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Prime Esperienze

Nel fuoco della trasgressione.


di cuccioletto88
26.05.2014    |    2.900    |    1 9.5
"Era come trovarsi con una ex, con cui hai fatto già sesso, ma che non hai idea di come andrà a finire, se te la darà ancora o mai più..."
Il mio battesimo del fuoco della trasgressione.

Sulla liscia e linda superfice del cubo bianco, mi strizzava l’occhio, una rossa, bellissima e sexy, scarpa dal tacco slanciato, come una freccia che ti colpisce diritta al cuore, una di quelle calzature che avevo sempre immaginato ai piedi della donna ideale. Stava esposta nella vetrina di un negozio, all’interno di un centro commerciale di Vicenza. Osservandola correvo con la mente e pregustavo. Io ero lì, lavato e tirato, perfino profumato, teso come una corda di violino.
Pensavo al mio desidero di conoscere ragazze, a tutte quelle ore spese davanti al computer in cerca di risposte, quando la webcam sparava la mia immagine in rete: «Qualcuna ne rimarrà colpita?» Pensavo.
Ho sempre amato esibirmi. Fin da piccolo cercavo in ogni modo di attirare l’attenzione. Mi piace essere guardato, desiderato, ammirato, mangiato con gli occhi.
Trascorrevo così i miei pomeriggi noiosi, in attesa di una botta di vita.
Un giorno, trascinato davanti al monitor dalla solita noia e dalla voglia di conoscere una ragazza disponibile a fare amicizia, scorrevo le immagini di una videochat, finché tutti i miei ormoni di ragazzo ventiduenne, in assetto di guerra, scattarono sull’attenti quando apparve, davanti a me, il viso di una splendida coguara: una donna bionda, ricciolona, sui quarantacinque anni, decisamente ben fornita. Avete presente quelle predatrici che solitamente indossano minigonne maculate, canottiere con scollature che scoppiano e nulla lasciano alla fantasia, perfettamente a loro agio su trampoli vertiginosi, mentre a ogni passo fanno sbavare anche chi è svezzato da un pezzo? Eccola lì e, cosa davvero interessante, nemmeno tanto lontana da me: la città di provenienza evidenziata, come di consueto, a margine della finestra virtuale, indicava che si trovava a solo una trentina di chilometri di distanza.
La mia timidezza, presa a schiaffi anche dagli ormoni scaduti della prima comunione, si fece da parte e un coraggio inaspettato mi spinse da dentro i pantaloni, la salutai balbettando qualcosa in una specie di sibilo. Lei riscambiò con un sorriso, ma subito sparì dalla mia vista. Accidenti, si era scollegata.
Rimasi ossessionato tutta la sera da quella donna prosperosa e conturbante, tanto che cercai più volte di rivederla, ma senza riuscirci.
Qualche giorno dopo finalmente riapparve. Le parlai subito prima che sparisse ancora.
Una pioggia di sensazioni nuove si impadronì di me. Era diverso dall’essere di fronte a una coetanea che cerca il sesso, ma sempre corredato da doverose promesse d’amore. E poi non sai mai quando è ora di andare a rete. Cerchi il coraggio risucchiandolo con la cannuccia dal fondo del bicchiere di gelato ormai finito, un modo per tenere gli occhi bassi, senza che nessuno si accorga della tua timidezza e poi esci con un: «Ne vuoi un altro?», mentre anche l’ultimo pelo delle gambe avrebbe voluto dire: «Me la dai?». Certo che ne vuole un altro, ma uno da sposare!
Questa donna matura, invece, non cercava l’amore, solo sesso, puro semplice e trasgressivo sesso! Avevo la sensazione che sarebbe passata sopra la mia timidezza come un caterpillar, mi avrebbe spremuto, risucchiato, sbattuto e lasciato a terra esanime. Proprio quello che volevo!
Ben presto gli argomenti delle nostre chiacchierate verterono su questioni piccanti e, senza rendermene conto, si passò all’azione: mi diceva cosa fare, come mostrarmi, come toccarmi, mentre lei si offriva in ogni panoramica, di fronte, di lato, di dietro, di sotto. Si apriva, si allargava. Le sue dita sparivano e riapparivano. È da questo genere di cose che è nato il termine: «smanettone», tutt’altro genere di abilità, rispetto a quella dell’uso della tastiera, che si pensava significasse. Quella visione mi costrinse a divenire il re degli smanettoni.
Ci ritrovammo online diverse volte e le feci parecchie dediche... Interessante, no? Beh, non ci crederete, ma il bello deve ancora venire.
Una sera, pronto per lisciarmi gli occhi su di lei, mi sedetti alla mia postazione e accesi la webcam. La cercai fra i preferiti e, dopo pochi istanti, apparve la solita stanza sullo sfondo ma, con mio stupore, c’era un uomo invece della mia compagna di giochi. Credo di aver detto o pensato: «Orco?!…». Vuoi vedere che mi sono fatto beccare da un marito geloso? Ero pronto a sparire, quando l’uomo mi fermò con un caldo saluto e mi fece subito presente che aveva assistito direttamente a tutte le festine con la mogliettina, appena fuori dal campo visivo della cam. Aggiunse che si era molto eccitato e che, dopo le nostre performance virtuali, si scopava la moglie con un piacere più intenso del solito. Incredibile! Ero oggetto di desiderio di una coppia. Mai avevo immaginato che mi potesse succedere. Non l’avevo considerato possibile. L’esibizione della moglie e la mia, avevano eccitato entrambi al punto che desideravano avere un incontro reale con me, per mettere la moglie al centro delle attenzioni.
Mentre digitava queste parole, non riuscivo a credere ai miei occhi. Io che sono sempre stato un esibizionista, fui scelto da una donna per farlo davvero, per il piacere suo e del marito! La cosa mi stupiva e lusingava e, sinceramente, mi eccitava da matti! Quell’uomo, che ora chiamavo per nome, ma che per privacy non dico, mi fissò un appuntamento per il giorno seguente, nel parcheggio di un centro commerciale della mia città, dove avrei potuto conoscerli di persona. Ci scambiammo il numero di cellulare.
Non stavo nella pelle mentre aspettavo, seduto in macchina. Era come trovarsi con una ex, con cui hai fatto già sesso, ma che non hai idea di come andrà a finire, se te la darà ancora o mai più. E poi in un triangolo con il marito, ti pensi? Come reagirò sul campo? Ero arrivato puntuale e puntuale mi arrivò anche la telefonata che mi indicò di scendere e di raggiungere il negozio di scarpe all’interno dello stabile. Avrei dovuto aspettare davanti all’ingresso. Il mio desidero di fare nuove amicizie erotiche, mi aveva portato fino a lì e ora cosa sarebbe successo?

«Bella, vero?», una voce maschile mi giunse all’orecchio mentre osservavo ancora quella scarpa in vendita. «Sì, molto…», riposi.
«Aspetta di vedere cosa indossa mia moglie…», ribadì con un sorriso malizioso l’uomo bruno, dall’aspetto sportivo, facendomi segno di seguirlo.
Dopo poche decine di metri la vidi, mi aspettava seduta sui sedili posteriori di un suv nero. Restai di stucco, a bocca aperta. Bellissima e arrapante più che mai, vestita in un modo tale, che capii perché non fosse scesa dall’auto, prima. Con il suo bellissimo sorriso mi sciolse come aveva sempre fatto in cam, ma ora potevo allungare la mano e stringere la sua, accarezzarle il viso, passarle le dita tra i capelli, baciarla. Mi chiese di salire e sedermi vicino a lei. Avvinghiati l’uno all’altra i nostri corpi facevano amicizia, finalmente davvero. Il marito si mise alla guida e osservava dallo specchio retrovisore la mogliettina che allungava le cosce sulle mie, mi accarezzava il ventre e mi baciava in bocca, mentre lui conduceva l’auto in un luogo isolato.
Quando si fermò, lei mi aveva già abbassato i pantaloni ed era in ginocchio piegata su di me per farmi una cosa che, così bene, non me l’aveva mai fatta nessuna, prima di allora. Affondava la testa e mi faceva provare emozioni sublimi, tanto forti che mi costringevano a reclinare indietro la testa e ad aprire la bocca ansimante.
Il marito, con gli occhi fissi e socchiusi e con le labbra semi aperte e tirate, seguiva il movimento della testa della moglie. Anche lui gemeva come me, intuivo cosa facesse con la mano, si capiva che provava le mie stesse, intense sensazioni, io direttamente con sua moglie, lui di riflesso, come se fosse me, come se vedesse per la prima volta quella pantera, attraverso i miei occhi, i miei sensi. Incrociai il suo sguardo, sorrise complice, si vedeva che era orgoglioso delle arti erotiche e della bocca della moglie, che mi aveva generosamente offerto. Una bocca dalle labbra forti e carnose, capace di arrivare fino in fondo e, con la lingua, di arrivare ancora più giù. Io gli risposi con una smorfia che voleva significare: wow! Alzai una mano con il pollice all’insù per un istante, ma poi la riappoggiai subito su quella testa bionda, per spingerla a me.
L’altra mia mano, insieme a quella libera del marito, andava in esplorazione dentro la fessura totalmente bagnata e attorno al bel forellino, traendo dagli umori abbondanti, il lubrificante per dilatarlo e poterci entrare più facilmente.
Quando saliva con la testa fino a far schioccare le labbra l’una contro l’altra in un bacio per me, mi guardava diritto negli occhi, sembrava una bimba, birichina e felice, con il suo cono gelato dal gusto preferito in mano. Contemporaneamente spingeva indietro il bacino e le nostre mani sparivano in lei. Mugolava come una felina.
Quello fu un giorno memorabile! Per la prima volta ero entrato nell’intimità sessuale di una coppia. Fu il mio battesimo del fuoco, con una donna focosa e un marito porcello. Di fatto avevo superato l’esame di ammissione all’Università della trasgressione.
Da allora i nostri incontri si sono ripetuti più volte, anche solo per stare in compagnia, in una cornice di armonia e rispetto reciproco. Sono stati loro a introdurmi in questo meraviglioso sito si annunci.
Ora che ho intrapreso la meravigliosa strada della trasgressione con le coppie, spero di scrivere presto molti altri capitoli di questo mio «diario». Voi coppie sarete le protagoniste. Ognuna di voi, che mi farà da insegnante di vita, avrà il suo racconto pubblicato qui. Naturalmente da bravo studente ho già imparato che la riservatezza e la discrezione sono una regola precisa, regola alla quale io per primo non ammetto trasgressioni. Solo la coppia coinvolta si riconoscerà, anche se la verità verrà un po’ romanzata, per rendere il racconto qualcosa di più della semplice cronistoria di un incontro.
Sì, care coppie. Ho scoperto di adorarvi e non posso fare a meno di voi. Studierò a fondo i vostri insegnamenti. Dovrò affrontare esami orali e praticare quello che esigerete da me. Sono totalmente disponibile e vorrei divenire il vostro allievo preferito, così da prendere buoni voti e laurearmi in filosofia del sesso libero e trasgressivo! Non vedo l’ora di scrivere la tesi! Contattatemi per un esame di ammissione ai vostri corsi esclusivi!
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