Prime Esperienze

Malik


di Timidoe
07.07.2023    |    9.083    |    5 9.7
"E oggi era già il 7 luglio e da lì a dieci giorni sarebbe stato il compleanno di Luisa, non c’era molto tempo per organizzare, ma voleva farle una sorpresa, ..."
Giovanni aveva sentito spesso Luisa parlare di quella volta in cui 4 ragazzi su una Jeep le fecero catcalling, sapete quel fischiare o apprezzare fuori contesto, che il più delle volte è inappropriato e dà molto fastidio, ma che quando sei nel mood giusto, allora ti può eccitare?Ecco, in quell'occasione Luisa si eccitò subito, fantasticando di salire su quell'auto e farsi possedere da tutti e quattro. Una fantasia potente, che le fece prendere il tram, con le mutandine bagnate e quando si sedette sulle panchette di legno dure, iniziò a muovere con meticolosità e lentezza il proprio bacino circolarmente, percependo un piacere auto-erotico profondo, immaginando di succhiare uno o due cazzi alla volta, nel retro della Jeep in una zona isolata della periferia torinese.

Quando a un certo punto un signore le si sedette di fianco.
Luisa ritornò subito alla realtà e fu, per lei, come ricevere una secchiata di acqua gelida in testa, un po’ come in quella Challenge che girava in rete qualche anno fa. Si immobilizzò guardandosi attorno con circospezione, ma le parve che nessuno la stesse fissando, anzi il signore a fianco sembrava perso nei suoi pensieri.

Allora, questa volta con intenzione, riprese a muovere il bacino, guardandosi attorno e non ci volle poi molto perché un piacere arrivasse a pervaderle tutta la schiena e le gambe portandola a emettere un lieve gemito che subito, con una prontezza inaspettata, trasformò in una specie di starnuto e come non bastasse, sentendosi perfettamente calata nel personaggio, chiese un fazzoletto di carta a una signora di fronte e si soffiò il naso con disinvoltura prima di alzarsi e scendere. E lì, in piedi alla fermata di casa, il suo sguardo si perse dietro al tram che si allontanava, ma la sua mente riprese a patire il vuoto della sua stanza, che avrebbe raggiunto da lì a poco.

Ma, appunto, Giovanni conosceva bene quella storia di diversi anni prima, prima di incontrare e innamorarsi perdutamente di Luisa. E oggi era già il 7 luglio e da lì a dieci giorni sarebbe stato il compleanno di Luisa, non c’era molto tempo per organizzare, ma voleva farle una sorpresa, regalarle una fantasia… reale. Forse non sarebbe riuscito a recuperare una Jeep e 4 ragazzi vogliosi, o forse sì… ma comunque sentiva che quella era giusto che rimanesse una fantasia. Perché rendendola reale avrebbe cancellato quell'eros ed eccitamento che nasceva ogni volta che la raccontava o che guardandosi negli occhi entrambi, ci ripensavano. Sì perché ormai era una fantasia che anche lui rivedeva, e ogni volta si eccitava al pensiero di lei, di essere soddisfatta da quattro aitanti baldi portatori sani di nerchia. No quella fantasia non l’avrebbe toccata.

A quel punto gli venne in mente, il suo amico del Senegal. Luisa una sera gli aveva confidato che l’unico loro amico che la eccitava veramente, all'idea di farselo, era proprio lui. Ma lui, ci sarebbe stato?

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- Hey Malik, bello sentirti, cosa fai il 17 luglio?
- Hi John, nothing at all, why?
- Vestiti, fra venti minuti sono sotto casa tua, ti devo parlare.
- How did you know that I needed to dress up… whatever…

La loro amicizia era così, uno parlava italiano e l’altro inglese, era iniziata così ed era continuata così.

Per Giovanni è stato difficile arrivare al punto, di fatti accadde appena si stavano per salutare, dopo una birra e chiacchiere di aggiornamento durate per ben più di 2 ore.

- Malik, senti, senza impegno, volevo chiederti… ma se Luisa… fosse attratta da te, e io eccitato all'idea che tu la possedessi, tu come ti porresti…? Naturalmente è una domanda ipotetica…

Malik, non era sicuro di aver capito, stava dubitando del suo italiano, ma ormai erano 10 anni che viveva in Italia, per cui doveva aver compreso correttamente… ma Giovanni nel dubbio riprese:

- What I mean is if Luisa is attracted…
- No, No, Giovanni ho capito… la domanda… ipotetica…

Ecco avevano appena fatto cortocircuito, si erano parlati nella lingua dell’altro… dopo un silenzio di quelli che non puoi quantificare, ma percettivamente senti infiniti, le labbra di Malik iniziarono lentamente a muoversi verso un sorriso e così, come a far loro da specchio, iniziarono quelle di Giovanni…

- Ok, 17 luglio, tieniti libero…
- Nice… I bet I will

Ok cortocircuito rientrato, ognuno aveva ripreso la sua lingua.

17 luglio …

- Giovanni, dimmi almeno dove stiamo andando…
Ma Giovanni per una volta, forse l’unica nella loro relazione, sapeva di non dover cedere… zitto come solo un grande amante sa essere, interpretava quell'eloquenza sottile che non usa le parole e che negli sguardi complici già stava scaldando la serata. Luisa aveva intuito che sarebbe stata un’uscita unica e diversa da tutte le altre, ma non riusciva proprio a immaginare in che modo e questo la destabilizzava ed eccitava insieme.

- Giovanni, la benda sugli occhi…
- Fidati…

Così Luisa si ritrova sul sedile del passeggero, bendata, mentre Giovanni guida spedito nel traffico torinese. Inizia ad alzare distrattamente, sempre di più, la gonna, sapendo che lui le avrebbe guardato le gambe

- Attento alla strada

Allora lui le posa una mano sulle sue cosce color madre perla. E lei va diretta a giocare con il membro già mezzo eretto di lui.

Poi l’auto a un certo punto si ferma, fa un paio di manovre e Giovanni spegne il motore. E lei chiede prontamente:

- Posso togliere la benda?
- No… ora scendiamo, ma fidati e fatti guidare.

Lui se lo sistema nelle mutande, rimettendolo dritto, perché Luisa ci ha messo ben poco a renderglielo duro… ad ogni modo la fa scendere dall’auto e l’accompagna. Salgono le scale, entrano in un locale pubblico, se ne accorge dalla campanella della porta, lei si agita per un secondo, ma poi sa che di Giovanni può fidarsi completamente.

Arrivano forse a un tavolo, la fa accomodare su una sedia e sente una voce famigliare ma che non riconosce subito, sussurrarle nell’orecchio:
- posso avere il privilegio di sbendarti gli occhi?

- Con molto piacere.
risponde Luisa

E si ritrova in un locale luminoso, elegante e... vuoto, con Giovanni che la guarda come se la vedesse per la prima volta e di fianco Malik. Malik. Malik. Non ci credeva, una parte di lei temeva di sbagliare, ma lo sapeva che Giovanni aveva superato se stesso e organizzato una cena, le cui portate principali non sarebbero state quelle dei piatti.

- Perché il locale è vuoto?
- Chiedi a Malik.
- Malik?
- Nel locale ci sono tutte le persone che servono…

Iniziano a mangiare cibo semplice e fresco, mentre Giovanni da sotto il tavolo porta già il suo piede lungo la gamba di lei, fino ad arrivare alle labbra, quelle in mezzo alle gambe e si accorge che Luisa non aveva messo nulla, là sotto, e il loro sguardo, complice più che mai, li fa scoppiare a ridere. Malik non sa bene perché, ma sorride anche lui e la guarda con malizia. A questo punto Luisa appoggia la sua mano sul ginocchio di lui. Scivola col bacino sulla sedia per avvicinare il suo clitoride al piede di Giovanni e intanto continua a far salire e scendere la sua mano, sulla coscia di Malik. Avvicinandosi gradualmente a quel pacco su cui più di una volta aveva fantasticato.
Mangiare diventa sempre più difficile.

Giovanni scivola sotto il tavolo e inizia a leccargliela, partendo dalle labbra esterne e l’interno coscia, senza mai toccare né le labbra interne né il clitoride. Lei inarca la schiena e inizia a gemere. Malik si alza, con la mano di lei che non lascia la posizione, ma anzi raggiunge la base in cui c’è già una bella mazza sveglia. Si avvicina al collo di lei e inizia a baciarla, ad accarezzarla con un soffio delicato, a leccarle il retro dell’orecchio, a mangiarle un lobo. Poi lei gli prende il volto e porta le labbra carnose di lui sulle sue e iniziano a baciarsi, con le lingue che vanno l’una sopra e sotto l’altra. La bava un po’ cade sul vestito sempre più sconvolto di Luisa.

Le sue mani hanno abbassato pantaloni e mutande a Malik e, finalmente, portano il suo cazzo duro, grosso e possente nella sua bocca. Inizia a bagnarglielo, almeno quanto è bagnata la sua figa sotto la lingua allenata di Giovanni che intanto ha iniziato a passare alle labbra interne, alle pieghe, senza arrivare ancora al clitoride. Si prende tutta la cappella in bocca, mentre con la lingua gli accarezza il filetto e ogni tanto risucchia e manda giù la sua saliva al sapore di cazzo Malikiano. E pensa, dovrebbero farci il gusto di un gelato e in testa le parte la canzone “Gelato al cioccolato, dolce e un po’ salato…”.

Poi la canzone si interrompe perché Giovanni porta la lingua dentro di lei e inizia a passare circolarmente la punta lungo la parete alta, dove sa che Luisa prova un piacere profondo. Luisa apre la bocca, Malik lo prende come un invito e affonda con decisione e delicatezza insieme, la sua dura spada e Luisa inizia ad andare su e giù con la testa portandolo dentro più che può. Giovanni ha un cazzo bello, eccitante, e lo sa usare molto bene, ma Malik ha una verga più spessa e lunga e vuole prosciugargliela tutta.

E mentre cerca di metterlo più dentro che può, accarezza il ventre e il petto vibrante di Malik, Giovanni intanto ha iniziato anche a prendere il clitoride in bocca e a succhiarlo, e di fatti ecco un primo urlo di Luisa. Toglie il cazzone di Malik dalla bocca, continua a masturbarlo, mentre geme in quello che sarà il suo primo orgasmo della serata.

Giovanni esce da sotto il tavolo e si toglie pantaloni, scarpe, mutande e tutto, intanto Luisa si è alzata e ha fatto sedere Malik, per sedersi a sua volta sopra quella nerchia dura e lubrificata. Scavalca le gambe di Malik e si mette il membro di lui con decisione, maestria e lentezza, dentro. Non va lenta per paura che le faccia male, ma perché vuole assaporare quella prima volta, per sentire il cazzo di Malik accarezzarle le pareti interne di tutta la sua vagina dalle labbra fino in fondo, millimetro dopo millimetro.

Intanto Giovanni le aveva portato il suo cazzo meraviglioso all’altezza della bocca. E mentre monta Malik, succhia quello di lui come non aveva mai fatto, con la libertà di sentirsi aperta, voluta, piena e disponibile in tutta la sua profonda eccitazione. Sapendo che era tra due persone che la desideravano esattamente per chi era, per chi è.

Nessuno ricorda esattamente tutte le posizioni e incastri che hanno provato, mancava solo che Giovanni e Malik si incastrassero tra di loro. Giovanni ci aveva anche pensato, ma non era certo delle intenzioni di Malik e non voleva rischiare di rovinare tutto, del resto era il compleanno di Luisa, non il suo.

E mentre in uno degli ultimi incastri, Giovanni era entrato, di nuovo, nella porta posteriore di lei, Malik le stava leccando la frontdoor, finché Giovanni non si carica lei sulle braccia, si siede su una sedia e con sguardo ammiccante a Malik, gli fa capire, di riempire quella frontdoor col suo membro e tutto quello che poteva sparare fuori.

Luisa appoggia la schiena al petto di Giovanni, mentre si dimena per sentirne il cazzo duro fino in fondo al suo culo, Malik intanto va avanti e indietro, entra ed esce, cambiando il ritmo e sentendo le pareti morbide e calde di lei, allargarsi e stringersi, mentre lei sente in quella linea sottile che separa i due cazzi, un piacere mai provato prima e viene forse per la terza o quarta volta, facendo uscire anche un piccolo getto di pipì, senza intenzione, ma ormai non tratteneva più niente era completamente in balia degli eventi e del piacere esponenziale che tutti e tre stavano cavalcando.

A un certo punto Luisa dice a Malik:
- Dammelo! Dammelo tutto addosso, dove vuoi tu, scaldami tutta la pelle con il tuo sperma.

E così Malik, dopo un paio di colpi lenti e ben sentiti lo porta fuori, lo tiene fermo nella mano destra, poi tira la pelle indietro e un getto parte e arriva dritto in bocca a lei per poi schizzare su tutto il suo seno e ventre, e quando è quasi scarico, lei lo riprende in mano, lo maneggia, se lo rimette dentro, per ancora una decina di colpi, il tempo di venire di nuovo e poi lo estrae e se lo porta alla bocca. Con una mano lo sega, con le labbra e lingua lo succhia e pulisce, e con l’altra mano si spalma tutto lo sperma ancora caldo sulla pelle, sui seni, intorno ai capezzoli, sulle labbra, sul ventre. Qualche schizzo arriva anche a Giovanni, che non se ne dispiace.

Poi Luisa alza la schiena e cavalca con passione il cazzo di lui, mentre Malik con il suo morbido salsicciotto che penzola in mezzo alle gambe, sta seduto a guardare con piacere e complicità i suoi due amici. Luisa è eccitata dagli occhi di Malik fissi su di loro e inizia a sentire gli spasmi che ben conosce del cazzo di Giovanni, scende dalla cavalcata se lo mette in bocca e si beve tutto quello sperma di piacere e amore, che nessuno potrà mai sostituire ma solo, al massimo, condividere.

Malik è seduto a gambe aperte, Giovanni… anche, e Luisa seduta a terra si è presa tutta la torta che nessuno aveva ancora toccato, e iniziando a mangiarla dice:
- ragazzi sono 40… 40 anni e mai sentita così viva e giovane. Dormiamo assieme stanotte?
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