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Scopata dal socio di mio marito


di Elisa166
15.01.2019    |    11.204    |    5 9.3
"Lo implorai Rocco per favore mi fai male non gli e la faccio più amore..."
Mio marito un giorno mi propose di andar con lui ad un appuntamento di lavoro e dopo saremo andati a far shopping in quel centro. Acconsentii con piacere.
Mi vestii elegante ma provocante,come piace a me, stivaletti neri tacco 12, calze autoreggenti nere velatissime un vestitino a mezza coscia e un cappottino,trucco leggero e capelli raccolti.
All'appuntamento si presentò un distinto signore sulla cinquantina che mostro subito gran conoscenza con mio marito.
Non feci troppo caso a lui poiché non avevo quel tipo di fantasie quel periodo, anche se mi ha sempre intrigato l'uomo maturo. Dopo i soliti convenevoli e presentazioni di rito parlaron di lavoro mentre io bevevo una coca e sbirciavo in giro,quando mi accorsi che dal cappottino si vedeva la balza delle autoreggenti e Rocco (cosi si chiamava quel signore) mentre parlava con la coda dell'occhio mi cioccava la coscia con a vista la balza delle autoreggenti. Ci incrociammo con gli sguardi e lui fece un cenno come di meraviglia per lo spettacolo che gli stavo mostrando,io abbozzai un sorriso malizioso ma imbarazzato come solo noi donne sappiam fare e coprii le gambe col cappotto.
Ad un certo punto mio marito va' in bagno e lui da gran marpione non perde l'occasione di strusciarmi inavvertitamente la mano sulla mia calza nuovamente scoperta, e mi fa', scusa Manuela ma hai le autoreggenti di fuori, comunque hai delle gambe stupende con quelle calze strizzandomi l'occhio, è un peccato coprirle.
Sentii un imbarazzo fortissimo, ma sentii anche un nodo allo stomaco, una sensazione strana, come di gratitudine per l'apprezzamento ma scocciamento per la mano strusciata misto a voglia che lo facesse ancora. Fortunatamente tornò mio marito anche se nel proseguio gli occhi di quel porco eran spesso sulle mie cosce e a stento riuscivo a tener il vestito sopra le autoreggenti, con lui che fingeva inavvertitamente di strusciar la sua gamba sulle mie caviglie.
Debbo esser sincera quel maschio un po' mi turbò per i suoi modi gentili,la sua classe e cultura,il suo vestire elegante, mixati da una prepotenza a sfondo sessuale che manifestò con il suo comportamento.
Ma fini cosi.
Circa 20 giorni dopo mio marito mi chiese se volevo tornar in quel centro per far altre compere visto che dovevano incontrarsi di nuovo.
Inizialmente dissi di no,poi mi intrigavano le sue intenzioni e volevo veder fin dove si sarebbe spinto nonostante mio marito. Quindi accettai.
Mi vestii provocante con scarpe rosse aperte sul davanti da dove spuntavano i ditini con lo smalto velati dalle calze.
Stavolta vista l'esperienza precedente misi dei collant color carne scuri senza mutandine , a me piace cosi e so' che al mio lui piace il collant tutto nudo senza intimo.
Solita discussione di lavoro e solito rompimento di palle nell'ascoltare, solo che stavolta si era fatta ora di pranzo e Rocco gentilmente ci invitò in un ristorantino adiacente che disse di conoscere.
Mangiammo e bevemmo bene ed a un certo punto mi alzai per andar al bagno.
Mentre ero di fronte allo specchio vedo entrare Rocco e senza tanti preamboli mi cinge da dietro con le braccia e mi appoggia il suo enorme pacco sul culo, io gli faccio ma che fai?
E lui; stavolta non porti autoreggenti ma ti ho visto che hai i collant senza intimo e improvvisamente mi alza il vestitino........dallo specchio si vede la peluria della mia passerina e le sue labbra velate dai collant, sento il suo cazzo diventar ancora più duro nel vedermi cosi e inizia con il dito a massaggiarmi il clitoride alternandolo ad infilate di 2 dita con tutto il collant nella mia figa, ad un certo punto il collant si strappa sotto la pressione delle sue grosse dita e di botto mi entran due dita in fica, guardai il soffitto e chiusi gli occhi mordendomi le labbra dall'eccitazione di quel momento. Quel porco dai modi gentili e ben vestito si era rivelato quello che pensavo, un gran trombatore di mogli altrui.
Nonostante gli dicessi nooo che faiiiii, piu lui smungeva più i collant e le sue mani si fradiciavano e si arrapava come un maiale. Le gambe mi tremavano e desideravo che mi prendesse di peso e mi sbattesse come una volgare puttana nel cesso che avevamo alle spalle dopo avermi sbattuto in bocca quel cazzo enorme.
Fortunatamente entrò una signora che mi salvo' e prima che arrivasse ai lavandini ci ricomponemmo.
Mentre uscivamo dai bagni mi palpo con violenza il culo e mi sussurrò sei meravigliosa.
Io risposi con una smorfia di scherno come per dire.....lo so.
Tornammo di là e continuammo come niente fosse, ero eccitatissima a pensar che avevo i collant strappati da quel maschione di 90 kg.
Poi ci alzammo, ci salutammo e andammo via.
Dopo un po' di tempo mio marito mi disse che quell'affare stava andando a termine e che avevan pensato che io potessi aiutarlo dato che se ne sarebbe occupato Rocco che non essendo della zona avrebbe faticato a trovar una location adatta per le necessità della società.
Rimasi incredula ed impaurita conscia del mio destino dopo l'accaduto nei bagni del ristorante, praticamente a sua insaputa mio marito mi stava consegnando a quel porco, a cui io forse non avrei potuto resistere,ma soprattutto avevo paura del coinvolgimento emotivo che quel signore distinto mi provocava. Praticamente ero affascinata a tal punto dal suo savoir faire che poi non sapevo opporre resistenza quando lui mi insidiava con violenza fisica e verbale.
Comunque accettai e concordammo il tutto.
Dopo alcune ricerche effettuate insieme per cercar la location ed alcuni giorni trascorsi insieme con Rocco dalla mattina al pomeriggio dopo che mi aveva prelevata con la sua auto in un parcheggio concordato,un giorno trovammo il locale che faceva al caso nostro. Era tutto filato liscio anche se Rocco non aveva mai mancato i suoi complimenti ma discreti, forse anche perché in quei giorni avevo evitato di vestire provocante, solo pantaloni e cappotti.
Un ansia mi assali perché l'indomani sarebbe stato l'ultimo giorno con lui ed ero stata bene con lui in quei giorni caratterizzati anche da un periodo di crisi e liti con mio marito.
Arrivò la mattina e mi vestii elegantemente ma da gran puttana,volevo stuzzicarlo, gonna con spacco nera, reggicalze con calze nere velatissime,scarpa rossa con tacco vertiginoso,camicetta bianca slacciata coi seni stretti in un reggiseno una misura più piccola e cappottino.
Quando al parcheggio Rocco accostò con la sua macchina e io aprii lo sportello della mia tirando fuori una gamba e facendo intravedere nello scendere il reggicalze e le mie gambe sinuose credo ebbe un mancamento.
Salii nella sua macchina con movenze femminili facendo salire la gonna una volta seduta scoprendo calze, e reggicalze.
Lui rimase impietrito mentre io tirai giù la gonna come niente fosse, dicendo; uhh mi è uscito il reggicalze..... Il messaggio gli e l'avevo mandato chiaro. Volevo esser posseduta da quel maschio virile e focoso che avevo assaggiato nel cesso.
Durante il viaggio ho guardato più volte il suo pacco,credo gli stava esplodendo mentre intravedeva il reggicalze sulle mie gambe accavallate che si allungavano sinuose sopra il tappetino.
Avrei voluto posare la mia mano sul suo cazzo per tirarglielo fuori e prenderlo in bocca mentre lui guidava, ed avrei voluto sentire la sua possente mano strusciare sul nylon delle mie calze........
Ma non avvenne, eravamo immersi in un silenzio surreale (consci entrambi che in qualsiasi momento la situazione sarebbe esplosa) interrotto da qualche commento al programma che passava per radio.
Ad un certo punto Rocco col cazzo ormai che gli esplodeva prese l'iniziativa e improvvisamente girò per una stradina che costeggiava il bosco per giragli intorno e terminare in una piazzola sul retro piena di fazzoletti e preservativi. Classico posto dove van a scopare le coppie clandestine e in cui forse era gia stato con qualche altra puttana visto con che sicurezza è arrivato fin li.
Durante il tratto di strada bianca che portava alla piazzola non dissi nulla, dissi solo appena lasciata la provinciale e girato dove vai?
Non mi rispose mi guardo e in quello sguardo capii quanto voleva scoparmi. Un brivido mi percorse tra le cosce ed ebbi un orgasmo violento. Ormai ero la sua preda. In quel tratto di strada bianca cancellai tutto, affetti,famiglia marito. Volevo esser solo la sua puttana,e lui lo sapeva.
Quando si fermò in quella piazzola avevo lo stomaco in gola, ero la sua preda e anche volendo non avrei potuto far nulla. Quel porco era stato molto abile per 15 giorni a conquistare la mia fiducia insinuando in me il dubbio che non mi desiderava. Poi in quello che era l'ultimo giorno di quella frequentazione essendo venuta fuori la troia che c'è in me e la paura di non rivederlo mi ero abbigliata come ero solita ma che non avevo fatto in quei 15 giorni.
Lui quando mi ha visto scendere dalla mia macchina e salire sulla sua abbigliata da troia di gran classe ha capito subito il messaggio e la mia voglia di esser trattata come la sua puttana.
Smorzo' la macchina mi guardo le cosce e mi disse quanto sei puttana Manuela.
E si chinò con la testa tra le mie cosce allargandole leccando dalla parte interna della coscia fin sulle mutandine fradice dal violento orgasmo che avevo avuto mentre ci avvicinavamo alla piazzola.
Io inizialmente feci quella che non voleva........ma Rocco che fai? No dai non voglio.....sono sposata, non voglio che mi scopi, se lo sa' mio marito?
Niente,lui con la mano sposta quel lembo si seta delle mutandine e mi infila la lingua nella fica, per poi sfilarla e passarla sul clitoride. Impazzivo sentivo la sua barba incolta graffiarmi le cosce dove finivano le calze,gli presi la testa e la premetti forte sulla mia fica ed ebbi il secondo violento orgasmo, dai no che fai? Iniziai a dirgli scopami come una puttana, fammi male,dammi il cazzo che son tutta bagnata porco.
Abbassò definitivamente il sedile si sdraiò sopra di me e mentre mi mise la lingua in bocca mi prese violentemente le cosce con tutte e due le mani portandolele con violenza sopra la schiena cosicché il mio bacino si alzò e premette forte sul suo cazzo che spingeva con maestria sopra la mia fica. Era enorme,forse il doppio in larghezza di quello di mio marito e dal bozzo che sentivo era più di 20 cm se lo sapeva usare mi avrebbe devastata. Eravamo in estasi avvinghiati l'un all'altro come animali, i vetri si appannavano e nell'abitacolo si iniziavan a sentire gli odori dei miei amplessi e del suo cazzo.
In quel turbinio di emozioni lo sento con le sue mani finire di strapparmi le mutandine calarsi i pantaloni e puntarmi la cappella sulle labbra della fica.
Non potevo vedere il suo cazzo ma capivo che era enorme mi avrebbe devastata. Provai a calmarlo dicendogli amore fai piano mio marito ce l'ha piu piccolo ho paura. Era la mia ultima difesa. Mi disse certo stai tranquilla troia mentre mi introduceva la cappella, era enorme, sentivo le labbra della mia fica fradice allargarsi sembrava che mi esplodesse. Fece un po' avanti e indietro con la cappella per far adattare la mia fica poi lo estrasse tutto e con un colpo secco mi mandò dentro tutti e 22 cm del suo cazzo largo 8 dicendomi è tutto tuo puttana, è quello che volevi e io le puttanelle come te le impalo cosi. Emisi un urlo bestiale sentii quel trave dentro le mie viscere era enorme duro e caldo, ero impazzita lo avvolgevo con le cosce e ritmavo insieme a lui,ma non riuscivo a seguirne i movimenti dava dei colpi violentissimi e profondi,mi stava devastando. Ero come un indemoniata in trans avvinghiata a lui lo sentivo sudare e ansimare sopra di me, lo incitavo a scoparmi poi cercavo di frenare la sua foga per il dolore che mi provocava.
Mi aveva distrutto il reggicalze, avevo tutte la calze sfilate e quel toro continuava imperterrito a scoparmi. Mi sbatte cosi per almeno un ora alternando momenti di piacevole e delicata penetrazione a momenti di vero e proprio sfondamento dove tirava dei colpi che arrivavo con la testa sul sedile posteriore. Era molto resistente non veniva mai il porco ed io ero esausta avevo avuto almeno altri 2 orgasmi, quando mi mise le gambe sopra le sue spalle e mi incapretto' contro il sedile, cosi non potevo attutire i suoi colpi tremendi,spingeva dentro anche le palle,nessuno mi aveva mai scopata cosi.
Lo implorai di smetter un attimo,gli dissi che lo volevo in bocca per farlo calmare un po' ormai era una furia.
Improvvisamente si staccò e si sdraio sul suo sedile, e mi disse ok ciuccialo.
Per la prima volta vidi il suo cazzo fin li l'avevo solo sentito e mi aveva provocato lacerazioni enormi ma anche piacere immenso. Era enorme con due mani non riuscivo a coprirlo e non mi entrava in bocca. Gli andai sopra con la testa e iniziai a leccargli la cappella, provavo a prenderla in bocca ma faticavo a tenercela era enorme,quando d'improvviso il porco mi mette la mano dietro la testa spingendo con violenza facendomelo entrare tutto in bocca. Quel cazzo caldissimo ed enorme mi provocava conati di vomito, voleva scoparmi la bocca. Riuscii a sfilarmelo liberandomi dalla sua pressione e ricorsi a tutta la mia maestria nel leccarlo altrimenti mi avrebbe devastata. Intanto avevo avuto almeno altri 2 orgasmi il sedile era un lago. Continuai a leccargli il cazzo poi mi esibii in quello che è il mio forte,leccar le palle. Come senti la mia lingua sulle palle mentre alternavo picchettate con la punta con leccate a lingua piena il porco gemeva e mi supplicava di smettere perché lo facevo impazzire.
Io continuavo a leccare come una cagna mentre con una mano lo iniziai a segare con movimenti velocissimi per farlo venire e farlo placare un po',ero stremata eran 3 ore che quel maiale mi stava sbattendo se non lo facevo venire mi avrebbe uccisa. Improvvisamente sentii il cazzo diventare più duro e la vena gonfiarsi,gli stava esplodendo,allora aumentai i colpi con la lingua e lo segavo fortissimo,d'un tratto sento il suo cazzo esplodermi in mano alzo gli occhi mentre continuavo a leccargli le palle e vidi una sborrata enorme che gli arrivo quasi sul petto oltre che su tutta la pancia, poi inizio a colargli lo sborro sulla mia mano, era bollente. Ormai ansimava e rantolava come un animale ferito anche lui,eravamo esausti entrambi, credo che in quell'abitacolo l'odore di sesso si sentiva a km.
Mi rilassai un attimo quando mi disse; troia che fai? Lecca lo sborro........
Era insaziabile. Iniziai a leccargli e pulire per bene il suo cazzo, il suo sborro caldo aveva un sapore acre, lo ripulii per bene e mi rimisi sul mio sedile. Socchiuse gli occhi e mi disse sei fantastica amore.
Credevo che avremmo finito li e mi accucciai vicino a lui quando mi invitò a salire a cavalcioni, mi voleva scopare a smorzacandela.
Volle che lo prendessi prima un po' in bocca per farlo indurire di nuovo, quando era nuovamente duro mi ordinò di cavalcarlo. Stavolta però i ritmi li davo io perche col volante lui nin riusciva e fu una cosa più umana. Cavalcai quel trave con avidità mentre lui mi devastava i seni con le mani e la bocca, fin quando dopo una buona mezz'ora puntò le chiappe e sentii un fiotto caldo inondarmi la fica. Tra le dimensioni del suo cazzo e la quantità di sperma non riusciva a star tutto dentro e lo sentivo colare sulle mie cosce. Rimasi sopra di lui sfinita mentre sentivo pian piano il suo enorme cazzo ritirarsi dalla mia fica. Rimanemmo per un po' ci addormentammo anche, poi mi svegliai e guardai l'ora,eran le 19 ed era dalle 14 che stavamo li. Gli dissi che dovevamo andare che era tardi e mi staccai da lui andando nel mio sedile per prender i fazzoletti e pulirmi, avevo il suo sborro dappertutto. Lui mi fa ciucciamelo ancora troia prendendomi per un braccio e sbattendomi di nuovo contro di lui. Mi costrinse di nuovo a prenderlo in bocca. Quando l'aveva di nuovo duro mi mise a pecorina sul mio sedile e mi scopo da dietro di nuovo con violenza bestiale, mi stava ammazzando, non mi aveva mai scopato nessuno cosi.
Improvvisamente lo sfilò e inizio con la lingua a leccarmi l'orefizio anale, sentivo la sua lingua e i suoi diiti entrare nel mio culo. Lo implorai Rocco per favore mi fai male non gli e la faccio più amore. E lui imperterrito mi intimava di tacere perché ero la sua puttana,dovetti subire nuovamente le sue umiliazione verbali e i suoi schiaffi sulle chiappe quando lo sentii che aveva puntato il suo cazzo nel mio culo e spingeva, era talmente grosso che non riusciva a farlo entrare,allora inizio ad aiutarsi con le dita fin quando non ne fece entrare un pezzo, da li pian piano me lo mise tutto nel culo io ebbi l'ennesimo orgasmo prima di iniziar a sentir dei brividi di freddo e svenni. Il porco si svuotò completamente le palle dentro il mio culo e credo si addormentò sfinito anche lui.
Ci svegliammo che eran le 22 ci ricomponemmo e mi sistemai alla meglio e mi riaccompagno' al parcheggio.
Mi salutò e mi lasciò il suo numero, ero talmente sfinita che faticai a guidare la mia macchina.
Non ho più richiamato quel porco anche se nessuno mi aveva mai scopata cosi.
Avevo trovato un maschio che era riuscito a domare la puttana che é in me.
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