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Prime Esperienze

Tempesta Ormonale di Mezza Estate – Ep. 8


di Giorgio_2013
28.10.2013    |    6.116    |    0 9.7
"Natalia era vestita con una minigonna cortissima (tipo quelle da scolarette giapponesi dei manga) ed una maglietta attillata, ma molto scollata, che..."
Nei giorni seguenti io e Natalia ci sentimmo per telefono. Natalia mi raccontò di come Loredana era contenta del “servizietto” che gli avevo fatto e di Tiziana, che rientrata tardi martedì sera era stata messa in punizione dalla madre il giorno dopo, una punizione che sopportava con gioia a detta sua e stoicamente con il culo arrossato e allargato.
Natalia poi entrava nei dettagli degli ex-buchini delle amiche, raccontandomi di esserseli fatti mostrare per un giudizio e, soprattutto, per come fare ad attenuare un poco il bruciore nei giorni seguenti al “gioioso” evento, che comunque le aveva soddisfatte appieno.
In questi scambi di telefonate, proposi a Natalia di vederci a casa mia e non sua, causa il fatto che nell’appartamento al piano terra viveva sua zia, quindi poteva esser d’intralcio ai nostri progetti. Natalia visto che avevo campo libero a casa, accettò con gioia, tanto per lei non cambiava nulla, se non il fatto di sentirsi più libera…
Arrivò venerdì e, come convenuto, andai a prendere Natalia all’insaputa di Lory e Tiziana.
Natalia era vestita con una minigonna cortissima (tipo quelle da scolarette giapponesi dei manga) ed una maglietta attillata, ma molto scollata, che prendendo la forma del suo corpo metteva in perfetto risalto le sue curve sinuose, esaltando le sue tette sode.
Arrivati a casa mia, ci accomodammo in soggiorno. Natalia si sedette sulle mie gambe, con la sua gonna corta, mettendo in risalto le cosce nude, e iniziammo a baciarcI, a limonare dolcemente. Io gli accarezzavo le cosce, salendo sin quasi al bordo delle sue mutandine, o meglio come scopri mentre ci spogliavamo, del suo perizoma, che metteva meravigliosamente in rilievo la forma triangolare del suo sesso.
Squilla il telefono. Ci interrompiamo. Guardo il numero. No, è Loredana… che cazzo vorrà? Faccio segno a Natalia di fare silenzio e lei, per tutta risposta, inizia a tastarmi il pisello strusciandolo con la mano, mostrandomi uno di quei suoi sorrisi da porcellina.
- “Ciao Lory. Dimmi”.
- “Ciao Giorgio. Non ti ho sentito né ho sentito Natalia, che è uscita con qualcuno senza dire niente… Cosa fai questa sera? Io e Tiziana possiamo uscire…” – esordì d’un fiato Lory
- “Scusatemi entrambe se non mi sono fatto vivo… Ma tra il lavoro e i miei che sono via, sono stato incasinato. Non ho sentito nemmeno Natalia – qui mi si allungava un attimo il naso – Guarda questa sera non sono nemmeno a casa. Sono … da mio cugino a mangiare, era da tanto che glielo avevo promesso”
- “Quindi non ci sei?...” – la sua era una vocina delusa
- “Mi spiace… non so nemmeno quando torno… Lui e la moglie sono stati gentili ad invitarmi e… capisci…” – risposi altrettanto dispiaciuto
- “Va bene… non è che dopo… non ci fili più…” – lo disse per farmi sentire in colpa
- “Ma che dici! Domani sera ci vediamo come sempre e vi faccio vedere io…” – le risposi piccato e divertito
Continuammo così al telefono, mentre Natalia ravanava per bene, con la linguetta fuori che inumidiva le sue labbra. Alla fine della telefonata, quando chiusi la comunicazione, Natalia sbottò:
- “Era ora. Che palle ‘ste due”
Così dicendo protese la sua lingua fuori dalle labbra verso di me. Io feci altrettanto: iniziammo a limonare come due assatanati, con le mie mani che andavano a stringere il suo culo sodo, mentre le sue continuavano a massaggiare il mio cazzo ormai duro.
Natalia ad un tratto mi disse:
- “Giorgio mi sto bagnando tutta! L’ho rasata completamente per te, dal pube all'ano, sono glabra lì sotto… Sai… dalla fica, quando è eccitata e bagnata, sporgono le piccole labbra… le vedi bene fra le gambe…”
Io la sbatto sul divano violentemente, ingrifato da queste parole, gli apro le gambe accorgendomi del perizoma bagnato, che non lascia nulla all’immaginazione: si vede la spacca aperta.
Inizio a giocare col filo del perizoma, facendoglielo strusciare sulla vagina. Natalia geme e mi lascia fare dopo la sorpresa iniziale di questa mia mossa. Potevo sentire le labbra della sua figa gonfie, aperte e bagnatissime, percependo il turgore del suo clitoride, che si contraeva ad ogni pressione delle mie dita.
Io avevo ormai il cazzo che stava scoppiando nei pantaloni.
Tiro di lato il suo perizoma scoprendo il suo sesso aperto e gli infilo il dito medio nella figa, spingendolo avanti e indietro. Sentivo il profumo dei suoi umori giungermi alle narici, che m’infoiava ancora di più, tanto che spingevo il mio dito ancora più in lei.
Mi sembrava di impazzire!
Natalia si limitava a muovere il suo bacino contro la mia mano … io a schiacciare il suo clitoride con la punta del pollice, continuando a lasciar scorrere il dito immerso nella sua figa avanti e indietro.
Il pollice circuiva il suo clitoride, lo schiacciava per poi scendere sulla spacca della figa ormai spalancata. Stava per godere. Stava per avere un orgasmo, il primo della serata. Orgasmo che Natalia non nascondeva, gemendo e mugolando sonoramente.
Allora spinsi con forza e desiderio due dita dentro di lei, facendole muovere più velocemente, avanti e indietro, senza sosta, schiacciando il bottoncino che ormai era duro sotto il polpastrello del pollice.
Natalia in preda al piacere inconsciamente allargava di più le gambe. Il piacere aveva la meglio su di lei.
Io spingendo ancora le mie dita dentro e premendo sul suo clitoride, portai Natalia ad un orgasmo impetuoso, lasciandola sconvolta ed ansimante sul divano, con le mie dita dentro e il palmo della mano piene dei suoi liquidi umorali, che le contrazioni del suo utero continuavano a far scivolare fuori dalla figa.
La sollevai prendendola in braccio e portandola in camera, con le nostre bocche che si allacciavo in un bacio voluttuoso.
La spogliai. Le nostre labbra si sfiorarono delicatamente … ma il bacio divenne sempre più appassionato, con le lingue che s’intrecciavano e s’inseguivano. Le mie mani iniziarono ad esplorare tutto il corpo di Natalia.
Mi scostai. Vidi i capezzoli di Natalia turgidi. Natalia mi tirò a se posando la sua bocca sul mio collo, baciandolo delicatamente.
Le palpai una tetta e Natalia sospirò… Le mie dita cominciarono a scendere ad accarezzare il suo corpo fino all'inguine. Le accarezzai la passera e infilai dentro le mie dita; Natalia sospirava socchiudendo gli occhi.
Mi chinai a baciare il suo ventre, risalendo così fino all’incavo delle sue tette... Natalia mi offrì un capezzolo, che iniziai a leccare e succhiare avidamente.
Le sussurrai con un filo di voce:
- “Natalia… ciucciami l'uccello …”
Lei tolse la mia bocca dal suo seno, prese ad armeggiare con la mia maglietta sfilandomela. Mi buttò sul letto e mi tolse le scarpe. Mi sbottonò i pantaloni e con rapidità, abbassò sia i pantaloni sia i boxer con una sola mossa.
La mano di Natalia salì seguendo le mie cosce… Sorridendo salì ad afferrarmi il cazzo teso, il quale ebbe un guizzo ed un sussulto… Iniziò a scappellarmi il cazzo delicatamente. Poi scivolò con il suo corpo lungo le mie gambe. Sentii le sue labbra avvolgersi attorno alla mia cappella. Il mio cazzo pulsava dentro la sua bocca!
Lo baciava e lo slinguazzava con la lingua serpeggiante…
- “Natalia non fermati! Leccalo dolcemente… infilatelo in gola… - nel mentre parlavo, sospiravo di piacere con mugolii sempre più forti.
Natalia pompava sempre più forte, leccava le gocce di liquido seminale che comparivano dal foro della cappella con ingordigia, per poi risucchiarlo tutto in bocca.
Inarcavo la schiena dal piacere, mentre lei se lo infilava e sfilava tutto dalla bocca.
Le misi una mano sopra la testa dandogli il ritmo della pompa.
Poi Natalia si fermò e sollevandosi, senza dire una parola, cominciò a baciarmi mettendomi tutta la sua lingua in bocca.
Eravamo io con il cazzo duro da impazzire e scappellato, lei con la figa completamente fradicia.
Natalia lo prese in mano quasi con timore, timore che scomparve in un sorriso da porca mentre soppesava la sua rigidezza e il suo calore, indugiava sul rilievo della sua forma, mentre io fremevo al tocco della sua mano.
- “Prendilo in bocca… fammi un bel pompino!!” – gli dissi
- “Va bene… ma mi devi insegnare come si fa…” - mi rispose prendendomi per il culo
Natalia iniziò con il leccare bene tutta la cappella per poi scendere lungo l’asta di carne a leccarlo fino alle palle, per poi risalire lentamente e… finalmente, mettendoselo in bocca il più profondamente possibile, succhiando e andando su e giù sul cazzo con le labbra. Io mugolavo e la incitavo a farlo, sentendo il mio cazzo ingrossarsi sempre di più.
- “Sei brava… guarda che cazzo mi hai fatto venire…” – le mugolai estasiato
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