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La santarellina di mia moglie in sacrestia - parte 2


di marco77_77
16.08.2022    |    12.693    |    1 9.2
"Nello stesso tempo temevo che affrontare un discorso del genere mi avrebbe potuto portare ad un litigio con gravi conseguenze, dovevo sbollire, preferii far..."
Grazie per i Vs. commenti che apprezzo molto.

Rientrato a casa, tormentato da dubbi vari, volevo affrontare mia moglie e chiederle come era stato possibile arrivare a questo, come ha potuto tradirmi considerando il nostro rapporto, il nostro amore.
Nello stesso tempo temevo che affrontare un discorso del genere mi avrebbe potuto portare ad un litigio con gravi conseguenze, dovevo sbollire, preferii far finte di niente e rifletterci con calma.
Nei giorni seguenti lei non manifestava nessun cambiamento, la vita proseguiva normalmente e temevo mi chiedesse di fare l’amore, non sapevo come avrei reagito e soprattutto se ci sarei riuscito. Avevo sempre in testa l’immagine del parroco che fa sesso con mia moglie, di certo non sarei stato all’altezza del Don e soprattutto la domanda era: sarei riuscito ancora a fare l’amore con mia moglie?
I giorni passavano, dovevo affrontare l’argomento, dovevo capire come tornare alla mia routine quando d’un tratto arrivò una buona idea. Decisi che dovevo confidarmi con una nostra vecchia amica, Natascia. Quando eravamo adolescenti ci frequentavamo di continuo ma non abbiamo mai fatto sesso, solo alcune pomiciate fino a quando mi fidanzai con mia moglie e da li, lei è sempre rimasta nostra amica. Natascia è mora, alta un metro a settanta circa, ha un bel seno abbondante insomma, una donna piacente.
La contattai invitandola a prendere un caffè dopo la pausa pranzo, in un bar nella città dove lei lavora, molto vicina al mio paese.
Dopo i soliti convenevoli affrontai il discorso:
io: “Natascia ho un problema e non so come affrontarlo, devo parlartene altrimenti scoppio”
N: “che succede? Stai male?”
Io: “no, per fortuna la salute ancora mi assiste ma, se continuo così mi gioco anche lei, ho trovato mia moglie a letto con un altro”
N: “no, non posso crederci, mi dispiace tanto”
Natascia è stata sempre una viveur, ha avute le sue esperienze, conosce la bella vita e viene da una convivenza, purtroppo finita, che le ha lasciato un bambino meraviglioso.
N: “Marco, sono desolata, capisco cosa stai vivendo, ho affrontato questo brutto periodo anch’io quando è finita la mia storia con Andrea”
Io: “amo mia moglie, non voglio lasciarla ma non posso neanche vivere sapendo che tromba con il parroco”
N: “con il parroco????”
Ci fu un momento di silenzio dove Natascia, guardò fisso avanti a lei, fece un sorriso molto furbo il che mi fece intuire che stavo per scoprire una realtà sconosciuta forse solo a me.
Io: “si proprio lui, il parroco di xxxxx, ti rendi conto??”
Natascia rimase in silenzio per alcuni secondi poi..
N: “Marco caro, sei un uomo fantastico, sei un padre meraviglioso, ti occupi della casa, del giardino, sei premuroso con i tuoi genitori, con i suoceri ma vedi, purtroppo noi donne a volte abbiamo delle esigenze, a volte abbiamo bisogno di soddisfare un certo appetito ma, devi consideralo come una semplice parentesi”
Io: “Natascia ma cosa dici?? La stai difendendo?? Trovi giusto che mia moglie allieti le sue giornate facendosi sbattere da quel polacco?”
Natascia tornò di nuovo a guardare fissa di fronte a lei poi esclamò:
N: “Hai capito la santarellina, alla fine lo ha assaggiato pure lei”
Non credevo alle mie orecchie, anche Natascia ha avuto una storia con il prete, ero smarrito, sconfortato.
Io: “Natascia, ti prego, la tua vita è tua e fanne pure quello che vuoi io devo trovare il modo di uscire da questa situazione, ti prego di aiutarmi, sei l’unica persona con cui posso affrontare questo discorso, ci conosciamo da sempre e ci siamo sempre aiutati”
N: “certo Marco, certo che ti aiuto, devo subito parlare con tua moglie e farle capire l’importanza della famiglia, dell’uomo che ha sposato”
Io: “ecco brava, grazie Natascia”
N: “ok ma, se le parlo del parroco lei mi chiederà sicuramente come ho fatto a saperlo, non vorrei che il discorso prenda un brutta piega e lei capisse che ci sei tu dietro”
Io: “hai ragione, oltretutto lei potrebbe negare tutto. Vai a parlare con il parroco, mi sembra di capire che lo conosci molto bene”
N: “si l’ho conosciuto molto bene, hai ragione, è stato il motivo per il quale è finita la mia storia con Andrea però non credi che anche lui possa negare tutto?”
Io: “vero, come possiamo fare allora?”
N: “dovremo coglierli sul fatto ma, come facciamo? non è possibile”
Io: “certo che è possibile, l’ho già fatto, posso farlo di nuovo anzi, questa volta lo farai tu”
Io: “dovrai frequentare la chiesa e aspettare che rimangano solo loro due”
N: “si, e dopo, negheranno in due, mi prenderanno per pazza”
Sapevamo cosa dovevamo fare ma, non come farlo, sentivo che ero vicino ad una soluzione ma non la vedevo.
Io: “Natascia, capisco di chiederti tanto ma è l’unico modo per provare a salvare il mio matrimonio, devi rimanere in chiesa fino alla fine poi, quando il parroco sarà in sacrestia e mia moglie aspetterà che la chiesa sia vuota per raggiungerlo, devi far finta di uscire dalla chiesa ma, in realtà ti nasconderai dietro o dentro il confessionale”
N: “Marco, mi chiedi tanto, non credo di essere in grado di fare una cosa del genere”
Io: “il parroco chiuderà la porta della chiesa per restare solo con mia moglie ma tu non preoccuparti, aspetta cinque minuti poi vai in sacrestia, li prenderai sul fatto e non potranno smentire niente, avrai modo di mettere fine a questa storia”
N: “ok ma, mi devi un grosso favore e, avvisami quando tua moglie va in chiesa non voglio farmi tutte le messe per niente”
Passarono alcuni giorni, mia moglie riprese a frequentare la chiesa e con lei Natascia, avvisata da me.
Mia moglie uscì dalla chiesa quasi subito, evidentemente ne aveva abbastanza oppure magari aveva capito di aver sbagliato.
Qualche giorno dopo invece, mia moglie si trattenne a lungo in chiesa e rimase in preghiera nelle prime file quando ormai il parroco si era ritirato in sacrestia, Natascia mi inviò subito un messaggio per avvisarmi che forse era la volta buona poi, si nascose in fondo alla chiesa dietro il confessionale.
Le mie mani iniziarono a sudare, finalmente ero vicino ad una svolta ma, non potevo restarmene a casa, dovevo rendermi conto di cosa stava succedendo pertanto, mi avviai verso la chiesa e ripresi a spiare dalla mia postazione. Questa volta avevo trovato uno sgabello nel cortile della chiesa e potevo avere un appoggio per raggiungere l’alta finestra con più facilità.
Lo spettacolo che apparve non era di certo una novità per me, il parroco era in piedi, aveva tolto l’abito sacro, i pantaloni erano abbassati ed il suo grosso cazzo era nella bocca di mia moglie che se ne stava inginocchio in piena devozione.
Aspettai, il tempo non passava mai, speravo che Natascia arrivasse in quel momento, nel frattempo il parroco si godeva il suo bel pompino accarezzando la testa di mia moglie.
Finalmente la porta si apri, Natascia li sorprese, mia moglie si staccò dal parroco e portò subito le mani alla bocca rimanendo pietrificata. Il parroco si voltò con tranquillità verso Natascia, restando calmo e con il suo bel bastone puntato verso la mia amica.
Vedevo Natascia che parlava animatamente, gesticolava, credo che accusava mia moglie del suo comportamento, il parroco provava a tranquillizzare Natascia facendogli anche cenno di abbassare i toni con le mani. Natascia continuava a parlare ma vedovo che il suo sguardo cadeva più e più volte sul cazzo del parroco. Nonostante il rimprovero a sorpresa il parroco manteneva sempre un’erezione vigorosa. Il parroco si avvicinò ancora a Natascia quando, inaspettatamente la vidi abbassarsi, si inginocchiò e prese in bocca il cazzo del parroco, non credevo ai miei occhi, ero imbufalito, la mia alleata era passata al nemico.
Saltai dallo sgabello e raggiuns il portone della chiesa per entrare e mettere fine a questo gioco ormai insopportabile per me ma, il portone era inchiavato chiaramente, provai a bussare ma di certo non sentivano dalla sacrestia, telefonai a Natascia ma aveva impostato la modalità silenziosa come faceva solitamente anche mi moglie.
Tornai allo sgabello, dopo essere salito ripresi a guardare dalla finestra e questa volta trovai Natascia a novanta gradi con dietro il parroco che pompava con tutta la sua foga, il prorompente seno di Natascia, libero da ogni indumento si muoveva sotto il ritmo forsennato del polacco. Mia moglie era ancora inginocchio accanto ai due e mentre con la mano sinistra accarezzava Natascia con la destra massaggiava le grosse palle del parroco. Quella situazione mi stimolava, questa volta mia moglie non veniva trombata ma amoreggiava con una nostra amica, il parroco pompava come uno stallone e vedere quella scena mi provocò una consistente erezione, mi guardai intorno, non c’era nessuno, misi una mano nei pantaloni i mi segai e venni subito.
Tornai a casa e mandai un messaggio a Natascia chiedendole di chiamarmi subito, ci incotrammo e Lei si giustificò con queste parole:
N: “Marco, ti ho deluso ma vedi, alla vista di tutto quel ben di Dio ho provato a resistere ma è stato più forte di me, mi sono tornati in mente dei vecchi ricordi che mi hanno fatta cedere, non potevo fare a meno di quel cazzo vigoroso, mi ha fatto godere tanto, mi ha riempito la bocca del suo nettare ed è stato sublime. Tua moglie mi ha anche rimproverato perché voleva prenderselo lei ed io le ho rubato la scopata”
Io: “Natascia, sinceramente non avrei mai pensato che andasse in questo modo, ma che cazzo c’ha quel polacco?”
N: “non te lo so spiegare ma, capisco tua moglie anzi, in verità l’avevo già capita quando me ne hai parlato al bar”
Io: “posso accettare che te lo scopi tu ma, non che lui si scopa mia moglie, questa volta parlerò con lei, vada come vada”
N: “No, Marco, non farlo. Ormai io sono al dentro, fammi parlare con tua moglie senza che sia presente il parroco, vedrai che questa volta funzionerà”

Natascia ha parlato con mia moglie, segue.
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