giovedì.
Ero in ansia, non vedevo l'ora di precipitarmi da lui e tenere la lezione.
Il suo sguardo, i suoi occhi azzurri, il suo respiro: un vulcano di sensazioni ed un fiammifero pronto ad accendere il fuoco.
Bussai alla porta, il mio giovane allievo venne ad aprirmi di corsa.
Indossava una maglietta bianca ed un pantalone di tuta grigio.
Il mio sguardo per un attimo si soffermò sulla sua patta, che la tuta lasciava intravedere.
Mi fece entrare con la consueta gioia di chi sta per ricevere un amico.
Ci accomodammo nella stanza ed aggiunse:
" oggi siamo soli, i miei sono partiti per il week end del Primo Maggio".
Lo guardai sorpreso, poi dissi: " resti da solo tre giorni dunque?".Egli annuì sorridendo.
Iniziammo la lezione.
Fuori c'era una luce ed un profumo inconsueti, quelli che solo la primavera napoletana sanno regalare.
Paolo si avvicinò a me con la sedia, incominciò a leggere una pagina di letteratura, affinché io poi lo ascoltassi nella ripetizione.
Ma qualcosa di strano accadde.
Non so ancora spiegare esattamente quale sia stata la miccia, ricordo soltanto che fra di noi si era creata un' atmosfera magica.
Una chimica che soltanto in rarissime occasioni si crea fra esseri umani.
Gli sguardi si univano, l' imbarazzo della prima lezione era soltanto un lontano ricordo.
Ad un tratto scorsi con lo sguardo verso il basso che Paolo stava rimestando nella tuta aggiustando il pisello negli slip.
Aveva evidentemente un erezione improvvisa, quelle che capitano ad un tratto agli adolescenti maschi , a volte senza neanche un motivo scatenante.
Per un attimo colsi il suo imbarazzo , considerato che era seduto accanto a me.
Lo rassicurai: " tranquillo , capita , è normale" , gli dissi sorridendo.
Gli scappò così una grossa risata liberatoria: " vuoi vederlo?", mi aggiunse.
Io annuii ; la curiosità di vedere il pisello di un giovanotto come lui non mi avrebbe dato pace.

Paolo si abbassò velocemente tuta e mutande mostrandomi il suo membro.
Rimasi per un attimo sbalordito: si trattava di un pisello integro di almeno 20 cm.
Egli iniziò a scappellarlo sù e giù davanti a me, quasi a volermi invitare al banchetto del piacere che si stava consumando davanti ai miei occhi.
L'intesa fu immediata, questione di un attimo.
Mi abbassai verso di lui, aprii la bocca ed assaggiai quel piacere maschio che stava davanti a me.
L'eccitazione di entrambi fu massima.
La mia bocca si mosse con una naturalezza straordinaria su ciò che non aveva mai provato.
La lingua si faceva strada sulla sua cappella, alternando passaggi veloci nella parte superiore ed in quella inferiore del frenulo.
I nostri liquidi si mischiavano: la mia saliva era un tutt ' uno con il suo pre cum.
Fu un attimo, Paolo alzò gli occhi azzurri in alto e mi inondò la bocca con un fiotto di caldo piacere.
Il suo seme era mio, la mia bocca era diventata la sua casa.
Lezioni private

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