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Prime Esperienze

Visita inaspettata........per tutti e due


di Membro VIP di Annunci69.it Coinvolgenti
26.08.2022    |    1.739    |    17 9.9
"Il nostro "amico" esprimeva ancora una volta il suo forte interesse per i piedi di Angela e la pregava di indossare le scarpe inviate e di mandare..."
Come già detto in precedente racconto, i primi giochi aperti iniziarono intorno al culto dei suoi piedi, come d'altronde era avvenuto anche tra noi, da ragazzi (14 e 12 anni).
Spesso scattavo delle diapositive ai suoi piedi calzati in sandali da sera ma spesso e volentieri mentre calzava zoccoli estivi, di quelli con tacco alto, spesso abbelliti da creazioni di frutta o floreali.
La presa sul pubblico di Fermoposta, che riceveva ogni settimana il nostro tributo, era più che significativo ma, come avviene in tutti i campi, c'erano tre lettori in particolare che valorizzavano ogni servizio fotografico con abbondanti complimenti in lettere hot che ritiravo regolarmente i venerdì pomeriggio al Fermoposta di Piazza Taranto.
Tra questi, uno in particolare, di 50 anni, noi 30, non mancava settimana senza una lettera di complimenti che avvertivamo molto, molto sinceri.
Un venerdì di questi trovai 2 lettere ed un pacco; il nome messo come mittente, vero o falso era proprio di questo ammiratore maturo di Potenza.
La curiosità era enorme e dovetti aspettare il ritorno a casa e il dopocena quando i ragazzi erano nelle loro camerette e noi ci potemmo appartare.
Rompemmo l' imballaggio a 4 mani e dentro trovammo una scatola di scarpe, taglia 39 ed un biglietto scritto fitto fitto.
Il nostro "amico" esprimeva ancora una volta il suo forte interesse per i piedi di Angela e la pregava di indossare le scarpe inviate e di mandare qualche foto solo a lui.
Aprimmo la scatola e trovammo un paio di sandali con tacco abbastanza sostenuto per i gusti dell' epoca; l' eccitazione era tanta e, per ripagare il nostro amico della forte emozione procurata, Angela calzò subito i sandali e cercai di immortalare il tutto nel migliore dei modi; l' indomani mi recai subito dal fotografo vicino casa per poter ritirare il lunedì pomeriggio e il martedì scrivemmo una lettera che rappresentava, almeno in parte l' eccitazione provata e gli chiedevamo di considerare che, così come da lui richiesto, le foto erano dedicate e riservate a lui, e solo a lui.
Una decina di giorni dopo, altro pacco, altri sandali, altro colore, ma stesse emozioni; stesso comportamento nostro e suo. I mesi passavano veloci e il gioco ci aveva un pò preso sul serio, con molto coinvolgimento per tutti e tre.
Quella settimana arrivarono un paio di sandali color rosso con le stringhe da "schiava"; molto sexy ed io procedetti con il servizio fotografico dedicato. La mattina dopo non mi limitai al consueto appuntamento con il fotografo ma mi allungai ad un bel negozio di scarpe, lungo il percorso da casa nostra al lavoro e comprai per il mio Tesoro un paio di zoccoli gialli con tacco alto e molto appariscenti.
Quella sera fotografai Angela mentre calzava quel bel paio di zoccoli con la giarrettiera, in costume, eravamo pronti per le vacanze, con un vestitino leggero e provocante che lei non ha mai messo per strada; un bel servizio, per me, per noi e quindi diretto a tutti i lettori di Fermoposta.
Solo in seguito capii che era un modo per affermare il mio "diritto" di "godere", per primo dei nostri giochi; un sentimento che all' inizio affiora all' improvviso ed in modo imprevisto.
Il servizio piacque più del solito e le lettere divennero tante; la più interessante era dl nostro amico potentino il quale si scusò per il comportamento dei mesi precedenti ed aggiunse il suo numero di telefono per poterci sentire.
Dopo un paio di giorni l'ho chiamato, ci siamo sentiti, non c' era alcun astio ma si è creata subito una empatia; le emozioni si vivevano in diretta e non a distanza di giorni. Mi anticipò che la settimana successiva sarebbe venuto a Roma perchè doveva accompagnare con l' auto blu un grosso personaggio della sua Regione e ci demmo appuntamento davanti al caffè di Piazza S. Eustacchio alle 11,30; lui aveva almeno 2 ore di sicura libertà.
A casa la sera raccontai ad Angela della chiacchierata telefonica ma non le disse del prossimo incontro; volevo essere certo di fare quello che mi ero ripromesso all' istante.
Quel giorno non andai al lavoro ed andai al lavoro in macchina; ad Angela avevo detto di calzare gli zoccoli del servizio fotografico ed il vestitino che usava solo per le foto. Lei acconsentì a questa mia stranezza; quel giorno era a casa anche lei per ultimare le valige per la partenza per le ferie.
Si fece l'ora dell' appuntamento; lui aveva una grossa borsa porta documenti, l' altezza, la descrizione era quella; ci stringemmo la mano ed entrammo al famoso Bar per bere un ottimo caffè.
All' uscita lo invitai a salire sulla mia auto; lui non lo sapeva ma lo stavo portando a casa. Arrivati parcheggiai l' auto e gli dissi di seguirmi; arrivammo al 3à piano e bussai al campanello per non rischiare di combinare qualche guaio; infatti quando Angela guardò dallo spioncino si accorse che ero in compagnia e quindi chiese di attendere un attimo, per mettere un giacchettino e ridurre la visione del suo giovane corpo.
Entrammo, lui rimase folgorato, lei un misto tra incredulità e un pò di imbarazzo ma il dado era ormai tratto.
Mentre ci faceva strada per il salone noi avevamo la possibilità di ammirare il suo fondo schiena e i fianchi da femmina mediterranea; ci invitò ad accomodarci che lei avrebbe preparato un caffè.
Chiesi permesso e la raggiunsi in cucina; lei mi disse: ma sei matto? ed io risposi: sì, di te.
Il mio amore è stata sempre accomodante nei miei confronti e quindi tolse subito dallo sguardo quella espressione un pò scontrosa e tornò con il viso splendente che le è proprio.
Le baciai un pò il collo e le tolsi il giacchetto. Il caffè era quasi pronto ed io raggiunsi il nostro amico e gli feci strada verso la cucina perchè avendo tante emozioni vissute ed ancor più da vivere bisognava agire come amici con poco formalismo.
Angela versava i caffè ed io me ne uscii con un: hai ammirato che giusto coronamento a quei meravigliosi piedi sono gli zoccoli che indossa?
Lui rispose che era una visione unica, un sogno, ed io presi in braccio la mia Fatina e la feci sedere sulla tavola, lei capì e portò i piedi all'altezza della bocca di lui.
Iniziò a leccarle i piedi mentre ancora calzavano gli zoccoli, poi dopo un bel pò iniziò a leccarle pure l' interno delle cosce.
Lei non capiva più niente; si lamentava dolcemente ed era una musica per le mie, le nostre orecchie.
La portammo in camera, sul nostro letto, le togliemmo il vestitino e prendemmo ad usare il suo corpo per la nostra libidine.
Fui il primo ad entrarle nella Fica, con un colpo solo, senza problemi, era fradicia di umori.
La scopai alla missionaria e il nostro amico, per non essere da meno, riprese ad occuparsi dei piedini, prima omaggiandoli e poi, rotti gli indugi, per strofinarci il suo pene.
Quando vidi che era davvero arrapatissimo volevo quasi proporre una sua sostituzione nella mia dolce attività, ma non ce ne fu bisogno; il mio amore mi disse: che dici, Saverio, facciamo godere anche lui? Ed io: aspetta che prendo i preservativi.
E con quelle due veloci battute avevamo formalizzato il passaggio dalle mere emozioni del feticismo alle esperienze di sesso aperto.
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