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Inconsapevolmente cornuti. Il desiderio


di pennabianca
01.04.2021    |    4.481    |    3 9.6
"I loro 69 erano sconvolgenti e ricchi di piacere reciproco, ma era chiaro che la voglia di andare oltre era palese e inevitabile..."
Prima parte di un racconto, che narra la storia di due coppie, che scoprono un modo particolare di vivere il sesso in maniera complice, e molto appagante, che per tanto tempo, gli regalerà momenti di puro piacere, esplorando la sessualità, in tutte le sue più ampie sfaccettature.
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La loro amicizia era cominciata quando, al quarto superiore, si erano ritrovati in una classe che li aveva visti assieme fin dalle elementari.
Si erano sentiti esclusi, fuori dal gruppo, così si era stato il caso di unirsi per studiare, uscire, divertirsi sempre insieme.
Da lì a scoprire il piacere di essere coppie, il passo era stato breve e subito gradito da tutti.
Avevano tutti la stessa età, ma Luca era il più grande, rispetto agli altri, essendo nato a febbraio, mentre Marco era di maggio, e Lucia di giugno come Silvia.
Due anni di scuola insieme li aveva fatti diventare inseparabili. La loro amicizia, la spensieratezza del loro modo di vivere, li aveva resi molto complici fra loro. Anche nel sesso le cose erano subito diventate facili, e ben accette da tutti.
Le coppie si erano formate fin da subito. Luca e Silvia si erano subito piaciuti, mentre Marco e Lucia ci avevano messo un po’ di tempo per capire che stare insieme era bellissimo, anche da fidanzati.
Insieme avevano iniziato a scoprire il sesso. Luca era quello un po’ più esperto, avendo avuto una esperienza con una amica di sua cugina, una troietta più grande di lui, che si era accorta che lui, fra le gambe, aveva un bel cazzo di ottime dimensioni e, quindi, se lo era succhiato e goduto il più possibile.
Marco invece era il più inesperto, anche se anche lui era ben messo fra le gambe; non aveva nessuna esperienza, se non quella acquisita guardando dei video porno.
Ben preso le due ragazze, che avevano avuto solo qualche amorazzo adolescenziale, senza nessuna conseguenza, si erano trovate inginocchiate fra le gambe dei rispettivi compagni, a succhiare i loro cazzi, sotto lo sguardo attento di Luca che dava loro i giusti consigli.
Non avevano avuto nessun imbarazzo a succhiare i cazzi insieme, anzi, si erano divertite a far godere i maschi molto a lungo, fin quando poi ricevevano in bocca tutto il loro seme, che le due femmine provvedevano ad ingoiare senza difficoltà e con estremo piacere.
Dopo le prime volte, le ragazze si erano divertite anche e scambiarsi qualche bacio lesbico; fra loro, in particolare, dopo che il proprio ragazzo inondava di sborra la bocca di ciascuna, esse si gustavano il sapore dello sperma del proprio amico.
Questo gioco eccitava tantissimo i ragazzi e, spesso, erano loro che, dopo il primo schizzo in bocca alla propria compagna, si spostavano e infilavano il cazzo nella gola dell’amica, scaricando il resto del loro piacere nella sua bocca.
Il passo successivo lo fecero le donne quando, dopo l’ennesimo scambio di sborrate in bocca e relativo ingoio, baciarono il rispettivo compagno.
Marco, nel sentire il sapore dello sperma dell’amico, ebbe subito una violenta erezione che stupì lui stesso e ci mise un poco per capirne il motivo, ma quando lo scoprì ne rimase eccitato per molto tempo.
Era sconvolgente sentire il sapore di un altro maschio nella bocca della propria donna. Questa scoperta, però, non li fece desistere, bensì solo eccitare di più. Naturalmente anche i ragazzi facevano godere le ragazze con la bocca e le mani. I loro 69 erano sconvolgenti e ricchi di piacere reciproco, ma era chiaro che la voglia di andare oltre era palese e inevitabile.
L’occasione si presentò alla gita del quinto anno.
Si ritrovarono nella camera delle ragazze, dove vi era un letto matrimoniale, e gli uni vicini alle altre, deflorarono le ragazze, dopo averle fatte impazzire di piacere con la bocca, e le mani. Sborrare dentro le vagine sfondate, fu una sensazione unica e bellissima e le donne, che già assumevano la pillola, provarono un violento orgasmo quando, dopo aver goduto diverse volte, chiavate dai ragazzi, sentirono i loro schizzi inondare loro la vagina.
Rimasero abbracciati a lungo senza parlare, ognuno stringendo la propria donna; si resero conto che, da quel momento, tutto era cambiato: adesso erano coppia. Lo fecero ancora nei mesi successivi, ma sempre ognuno con la propria donna e non si scambiavano più le sborrate in bocca.
Nessuno se lo spiegava, ma era solo una cosa da non fare e basta.
Bravissimi nello studio, superarono gli esami con il massimo dei voti; si diplomarono conseguendo il diploma di ragioneria, dopo di che avevano anche trovato lavoro.
Le ragazze nello studio di consulenza finanziaria del padre di Lucia, mentre i ragazzi in una banca molto famosa che aveva filiali dappertutto.
Per festeggiare decisero di regalarsi una bella vacanza.
Nonostante, fossero tutti maggiorenni, solo Luca aveva già la patente, quindi decisero di andare una settimana in Corsica.
Avevano affittato un piccolo appartamento con due matrimoniali. La prima volta che scesero in spiaggia, furono sorpresi dalla disinvoltura con cui le bagnati presenti, si erano completamente denudate. Per loro fu una piacevole novità.
Dopo un primo momento di imbarazzo, si misero nudi anche loro. Ben presto le donne si resero conto, di quanto era piacevole sentire lo sguardo dei maschi sui loro splendidi corpi.
Si eccitarono così tanto, che alla fine Silvia disse all’amica:
«Mi sento talmente osservata, che mi sto eccitando. Dai andiamo a fare il bagno»?
Lucia si guardò intorno e si rese conto che vi erano almeno una decina di maschi, che le guardavano con occhi carichi di cupidigia: i loro cazzi, più o meno in bella mostra, quasi tutti duri. La cosa la stava eccitando tantissimo, senza sapere che pure ai loro maschi stava succedendo la stessa cosa.
Si girò verso l’amica e, a bassa voce, le comunicò il suo pensiero.
«Non so se te ne sei accorta, ma il tizio brizzolato, dai capelli lunghi, ti sta fissando da non poco, e guarda che attrezzo si ritrova fra le gambe»?
Silvia si gira verso i ragazzi, li vede assorti a guardare da dietro gli occhiali scuri, e dopo essersi alzata, passa assieme all’amica in mezzo ad un nutrito gruppo di maschi. Raggiungono il mare e vi entrano per un bagno rinfrescante.
Lungo tutto il percorso, il suo corpo è stato percorso, da brividi di un piacere nuovo, sconosciuto, che l’hanno fatta sentire molto eccitata, e anche un poco strana, una sensazione diversa, unica e sconvolgente.
Luca si gira verso l’amico e lo osserva; nota che anche lui ha il cazzo duro. Sente dentro una strana sensazione, un misto di gelosia e, nello stesso tempo, di eccitazione. Nota la bramosia degli altri maschi che osservano il corpo di Silvia e Lucia, e questo, invece di infastidirlo, lo eccita.
Ha notato il tizio dai capelli lunghi tenuti raccolti a coda: ha un cazzo molto grosso e lungo ed ha fissato Silvia fra le cosce, e la cosa lo ha fatto eccitare.
Si è chiesto cosa sarebbe successo se quel maschio avesse scopato la sua donna. La risposta non è arrivata nella sua mente, ma fra le sue gambe: il cazzo gli è diventato durissimo, fin quasi a fargli male.
Si gira e vede che l’amico è assorto nei suoi pensieri; gli vorrebbe quasi chiedere se anche lui sta provando quelle stesse sensazioni, ma il ritorno delle donne che li esortano a tornare a casa per il pranzo, lo distoglie dai suoi confusi pensieri.
Un pranzo veloce, ma allegro. Nell’aria c'era una certa eccitazione che credevano fosse dovuta al fatto che, per la prima volta, si erano denudati davanti ad altre persone.
Dopo pranzo, a causa del forte caldo, decidono di fare un riposino; ognuno,
con la propria donna, si sdraia nella sua camera da letto e iniziano a fare sesso.
Dopo averla fatta godere con lunghi preliminari, Luca si ritrova disteso supino, con Silvia impalata su di lui che gli galoppa sopra godendo molto. Solleva le mani e le impasta i seni, facendola mugolare di piacere; poi, ad un tratto, guarda la sua donna con occhi diversi, perché nella sua mente prende forma un dubbio che lo porta, per un attimo, a vivere una sensazione completamente diversa.
Socchiude gli occhi e si immagina in piedi, ai lati del letto, a guardare la sua donna che sta scopando e godendo; in quell’attimo, immagina che il maschio che è sotto di lei sia un estraneo. È solo una sensazione, dovuta alla sua immaginazione, ma che gli provoca un piacere immenso, enorme, sconvolgente, che lo porta in breve all’orgasmo. Nello stesso istante in cui egli riversa piacere dentro di lei, anche Silvia, sta provando un orgasmo diverso. Lei, per un attimo, aveva chiuso gli occhi e si era immaginata impalata sul membro di un altro uomo. Questa sensazione le provoca una scarica di adrenalina così forte che, partendo dal cervello, le ha scombussolato il basso ventre, sotto forma di un orgasmo incredibile, che l’ha fatta fremere, godere, come non era mai successo.
Nel preciso istante in cui lei viveva questo momento incredibile, lui le riversava dentro tutto il suo piacere. Luca aveva avvertito l'orgasmo che stava provando la sua donna e, senza rendersi conto che anche lei aveva raggiunto quell’incredibile piacere semplicemente immaginando un qualcosa di diverso da quello che stava facendo con lui.
Subito si era reso conto che non era il caso di raccontare alla sua donna quella sconvolgente fantasia. Come avrebbe potuto dirle che si era eccitato ed era venuto immaginandola che cavalcava un altro maschio?
Anche Silvia era sconvolta; per un attimo ebbe paura che Luca potesse immaginare, che il potente orgasmo avuto, non era conseguenza di quello che stavano facendo, bensì di una sua sconvolgente fantasia.
Rimasero abbracciati, stretti l’uno all’altra, baciandosi con passione, ma badando a nascondere il loro inconscio desiderio nel profondo della loro anima.
Anche Marco e Lucia avevano provato qualcosa di simile. Dopo essersi dilettati nei preliminari, avevano scopato ed entrambi avevano raggiunto l’orgasmo, ma non era stato bello come le altre volte. Entrambi erano rimasti in silenzio e questo non era insolito, ma sembrava come se lo avessero fatto in maniera meccanica, senza enfasi, quasi al solo scopo di sfogarsi, cercando di raggiungere l’orgasmo più in fretta possibile.
7Era loro parso di esser assenti, quasi come se le loro menti fossero impegnate ad inseguire altri pensieri, senza concentrarsi su ciò che stavano facendo.
Marco si guardò bene dal dire a Lucia che il sesso non era stato appagante; non voleva ferire la sua donna ed anche Lucia, per lo stesso motivo, lo nascose anche a sé stessa; strinse forte a sé Marco, lo baciò cercando di fargli credere quanto bello fosse stato fare sesso con lui.
Quando tornarono al mare decisero di andare in un’altra spiaggia, dove si misero a ridere e scherzare, evitando accuratamente di pensare a quello che era successo nelle loro camere, mentre facevano sesso con i rispettivi compagni.
Per tutta la vacanza, nessuno dei quattro proferì parola su quelle sensazioni che tanto li avevano stravolti; anzi cercarono in tutti i modi di comportarsi in maniera disinvolta, allegra e spensierata.
Capitarono altre occasioni di sentirsi eccitati da quelle strane situazioni, ma non vi diedero peso.
Al rientro dalle vacanze, per alcuni mesi furono impegnati sia nel lavoro che in tutte le attività connesse e quelle loro fantasie, vissute in maniera individuale, rimasero confinate in un angolino segreto della loro mente.
La prima volta che tornò ad emergere fu in occasione del Capodanno.
Avevano deciso di passare la serata in una grande discoteca della Riviera e, per l’occasione avevano anche prenotato due camere, in considerazione che, alla fine della baldoria, non era il caso di correre rischi di mettersi in auto per tornare a casa. Il locale era molto affollato e, verso le 4:00 del mattino, l’atmosfera si era fatta incandescente.
Luca ballava insieme a Silvia, mentre Marco e Lucia, erano un poco più distanti. Mentre ballavano, Luca si rese conto che la sua donna era circondata da due/tre ragazzi che, a turno, e tra la calca della festa, non perdevano occasione di strusciarsi su di lei e di palparla.
Lei, bella da morire, indossava un miniabito rosso, che le arrivava appena a metà coscia, lasciando intravedere la balza del pizzo delle autoreggenti ed era uno spettacolo infinitamente sexy.
Per un lungo interminabile istante, dentro di sé, riaffiorò subito quella strana sensazione, vissuta durante la vacanza al mare, e continuò ad osservare la sua donna, circondata da quei maschi. Marco invece, un po’ più distante, ballava con Lucia tenendola costantemente al suo fianco, ma teneva d’occhio anche un gruppo di ragazzi che, completamente ubriachi, rischiavano di compromettere il divertimento. Ad un tratto, la folla spinse Lucia indietro, improvvisamente il suo corpo andò sbattere, contro quello di un uomo.
Si girò e si trovò davanti uno dei ragazzi della sicurezza: un maschio alto e grosso, con una muscolatura ben evidenziata dalla maglietta attillata, dalla carnagione nera come l’ebano.
Quel contatto involontario, le fece avvertire qualcosa di grosso e voluminoso premere contro il suo sedere, e le provocò uno strano brivido.
Gli sorrise e tornò in avanti a ballare con il suo uomo, ma ancora una volta quella folla, disturbata dai ragazzi ubriachi, la spinse di nuovo indietro, quasi provocandole una caduta.
Due forti braccia l’afferrarono, tenendola stretta a quel corpo massiccio. Si rese subito conto che quelle braccia erano sempre del ragazzo della sicurezza e, per un lungo interminabile istante, spinse il suo corpo contro quel grosso bozzo che sentiva in basso, premere con insistenza nel solco delle sue natiche.
Fu una sensazione incredibilmente forte, intensa, che le provocò uno strano languore. Si girò e, con un sorriso, chiese di nuovo scusa, mentre riprendeva il suo posto di nuovo in avanti.
Questa volta fu afferrata dalla mano di Marco, che si era reso conto che, da lì a poco, sarebbe potuto scoppiare una rissa proprio provocata da quei ragazzi ubriachi. Perciò si allontanarono e, raggiunti Silvia e Luca, decisero di andarsene.
Appena fuori, il fresco della notte li colpì come uno schiaffo in faccia, facendo aver loro diversi brividi di freddo. Stanchi e infreddoliti, si rifugiarono nelle loro camere e, dopo un breve saluto, se ne andarono tutti a dormire.
Luca, in silenzio, si ritrovò ad osservare Silvia nuda, che dormiva accanto a lui; in quel momento, gli tornò in mente la scena in discoteca, dove quei ragazzi si stringevano intorno alla sua splendida ragazza.
Di nuovo, nella sua mente, si ripresentò quella strana sensazione provata durante l’estate: quel misto di gelosia e forte eccitazione e, in un attimo, fu costretto ad alzarsi e rifugiarsi in bagno, dove si abbandonò al piacere della masturbazione.
Ad occhi chiusi, mentre si segava vigorosamente, nella sua mente immaginò la scena di Silvia, stretta fra più maschi che si godevano il suo splendido corpo.
Fu un orgasmo sconvolgente, che lo lasciò senza fiato.
Intanto, anche nell’altra stanza, qualcuno non riusciva ancora a prender sonno; era Lucia che sentiva ancora dentro di sé quella strana sensazione provata quando il suo corpo aveva aderito a quello del ragazzo della sicurezza.
Quel contatto le aveva procurato una forte emozione e, ora, ripensandoci, non riusciva a dormire. Immaginava quanto avrebbe potuto esser eccitante farsi possedere da quel maschio, così forte e possente.
Allora scivolo fuori dal letto, andando a rifugiarsi in bagno. Seduta sul bidet, le bastò accarezzarsi un poco, per raggiungere un orgasmo che la lasciò senza fiato.
Il mattino seguente, Silvia fu la prima svegliarsi e, vedendo Luca, disteso nudo accanto a lei, sentì forte il desiderio di fare sesso con lui.
Lentamente iniziò a succhiargli il cazzo, fin quando lui si rese conto che il piacere che stava provando, era dovuto allo splendido lavoro di bocca, che gli stava propinando la sua donna.
Rimase per un lungo istante con gli occhi chiusi e nella sua mente riaffiorò il ricordo delle prime volte, in cui tutti e quattro facevano quello splendido gioco, dove le donne, prima li succhiavano con forza portandoli al piacere, per poi scambiarsi di posto e concludere lo splendido pompino, scambiandosi il compagno.
Quel ricordo così forte, provocò in lui una violenta erezione; si girò di scatto, infilò la testa fra le cosce di Silvia, trovando la sua fica già bella bagnata di umori.
Ne aspirò il profumo, si inebriò di quell’odore di femmina in calore e si mise a leccarla con la ferma intenzione di portarla al godimento.
Silvia si rese conto che Luca era molto eccitato, ma ora voleva solo sentirlo esplodere nella sua bocca; quindi aumentò il ritmo della suzione e fu sconvolta da un orgasmo molto intenso, che la fece fremere tutta.
Luca sentì improvvisamente Silvia godere, mentre un’ondata di piacere si riversò nella sua bocca; a quel punto, si lasciò andare e, anche lui aggiunse l’orgasmo, svuotandosi dentro di lei.
Silvia ingoiò buona parte della sborrata che il suo Luca le aveva riversato in bocca, poi, accuratamente, lo ripulì fino all’ultima goccia, continuando a succhiare quel membro che proseguiva a non perdere consistenza. Era ancora bello duro e lei lo fece distendere supino, per poi salirgli sopra ed impalarsi, spingendolo tutto dentro fino in fondo.
Per un lungo istante rimase immobile piantata su di lui, che la guardava con occhi carichi di desiderio; poi si distese sul suo petto, avvicinò la sua bocca a quella del suo uomo e lo baciò con infinito trasporto, condividendo con lui il resto dello sperma che ancora aveva in bocca, avendolo trattenuto senza ingoiarlo.
Luca rimase un attimo perplesso: sentire il sapore del suo sperma gli fece ricambiare il bacio con passione. Mentre le loro lingue s’inseguivano vorticosamente, egli socchiuse per un attimo gli occhi ed ecco ricomparire, nella sua mente, l'immagine di una fantasia bellissima.
Immaginò che quello che la sua donna gli aveva fatto sentire, non era il sapore del suo piacere, ma quello di un altro maschio, che le era venuto in bocca.
Fu un attimo e quel pensiero, così sconvolgente, fece aumentare di molto la sua erezione, così sollevò le gambe, inarcandole, e prese a sbattere dal basso Silvia, facendola godere subito, con un orgasmo travolgente. Lei fu sorpresa dall’impeto e passione con cui Luca la stava scopando; iniziò a godere lasciandosi andare ed assaporare l’immenso piacere che stava provando. Dopo un po’ lui la mise di lato e, continuando a scoparla con forza, dopo l’ennesimo orgasmo, la spinse sotto di sé, sollevò in alto le sue gambe, sbattendola ancora con furore quasi animale. Silvia stava ad occhi chiusi; assaporava il piacere che Luca le stava dando, senza immaginare che lui, vedendola ad occhi chiusi, si prefigurava che lei potesse pensare ad un uomo, diverso da lui, che, in quel momento, la stava scopando. Questo pensiero e dubbio sconvolgente, quella persistente strana sensazione di sentirsi cornuto, gli provocò un ulteriore attimo di gelosia, ma, nello stesso tempo, fu raggiunto da un orgasmo devastante, che riversò tutto dentro la vagina di lei, che spalancò gli occhi sorpresa per l’impeto e furore, con cui egli la stava scopando.
Dopo l’orgasmo, rimase sdraiato sopra di lei nel più assoluto silenzio. Solo il rumore dei loro cuori, che battevano all'impazzata, rompeva il silenzio della stanza.
Si rese conto che, anche in questa circostanza, non era il caso di rivelare alla sua donna, che l’orgasmo provato era dovuto al fatto di averla immaginata mentre godeva fra le braccia di un altro.
Anche nell’altra stanza il risveglio era stato quanto mai particolare.
Marco, svegliatosi aveva visto Lucia nuda, aveva iniziato ad accarezzarla, fin quando lei, svegliatasi dal sonno, si era resa conto che il languore che stava provando erano dovuto alle carezze del suo uomo.
Era rimasta ancora per un attimo in silenzio, ad occhi chiusi, immaginando che le mani, che ora la facevano godere indugiando lungo sul suo corpo, fossero quelle di quel ragazzo nero come l'ebano e dalla muscolatura di un dio greco.
Quando lui le salì sopra e la penetrò con un solo affondo, lei ebbe subito un orgasmo, che la fece vibrare tutta e, nello stesso tempo, si rese conto che non avrebbe potuto continuare a fingere. Assecondo i colpi che lui le dava con forza e, dopo l’ennesimo orgasmo, prese a incitarlo a farla godere ancora.
«Continua... ti prego! Non ti fermare! Continua! Dai... ti prego, continua, più forte! Ancora, più forte!»
Lui rimase per un attimo stupito, ma, in preda ad un piacere incredibile, continuò a sbattere la sua donna come se non ci fosse un domani, fin quando esplose dentro di lei, con un orgasmo lungo e intenso e lei lo stringeva e lo abbracciava con forza.
Anche dopo questo episodio, la loro vita riprese con lo stesso ritmo di sempre: lavoro, amici, impegni. Passò più di un anno, durante il quale vi furono anche altre occasioni, in cui le due donne furono oggetto del desiderio di altri maschi, ma quella più importante e che fece riemergere ancora quella strana sensazione, avvenne casualmente.
L’occasione si presentò con il matrimonio della cugina di Lucia, Stefania.
Una splendida ragazza, più grande di tutti loro. Titolare di un affermato studio legale e molto amica, sia di Silvia che di Lucia, cui Stefania chiese di farle da testimoni al matrimonio.
Marco, invece, conosceva bene Luigi, il futuro marito, in quanto i loro genitori erano molto amici.
Luigi era un politico molto noto in città, che aveva ricoperto incarichi molto prestigiosi: si diceva che, alle prossime elezioni, si sarebbe candidato per la poltrona di sindaco.
Quando si trovarono in chiesa, Luca era in prima fila, davanti a lui. in piedi, ai lati dell’altare, c’erano sia Silvia e Lucia: semplicemente splendide.
Per un attimo si rese conto che, in quel momento, sia la sua amica che la sua ragazza erano sotto gli occhi di tutti e che, sicuramente, due belle ragazze come loro, non sarebbero, di certo, potuto passare inosservate.
Per non rubare la scena alla sposa, Silvia aveva propeso per uno splendido abito celeste, fatto di tessuti sovrapposti, che coprivano determinate parti del corpo, lasciandone intravedere altre, in un gioco di vedo non vedo, molto intrigante.
I suoi capelli neri, che arrivavano lambire le spalle e le scarpe, tacco 12, le conferivano un’aria da renderla piuttosto conturbante.
Lucia, invece, indossava un classico abito lungo, con uno spacco laterale che lasciava scoperta buona parte della coscia e della schiena, che, però, veniva ricoperta dai lunghi capelli biondi, che l’amica aveva pettinato in maniera davvero intrigante.
Anche la sposa era molto bella nel suo abito bianco: anche lei bionda, sfoggiava un’acconciatura che metteva risalto il suo splendido collo e delineava le forme generose del suo corpo.
Luca per tutta la cerimonia non riuscì a concentrarsi su quello che stava succedendo; aveva la mente rivolta all’immagine di Silvia esibita e mostrata a tutti.
Questo pensiero gli procurava continue erezioni, che egli cercava, in tutti i modi, di nascondere.
Fu, però, durante il rinfresco, che si svolse in uno splendido castello, situato sulla sommità di una collina con vista sul lago, che si rese conto di quanto era concupita la sua donna. Fra gli invitati vi erano personaggi più o meno noti della politica, della finanza, della magistratura; tutte persone di un certo livello sociale, oltre ad amici e parenti degli sposi.
Fra questi, in particolare, Luca notò che uno di loro, un noto avvocato, di nome Alberto, gravitava di continuo sia con Lucia che con la sua Silvia. Si sprecavano risate e battute dal doppio senso, che a Luca non erano sfuggite e, soprattutto, non era sfuggito il fatto che Lucia si mostrava molto gratificata da quelle lusinghe. Ancor più attirava l'attenzione di Luca il comportamento del vicepresidente della regione, carissimo amico dello sposo, che sembrava non avere occhi che per Silvia. Luca aveva notato che Roberto, questo il nome della persona, circuiva letteralmente la sua donna.
Dopo gli antipasti, tutta la comitiva si trasferì all’interno del grande salone, dove sarebbero stati serviti i primi piatti.
Silvia e Lucia, sedevano al lato destro del tavolo degli sposi, mentre dal lato opposto era seduto Marco, insieme al fratello dello sposo.
Egli era seduto ad un tavolo situato nelle vicinanze, assieme ad altri amici.
Per tutto il tempo continuò a tenere d’occhio la sua donna, evitando il più possibile di non ubriacarsi. Marco, invece, fra un brindisi e l’altro, era già molto alticcio.
Poi il dj, incaricato di intrattenere gli ospiti, prese ad allietare la festa con la sua musica; tutti si alzarono in piedi per ballare e, mentre all’inizio era musica disco, poi, per accontentare un po' tutti, arrivarono anche valzer, tango e persino i ritmi latino-americani.
Luca era un pessimo ballerino e, a malapena, si difendeva in discoteca, così quando iniziò un valzer, si mise seduto al suo tavolo e non poté fare a meno di notare che Silvia era stata invitata ballare da Roberto. Ora vedere la sua donna stretta fra le braccia di un altro, gli provocò una fortissima erezione, per nasconderla, si avvicinò ancora di più al tavolo, cercando di seguire con lo sguardo le evoluzioni dei due ballerini.
Anche Lucia ballava con Alberto, che la stringeva facendola volteggiare.
Le due donne sembravano divertirsi molto e, dopo il valzer, continuarono a ballare anche il tango. In quel momento Luca si rese conto, che Roberto stringeva la sua donna in maniera quasi possessiva. Notò che il contatto fra i due era continuo e intenso, ma lo fu ancor più, quando, dopo il tango, iniziò una "lambada".
In pista erano rimaste solo tre coppie: gli sposi, Lucia/Alberto e Silvia/Roberto. Per tutta la durata del ballo, tutti gli invitati ebbero modo di vedere quanto le tre coppie fossero davvero brave a ballare quella danza, di sicuro assolutamente erotica e sensuale. Alla fine del ballo, tutti applaudirono ed ognuno tornò al proprio posto, anche perché sarebbero stati serviti i secondi piatti.
Luca vide chiaramente che Roberto, nell'accompagnare Silvia al tavolo e, prima di farla sedere, le sussurrò qualcosa all’orecchio.
Lei alle parole che le erano state rivolte, prima lo guardò con sussiego, poi gli sorrise, facendo un cenno d’assenso con la testa.
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