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Odissea in famiglia cap 1


di albert1010
15.06.2021    |    2.604    |    0 7.6
"E quante volte ho riso in me vedendo gli sguardi incazzati e a volte le effettive reazioni delle accompagnatrici rivolte ai loro uomini..."
Odissea in famiglia cap. 1

Questa è la mia storia o meglio l’odissea mia e di mia moglie.
Ora ho quaranta anni ben portati grazie alla passione attiva rivolta allo sport, ma la storia cominciò alcuni anni prima.
Mia moglie ed io possediamo e gestiamo da alcuni anni un noto ristorante stellato nella provincia di …….ereditato dai genitori di lei che hanno preferito ritirarsi per godere degli anni a venire
Lei, Francesca, è una donna elegante e affascinante, molto brava nelle relazioni e determinata. Nel dividerci i compiti di conseguenza abbiamo deciso che lei si sarebbe occupata dell’organizzazione della sala ristorante, della gestione del personale e dei clienti; io mi sarei occupato degli aspetti amministrativi/burocratici , degli approvvigionamenti e di tutte le beghe che gravitano intorno ad un ristorante importante.
Eravamo sposati da otto anni ed avevamo all’epoca due figli , sei e quattro anni.
Mia moglie , come dicevo, è una bella donna: alta oltre il metro e settanta, longilinea, ma con bel seno che sta ancora ben su nonostante l’allattamento dato ai figli. Ama muoversi e stare all’aperto e ciò contribuisce a darle un colore tonico . E’ brillante e sveglia. Si è laureata in economia e commercio anni prima come me. Ora ha trentasette anni
Ha capelli castani che preferisce tenere sciolti sulle spalle ed occhi color nocciola . E’ tutta bella, ma il suo punto di forza è il culo che si stacca imperioso ponendosi in mostra.
Non se per “lavoro” o altro , con la consapevolezza del proprio fisico, ritengo che inconsciamente sia un po' esibizionista tendendo a mostrare questo punto di forza, senza trascurare il resto, indossando abiti, gonne o pantaloni che lo evidenziano . E’ anche vero che “curando” i clienti che nel nostro “stellato” sono facoltosi ed esigenti in tutto deve dare e mostrare il meglio di sè e ci riesce bene; io comunque non ho mai sollevato obiezioni sul suo modo di porsi e neanche mai le ho accennato qualcosa in merito. Se le piaceva così…
Certo posso dire di quante volte ho notato furtivi sguardi alla sua persona ed al suo culo di maschietti arrapati e forse insoddisfatti sessualmente. E quante volte ho riso in me vedendo gli sguardi incazzati e a volte le effettive reazioni delle accompagnatrici rivolte ai loro uomini.
Ma tutto facevo parte del business , non ho mai dubitato della sua fedeltà ed amore e nonostante spesso vedessi avances dai più intraprendenti o da coloro che si sentivano fighi perché ricchi e belli non ho mai avuto modo di dubitare di lei. Ci amavano ed amiamo.
Nel poco tempo libero che aveva amava correre per i parchi, andare in piscina, ricercare libri antichi italiani da collezione ( un hobby tramandatogli dal padre e ne aveva un buon numero)
Siamo uniti nella famiglia e nel lavoro ,ed anche il sesso tra noi era più che soddisfacente tenendo conto dei numerosi impegni e di due figli che ci toglievano la poca energia che ci rimaneva dopo lunghe giornate di intenso lavoro.
Facevano l’amore un paio di volte la settimana nei giorni, non previsti, in cui il lavoro ed i figli ci lasciavano un attimo di quiete. Non usavamo misure particolari per evitare nuova maternità, io non ho mai avuto problemi di eiaculazione precoce e so controllarmi molto bene per cui il preservativo era sufficiente ed evitavo a mia moglie l’utilizzo della pillola che ha lungo andare può dare effetti collaterali fastidiosi.
Compatibilmente con i nostri impegni circa una volta al mese era consuetudine incontrarci con la famiglia allargata che comprende i nostri genitori, mio fratello minore con la sua famiglia ( hanno un figlio) e la sorella di mia moglie con relativo marito.
La sorella è molto più grande di mia moglie ,è vicino alla cinquantina, ed ha una figlia che allora aveva ventidue anni che ho sempre ritenuto molto particolare.
Una bella ragazza che nei comportamenti mi e’ sempre sembrata imprevedibile. A volte veniva a questi incontri a volte no. Adesso erano tre o quattro mesi che partecipava costantemente e mi ero accorto che a differenza del passato aveva con me un atteggiamento diverso. Si sedeva sempre vicino a me e cercava di catturare continuamente la mia attenzione persino in modo esagerato, tanto che più volte sua mamma le disse: lascia un po' stare lo zio.
Voleva sapere tutto di me , mi martellava di domande di tutti i tipi: sul mio lavoro, gli amici, gli hobby, su cosa avrei fatto nei giorni a venire….
Da una parte ero orgoglioso che una così bella ragazza avesse queste attenzioni per me , dall’altro avevo un po' di imbarazzo.
In sintesi potrei dire che: è un bel peperino, molto carina, con un fisico magro e asciutto che ricorda molto quello della zia. Indipendente nel carattere e nelle scelte, ha la fortuna di far parte di una facoltosa famiglia.
All’inizio dell’università ha voluto ed ottenuto un piccolo appartamento vicino all’università. La motivazione della richiesta fu la comodità allo studio; mia moglie ed io pensavamo che il motivo fosse un altro: libertà, in tutti i sensi.
Nel complesso ace molto a mia moglie ed anche a me.
Pronta alla battuta, ma anche dolce al bisogna e coccolosa quando le andava.
Ogni tanto veniva con gli amici nel nostro ristorante dove veniva trattata bene in tutti i sensi ed era l’occasione per rilassarci un attimo dal lavoro chiacchierando con lei ed i suoi simpatici amici. Da sue mezze ammissioni la compagnia maschile non le dispiaceva , ma non avemmo mai modo di appurare se avesse un fidanzato fisso o se preferisse prendersi le sue libertà. E’ tanto imprevedibile di carattere quanto imprevedibile nel vestire, a volte la vedevi conciata i modo innominabile a volte sembrava una principessa a corte, ma comunque vestisse vi garantisco che qualunque capo indossasse fosse sempre molto carina.
Mia moglie si trovava molto in sintonia con lei , era l’unica nipote diretta e da zia le era molto cara ed affezionata.
Io, da zio acquisito, la ritenevo carina, ma un po' troppo esuberante.
Come dicevo negli ultimi tempi mi stava sempre attaccata e quando eravamo defilati mi si appoggiava e potevo sentire il calore del suo corpo e poiché non sono di pietra ciò mi procurava un caldo turbamento e strani pensieri, ma stavo sulle mie per evitare eventuali dolorosi sputtanamenti.
Ma un giorno la sua mano si appoggiò all’interno della mia coscia risalendo verso l’alto fino a poggiarsi sul mio sopito uccello. Furono sufficienti pochi secondi che il mio pene si risvegliasse prendendo consistenza. Lo strinse da sopra i pantaloni e con un sorriso impertinente disse : però, zio…
Fu l’inizio della mia fine.
Mi disse: perché non vieni a trovarmi a casa? Non l’hai mai vista . Domani dalle 2 ( le quattordici sono a casa). Poi si allontanò lasciandomi basito.
Passai una notte agitata, per fortuna mia moglie non se ne rese conto, non sapevo cosa fare.
Rischiare o no?
Alle 14. 00 suonavo il campanello di casa sua. Avevo deciso, mi arrapava troppo. Male che andasse mi sarei inventato qualcosa , dopo mi resi conto che gli ormoni impazziti avevano sconfitto i saggi neuroni.
Mi aprì .
Ciao zio, sono contenta tu sia venuto e mi saltò addosso con una giocosa irruenza mettendomi le gambe intorno ai fianchi come una bimba. Mi diede un bacio a stampo che quasi mi fece perdere l’equilibrio; un bacio divertente che si trasformò in qualcosa di diverso quando la sua linguetta spinse tra le mie labbra che si aprirono per favorirne il passaggio.
Altro che visitare il piccolo appartamento. Mi guidò subito in camera da letto. In un attimo tolse la tuta che indossava rimanendo con dei velati slip rosa , non portava il reggiseno, e le sue tettine mi puntavano reclamando le mie attenzioni.
Fu lei come un’invasata a togliermi pantaloni ,camicia ed il resto, lasciandomi nudo con il pene che già puntava verso l’alto
Certamente aveva avute esperienze di sesso. Non era vergine ne davanti ne dietro e mi accolse con piacere in ambedue i buchi. Lo prendeva in bocca con sapienza e piacere. Furono un paio d’ore di sesso sfrenato.
Volle che le venissi nella passera dicendo che prendeva la pillola; per fortuna era vero, da lei c’era sempre da aspettarsi qualche scherzo.
Quella fu la prima volta.
La reciproca novità prendeva tutti e due e quasi tutti i pomeriggi trascorrevamo un paio d’ore insieme facendo sesso ( non amore, quello era con mia moglie) e parlavamo di tutto.
Ma non ci vedevamo solo a casa sua. A volte andavamo in auto e ci appartavamo in qualche defilato punto. Provammo l’esperienza del motel e a farlo in posti inconsueti.
Oggi mi vergogno un po' a dirlo, ma facemmo sesso nei bagni di un autogrill, di un grande magazzino e di un bar . Non riuscivo a dirle di no, il suo ardore mi travolgeva.
Una volta, da pazzi, facemmo una velocissima sveltina nel bagno del ristorante dove la famiglia allargata stava pranzando e lo facemmo anche nel mio ufficio quando mia moglie era in giro per commesse. Insomma si scopava ove vi fosse la possibilità anche con qualche rischio.
In quel periodo trascurai un po' il lavoro ed anche mia moglie , ma le mie diminuite attenzioni sessuali non la preoccuparono attribuendone la causa allo stress lavorativo . Era già capitato. Certo passare da un paio di volte alla settimana a zero per un discreto periodo qualche scompenso forse glielo poteva creare, ma ero troppo preso dalla novità di quel fresco giovane corpo.
Ad Adele, solo quando eravamo a casa sua, piaceva usare degli oggettini; nulla di eclatante, li usava per meglio soddisfare i suoi impulsi sessuali e mi aveva coinvolto un po'.
Le piaceva “aiutarsi” con un dildo di discrete dimensioni, equivalente più o meno alla misura del mio cazzo (circa diciotto centimetri). Era il suo compagno di giochi quando non aveva il “supporto” umano e lo usava lei o io per lei . Provò ad usarlo su di me poggiandomelo a sorpresa sull’ano , ma alla prima sensazione mi sottrassi trattandola male. Non ci riprovò con quello, ma dopo accettai di provare un piccolo dildo non più lungo di dieci centimetri e dello spessore di un mio dito mignolo.
In fondo l’urologo al controllo annuale della prostata cosa faceva? Certamente sentivo con lui più male.
Lo manovrava sempre lei. A me non dava sensazioni intense, sentivo un leggero fastidio/benessere, ma trascurabile. A lei invece piaceva molto mettermelo dentro e giocarci; diceva che l’idea di incularmi anche se con quel piccolo coso la eccitava.
Questo essere intimi amanti portò mia nipote nel sentirsi in diritto ad essere curiosa, anche all’eccesso, sulla mia vita e di quelli che mi circondavano.
Mi faceva continue domande a cui io ingenuamente rispondevo.
Domande più generali tipo: quando vai in piscina chi incontri? Quanto tempo dedichi al lavoro? I tuoi hobby? Cosa vorresti per i tuoi figli
A domande più personali: sui miei amici e conoscenti , su me e mia moglie , su chi avrei voluto scopare delle nostre conoscenti…
Quelle su mia moglie riguardavano anche la sua sfera intima
Le piace far sesso? Quali posizioni preferisce? Come gode? Fa i pompini? Lo prende dietro? Prende la pillola? Dove le piace farsi toccare?...
Su me volle sapere tutte le mie preferenze sessuali, anche quelle normalmente nascoste , e mi chiedeva se e come mia moglie le soddisfacesse tutte e molto altro ancora.
Le domande erano molto più complicate da come le descrivo, ma un conto è essere nudi in un letto e parlare; un conto è scrivere.
Con il passare del tempo, dopo numerosi nostri incontri, iniziò a provocarmi sistematicamente.
Lo sai che stai tradendo zia?
Non ti senti in colpa?
E se lo facesse lei?
Ed io mi arrampicavo sugli specchi per giustificare (giustificare cosa se non c’era giustificazione) e rispondere alle sue domande
Poi iniziò a toccare un altro tasto
Sei sicuro che zia non abbia un altro?
E alle mie opposizioni insisteva. Sei sicuro che ti sia stata sempre fedele? Oppure che faresti se sapessi..?
Un giorno mentre l’avevo sotto e mi stavo scopando la sua bagnata fighetta esagerò, almeno per me, chiedendomi : se tu avessi occasione di vedere zia far l’amore con un altro come reagiresti? Ti piacerebbe?
Le risposi solo dicendo : pazza. La penetrai più a fondo zittendola impegnata com’era a godere del mio cazzo.
I giorni e le settimane passavano e i nostri furtivi incontri continuarono anche se con minore frequenza. La novità per lei era diminuita., io qualche senso di colpa l’avevo e comunque avevo molto impegni lavorativi che avevo un po' trascurato per “seguire” lei.
Però quando ci incontravamo , fissandoci gli incontri sempre attraverso due apposite email , una sua ed una mia, fatte solo per noi (avevamo ritenuto fosse il metodo che ci dava maggiore sicurezza da impreviste intrusioni su eventuali telefonate , messaggi o wats up) facevamo godurioso scopate .
Ormai conoscevo bene il suo corpo e cosa le piacesse di più , come lei conosceva perfettamente i miei gusti e desideri.
Non ci ponevamo liniti: pompini, leccata di figa, sesso anale etc, tutto ciò che in quei piacevoli momenti ci passava per la testa.
Scherzando la prendevo in giro su quello che avrebbe fatto a letto con il non conosciuto fidanzato e con il futuro marito, se un giorno si fosse sposata.
E lei batteva il ferro provocandomi sulla fedeltà di mia moglie.
Erano match che finivamo alla pari senza sconfitti, anzi con due vincitori perché il giocare in quel modo ci dava psicologicamente delle spinte in più
Il suo corpicino fresco e la sua gioventù erano inoltre uno stimolo continuo per la mia mente ed anche per il mio uccello.
Un giorno, quel giorno, era venuta al ristorante con un’amica e due amici. Mia moglie andò ad “accoglierli”. Chiacchierarono per alcuni minuti e li sentii, a distanza, ridere divertiti.
Poi mia moglie venne da me : vai tua nipote ti vuole
Li raggiunsi . Lei disse agli amici: esco un attimo con zio che abbiamo un segreto. Non capii , ma le diedi corda ed uscimmo in strada.
Con un sorriso divertito mi disse: zio, vedi quello alla sinistra del mio posto ? Dissi: si.
Bene, guardalo bene, perché è quello che si scoperà zia. Si chiama Tom e starà a ….per un po' di tempo.
Mi fece ridere, le diedi della scema ed un’affettuosa pacca sul fianco e dissi: meglio se torniamo dai tuoi amici che la smetti di sparare cazzate.
Ma confesso che la cosa in fondo mi aveva colpito e tornato al suo tavolo attesi che mi presentasse i suoi amici che educatamente si alzarono per salutarmi.
Mi concentrai su Tom , effettivamente era un bel ragazzo, più vecchio di mia nipote , poi seppi che aveva 28 anni, alto anche più di me e con un gran bel fisico ( anche qui, seppi poi che faceva pallanuoto nella squadra della sua cittadina), occhi chiari e con bei capelli neri, ricci e morbidi. Dalle poche parole che disse lo trovai simpatico e capace. Dopo quella volta, sempre con mia nipote ( ad un certo punto pensammo fosse il suo fidanzato) ed amici, venne più volte nel ristorante. Io li vedevo da lontano e li salutavo, ma ero preso dal mio lavoro ed era mia moglie che compatibilmente con il tempo che aveva disposizione chiacchierava amabilmente con loro.
Tempo dopo mi disse che lei e Tom, il non si sa forse fidanzato di Adele, avevano scoperto di avere un hobby in comune, la ricerca dei libri antichi da collezione ( non pensai che potesse averci messo lo zampino mia nipote sapendo…).
Un giorno mia moglie mi raggiunse all’ ufficio che avevamo in comune raggiante. Aveva in mano un libro antico che le aveva portato Tom da vedere e leggere.
Ero contento per lei, ma mi accorsi che un po' mi rodeva. Le parole di Adele?.
Potevo anche pensare ed avrei anche capito che a un ragazzo seppur grande come Tom potesse piacere una signora come mia moglie.
Sfido chiunque a dirmi che da ragazzo non abbia mai fatto qualche particolare pensiero su una donna discretamente più grande ( la mamma di un amico, la zia o simile)
Ma tra il pensare ed il fare pochi, non io, ritengo abbiano soddisfatto realmente questo desiderio.
Comunque non feci queste riflessioni a mia moglie.
Certo Adele non mi aiutava. Nei nostri incontri il tema infedeltà coniugale era quello che preferiva e faceva in modo da tornare spesso su questi argomenti e ogni tanto mi punzecchiava con la simpatia che c’era tra la zia e Tom.
Un giorno mi portò una foto di Tom. Era nudo. Un gran bel fisico, come già avevo pensato, ed anche un bel cazzo. Si era nudo ed eccitato, chissà come avesse fatto Adele ad avere quella foto, e si notava un cazzo tosto superiore alla norma. Mi ricordo che Adele mi disse: pensa a un cazzo così grosso quanto piacere possa dare a zia.
Quel giorno mi incazzai davvero e per una decina di giorni non ci vedemmo. Poi lei tornò alla carica scusandosi ed io …
Qualche mese era passato e mia nipote e Tom continuavano a gravitare presso il ristorante e accadeva di frequente che Tom arrivasse con un nuovo libro da mostrare a mia moglie. Poiché mia nipote avvisava prima di venire anche io sapevo della loro presenza e forse geloso , da lontano, curavo le loro chiacchiere. Capitò persino che mia moglie e Tom uscissero dal ristorante per avere una maggiore quiete per poter chiacchierare del loro hobby.
Una sera a letto, con molto tatto, toccai l’argomento di nostra nipote e dei suoi amici e poi con attenzioni portai il discorso su Tom e sulla loro piacevole sintonia. Ridendo dissi: non è che Tom si è innamorato di te?
Mi disse: non dire cagate , è solo un ragazzo.
Cambiai velocemente discorso e non lo toccai più nei giorni a venire.
Intanto l’estate stava arrivando e c’erano delle bellissime giornate di sole e poiché possediamo un discreto appartamento in Liguria coglievamo l’occasione dei giorni di chiusura , la domenica e il lunedì, ( in questo periodo dell’anno i ricchi fanno i week end al mare ed il nostro ristorante sarebbe stato semivuoto) per goderci un po’ di mare spiaggia e sole.
In quei periodi il nostro rapporto di coppia si rivitalizzava. I bimbi erano curati dai nonni ai giochi; noi sotto l’ombrellone o in mare ci godevamo quei momenti di quiete.
Erano momenti oltre che di svago anche di riflessione e poi potevo guardarmi intorno con calma.
Un giorno notai mia moglie sul bagnasciuga , indossava un costume nero intero che faceva risaltare il suo fisico. Era uno spettacolo per i miei occhi ed immagino anche per gli occhi di altri. Il giorno dopo aveva un due pezzi bianco, la pelle le si stava dorando, mi veniva voglia di scoparla sul momento in spiaggia davanti tutti.
Recuperavo alla sera.
Quelle sere scopavamo sempre e di gusto. Il sole, il calore, il mare, la serenità
….. Scopate a non finire condite da pompini, spagnole e leccate di figa e di tutto.
Francesca partecipava volentieri con passione e godeva più volte delle mie azioni cosi come me che riuscivo a spargere il seme almeno un paio di volte grazie anche alla sua bravura.
Un unico cruccio che ormai non lo era più è che non fossi mai riuscito a fare sesso anale con lei. Il suo bel culo era vergine.
Quando una decina di anni prima ci mettemmo insieme lei aveva già avuto rapporti sessuali completi.
Mi raccontò di un fidanzamento durato un paio d’anni. In realtà non fu in fidanzamento semplicemente è stata con uno per un paio d’anni e prima aveva avuto qualche altro ragazzo, ma non entrammo mai nei particolari del suo e mio passato, sia di persone frequentate che del sesso trascorso.
Eravamo insieme da qualche tempo quando provai a fare del sesso anale con lei. Il suo splendido culo mi attizzava da quando l’avevo visto la prima volta.
Non disse no anche se sarebbe stata per lei una nuova esperienza; fui io incapace. Non avevo grande esperienza in merito, ed i miei approcci al sesso anale furono goffi ed improduttivi. Le provocavo molto dolore e non riuscivo ad avanzare…Prova un giorno, prova un altro alla fine ci rinunciai. Non lo ritenevo così importante e devo dire che dopo quei tentativi infruttuosi accantonai la cosa. Vi erano tanti altri modi di godere senza dolore e li praticavamo tutti, penso.
Per il resto che dire; nella sua bellezza Francesca era molto semplice.
Non amava per esempio esibire i suoi gioielli. Penso abbiate capito che siamo una famiglia facoltosa. Alla nascita del primo figlio le regalai un anello con un diamante molto, ma molto bello. Lo usa sola in alcune occasioni top .E’ cosi per le collane, braccialetti , orecchini. Tutti gioielli molto belli, in parte ereditati anticipatamente dai genitori, in parte avuti da me per occasioni speciali, ma per lei superflui tanto da stare per la maggior parte del tempo in cassetta di sicurezza in banca.
Un unico piccolo sfizio porta al polso un orologio da donna con cassa in oro e cinturino di pelle che si comprò per conto suo lavorando un’estate durante il periodo universitario.
Pensate che anche io pur possedendo dei bei orologi non li metto al polso, anche loro in cassetta di sicurezza. Per vedere l’ora il cellulare basta ed avanza.
L’unica cosa che lei ed io abbiamo sempre su sono le vere in oro che ci siamo scambiati al matrimonio.


I giorni passavano e tutto proseguiva positivamente.
I figli, il lavoro, la coppia tutto andava bene. Per me si aggiungeva in positivo qualche scopata con Adele, ma ormai come dicevo con meno passione
Era un mercoledì quando Adele mi propose via email di incontrarci. Andai a casa sua; con mia sorpresa mi aspettava fuori dal portone. Lei, con la solita aria da monella mi disse : oggi ti faccio una bella sorpresa. Ero abituato alle sue improvvisate che si risolvevano in goduriose scopate nei posti e nelle situazioni più strane indi la seguii senza sospetti, anzi già mi pregustavo una bella scopata e mentalmente mi chiedevo come sarebbe stato meglio concluderla: in culo, in figa ,in bocca?
Tanto che camminavamo potevo ammirare le sue belle forme e come venissero evidenziate da quel bel femminile vestito che indossava. Veniva voglia di camminare tenendole una mano sul culetto, ma non si poteva.
Mi conduce ad un palazzo di ringhiera vicino al centro della città.
Nel bellissimo , antico cortile, c’è un moderno ascensore di quelli ad uso esterno per le case di ringhiera che ci permette di arrivare al quarto piano ad un pianerottolo dove si affacciano due corridoi ed alcune porte.
Si avvicina a una porta e con una chiave la apre invitandomi ad entrare. Era una piccola stanza senza uscite. C’erano alcune sedie messe a caso ed alcuni macchinari a me strani. Non mi stupii Adele era sempre imprevedibile e riuscì persino a farsi scopare sulla ruota panoramica di un luna park. Adesso eravamo in una stanza in penombra ed aspettavo il seguito.
Prese una sedia, la mise rivolta al centro della parete e mi fece sedere. Mi accorsi che era una sedia particolare; era sfondata al centro o meglio vuota al centro. Aveva la struttura perché i glutei potessero appoggiarsi, ma al centro sprofondavano nel vuoto. Non era comoda, ma nemmeno scomoda. Mi sorprese quando la vidi con una benda in mano. Mi disse: è per non farti vedere subito la sorpresa, abbi fiducia. I suoi colpi di testa non finivano mai di stupirmi ed anche se un po’ preoccupato e ansioso le permisi di mettermela intorno al capo. La benda copriva per fortuna solo gli occhi; il naso era libero e potevo respirare liberamente.
Stava al mio fianco e mi parlava ed in breve mi abituai a questa situazione aspettando la sorpresa. La sentii muoversi per la stanza e poi avvicinarsi a me e piegarsi ai miei piedi, ma non percepii nulla di anomalo. Poi era alle mie spalle e con dolcezza le massaggiò scendendo poi lungo le braccia. Infine mi portò indietro le braccia, tutto senza forza. Prima mi spostò un braccio, poi l’altro toccandomi all’altezza dei polsi. Furono gesti veloci e quando la sentii spostarsi e feci per muovere le braccia le trovai bloccate indietro, ciascuna ancorata dietro la sedia.
Dissi: cosa hai fatto? E provai ad alzarmi. Non ce la feci.
Le mani erano tenute da qualcosa dietro la sedia ed anche le mie gambe erano attaccate alle gambe della sedia. Non riuscii ad alzarmi e nemmeno a spostare la sedia che poi scoprii fosse ancorata a dei ganci a terra.
Adele mi disse: stai calmo non succede nulla. E’ solo per non farti fare atti inopportuni e mi tolse la benda.
Effettivamente oltre al fatto che fossi bloccato non accadde altro di strano o pericoloso (avessi saputo cosa avesse in mente non mi avrebbe fregato).
La stanza era chiusa ed eravamo solo noi due.
Mi disse: voglio fare un gioco con te.
Mi sovrastava e si piegò su me baciandomi ed inserendo la lingua nella mia bocca. In breve sentii il mio uccello spingere contro la patta. Lei se ne accorse e ridendo: poverino cosi lo facciamo soffrire, meglio liberarlo. Mi slacciò i pantaloni e spostando gli slip lo portò all’ aperto.
Nella mia cecità pensavo stesse arrivando il momento clou: il piacere del sesso. Infatti sentii la sua mano carezzarmi il pene e poi una lingua calda che gli si poggiava. Cominciai a fremere dal piacere pensando che fosse il sesso al buio. con me immobilizzato, la sorpresa.
La bocca abbandonò il mio uccello e Adele mi chiese di aiutarla ad abbassare i miei pantaloni; anche se in quelle condizioni poco potevo fare collaborai per il possibile e riuscì a calarmi i pantaloni e gli slip più in basso in modo che avessi il bacino completamente nudo. Adesso avevo le gambe leggermente aperte, l’uccello e le palle libere, ed i glutei nudi che affondavano nel vuoto.
Riprese ad accarezzarmi il pene e ogni tanto gli dava un bacino, ma tutto con molta lentezza. Io ero ansioso. Aspettavo la sua lingua e già pregustavo la sua passera mentre si impalava su me.
Un po' stanco dell’attesa le chiesi: cosa aspetti? Siediti su me che non ne posso più.
Sarebbe stato meglio fossi stato zitto.
Si allontanò da me tornando dopo qualche attimo. Mi tolse la benda e vidi che era ancora completamente vestita ed in mano aveva un oggetto che pareva fosse un telecomando. Effettivamente era un telecomando perché lo indirizzò contro la parete di fronte a me e sorpresa.
Una parte del muro si sollevò. Compresi che in realtà non fosse il muro che si sollevava, ma un telo dello stesso colore del muro, tanto da sembrare il muro, che si alzava.
Man mano che si sollevava vedevo qualcosa. Comparve un grande vetro o meglio uno specchio e attraverso esso vedevo un'altra stanza. Lo specchio era di grandi dimensioni e permetteva di vedere perfettamente l’intera stanza. Vedevo per la prima volta uno specchio “magico”, da una parte si vede attraverso, dall’altra funge da normale specchio.
Dall’altra parte c’era un grande locale.
Di fronte a me c’era un letto matrimoniale con a fianco un comodino e una libreria piena di libri, a sinistra un piccolo armadio seguito da un divano. A destra del letto una porta, presumo d’ingresso. Alla mia destra un angolo cottura completo preceduto da una porta semiaperta che faceva vedere i servizi. Davanti a me, poggiato sotto lo specchio un tavolo su cui erano poggiati dei libri e per ognuno dei tre lati liberi una sedia.
Ma cosa era quella stanza?
Adele anticipò le mie domande.
Quello che vedi era un grande monolocale con due ingressi. Uno è quello che abbiamo usato noi per entrare in questa stanzetta, all’altro si arriva dal corridoio a ringhiera. Come vedi abbiamo diviso il monolocale. Questa stanzetta è a conoscenza di pochissime persone.
Dissi: va bene, e adesso?
Lei: pazienta un po'.
Mi chiese hai sete? In quell’ambiente faceva molto caldo; era piccolo e senza finestre e l’aria arrivava da bocchettoni in alto, ma doveva essere a temperatura superiore di quanto servisse in quel periodo e ciò giustificava l’alta temperatura.
Dissi: si, ho sete
Versò dell’acqua, da una bottiglia presa non so dove, in un bicchiere e mi disse: bevi farà caldo. Non capii cosa intendesse, ma avevo sete e bevetti. L’acqua aveva un sapore stantio pensai fosse lì da molto
Ebbi appena il tempo, aiutato da lei, di finire di bere che si aprì la porta d’ingresso dell’altra stanza e vidi Tom entrare seguito da mia moglie.
Ero stupito. Cosa faceva li mia moglie?
Stavano parlando.
Lui: finalmente ti sei decisa a venire a vedere i miei libri.
Te l’avevo detto che erano molti e le additò la libreria. E poi quelli sul tavolo li ho scelti per te.
Ascoltato questo non potei esimermi dal guardare mia moglie. Era a modo come al solito. Indossava una camicetta bianca che le cadeva sopra una gonna svasata nera e portava delle scarpe nere lucide con un tacco normale. I capelli sciolti sulle spalle le davano leggerezza e sensualità. Un leggero rossetto rosso le illuminava le labbra. Le unghie tenute solitamente lunghe erano colorate di un vivace rosso, il suo colore preferito.
Elegantemente sempre bella.
Che ci faceva lì? I libri?
Lei era sorridente anche se conoscendola potevo leggerle in viso un po' d’ ansia
Lei: ah , questa è casa tua? Carina.
Lui. si, è il mio punto d’appoggio quando vengo a ….. Non disse che in realtà quell’appartamento fosse di Adele che glielo affittava quando per motivi di studio e/o lavoro veniva a… ( questo lo seppi più avanti).
Dicendo questo le si avvicinò e ponendole le mani sui fianchi per avvicinarla tentò di darle un bacio, ma mia moglie si divincolò con una reazione arrabbiata.
Che fai? Sei scemo.
Con tono iroso gli disse: sono venuta per vedere i libri. Non deludermi per favore. Sei un bel ragazzo, intelligente e simpatico, ma sono sposata e sono innamorata di mio marito e non sono venuta qui per far sesso.
Nel contempo gridai, volevo far sentire la mia presenza, ma Adele mi disse: è inutile che gridi non possono sentirti. La stanza è insonorizzata, sentiamo tutto attraverso quei congegni e facendo segno verso l‘alto mi mostrò una apparecchiatura. Ecco a cosa servivano quelle piccole casse agli angoli del soffitto e poi mi disse: vedi quei ricevitori sono anche nella loro stanza e fanno anche ripresa di tutto quello che avviene in quella stanza ed in questa. Tutto viene ripreso e scaricato su quel server; me lo additò.
Sai, anche la temperatura di quella stanza è come la nostra. Non capii cosa volesse dirmi, ma effettivamente da noi faceva molto caldo, mi sembrava ancor più di quando fossimo arrivati.
Tom intanto si era staccato da mia moglie chiedendole scusa e come se niente fosse le disse: li sono i libri che dicevo, guardali pure con calma. I libri erano poggiati sul tavolino nella stanza a non più di un metro da me. Mia moglie si sedette sulla sedia avanti il tavolo, se avessi potuto allungare la mano l’avrei potuta toccare non vi fosse stato lo specchio di mezzo.
Iniziò a sfogliare un libro, chissà come si sentisse dopo la sfacciata avance di Tom che intanto girellava per la stanza vicino l‘armadio come dovesse sistemare qualcosa.
Dopo qualche minuto di un innaturale silenzio, come se nulla fosse avvenuto, si avvicinò a lei. Ti piacciono?
Lei: si sono molto interessanti.
Lui: te l’avevo detto.
Pareva non fosse successo nulla prima.
Disse: qui fa un po' caldo, vero? E’ l’impianto di condizionamento che non funziona bene.
Vuoi qualcosa da bere? Ho solo dell’acqua in frigo.
Come poteva mia moglie dire no con quel caldo?
Lo vidi andare alla cucina, prendere due bicchieri, aprire il frigo e prendere una bottiglia. Poggiò i bicchieri sul tavolo, li riempì e ne porse uno a mia moglie.
Mentre faceva questo movimento fisso lo specchio per specchiarsi o altro?
Mi venne un dubbio e chiesi ad Adele: ma lui sa che siamo qui?
Mi rispose: no, non lo sa. Sa che esiste questa stanzetta e lo specchio “magico”. Può immaginare che possa esservi qualcuno, ma non ne ha la certezza. E poi come ti ho detto la stanza è insonorizzata e non può sentirci o sentire rumori. Intanto mia moglie non so se solo per sete o anche per educazione bevve con lui.
Comunque non mi stupii del fatto che bevessero. Nella stanza dove ero io faceva un caldo boia e se l’ altra era nella stessa situazione anche li doveva fare molto caldo. Notai che lui fece un piccolo sorso mentre lei terminò tutto il contenuto del bicchiere in un attimo.
Poi lui prese un libro e si sedette sul divano.
Guardai stupito Adele che mi disse: aspetta e vedrai.
Mi si avvicino e ricominciò a giocare con il mio cazzo. Non ero nelle condizioni mentali migliori per partecipare, ma Adele sapevo come dilettare un cazzo e mi tornò rigido in breve.
Lei maliziosa: sei proprio un porco, hai il cazzo rigido mentre tua moglie è con un altro.
Dissi: guarda che non stanno facendo nulla, mia moglie sta leggendo. Non l’hai sentita prima? Mi ama e non mi tradirebbe mai. Ma avevo un tarlo allo stomaco
Lei: aspetta qualche minuto e poi vedremo quanto ti è fedele, lo disse guardando l’orologio al polso. E poi a bassa voce, ma sentii: lo implorerà di scoparla.
I minuti passarono ed in quella stanza nulla cambiava. Mia moglie leggeva al tavolo. Tom leggeva sul divano.
Poi Adele: guarda tua moglie; sta cambiando.
Vedevo il suo viso avanti il mio, stava sudando e muoveva nervosamente la lingua come se avesse le labbra secche
Era palese che non stesse più leggendo e che si stava sforzando di resistere a qualcosa. Cosa?
Guardai Tom; la guardava come la guardavamo noi, solo che il suo era uno sguardo da falco, anche lui doveva aver colto che qualcosa stava avvenendo in lei.
Con un perverso sorriso sulle labbra si alzò dal divano e raggiunse mia moglie alle spalle. Tutto bene? Mia moglie non parlava. La vidi stringere la mascella come a resistere a qualcosa.
Poi lui da dietro portò le mani sulle sue spalle iniziando un leggero massaggio. Mia moglie non disse nulla.
Le vedevo il rosso in viso e le labbra leggermente schiuse come cercasse aria. Le dita si muovevano nervosamente sul libro. Il suo respiro mi pareva affannato.
Per me che la conoscevo erano sintomi di eccitazione.
Le mani di lui scesero lentamente verso il petto appoggiandosi sui seni operando un sensuale massaggio sugli stessi
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