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Serata Alternativa


di Membro VIP di Annunci69.it edmondantes80
05.02.2024    |    35    |    2 6.0
"Mentre bevevo il mio havana, notai subito la presenza di una coppia che ballava indisparte davanti al loro divanetto, venni colpito dagli atteggiamenti che..."
Quella sera avevo deciso di andare a ballare con i miei amici in una sala da ballo, era un torbido sabato sera pre invernale, era freddo e il tempo non era dei migliori, quindi era meglio rinchiudersi in un posto caldo e poi erano ormai anni che non si andava in discoteca.
Il locale era pieno di gente ed era composto da diverse sale, anni 80, sala latino americano e dance, dove c’erano i ragazzini.
Giusto per tenermi un po' sveglio e anche per rallegrare un po’ lo spirito, decisi di lasciare i miei amici seduti nella sala dance per andare a bere qualcosa al bar, ma notata la grande folla di gente mi diressi nella sala anni 80 dove forse era più tranquilla e dove potevo bere in santa pace.
Nella sala c’era molta gente, ma essendo molto ampia non sembrava affollatissima, cosa doveroso da dire è che c’erano molte coppie, di una certa età ma comunque bella gente elegante.
Mi diressi subito al bancone del bar per chiedere la mia bevuta, infatti mi sedetti sul mio sgabello e iniziai a sorseggiare il mio coca e havana, mentre mi guardavo intorno.
Il mio intento quella sera era di rilassarmi e di non precludermi a nulla.
Mentre bevevo il mio havana, notai subito la presenza di una coppia che ballava indisparte davanti al loro divanetto, venni colpito dagli atteggiamenti che avevano tra di loro, sembravano molto complici e se la spassavano, come sempre io sono un attento osservatore, erano marito e moglie in quanto avevano al dito la stessa fede.
Lui era un uomo sulla sessantina, lei più giovane, una donna affascinante, capelli castani lunghi ma non troppo, ben curati, orecchini di perle in corredo con la sua collana girocollo, indossava un vestito nero midi da cocktail, un leggermente scollato, con Sandalo Donna Decolleté Tacco Alto Spillo Lacci Incrociato, mentre li guardavo non potevo fare a meno di fantasticare e di desiderare di poter conoscerli.
Il mio sguardo, come sempre mi hanno fatto notare i miei amici e conoscenti è sempre stato di tipo insistente, mi hanno sempre detto che avvolte fisso e potete immaginare che alla vista di quella coppia ma soprattutto al carisma che emanava lei, ero oltre al fissare.
Presi quindi una decisione, e come dire decisi di provare ad “attaccare bottone”.
Mi avvicinai a loro, e mi misi seduto nel divanetto accanto, nel passare, feci come sempre un sorriso in senso di saluto, rivolto prima a lui e dopo a lei, poi con la mano accennai a un ciao, in modo gentile e non invadente, cosa che loro tranquillamente contraccambiarono.
Nel passare non feci a meno di notare che lei aveva un buonissimo profumo, armand basi in red douglas, che ovviamente contrastava molto con il mio Denim.
Mi sedetti quindi nei divanetti affianco, dove da li mi potevo notare lo spettacolo di lei che ballava con il suo uomo un pezzo anni 80, “ nell’aria” di Marcella Bella, la guardavo incantato, nei suoi movimenti sensuali e provocanti, mentre si muoveva e notavo che anche il suo uomo era felice, pur avendo tutti gli occhi della maggior parte degli uomini presenti in sala su di lei.
Attesi il momento giusto, quando loro si sedettero sui divanetti per poter esprimere il mio piacere verso di loro, infatti appena seduti, io mi scorsi verso di loro e tendendo la mano in senso di pace verso di lui, mi presentai…..”Piacere, ho visto che ballate molto bene, posso presentarmi?, non voglio essere invadente ma due ballerini affiatati come voi li voglio proprio conoscere!!!”
Lui, non mi fece attendere molto con la mano tesa, si pronunciò un po’ in avanti e con fare deciso afferrò la mia mano con una buona stretta e si presento come C., io feci altrettanto presentandomi, poi in modo garbato ed legante mi presentò anche la sua accompagnatrice, elogiandola con….”Questa è O. mia moglie, è lei la ballerina musicista scatenata della famiglia, io ‘accompagno mi diverto ma sono un po' una frana con il ballo, sono un tipo un po’ legato, diciamo che preferisco fare lo spettatore e non sono portato per il ballo”, tesi la mano anche verso di lei, la strinsi delicatamente e poi le afferrai il palmo in senso di piacere, il tutto guardandola negli occhi che sprigionavano un intensa simpatia e felicità.
Dopo le presentazioni, loro mi invitarono a sedermi nel loro tavolino, dove in tranquillità scambiavamo due chiacchere e io offrii da bere e in modo conviviale, i miei occhi non potevano fare a meno di scrutare la bellezza e l’erotismo di O., li avevo appena conosciuti e già c’era empatia come se li conoscessi da tempo.
Mentre si discuteva seduti e si beveva il DJ mise un pezzo lento, e O. scatto subito, dicendo che gli piaceva e che voleva ballarlo, C. non ne aveva proprio voglia, e quindi decisi di offrirmi io per ballare io vagabondo dei Nomadi.
Ci alzammo in piedi C. ci diede il consenso e lei mi afferrò per meno come uno scolaretto e ci mettemmo poco più avanti dei divanetti a ballare, lei era sorridente e spensierata, io teso eccitato.
Iniziai a ballare con O. ed eravamo molto vicini, mentre ballavamo gli sussurrai all’orecchio:
“sei molto brava a ballare, non come me che sono un vagabondo”, lei sorrise alla mia battuta, e poi mi rispose che se poteva mi avrebbe insegnato lei a fare qualche passo, ero comunque slegato ma non volevo avvicinarmi troppo a lei perché sotto i miei pantaloni il mio “birillo” si era già indispettito.
“Tu e C. siete una bella coppia e bello vedere persone come voi che si divertono ancora insieme”, gli sussurrai nuovamente nell’orecchio, avvicinandomi a lei e porgendo la mano dietro la sua schiena poco sopra ai glutei.
Nel cosi fare, andai a premere con il mio inguine contro la sua gamba ed era inequivocabile che aveva sentito che ero eccitato, lo notai da due fattori, il primo il suo stupore negli occhi e per seconda cosa è che per un attimo di arresto, fù un arrestarsi impercettibile ma comprensibile.
Per non destare troppa insolenza in ciò che era appena accaduto le sussurrai,
“Sei una donna molto affascinante, e ti devo dire che mi fai un certo effetto, non so se lo hai notato, ma non vorrei mai dare fastidio a C.”, volevo fargli capire con gentilezza e in modo garbato che ero attratto da lei e che mi piaceva molto, ma ero anche consapevole che aveva un compagno, “non sarà mica un tipo geloso?”.
Nel sussurrargli questo la mia mano scivolò un pò più verso il basso toccandogli i glutei, lei mi guardò negli occhi e sorrise.
La cosa si faceva interessante, l’aria si era contornata di un pizzico di erotismo e sensualità, infatti non persi l’occasione per chiedergli se voleva bere qualcos’altro, e lei accettò subito.
L’afferrai per mano come due fidanzatini e andammo a prendere da bere al bancone del bar, i nostri volti erano vicini, brindammo e…mentre eravamo li molto vicini seduti sugli sgabelli la sua mano si appoggiò sulle mie gambe, il suo volto si avvicinò al mio e anche io mi avvicinai, afferrai le sue morbide labbra con le mie e la baciai in bocca.
Ci baciammo animatamente per qualche istante al bancone del bar, la mia mano le accarezzava i capelli e la schiena, era un bacio intenso pieno di voluttà.
La sua mano si appoggiò sul mio pacco che era duro, lei si arretro e ci guardammo negli occhi per un istante e senza dire nulla capimmo entrambi che c’era un enorme voglia di sesso.
Lei mi afferrò per mano e ci dirigemmo e tornammo ai divanetti, lei era tutta euforica e io eccitato, durante il tragitto mi rassicurò mi disse che per C. non era un problema ma bensì un piacere, io compresi subito.
Arrivati sui divanetti, C. era sorridente perché aveva capito e compreso tutto, lei mi fece sedere e si si mise al mio fianco, C. era spalle alla parete mentre io e O. eravamo spalle alla pista, il nostro divanetto era in una insenatura, abbastanza appartato.
Olga divaricò un po’ le gambe e afferrando la mia mano la portò a se facendola scorrere sotto al vestito, dove le mie mani trovarono i suoi slip di pizzo umidi.
Stavo li eccitato e toccavo la sua figa mentre guardavo C. eccitato e rilassato sul divanetto, e quindi il mio impegno era al massimo, con le due dita le scostai le mutandine per poi infilarmi sotto e toccare la sua figa interamente rasata e bagnata, iniziai con il massaggiargli il clitoride.
Le mie dita la frugavano mentre la baciavo avidamente e con gli occhi guardavo sia lei presa dagli spasmi che C. con una faccia super eccitata, ero in preda a un turbinio di emozioni.
Da li a poco O. prese la lampo dei miei pantaloni e fece sgusciare fuori il mio cazzo e inizio a segarmelo, mentre guardava C. eravamo praticamente tutti sotto masturbazione io che toccavo lei, lei che segava me e io e lei che masturbavamo gli occhi di C., le mie dita erano dentro la sua vagina, ed erano bagnate dai suoi umori, mi venne la brillante idea di chiamare C. a me e di invitarlo a sedersi affianco a O., lui lo fece e appena si sedette io presi le mie dita fradice degli umori di O. e le feci annusare a C.
Esterrefatto da quella situazione e in preda a libidine ed eccitazione afferro la nuca di O. gli sbatto la lingua in bocca e poi con decisione accompagno la nuca al mio cazzo per metterglielo in bocca, in quella bocca calda, lei senza esitazione inizia a succhiare facendomi un pompino mentre le mie dita la frugano da tutte le parti.
C. assiste alla scena e con occhi sbalorditi e attenti si ammira la situazione e ci copre da sguardi indiscreti.
E’ in quel momento che chiedo a O. di poterla scopare, lei non esita si ferma e scostando il vestito e le mutandine si siede sopra di me infilando tutto il mio cazzo dentro di lei come se fosse un palo.
Con movimenti lenti e saltelli continui mi scopa sui divanetti dalla confusione e dalle luci della sala da ballo ci sentiamo abbastanza protetti ma quello che conta è l’eccitazione che sta avvenendo, lei come una porca avida di piacere mi divora il cazzo, il la accompagno con le braccia nei movimenti in su e in giù, mentre lei tiene stretta la mano di C., raccontandogli passo passo le sue emozioni, non resisto e la inondo con un getto di sborra, lei sente gli zampilli che le entrano dentro, e come un lago di umori.
Non Facciamo nemmeno in tempo a finire che lei con fare eccitato si rivolge a C. pregandolo di portarmi a casa.

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