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Vacanze italiane - 1


di Membro VIP di Annunci69.it Pink1966
14.02.2024    |    9.989    |    10 9.9
"Michelle aveva sollevato la testa dal petto del marito e lo aveva guardato stupita..."
Prologo

Cinque mesi fa.

“Prepara la valigia! Indovina dove ti porto?”. L’urlo improvviso squarciò il silenzio della casa, con Brent che, spaventato dal grido, per poco non faceva cadere di mano la bottiglia di birra appena aperta. La porta d’ingresso spalancata, sua moglie Michelle più che camminare sembrava quasi fluttuare, mentre un sorriso gioioso le conferiva un’aura ancora più bella.
“E dove si va?” si limitò a rispondere incuriosito Brent, prima di un lungo sorso all’Abbaye des Rocs Grand Cru, una delle sue preferite, un’ambrata artigianale belga che era riuscito a scovare in un negozietto specializzato in birre provenienti da tutto il mondo.
“Qual è il viaggio che sogniamo di fare da sempre?” continuò con gli indovinelli Michelle, abbracciandolo da dietro in maniera seducente, il seno sodo perfettamente aderente alla schiena del marito.
“Italia?”.
“Bingo! Oggi in ufficio è arrivata la comunicazione che la convention mondiale si terrà a Milano, cinque giorni all’inizio di giugno. E visto gli ottimi risultati dello scorso anno, sarà il nostro hotel, e quindi io, a rappresentare il New Mexico. Ora devo solo decidere se portare con me anche il mio delizioso maritino, o se, invece, partire da sola e scoprire se è vero quello che si dice degli italiani”.
“E cosa si dice?” continuò il gioco Brent.
“Che siano degli infaticabili e irresistibili corteggiatori. Oppure alla fine potrei anche decidere di portarti con me. E fartelo scoprire di persona” continuò Michelle, la mano che dal petto era scesa all’altezza della sua patta. Il cazzo, che al solo sentir pronunciare quelle parole si era immediatamente irrigidito, conteneva la risposta.

1.

Cinque mesi dopo

Anche nel caos dell’aeroporto di Santa Fe, il suono risuonava nitido. “Tac tac tac”. Il passaggio di Michelle distrasse più di un passeggero, attirato prima dal suono di quei tacchi che echeggiavano sul pavimento, e poi dalla loro proprietaria. A 46 anni, Michelle ne dimostrava parecchi di meno. Alta circa 170, aveva un fisico asciutto, un seno che non passava inosservato, capelli biondi leggermente mossi che arrivavano a metà schiena, un viso dolce su cui spiccavano occhi azzurri chiaro e un sorriso che si intuiva accompagnarla la maggior parte del tempo. Basta così? No, perché, dopo una prima occhiata al volto, lo sguardo di chi la incrociava non poteva evitare di scendere lungo le sue curve.
Chi le stava alle spalle veniva rapito dalle forme di un sedere sul quale era impossibile non fare qualche pensiero audace, chi se la trovava davanti, invece, nel soffermare l’attenzione sui seni inevitabilmente puntava lo sguardo su due capezzoli che, nonostante il reggiseno, vincevano la battaglia contro il vestito estivo.
E poi le gambe, lunghe, sinuose, eleganti, che terminavano in caviglie affusolate, la destra impreziosita da una cavigliera d’argento, e due piedi di fronte ai quali qualsiasi amante delle estremità femminili si sarebbe felicemente inginocchiato per omaggiarli a dovere. Già belli di loro, le dita erano poi adornate da quattro anellini, due per piede su illice e trillice, un vezzo femminile il cui effetto era di dare a Michelle un’aria non solo elegante, ma anche estremamente sensuale e, perché no, erotica.
Nessuna di quelle persone che in quei momenti incrociavano la strada di Michelle e Brent potevano immaginarlo, ma la passione per i piedi, il feticismo, era qualcosa che nell’ultimo anno aveva contribuito ad aumentare nella manager responsabile di uno dei boutique hotel più ricercati del New Mexico, la consapevolezza della propria femminilità. E, ancor più, a dare una scossa erotica, a volte quasi violenta per l’intensità, alla vita sessuale della coppia.
Se la ricordava ancora, Michelle, quella volta in cui per lavoro si era recata qualche giorno ad Austin. Dopo una lunghissima e sfibrante giornata di riunioni sugli obiettivi da raggiungere e le strategie di mercato per catturare più clientela, la sera, passeggiando assieme a un suo collega, Rupert, lungo la 6a strada, famosissima nel mondo per l’infinita serie di locali di musica live di ogni genere, Michelle fu distratta dal richiamo di un uomo affacciato alla finestra del Pete’s Dueling Piano Bar, uno dei locali più in voga: “Cosa darei per potere essere io a metterti e toglierti ogni giorno quegli anelli usando solo la mia bocca” le urlò sovrastando il rumore, sorridendole estasiato e sollevando un bicchiere in segno di brindisi.
A Rupert prima era scappata una risata, per poi, immediatamente dopo, guardare a sua volta i piedi di Michelle. “In effetti, difficile dargli torto, sono bellissimi” aveva riconosciuto con un sorriso complice. A Michelle, che lo aveva guardato con un sorriso imbarazzato, quei pochi attimi avevano regalato un brivido.
Sapeva di avere dei piedi belli, li aveva sempre curati con attenzione particolare, ma negli ultimi mesi, forse alla ricerca di conferme di come, nonostante non fosse più una ragazza, continuasse a piacere agli uomini, Michelle aveva iniziato, quasi inconsapevolmente prima, sempre più conscia dell’effetto che provocava, poi, a esibire la propria femminilità.
Nulla di sconveniente, ovvio, ma una volta una gonna leggermente più corta, un’altra un bottone della camicetta lasciato sbadatamente aperto, un’altra ancora del dangling praticato con un’aria quasi incosciente mentre sedeva a un tavolino in un caffè, avevano dato la certezza a Michelle di come gli uomini la guardassero e la trovassero attraente. E così, quando era tornata a casa, una sera si era trovata a raccontare a Brent l’episodio e di come quelle parole l’avessero scossa in maniera molto piacevole.
“Fossi stata da sola, saresti entrata in quel bar?” le aveva chiesto a bruciapelo a un certo punto Brent.
Michelle aveva sollevato la testa dal petto del marito e lo aveva guardato stupita. “Cosa? Ti sarebbe piaciuto se mi fossi fatta abbordare?” gli aveva risposto con un tono che non si capiva se stizzito o complice.
“No, no, dicevo così per dire” si era limitato a bofonchiare Brent, anche se, con un’occhiata rapida, a Michelle non era sfuggito come i pantaloni della tuta che il marito indossava, apparissero decisamente più tesi.
Poco dopo, a letto, Brent le era letteralmente salito sopra e, con un impeto che negli ultimi tempi gli era sconosciuto, l’aveva scopata a lungo. “Quindi vorrebbe vedermi scopata da uno sconosciuto?” fu l’ultimo pensiero di Michelle prima di volare via nel mondo dei sogni.
_ . _

Tutti quegli episodi, il complimento dello sconosciuto, la frase di Rubert e, soprattutto, la scoperta delle fantasie nascoste di Brent, le erano rimasti dentro, aprendo una breccia inaspettata. Pochi giorni dopo Michelle aveva aperto il suo primo account social, ovviamente anonimo, dedicato ai suoi piedi. E con le prime foto erano arrivati i messaggi entusiasti di sconosciuti che la inondavano di complimenti e, ovviamente, cercavano di stabilire un contatto più intenso.
Instagram e poi Tumblr, Feetfinder, Snapchat, Telegram, quello che all’inizio sembrava solo un gioco ormai le prendeva sempre più tempo, i primi messaggi scambiati al risveglio e gli ultimi nel momento di andare a dormire, con un senso di eccitazione che non la abbandonava mai durante il giorno.
E da lì a Cash App, PayPal, Wishtender e altri il passo era stato breve, tutto quell’interesse aveva inevitabilmente cambiato qualcosa, tra i suoi ammiratori c’era anche chi le proponeva di regalarle intimo, calze, scarpe, qualcuno aveva persino azzardato di comprarle qualche giochino sessuale, e allora, visto che i suoi piedi erano così belli e ricercati, perché non approfittarne anche per guadagnare qualcosa?
In quei mesi aveva arricchito il proprio guardaroba a livello di lingerie, aveva interagito con centinaia di sconosciuti, con qualcuno si era stabilito un feeling e il livello di intimità era aumentato, si era masturbata leggendo messaggi o ascoltando audio di persone di cui ignorava praticamente tutto e, ciliegina sulla torta, condividendo tutto questo con Brent aveva ridato slancio alla loro vita sessuale.
Se Michelle si eccitava a giocare virtualmente con uomini di tutto il mondo, a Brent, infatti, piaceva immaginare sempre più sua moglie corteggiata e scopata da uno o più sconosciuti, con le chiacchiere da letto che, da semplice fantasia capace di amplificare la potenza dei loro orgasmi, ora sembravano pronte a trasformarsi in qualcosa di reale. E quell’ipotesi ventilata da Michelle che in Italia avrebbero finalmente potuto fare quel passo fin lì solo immaginato aveva reso infinita l’attesa per il viaggio.
“Che ne pensi, troverò un bel cazzo a Milano, capace di soddisfarmi?” Michelle aveva provocato Brent la sera prima di partire, mentre, inginocchiata tra le gambe del marito, gli succhiava il cazzo con ingordigia e passione. Non aveva fatto in tempo a finire la frase, che il primo colpo di sborra le aveva inondato il viso.

(continua...)

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