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Scambio di Coppia

appuntamento al buio :una vacanza in campagna


di cicas
20.10.2011    |    29.510    |    3 9.0
"Anita aveva apparecchiato la tavola, il tempo di toglierci l’accappatoio, metterci una maglietta, scolare la pasta , condirla, ed iniziammo a pranzare..."
La mattina di buon ora, i due amici si alzarono, si vestirono e se ne andarono. Ero rimasta sola, dopo quelle giornate così movimentate, il rimanere da sola mi mise un pochino di malumore. Ovviai subito chiamando la mia amica del cuore Anita. Avevo intenzione di andare qualche giorno nella mia casa di campagna per dedicarmi attivamente al mio lavoro. Mi avevano commissionato la ristrutturazione di un vecchio casale. Anita mi avrebbe accompagnato godendosi assieme a me un periodo di meritato riposo. Qualche giorno libera da gli impegni quotidiani, non le avrebbe che giovato. Unico impedimento, la sua figlioletta di 2 anni. Il problema fu risolto grazie ai genitori di Anita che si offrirono di tenere la piccolina. Anche se coniugata, da mamma apprensiva, non si fidava, nel senso buono della parola, del marito. La mattina stessa dopo aver messo Pepè nel trasportino e prese le sue cose, ci mettemmo in viaggio. Dopo circa due orette eravamo a destinazione. La casa non era lontana ma detestando l’autostrada,ed oltretutto non avendo alcuna fretta, preferivo percorrere la strada statale, ricca di vegetazione, paesini e bar dove prendere un buon caffè. Arrivate destinazione, ci infilammo in casa ed iniziammo ad aprire tutte le finestre per arieggiare gli ambienti chiusi, da qualche giorno. Un pochino accaldate dal viaggio, decidemmo di darci una rinfrescata. Nel vedere la vasca da bagno , Anita propose di farci un bel bagno, tutte e due nella grande vascona. Usanza ormai quasi abbandonata sia dal logorio frenetico della vita, sia dall’avvento della più pratica e veloce doccia . Aprimmo l’acqua ed iniziammo a spogliarci. Entrambe ci scrutavamo osservandoci con curiosità. Anita era veramente un gran fica; due belle tette, gambe lunghe, sedere alto insomma la classica bonazza. Ci immergemmo assieme ed iniziammo a giocare tra di noi schizzandoci a vicenda. Nel corso delle effusioni, Anita mi prese un piede ed iniziò a leccarmelo. Iniziò dalla pianta per arrivare alle dita. Le leccò tutte una ad una, per soffermarsi sul pollice che trattò come un cazzo lo prese tutto in bocca ed iniziò succhiarlo roteando la lingua sulla punta. La cosa mi eccitò al punto che con la mano iniziai a masturbarmi. Lei prese la mia mano e se la mise tra le cosce, invitandomi a toccarle la clitoride. Non era mai accaduto nulla di simile con lei , era la prima volta che ci abbandonavamo a qualcosa di simile. Ci alzammo in piedi e ci continuammo a toccare e baciare. Sentire la sua lingua nella mia bocca, accarezzare i suoi stupendi seni, titinnare i suoi capezzoli durissimi mi riempiva di gioia, donandomi un immenso piacere. Continuammo ansimando di piacere, fino a venire. Indossammo l’accappatoio e iniziammo ad organizzarci per il pranzo. In casa vi era poco, ma un pacco di spaghetti e una bottiglia di pomodoro non mancano mai. Ci preparammo un bel piatto di spaghetti al sugo con due foglie di basilico sopra. Andando a prendere il basilico sul terrazzino, mi accorsi della presenza al piano terra di un ragazzo. Doveva essere un parente del mio vicino, mai visto prima. Iniziammo a parlare del più e del meno. Durante la chiacchierata mi resi conto delle mie condizioni; ero in accappatoio, fino lì poco male, unico inconveniente; sotto ero nuda e lui dal basso vedeva tutto nitidamente. Continuai a parlare agitando le gambe come se niente fosse. Addirittura, non contenta, chiamai Anita vicino a me , pure lei nelle mie stesse condizioni. Il tizio da sotto era in paradiso, a pochi metri da lui, due ragazze si dimenavano su di un balconcino, mostrando apertamente le loro grazie. Rimanemmo ancora un poco a far sbavare il poveretto. Furono i morsi della fame ci richiamarono all’interno. Prima di rientrare accordammo un appuntamento con il nuovo amico per la sera stessa, ci disse che avrebbe portato un amico. Anita aveva apparecchiato la tavola, il tempo di toglierci l’accappatoio, metterci una maglietta, scolare la pasta ,condirla,ed iniziammo a pranzare. Subito dopo ce ne andammo sul grande lettone per riposare. Ero eccitatissima dall’esperienza in bagno con la mia amica, la desideravo di nuovo, volevo baciarla sulla bocca, sulle tette, leccarle la fica il culo ; insomma, averla tutta per me. Non mi aveva appagata quel rapporto fugace nel bagno. Dormimmo per un paio d’ore, ci destò l’ululare di un cane. Mi alzai per preparare un bel caffè. Mi soffermai a guardare la fica ed il culo di Anita, scopertosi durante il riposino. Accortasi di essere guardata, si alzò e mi venne incontro, regalandomi un grosso bacio. Subito dopo accesi il portatile ed inizia il mio lavoro. Intenta a progettare la ristrutturazione dell’edificio, riportando le quote del rilievo fatto amano sul pc., Fui distolta da una chiamata su Messenger. Era un amico di un noto portale per incontri che mi invitava ad uscire con lui e la sua amica, per fare del sesso. Iniziai la discussione con il simpatico ed avvenente corteggiatore, scambiandoci delle foto e delle impressioni . fui sbalordita dalle misure ciclopiche dell’avvenente interlocutore. Chiamai Anita e le feci vedere gli enormi attributi dell’amico. Aveva un cazzo gigantesco. Anita iniziò subito a fare la civettuola impadronendosi della tastiera. Dato il linguaggio esplicito della conversazione, sia io che lei, cominciammo ad eccitarci ,iniziando con delle innocenti effusioni bacetti vari, fino a sfociare in una vera e propria lesbicata . Il tizio volontariamente o non, aveva scatenato la nostra libido, liberandoci con il suo frasario schietto, da tutti i pregiudizi . Avevo iniziato a leccare la fica di Anita mentre digitava con l’amico. Sentivo la sua patatina così carnosa che mi veniva voglia di morderla, tanti piccoli morsetti sulle sue labbra umide e tante leccatine con la punta della lingua alla sua clitoride tutta gonfia e rigida. Vidi crescere la sua clitoride a profusione,era delle dimensioni della punta di un dito mignolo per una lunghezza di un centimetro circa. Di fronte a questo prodigio della natura, pensai di trattarlo come un piccolo cazzo ; lo presi tra le labbra abbondanti di saliva ed iniziai a fare su e giù con la testa. Con tutte e due le mani gli tormentai i capezzoli strizzandoli e tirandoli con violenza. Anita venne urlando e dimenandosi come una pazza. Ci scambiammo di posto e mentre io fraternizzavo con il tizio su Messenger che intanto si stava masturbando, lei iniziava a perlustrarmi il basso ventre con la sua bella linguetta non tralasciando assolutamente nulla. Inizio leccandomi l’ombelico , per scendere al pube, incanalandosi tra le cosce fino ad arrivare alla patatina; con abile movimento, iniziò a scoparmi con la lingua. Venni anch’io infradiciandole la faccia di tutto il mio abbondante piacere. Esauste per le forti emozioni, decidemmo di andare al paese a fare un pochino di shopping ed acquistare un pochino di viveri al supermercato per i giorni a seguire . Anita durante il tragitto telefonò alla madre chiedendo notizie della bambina. Tranquillizzata da quel punto di vista, chiamò il marito e lo invitò a raggiungerci per il fine settimana. Eravamo molto euforiche per la nuova esperienza, Anita mi confesso che per lei era la prima volta. Aggiunse che le era molto piaciuto ed avrebbe voluto ripetere l’esperienza con più calma e soprattutto più comodamente. Dopo aver fatto la spesa ed aver girato i soliti negozi di abbigliamento ci apprestammo a tornare a casa per prepararci all’uscita serale con il vicino di casa ed il suo amico. Li incontrammo puntuali nel giardino condominiale ci stavano aspettando per portarci a cena. Ci invitarono a salire sulla loro auto; chiaramente io rifiutai; i motivi erano molteplici primo fra tutti la paura di incidenti causati dal bere. I ragazzi per fare colpo tendono a bere molto ed a correre con l’auto , purtroppo sotto gli effetti dell’alcool l’incidente è la prassi;( lo apprendiamo dai vari telegiornali ogni sera). Lo dissi esplicitamente, invitandoli a salire sulla mia vettura. I due accettarono senza replicare. Tanta era la voglia di scoparci, che sarebbero venuti a piedi. Non va dimenticato che uno dei due aveva pure visto la merce (diciamocelo; merce di ottima qualità, non di primo pelo ma …) quindi era ancora più motivato. Sicuramente aveva descritto le nostre passerine all’amico. Arrivammo ad un casolare di campagna , veramente molto accogliente e ben arredato in modo rustico. Finito di mangiare i due ci proposero di andare a ballare ; conoscevano un locale poco distante aperto fino a notte fonda. Fu allora che decisi di movimentare la serata un pochino moscetta, proponendo di andare in club un pochino esclusivo dove poter bere qualcosa ed ascoltare buona musica. Immediatamente vidi gli occhi dei due brillare di luce propria, si fecero un sorrisetto con aria furbetta e ci dissero di fidarci di loro; avevano quello che cercavamo. Immessa sulla superstrada, feci qualche kilometro fino ad un bivio ove era indicato un club del quale non ricordo il nome. Proseguimmo per un altra decina di km. Ed arrivammo in una villa enorme con un parco gigantesco. I due scesero dall’auto e suonarono al cancello. Dopo un breve interloquire il cancello si spalancò. Entrammo e sistemammo la vettura nel parcheggio antistante la villa. Continua………
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