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La mia ex fidanzata


di albert1010
15.09.2022    |    965    |    0 6.0
"Quello che vedevo era che Serena tremava incontrollabilmente per il piacere che stava provando e per gli orgasmi che continuavano a venire..."
Questa è una vicenda di molti anni fa prima che fosse disponibile la pillola del giorno dopo e quando abortire non solo era vietato ma era un reato e dava conseguenze penali importanti.
Sono americano e vivevo in una cittadina del Texas
Oggi solo un sereno pensionato e mi diletto a scrivere le mie memorie. Questa è una di quelle forse più scioccanti
Era estate e da alcuni mesi ero finalmente riuscito a conquistare il sogno della mia vita: Serena. Era bella. Oltre il metro e settanta, capelli biondi, un seno florido e un culo scolpito nel marmo. Una delle ragazze più belle e sexy che abbia mai incontrato; più volte reginetta del ballo del liceo della nostra cittadina.
Io? Non ero affatto male. Piacevo.
Ci conoscevamo da anni e frequentavamo lo stesso college e sapevo che lei aveva avuto un paio di storie riconosciute come anch’io.
Da alcuni mesi ero riuscito a diventare il suo boyfriend .Diceva che ero l’uomo della sua vita e voleva fare le cose bene, con calma, per non guastare il nostro felice futuro.
Tradotto voleva dire: sesso minimale. In quei mesi qualche sega a fatica e tante limonate . Mi chiedeva pazienza, che sarebbe arrivato il momento giusto per fare il resto. Io, innamorato, aspettavo fremente quel momento.
Il nostro rapporto proseguiva come tutti i rapporti tra adolescenti: giornate fantastiche con brevi interruzioni dovute a stupide litigate.
Quella sera eravamo in un pub dove si poteva anche ballare e litigammo; forse fu un pò per mia responsabilità.
Colpa di qualche bicchierino in più avevo “osato” toccarle il culetto davanti a tutti. Quella sera portava una minigonna che tirava sul suo bel culetto ed era stato per me impossibile, trovandolo muoversi in modo ipnotico avanti me ballando, non carezzarlo a mano aperta.
Non l’avessi mai fatto.
Disse ad alta voce, a beneficio dei presenti: non sono una cavalla che tocchi quando vuoi e mi aveva girato le spalle incazzata allontanandosi verso il bancone del bar.
Sono rimasto stupito, quando lei si arrabbia è meglio lasciarla sbollire e starle lontano e dopo un po' vedendola seduta al bancone ho pensato: meglio se esco fuori a schiarirmi le idee . Prima di uscire, girando il collo ho notato che stava parlando con Tom.
Sono uscito dal pub andando a sedermi in un posto appartato .
Tom lo conoscevo da molto: Era nato nella nostra cittadina ed aveva la mia età. Era un bel ragazzo che aveva gran successo con le ragazze . Si mormorava ne avesse “castigate” più di quanto si potesse mai immaginare, ma a detta di tutti i miei conoscenti era uno stronzo. Uno che non guardava in faccia nessuno quando c’era da ottenere qualcosa. Era uno senza amici. Queste cose di lui lo dicevano anche le ragazze, ma il conto non mi è mai tornato. Come è che fosse uno stronzo riconosciuto, ma tante ci stavano? Boh?
Mi siedo e aspetto più di un’ ora quando la vedo passare con Tom; non mi vede.
Penso la stia accompagnando a casa che è a qualche centinaio di metri da li ,ma quando dopo un venti minuti non lo vedo tornare vado a vedere cosa succede
Conosco bene la casa di Serena. E’ una graziosa villetta e passando dal giardino si può accedere dalla finestra alla sua camera. L’avevo fatto molte volte. Entro dal giardino e poi guardo dalla finestra “oscurata” da una leggera tendina. Lei è vestita e seduta a fondo letto mentre Tom è in piedi quasi di fronte e lei. Sento le loro voci allegre e quello che dicono.
Lei sta dicendo: non ci credo. Sempre ridendo lui: vuoi vedere?
Lei si schermisce: dai non fare lo scemo.
Lui: dai che sei curiosa, dimmi chi ti ha detto ..e lascia la frase in sospeso senza concluderla; qualche amica che conosco?
Lei :dai, non posso dirlo
Senza che dica altro vedo Tom che si slaccia i pantaloni facendoli cadere ai piedi e a seguire cala gli slip.
La mia ragazza, attonita non parla, ma guarda come guardo anch’io.
Ecco di cosa stavano parlando: del cazzo di Tom
Con nonchalance Tom le dice : adesso posso rispondere alle tue domande
Quanto è lungo ? Puoi vedere da sola se è lungo o se è più grosso di quelli che hai visto sinora .
Effettivamente cazzi così ne avevo visti solo nei porno. Gli si poggiava mollo sulla coscia ,era veramente lungo e anche molto largo.
E continuò: è anche vero che posso venire più volte senza che vada giù.. E come riflettesse: a volte per me è bello ,a volte fa male, ma per voi è sempre bello; questo però per verificarlo devi provarlo e così dicendo si stese su lei facendola cadere di schiena sul materasso.
Lei cercava, devo dire con poco impegno, di liberarsi di lui: dai lo sai che sto con Adam
Lui: lo so, ma dimmi è vero che non ci hai ancora scopato?
Lei: chi ti ha detto questo?
Lui : una tua cara amica.
Stronza, è stata Mirella solo lei sapeva…
Allora è vero, ma perché?
Perché siete tutti uguali. Pensate solo a scopare e una volta riusciti non ci curate più come prima e allora ho deciso che gliela avrei fatta sospirare. E’ uno stupido, stasera sarebbe forse stata la volta giusta ma poi mi ha fatto incazzare.
Lui: di la verità, adesso hai voglia e aveva preso a carezzarla lungo i fianchi e le gambe facendo pian piano risalire la gonna.
Lei disse: no, ma lasciò che la sua mano salisse e un gemito le fuggì quando dovette essere arrivata a toccarla in mezzo alle gambe. Dopo quel gemito Tom si impossesso delle sue labbra e limonarono come affamati.
Troia, pensai.
Continuavano a limonare mentre la mano di lui doveva essere arrivata a toccarle la passera
Poi Tom si rialzò e velocemente e da sotto la gonna le fece scivolare a terra le mutandine senza che lei si opponesse e altrettanto velocemente si liberò definitivamente dei suoi slip.
Aveva il cazzo in tiro e le sue dimensione erano troppo per me. Si allungò di nuovo su lei e con la bocca sul collo la faceva sospirare, poi scese al petto fino a raggiungere i suoi seni ancora coperti dalla camicetta. La aprì aiutato da lei e poi riuscì a sganciare il reggiseno. Usò entrambe le mani sulle sue tette e .giocò con ii suoi capezzoli che spuntavano eccitati.
In pochi secondi aveva messo Serena nuda e il suo bellissimo corpo era a sua disposizione.
Vederla nuda mi parve che gli fece impennare il cazzo ancor più.
Cominciò a leccarle i capezzoli per eccitarla ancora di più e poi lentamente scese fino alla figa che iniziò a stimolare con leccate profonde con lei che emetteva involontariamente brevi ma frequenti gemiti.
Non trascurava però le sue tette e mentre con la bocca onorava la passera allungava in alto le mani per massaggiale. Vedevo come lei godesse ; le sue leccate erano accompagnate da intensi e incontrollabili gemiti di piacere di Serena,
Ad un punto godette. Emise un urlo che sorprese lui e me. Pensai che avendola fatta godere si sarebbe fermato ma non lo fece; anzi fu spronato dal piacere che le procurava e continuò a lavorarle la clitoride. Continuava a farlo e lei iniziò a godere continuamente . Le sue grida diventarono sempre più frequenti e trasformandosi in urla mentre lui continuava a leccarla.
Poi Serena entrò in affanno; faceva fatica a respirare e non riusciva a emettere suoni. Cercò di tirargli i capelli per farlo smettere, ma questo lo ha fatto solo impegnare di più.
Quello che vedevo era che Serena tremava incontrollabilmente per il piacere che stava provando e per gli orgasmi che continuavano a venire.
Non era solo un orgasmo multiplo, era praticamente infinito. Forse non aveva mai provato niente di così intenso .
Quando Tom smise lei crollò quasi inanimata. Lui si mise al suo fianco e le diede teneri bacetti su viso e collo.
Certo è che anche se esausta, distrutta, la mia fidanzata non poteva, o voleva, davvero ignorare quel pene duro poggiato alla sua gamba.
Gli disse: dammi qualche un minuto per riprendermi, mi hai distrutto.
Lui: non mi muovo di qui.
Davvero dopo pochi minuti Serena si mise a sedere sul letto.
Guardandolo disse: adesso tocca te e lo fece mettere a gambe divaricare al centro del letto ; aveva di fronte il suo pene.
Lo leccò dall’alto, prima il glande poi iniziò a leccare il lungo tronco per poi risalire .Su e giù. Tom si contraeva quando la sua bocca raggiungeva il glande e lo succhiava. Lo ha fatto più volte fino a quando lui , senza dire una parola, le ha guidato la testa sopra il cazzo spingendola in basso
Lei ha compreso cosa volesse e si è messa in modo da poterlo prendere in bocca come pensava volesse lui.
Più volte il cazzo di Tom entro in bocca a Serena, ma lui non era soddisfatto . Le disse : puoi fare di più.
Lei sollevo il capo lasciandogli libero il pene: cosa dici?
Lui : non fare la furba me lo ha detto Frank ( un suo precedente fidanzato).
Lei: che stronzo , lo sapevo che fosse un coglione, ma senza dire altro calò il capo sull’uccello e aprendo la bocca lo calò lentamente fino a quando il suo naso non fu a contatto del ventre di Tom.
Cazzo, l’aveva preso tutto , era penetrato sino giù per la gola.
Con il naso appoggiato sul pube, dopo un po', la vidi che riusciva a muovere la lingua e a leccargli le palle in alto.
Ripetè il movimento del ingoio totale per alcune volte stando attenta a non soffocare inspirando profondamente attraverso il naso.
Infine si spinse in avanti più a fondo che poteva. Non potevo veder bene i movimenti delle sua lingua e delle labbra ma Tom gemeva. Lo vidi irrigidirsi e venire nella sua gola
Lei non si è mossa e ha ingoiato tutto il suo sperma. Poi quando lui smise di venire apri la bocca lasciando uscire il cazzo e per completare ‘ opera leccò il tronco per togliere lo sperma depositato.
Aveva una espressione molto soddisfatta quando si mise faccia a faccia con Tom.
Allora... iniziò, poi si fermò, lasciando che la pausa dicesse più di quanto potesse.
Tom: allora?.. fece da eco in risposta.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi lui la baciò brevemente e le loro bocche si unirono
A seguire lui disse :adesso ti faccio vedere che anche l’altra cosa è vera
Lei, sorridendogli di rimando: che cosa?
Lui sorrise e poggiò il cazzo ancora rigido in mezzo alle gambe di lei dicendole: vedi non è sceso dopo l’orgasmo ; questo si chiama priapismo.
Intanto il suo cazzo, la sua cappella scivolava tra le gambe di lei e poi fermandosi al centro della vagina iniziò a spingere.
Il suo pene stava lentamente , con piccole spinte, entrando in lei. Ad ogni spinta , anche se leggera, Serena diceva: ahi, piano.
"Ah ahh" è davvero grosso fai piano. Lui riprese a muovere i fianchi, resistendo alla tentazione di spingersi in fretta completamente in lei anche se avrebbe potuto dimostrarle il suo potere penetrandola immediatamente a fondo; ma capì la situazione, il viso di Serena era uno sguardo di dolore e piacere.
Riflettevo su quello che Tom stava facendo
Sapeva farci, doveva essere paziente con lei ,sapeva come conquistarla tutta. Voleva portarla al punto in cui non potesse più resistergli e avrebbe fatto con passione tutto quello che voleva lui. Quando fosse arrivato a un certo punto nulla sarebbe stato in grado di fermarlo.
Ha continuato a stuzzicarla fino a farla gemere più volte poi quando la vide partecipe e desiderosa l'afferrò per i fianchi e, mentre lei diceva piano, si spinse dentro i a fondo e la martellò con velocità.
Ha continuato ad andare, dentro e fuori, senza rallentare finché lei non ha iniziato, non a gemere, ma a gridare il suo piacere .
Serena cominciò ad andare incontro alle sue spinte, muovendosi con lui, scendendo quando lui usciva da lei e alzandosi quando entrava in lei in modo che il suo cazzo raggiungesse la maggiore profondità Al ritmo con cui stavano andando nessuno dei due poteva durare a lungo e lei gridò un primo orgasmo e dopo ancora. Sembrava che avesse un orgasmo dietro l'altro.
Tom emise un lungo, basso gemito , quello di uno prossimo a venire, le mise le mani sotto il culo e sembrò che i loro corpi fossero fusi. Serena appoggiò il viso verso il suo e lo baciò mentre continuava a penetrarla, come in un riflesso incondizionato le gambe di lei si attorcigliarono ai fianchi lui.
Voleva tutto il suo cazzo. Lui le morse il labbro, e emise un siii quando iniziò il suo orgasmo. Non durò molto e lo concluse dentro lei. Poi dopo estrasse il cazzo; era ancora rigido e anche lei se ne accorse.
Le fece un sorriso e si strinsero abbracciandosi. Lei guardò il suo cazzo ; forse sarebbe sceso questa volta .
Gli disse: è stato bellissimo ma non dovevi venire dentro. Tom non rispose .
Lei esausta ebbe un leggero mancamento che si rilevò un sonnellino
Ero li attonito immobile che guardavo.
Pochi minuti dopo lei si risvegliò e si rese conto che aveva il cazzo di Tom in vagina. La stava prendendo di fianco.
La sua unica reazione fu: fai piano ,ah non entra tutto.
Era vero una parte rimaneva fuori .
Tom dosò l’entrata ma arrivò a fondo e quando spingeva toccando il fondo lei sobbalzava, ma dalle espressioni più di piacere che dolore. Bastarono pochi minuti che la sentimmo dire: ohh cazzo ,sto venendo.
La vidi sbattersi tutta mentre raggiunse l’orgasmo.
Tom si fermò per un pò per farle meglio assaporare il piacere avuto e quando la vide rilassata ricominciò a scoparla. Il suo ritmo ora era più veloce e arrivava spesso a fondo corsa. I gemiti di lei si moltiplicarono e disse: non è possibile sto venendo ancora
Lui disse anch’ io vengo.
Tutti, Tom, io e lei ,sapevamo che non prendeva protezioni e lei diceva: per favore non venire ancora dentro
Lui .senza interrompere i movimenti la teneva prossima all’orgasmo :dai ormai l’ abbiamo già fatto .
Ti piace e te lo faccio sentire tutto , anche il mio sperma ,e poi; poi il fidanzato l’ hai; domani ci scopi e lo fai finalmente felice e sei a posto
Lei disse no ,ma le spinte di lui dovevano arrivarle al cervello perché al posto di sottrarsi si mise in modo di prendere di più del suo cazzo.
Lui : ti fai scopare domani e poi torni a prendere tranquillamente il mio cazzo, che ne dici?
Lei persa: si, si: continua ; poi lo faremo ancora.
Non posso dimenticare il viso felice di lui a quella risposta . La scopò come meglio non poteva fare. Lei gemeva, gridava. Si, così, ancora. Poco ancora e lei: si ,si , ecco, vengo e lui anch’io con te.
Vidi i loro corpi agitarsi per poi fermarsi. Lui era fermo piantato in lei.
Finito si misero viso a viso .
Tom aveva il cazzo lucido di sborra e lo aveva sempre ritto come non avesse goduto.
Nonostante lei ora sapesse lo guardava strabiliata non accorgendosi dello sguardo stupito di Tom che in quel momento si accorse di me.
Reagì velocemente, i nostri sguardi si incrociarono, ed un sorriso gli illuminò il viso
Le disse : girati e la mette di traverso a me come per farmi vedere ancora meglio. Rinfila il cazzo nella figa ancora piena del suo seme in modo che possa ben vedere il suo cazzo che entra ed esce e le chiede: ti è piaciuto? Ti piace?
Lei: si tanto.
Lui: adesso tocca al tuo culetto sono anni che ci penso
Lei: no, dietro non voglio
Lui: zitta dico io cosa si e cosa no
Afferrò un cuscino e glielo mise sotto la pancia. Il suo bel culo gli era ora offerto.
Usò il suo sperma, prelevato dalla vagina, come lubrificante. L'ha spalmato sull’ano poi ha infilata un dito per spingerlo nel canale e poi ha rifatto l’operazione un paio di volte usando due dita e allargando un po' l’ingresso
Ha posizionato la punta del cazzo contro l’ano e ha iniziato a spingere
Lei: fai piano. Piano per favore
Lui: non voglio farti del male, ma resisti, aiutami. Voglio il tuo culo.
Lei: si, ma non farmi male. Fai piano.
Lui premeva senza forzare. Penetrava un po', poi si fermava.
Le chiese se andasse tutto bene
Lei: si, continua così.
Lui ha continuato a spingere ed ad avanzare nel culo. Ha preso ad entrare e a tirarsi indietro. La stava inculando.
Disse: è proprio stretto.
Lei: quanto sei dentro?
Abbassò lo sguardo e disse: forse metà e accelerò lentamente il ritmo e il suo cazzo dovette essere arrivato in fondo.
Ci siamo disse. E’ tutto occupato.
Lei disse: va bene e con le dita iniziò a massaggiarsi la clitoride e ad ogni spinta di lui gemeva.
Si era rilassata perché non doveva sentire alcun dolore.
Era gaudiosa quando disse: non posso credere che lo stiamo facendo.
Mi hai messo nel culo il tuo grande cazzo, quasi non ci credo e si strofinava la clitoride sempre più velocemente
Da porca quale fosse gli disse: inculami. Fammelo sentire che godo.
Aspettava solo quello Tom. . Ha spinto il cazzo con forza sino a poggiare le palle sui glutei e adesso lei urlava mentre lui le distruggeva il culo.
Ah,Ah esclamava alta voce mentre continuava a sbatterla .Ma adesso tra masturbazione e i movimenti del cazzo doveva provare piacere perché: non posso credere che mi stai facendo e mi piace. Continua .
Li vidi muoversi più velocemente.
Lei: sto per venire. Vieni nel mio culo. Voglio sentire il tuo sperma . Più forte. Si. Vengo
Tom l'ha fatto,ha emesso un grido ed ha eiaculato nel culo della mia fidanzata.
Ad ogni rilascio lei gemeva
Lei, languida dopo l’orgasmo . Ho sentito Il tuo sperma. Resta dentro di me un po'.
L’ha fatto. Rimase in lei sino quando lei ha detto: va bene, tiralo fuori lentamente.
Mentre lo faceva, potevo vedere il suo sfintere espandersi e rimanere aperto qualche attimo, che voragine.
Erano stanchi e lei felice.
Sei incredibile gli disse. Le mi amiche mi avevano detto la verità. Sei stato fantastico.
Si sono baciati in modo appassionato.
Poi si staccarono e mentre Tom si alzava disse: devo andare, ma ricorda che sono io il tuo vero uomo, se hai bisogno di me ci sono sempre.
Lei gli sorrise, un sorriso che era una promessa per il loro futuro scopereccio
Lui si girò verso la finestra e mi fece un grande sorriso strizzandomi l’occhio
L’incontro pensai fosse terminato e me ne andai stravolto
L’ ho aspettato almeno una mezzora, forse hanno fatto dell’altro sesso.
Ero in fondo la via, pensavo e ripensavo, e mi venne una gran voglia di vendicarmi .
Quando mi ha visto mi sorrise orgoglioso e senza rimorsi per quello che aveva fatto. Disse: scusa , nulla di personale, ma è tanto che volevo farmela; ho avuto l’occasione e in fondo ti ho fatto un favore, hai capito che troia è.
Non sapeva che oltre ad aver visto tutto avevo anche sentito tutto quello che si erano detti.
Avevo pensato a lungo. Volevo vendicarmi di lei e anche di lui e per fare questo avevo bisogno, per assurdo, della sua collaborazione.
Parlai con lui del mio desiderio di vendetta che lo coinvolgeva ma non gli dissi tutto. Da buon coglione la cosa gli piacque e volle aiutarmi dicendo: sei un amico. Io pensai: bastardo
il giorno dopo sono in camera della troia che mi ha raggiunto all’uscita da scuola e mi ha detto che era dispiaciuta per la precedente sera. Che era andata a casa da sola e che se volevo potevo andare da lei nel pomeriggio che i suoi non c’erano e lo disse con un sorriso che voleva dire molto.
Ero in piedi di fianco al suo letto i calzoni calati mentre lei nuda in ginocchio mi stava succhiando l’uccello.
Era andata come previsto. Non appena l’avevo raggiunta a casa mi aveva portato in camera sua . Aveva fatto le fusa come una gatta e si era spogliata dicendomi che ci aveva pensato ed era arrivato il momento di fare l’amore con me.
Si è spogliata da sola offrendosi con malizia
Non dissi nulla ma mi è bastato guardarla che il mio cazzo si drizzasse. Non mi sono spogliato ; ho semplicemente calato la zip dei jeans e calato un po' pantaloni e slip che il mio uccello fosse disponibile.
L’ho fatta poggiare piegata sul letto .Ero pronto. Con la mano le strusciavo la passera che si stava impregnando dei suoi umori. Giocando con le dita ho lubrificato il suo ano mentre lei impaziente attendeva la penetrassi.
Diceva : fai piano è tanto che….Troia
Poi ho poggiato il cazzo sulla passera ma sono a sua sorpresa risalito e non appena poggiato sull’ano ho spinto e mi sono trovato dentro senza ostacoli. Tom aveva ben aperta la strada e il mio cazzo era più piccolo del suo, soprattutto in larghezza.
Lei ha detto: no li, ma la tenevo per i fianchi schiacciata sul letto per non farla fuggire. Quando ha accettato la situazione ho spostato le mani sulle tette. Che goduria era il mio sogno incularla mentre le stringevo le tette. L’ho inculata per poco tempo, purtroppo l’eccitazione mi avrebbe fatto sborrare in breve. Allora sono uscito dal culo e l’ho fatta girare e glielo fatto prendere in bocca. Come una troia l’ ha preso ed ha iniziato a succhiarlo per accontentarmi nella convinzione che poi l’avrei scopata e lo succhiò divinamente.
Mi trovai a dirle: succhia troia , succhia. Per me era una troia. Forse sentiva , ma non disse nulla
La feci girare alla pecorina si mise disposta come una vacca alla monta allargando bene le cosce per favorire il mio ingresso; non provai nemmeno ad entrare nella figa ; puntai ancora i suo ano e entrai nel suo culo. Lei :ah hai ,che fai ? Non la ascoltai, questa voltai la inculai fino a che non la riempii della mia sborra.
Soddisfatto estrassi il cazzo dal suo culo lasciandola libera di muoversi.
Disse: cazzo, che hai fatto?
Io: scusa ,è scivolato dentro per sbaglio, e…hai un culo da sogno; non sono riuscito a fermarmi. Dammi qualche minuto.
La lasciai sorpresa e andai in bagno a lavarmi il cazzo e tornai a lei che aveva il viso tra lo scocciato e quella che non lo vuole fare intendere.
Dai ,tiramelo su che facciano l’amore, le dissi.
Lei scattò : mica sono la tua serva.
Io: se non vuoi e finsi di andarmene.
Lei subito: no, no rimani . Scusa non intendevo quello che ho detto.
Mi godetti la sua lingua, le sue mani e quando arrivò il momento di uscire dalla bocca, visto che era nuovamente dritto e ben gonfio, lei provò ad alzare il capo ma glielo impedii . Volli ripetere quello che aveva fatto con Tom . Le spinsi il capo verso il basso impedendole di risalire. Fu facile per lei prenderlo tutto. Mi guardava con occhi supplicanti . Io guardavo il mio cazzo, che non vedevo ,e le palle appoggiate al suo mento e fu facile, muovendomi solo un po', venire quasi subito. Le tenni il capo giù sino a che tutto il mio sperma fosse depositato nella sua gola.
Quando la lasciai libera: potevi dirmelo che volevi venire così.
Non voleva mostrare la sua incazzatura e mi fece un falso dolce sorriso: adesso facciamo l’amore; voglio sentirti dentro. Mi riprese l’uccello in bocca e con mano. Era veramente brava. Riuscì a farlo risalire . Si distese sul letto allargando le gambe ed offrendomi la vista della vagina che mi aspettava, o meglio aspettava il mio uccello.
Io le sorrisi: sono stanco e mi alzai dal letto. Misi a posto slip e pantaloni ed uscii dalla camera con il proposito di non dire nulla lasciandola senza parole.
Ma quando disse: cosa fai? Non potei trattenermi. Andai alla finestra dove c’era Tom che aveva visto tutto. Si aspettava una mia chiamata per un trio che non avevo mai avuto intenzione di fare ; era questo che gli avevo chiesto di fare per sputtanarla del tutto.
Anche lei lo vide.
Guardando lei dissi :adesso sono cazzi vostri se sei incinta. Me ne andai lasciandoli interdetti.
Sparii della sua vita non rispondendo dapprima alle sue telefonate e poi negandomi a scuola ogni volta che mi incontrava.
Fu incinta di Tom.
Quell’anno conclusi gli studi e per lavoro mi trasferii
Seppi che furono, costretti dalle famiglie, a sposarsi e nacque una bella bambina.
Un paio di volte l’ anno tornavo alla mia cittadina d’origine a trovare i miei e gli amici che mi raccontavano degli altri conoscenti.
Le cose tra loro non andavano bene; lui continuava a tradirla , comunque
ebbero un altro figlio, spero fosse del marito
Sono stato fortunato, non avessi visto avrei dovuta sposarla io con un figlio non mio e avrei una potenziale troia in casa che magari si sarebbe fatta sbattere da Tom per lungo tempo.
L’ho incontrata per strada un giorno con i due figli, era sempre una bella figa.
Dopo un imbarazzato saluto e le solite chiacchiere, a bassa voce e con tristezza disse: sono stata una stupida, tra noi sarebbe potuta andare meglio e forse adesso..
Le feci un sorriso, dissi: forse e la salutai.
Sono davvero un uomo fortunato
Ho avuto un ottimo lavoro e sono felicemente sposato con una splendida donna, abbiamo tre figlie e sono felice
Perché non dico siamo felici? Perché sarebbe corretto chiederlo a mia moglie se anche lei è felice, ma penso proprio di si
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