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Prime Esperienze

"Un bull per mia moglie 2"


di quartofederico
17.08.2021    |    17.794    |    19 8.9
"- Certo, compreso ambulanza, ospedale e punti di sutura..."

Nel precedente racconto vi ho parlato di due uomini che la stavano corteggiando, quindi contemporaneamente a Giuseppe era comparso Errico, un bull - master calabrese di cinquanta sei anni, che divenne subito nostro amico.
Purtroppo, forse perché lui si spinse subito troppo oltre, ci fu un repentino ripensamento di Lia e non volle più continuare con lui.
In effetti tentò più volte di imporre le sue idee e questo non fu per niente gradito a mia moglie e, non lo nego, neanche a me.
Pure con lui cominciammo a conoscerci e, prima io e lui, ci scambiammo le dovute confidenze. A me si presentò con quello che lui chiamava “ biglietto da visita”, consistente in ciò che segue:
-Come prima conoscenza della coppia, esigo esser ospitato in casa loro, o in altra location, dove dico alla lei di coppia di preparare, su di un tavolo, un sotto piattino da caffè con dentro un tovagliolino merlettato. Dirò loro di sfilarsi le vere dal dito e di metterle in questo piattino. Poi, alla presenza di entrambi, mi farò fare da lei un pompino e sborrerò sul quegli anelli. Tutto questo a stigmatizzare che, da quel momento in poi, prendo in mano le redini del gioco e divento il loro regista.
Questa è una parte di chat che avemmo io e lui:
-Ma prima di arrivare a questo, come pensi di convincerla ed arrivare all’incontro vero e proprio?"
-Beh, dovrò entrare in profonda confidenza con lei, non solo scrivendo, ma anche parlandole al telefono o su "WhatsApp.
Insomma, una conoscenza basilare, fatta su reciproco rispetto, conoscenza e trasparenza".
-Qua, su telegram, di solito lei risponde quando non ci sono. Lei, per farmi contento, si fa fotografare, credo, sperando di farmelo, come dire, venir su? Sa del mio desiderio di vederla felice e sa anche dell’annuncio su A/69.
Dopo questi preamboli con me, comincia il corteggiamento in chat con Lia:
- Ciao, sei Lia? Tuo marito mi ha parlato molto di te.
- Cosa ti ha detto?
- Che sei una donna meravigliosa e che, riguardo a te, ha un grosso desiderio.
Quando Fede mi ha contattato ho accettato subito, anche se non conosco il suo status, se cioè è etero, cuckold o aspirante tale.
- Etero senz’altro ma…cornuto, vorrebbe diventarlo!
- Questo me l'ha spiegato. Se davvero gli vuoi bene e vuoi renderlo felice, devi aiutarlo ad esaudire il suo desiderio. Il mondo dei Cuckolds è un mondo particolarmente eccitante ed emozionante di trasgressione e solo tu puoi…
- Ti stai candidando?
- Certo, se ti va, e lo faremo diventare un gran cornuto, ben etichettato.
Credo che qualcosa di me lo avrai visto, ovvero ti avrà mostrato mie foto.
- Sì, e davvero non sei male, anzi.
- Anche a me ha fatto vedere il tuo book e le foto contenute in esso.
- E che ne pensi?
- Che, rispetto a lui, possiedi quel qualcosa che tutte le donne sognano.
- Ti riferisci al mio…?
- Ebbene sì!
- Grazie, ne sono lusingato
- Sempre che le foto siano reali, ovviamente?
- Realissime al 102%. Oltretutto, lui…,è come il padrone molto discreto.
- Forse per le dimensioni farà un po’ male, ma...
- Tranquilla, con creme, o unguenti, sarà davvero fantastico. Una cappella veramente degna di tutto il resto.
- Più che la cappella, come la chiami tu, è la lunghezza che mi spaventa.
- Sì, bello lungo, così potrai sentirlo fino in pancia.
- Come immagini il nostro incontro, cioè come e dove incontrarci?
- Se venite dalle mie parti, vi porto in un ristorantino sul mare, con antipasti, pranzo e tutto il resto, a base di pesce. Prosecco per brindare e poi…
- Come mi dovrei vestire? Immagino da puttana navigata, vero?
- Sarebbe il top, ma il quadro si completerebbe se arrivassi sotto il braccio dell’aspirante cornuto pronto a lasciarti a me! Comunque, sappi che io adoro la donna che indossa lingerie quasi invisibile: mi trasmettono l’odore della sua pelle, del suo corpo, della sua intimità. Se d’inverno, con sopra una pelliccia, rende davvero l’idea della donna pronta a trasgredire.
- A proposito del corn…di mio marito mi ha accennato al rito delle fedi, me lo spieghi?
-Allora, il rito delle fedi è un mio biglietto da visita, allorché conosco le coppie o a casa loro, oppure in altra location, ordino alla lei di coppia di prendere un piattino sotto tazza da caffè, con dentro un tovagliolino merlettato. Ordino loro di sfilarsi le fedi nuziali e di poggiarle sul tovagliolo. Successivamente intimo alla moglie di guardare negli occhi il marito, di inginocchiarsi, tirarmi fuori il cazzo e baciarlo in punta, per poi iniziare a farmi un pompino. L’uomo contempla, senza commentare, carezza il capo della donna, dandole il ritmo. All’acme lo tiro fuori dalla sua bocca e rivolgo gli spruzzi di crema sulle due fedi, che, come nel rito nuziale, l’uno deve infilare, poi, all’anulare dell’altro. Segno questo che, da quel momento, la fedeltà promessa viene sciolta e loro due iniziano la loro dipendenza da me. E' da quel momento che sono io a dirigere i giochi! Cosa ne pensi, ti intriga?
- Una cosa nuova.
- Giustamente.
- Questo sarebbe il tuo biglietto da visita?
- Ma scusa, Lia, il cornutello dorme?
- Non è ancora cornuto.
- Vediamo di farlo diventare presto!
- Per lui o per me?
- Per lui e, soprattutto, per la tua felicità
- Lo vuoi? Te lo chiamo?
- No!
- L’ ho sentito rientrare, ma io sono in camera da letto.
- Ah, quindi riposi? Cioè, stai distesa sul letto?
- Si!
- Dimmi, lo umili ogni tanto?
- Dipende da cosa intendi per umiliare.
- Beh, in generale o, ancora meglio, a letto.
- Dai, già si mortifica da solo, perché non riesce più…
- Ma non ha erezione o non viene più?
- Dai, non mi va di parlartene, chiedilo a lui. Comunque, all’inizio credevo che avesse un’altra o che non gli piacevo più, poi ho capito, che poverino, sono gli anni che insidiano la sua performance.
- Voglio una tua foto con il gesto delle corna.
- Come sopra, chiedila a lui.
- Ok, ma deve farmi una dedica: a Errico, che mi farà cornuto.
- Non credi di star correndo un po’ troppo? Mi dici come sei fisicamente? Quanto sei alto? Quanto pesi?
- Un metro e novant’uno per novanta due chilogrammi, tu?
- Piccolina, solo un metro e sessanta tre.
- Botte piccola, vino buono!
- Il peso non te lo dico, l’astinenza mi sta facendo aumentare l’appetito.
- Faremo subito degli esercizi…
- Immagino quali hai pensato per me!
- Allora hai immaginato bene…
- Sono intelligente, vero?
- Molto…
- Posso essere un tantino sfacciata? No, dai, non fa niente! Mi vergogno!
- Dai, non devi vergognarti. Ci sono abituato e poi, con me, non devi aver tabù!
- Come mi prenderesti se fossimo in intimità, vediamo se indovini come mi piace.
- A pecora, sicuramente, hai un culo fantastico. Ma anche a smorza candela, così puoi dosare la quantità di cazzo da farti entrare dentro, che ne dici?
- Che sei più sozzone e, forse, anche più porco di mio marito! A pecora, fai paura: potresti deviare la mira e... sai che dolore! Dovrebbe accorrere l’ambulanza!
- Perché, sei vergine in quel posto?
- Con quello che ti ritrovi tra le gambe, mi risvergini anche davanti. A Federico non glie l’ho mai concesso e non so nemmeno cosa si prova.
- Piano piano, tutto arriva; nella vita bisogna provare tutto.
- Certo, compreso ambulanza, ospedale e punti di sutura.
- Ti giuro che non ti farò male e poi... vedrai il piacere che ne seguirà. Molte altre erano scettiche, ma si sono ricredute. Una volta provato, non ci hanno più rinunciato. Te lo garantisco non ti accadrà nulla e sarai pienamente appagata. Fidati!
- Fidarmi di te? E poi è quel pienamente… che mi spaventa!
- Dai, scusa, per questa mia sfacciataggine; ora che penserai di me, che, sotto sotto, sono una mezza...?
- Voglio che osi sempre di più. Intesi?
- Che dici: cancello la chat o vuoi che lui la legga.
- No, no. Deve assolutamente leggerla! Deve sapere che ti stai aprendo con me.
- Ora ti saluto; ho da fare.
- Quando ti ritrovo?
- Presto. Ciao
- Ciao e... pensami!
Ormai Lia era veramente presa da questa situazione, e come poi mi confermò lo stesso bull, fu proprio lei a cercarlo.
L'indomani, mentre io ero in cucina a preparare il caffè, come lo vide in linea:
- Ciao, dormi ancora?
- Ciao, mia bella Regina, dormito bene? Mi hai pensato? Sei ancora a letto?
- Bene, proprio no. Ero agitata, forse per quello che ci siamo scritti ieri sera! Sono ancora a letto e tu?
- Pure io e credimi sono in condizioni...
- Che condizioni?
- Credo che lo sai, come si sveglia un maschio la mattina; oltretutto é un fatto naturale.
- Vuoi dire...?
- Già e mi sembra più grosso del solito. Forse perché sto pensando a te. Il cornuto dove sta?
- Già te l'ho detto, non lo è ancora.
- Rispondi dove sta?
- In cucina, credo, perché?
- Fatti un selfie, e mandamelo.
- Sei matto, perché dovrei?
- Perché così cominci a tradirlo virtualmente; dai non farti desiderare.
- Ora non posso, potrebbe entrare da un momento all'altro.
- Meglio così, facciamo partecipare pure a lui.
- Non me la sento ancora, devi aver pazienza!
- Lo vuoi vedere, il mio?
- In foto?
- E come, se no?
- Dai, ma fa presto; prima che arrivi Federico!
- Ma davvero è di ora questa foto?
- Sì, guarda attentamente; si vede la radiosveglia: vedi l'ora.
- Sì, hai ragione, ma é davvero più grande di quello che mi aveva mostrato mio marito, su quella chat.
- Lo vuoi?
- Come fosse possibile!
- Sei nuda?
- Con solo lo slip; perché me lo chiedi?
- Abbassatelo! Anzi, sfilalo completamente! Dai, ubbidisci al tuo bull.
- E ora?
- Pure io mi son tolto tutto; mi sto carezzando il cazzo e penso che sia tu a farlo. Metti la mano sulla tua patatona e carezzala; pensa intensamente a me e immagina la mia mano. Lo stai facendo? Rispondi.
- Sì, il medio é scivolato dentro; sono tutta bagnata, ma è belloooo.
- Ti sento accanto a me, ti voglio. Se fossi lì con te dove lo vorresti?
- Dimmelo tu.
- Stamattina le mani giocherebbero con la figa ed il buco del tuo culetto e la tua bocca dovrebbe dedicarsi al mio pisellone. Ti piacerebbe?
- Sì, faccio tutto quello che vuoi.
- Dai aumenta il ritmo, vieni insieme a me.
- Vorrei venirti in bocca e fartela gustare fino all'ultima stilla. Dimmi di sì ti prego!
- E tu fammi godere con le tue dita più dentro, dai, più dentro.
- Ma davanti o dietro?
- Dove cazzo vuoi! Ma spingi di più. Più forte e più veloce, che vengoooo!!!
- Sì, sborro pure io; eccotela tutta in bocca, ingoia: é il frutto del piacere che mi ispiri. Ci sei ancora?
- Sì, distrutta, ma ci sono! Sono tutta bagnata che sembra pipì. E tu?
- Sono in estasi. Ho tutta la crema sulla pancia. Aspetta, ti mando una foto.
- Mandala pure: la vedrò dopo, sta arrivando Federico. Un bacio.
- Dove?
- Sulla fronte! Scemo.
La chat me l'aveva trasmessa lui il bull, mio complice, con l'aggiunta 'portamela e le rompo anche il culo!'
Un vero gentleman!!!
Dovevo affrontare il problema con Lia, come si dice: "Il toro va preso per le...corna", ma come fare? Dovevo trovare il momento e l'occasione giusta.
Decisi quella sera, di interrompere l'astinenza e di cercare di parlarle durante l'amplesso, sperando di riuscire a portarla ad un grado di eccitazione decisamente alto.
Ero sicuro che il bull - master, con cui Lia stava intrattenendo queste conversazioni, non era adatto a noi e, anche mia moglie se ne era accorta.
Abitava troppo lontano ed era troppo esigente, specie con una coppia come noi, ancora alle prime armi!
Comunque, era stato, davvero, molto utile per tenermela in caldo, e pure lei lo stava utilizzando per scaricare un po' la sua libido.
Stasera gliene avrei parlato, giusto per capire se davvero volesse proseguire, lasciando il virtuale e provare a saltare il fosso, oppure mettere una pietra sopra su questo progetto.
Se, voleva andare avanti, dovevamo trovare un maschio che faceva al caso nostro, ma a chilometro zero.
Abitiamo sul mare per cui, anche quest'anno, come i precedenti, affittiamo ombrellone e lettini sempre allo stesso lido, in prima fila dal quindici giugno a metà settembre. Questa estate, dal primo di Agosto, a sinistra dietro di noi, l'ombrellone era occupato da un bel signore poco più che cinquantenne, con un ragazzino quasi adolescente. Era suo figlio! Lo avevamo sentito chiamare papà dal ragazzo, e pensammo fosse separato e in vacanza con lui.
Lia fu subito notata dall'uomo e anche lei, di sott'occhio, non evitava di guardarlo.
"Ti piace?" chiesi a bruciapelo.
"Ma... hai sempre questa paranoia nella mente?" bloccando ogni altra mia considerazione, ma gli sguardi non erano per nulla cessati.
Poteva essere lui un eventuale candidato a poter dividere il nostro talamo, sostituendomi? Il tempo è galantuomo, quindi, non resta che aspettare, senza cercare di anticipare gli eventi.
In ogni caso, devo cominciare a guardarmi intorno e cercare chi ha esperienze da vero cuck e chiedere qualche consiglio.
L'unico, che davvero mi può essere d'aiuto è Ivan, un vero amico sincero, disponibile e con decine di esperienze alle spalle. Ora, pensai tra me e me, concentriamoci per stasera: devo riuscire a portarla ad un livello di eccitazione tale, da strapparle la promessa di voler, davvero, imboccare questo percorso.
Nel tardo pomeriggio, decidemmo di fare una passeggiata al porto.
Lia era bellissima abbronzata e con i capelli tirati all'indietro. Indossava un vestitino di cotone lungo, molto trasparente e sotto intimo molto chiaro. Un paio di sandali bassi e la borsetta di stoffa a tracolla completavano la "mise".
Più di uno sguardo, sia di uomini che di donne, ci accompagnarono lungo il percorso. Sguardi sicuramente di ammirazione e lei era davvero contenta per le occhiate che le venivano rivolte.
Un sorrisetto di compiacimento incorniciava le sue labbra carnose.
Sapevamo che, a quell'ora, rientravano i pescherecci e volevamo comperare un po' di pesce. Il nostro pescatore di fiducia, come ci vide mi fece cenno di aspettare e poi ci chiamò in disparte.
"Professore, che piacere rivederla, mi disse in un misto di italiano e dialetto, e la signora è sempre più bella!
"Dai, Salvatore, che hai di buono nel catino?" chiesi sperando che distogliesse lo sguardo da mia moglie.
"Poca roba ma freschissima, stasera accenda la brace e faccia cuocere questa spigola e questa decina di gamberoni"
Erano davvero uno spettacolo e, senza mercanteggiare, pagai e ci allontanammo, sempre seguiti dallo sguardo di Salvatore e dell'altro marinaio.
"Ti stavano spogliando con gli occhi" dissi
"E a te dispiace, vero?" rispose ironizzando.
Non risposi, ma le rivolsi un bel sorriso.
Volevo che questa serata fosse davvero speciale, dovevo chiarirmi una volta per tutte con Lia.
Appena a casa, mentre lei si metteva comoda, io accesi la brace e seguendo i consigli di Salvatore misi il pesce sulla graticola e preparai la tavola in giardino.
Tirai fuori il secchiello del ghiaccio e dal frigo una bottiglia di prosecco, già bello fresco. Accesi lo stereo e feci partire un sottofondo di musica leggera.
Comparve sull'uscio in pantaloncini corti e T-Shirt senza reggiseno, e si distese sulla sdraio, aspettando che le versassi un calice di prosecco.
"Cin - Cin, sei bellissima, ti amo, farei di tutto per farti felice" le sussurrai nell'orecchio, mentre le baciavo il collo.
"Cin - Cin, anche io ti amo e pure io voglio farti felice" mi disse guardandomi negli occhi, ma lessi, nei suoi, un pizzico di imbarazzo.
Per toglierla dal disagio, mi allontanai per controllare la brace e ritornai solo dopo che il pesce era cotto e pronto da mangiare.
Era davvero squisito, e lo accompagnammo con della salsa di maionese speziata ed insalata verde.
Finimmo tutta la bottiglia e, mentre l 'aria della sera si stava facendo gradevolmente frizzantina, esordii
"Ho letto la tua chat con quell’Errico"
"Dove l'hai presa? L'avevo cancellata...Te l'ha girata lui, vero?"
Annuii con il capo, ma le strinsi la mano per rassicurarla.
"Comunque era solo fantasia, anche se mi son lasciata coinvolgere fino a..."non finì la frase, ma capii cosa voleva dire.
"Non mi piace come persona e non gli risponderò mai più" continuò rammaricata.
"Non ti preoccupare...per me non ci sono problemi e a maggior ragione se volessi continuare. Capisco che non ti sto più dando quelle soddisfazioni che ti meriti, ma credimi è solo colpa..."
Mi strinse ancora più forte la mano, mentre continuai:
"Anche se pensi che il mio è un chiodo fisso, te lo ripeto ancora, voglio la tua felicità e non mi vergogno di chiederti di trasformare queste fantasie virtuali in stupende realtà!"
Era bellissima: mi assalì la tentazione di saltarle addosso e cercare di fare l'amore con lei.
Mi lesse nel pensiero
"Stasera, ci proviamo?" mi chiese.
Accennai di sì con la testa, mentre le sfioravo le labbra.
Stavo, però, buttando all'aria tre mesi di sacrifici, a meno che...
Certo, non dovevo assolutamente farla godere, soddisfarla, e cercare di cogliere la sua delusione, per tirare acqua... alle mie corna!
Ci sarei riuscito? Che ero arrapato era vero, ma, forse, se prima di metterci a letto mi fossi masturbato, mi sarei presentato all'appuntamento, sicuramente senza il vigore necessario per farla godere.
"E dai, facciamo così!" dissi tra me e me.
Mentre lei era ancora in giardino a godersi la brezza della sera, scappai in bagno e pensando a lei, tra le braccia del bull, e rileggendo la sua chat, mi eccitai e mi feci una sega con una sborrata eccezionale. Credo di aver pure gridato, ma avevo goduto. Pensai a quante altre volte, in questi mesi, per mantenere l'impegno preso con me stesso, avevo fatto la stessa cosa, ma stasera mi sembrò di averla veramente tradita.
"Speriamo che il gioco sia valso la candela e, dopo aver fatto una veloce doccia, mi ripresentai a lei in accappatoio."
"Ora metto in ordine" le dissi
"Vuoi un aiuto?" replicò lei con un sorrisetto che diceva....non ne ho voglia!
"Aspettami dentro; dieci munti e sono da te".
E sculettando, quasi per provocarmi, si rifugiò in casa.
In effetti impiegai meno di dieci minuti e, sempre con addosso l'accappatoio, mi diressi in camera da letto.
Il condizionatore acceso mi diede una sensazione di fresco e nel buio non riuscivo a vederla.
"Accendi la luce!" quasi mi ordinò.
Al click dell'interruttore, mi apparve in tutto il suo splendore.
Era stesa, a gambe spalancate, nuda sul letto, con un cuscino sotto la testa e un altro dietro la schiena all'altezza del bacino.
Mi stava mettendo a disposizione i suoi due tesori.
Ebbi un attimo di pentimento per quello che avevo fatto poco prima in bagno, ma avrei ceduto tante altre cose pur di raggiungere il mio scopo!
Mi sfilai l'accappatoio e mi stesi nudo sul letto con la testa fra le sue cosce.
Profumava di femmina, ma l'odore era molto delicato. Quando poggiai la bocca sulle labbra turgide della sua vagina, oltre al buon profumo, gustai anche il suo desiderio salato.
Dovevo solo leccarla, baciarla e giocare con le dita. non dovevo permettere al mio cazzo di inalberarsi e di penetrarla.
Il connilingus la stava mandando ai matti e la sua mano premeva sulla mia testa per far entrare più in profondità la lingua. Cominciò a bagnarsi sempre più e dovetti staccarmi appena un attimo per prender fiato, ma poi ripresi subito quella meravigliosa apnea.
La svolta avvenne quando puntai la lingua sul buchetto ambrato del suo culo. Lo sfintere vibrava spinto anche dalle contrazioni della sua figa e in un attimo di delirio:
"Dai chiavami, non ce la faccio più!" esclamò, urlando.
Mi sollevai e, con una finta mortificazione, le mostrai il misero cazzo, nemmeno barzotto.
Lessi lo sconforto sul suo viso e, senza dire una parola, cominciò a masturbarsi con due dita nella vagina.
Volevo farlo io, ma spinse lontano la mia mano e non potei far altro che girarmi dall'altro lato.
Il mio gesto, evidentemente, la bloccò e, giratasi verso di me:
"Scusami, non volevo ferirti, girati di qua!"
Mi girai ed incontrai i suoi occhi, il suo sguardo che percepii pietoso. Era il momento buono per dare l'affondo.
"Sono io che devo scusarmi: credevo che, dopo tanto tempo, qualcosa potesse succedere. Lia non ce la faccio più a deluderti, ti prego, pensa e rifletti sul nostro discorso in sospeso..."
"Delle corna? - disse d'un fiato - ma davvero vuoi che vada a letto con un altro?"
"A questo punto, sì! Non puoi più continuare a darti piacere da sola, sei ancora giovane e desiderabile. Poi ciò che ti chiedo, non sono corna: sono tali quelle che si fanno "tradendo" di nascosto." replicai
"Come ho fatto io, l'altra sera in chat?" bisbigliò.
"Sarei stato più contento se l'avessi saputo da te e non da quella persona, ma non preoccupartene. Ti amo e son sicuro del tuo amore. Quello che vorrei creare fra noi è una maggiore intesa, una complicità diversa da quella che fino ad ora abbiamo avuto, tale che, magari, riaccenda la passione tra noi due. Comunque, deve trattarsi di un gioco e rimanere tale"
"Dammi un bacio e perdonami per prima! Ti prometto che ci penserò per davvero" disse con gli occhi languidi

(Continua)



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