Racconti Erotici > tradimenti > Zia Lorena
tradimenti

Zia Lorena


di AndreaCork
20.01.2020    |    32.551    |    12 6.4
"Preferisco le calze color carne, ma devo dire che lei sta alla grande anche con le calze nere..."
Zia Lorena

Al lavoro c’è stato un problema e il capo ha dovuto chiudere l’azienda per questo pomeriggio così decido di passare da casa per fare una doccia e di fare un’improvvisata a Marcella, la mia ragazza. Mi fermo dal fioraio a prenderle una rosa nera per farle una sorpresa. Marcella ha vent’anni come me ed è veramente bella: nel suo paese è molto ambita al punto che alla gente non importa di provarci con lei anche se è risaputo che è una brava ragazza ed è impegnata con me; ha un fisico da urlo, perfetta, zero difetti, capelli lunghi neri con una parte tinta di rosa acceso, veste da metallara perchè è una metallara: ci siamo conosciuti proprio grazie all’heavy metal, la musica di cui anche io sono un grande appassionato. Ha un viso dolcissimo e nessuno sospetterebbe quanto sa essere ingannevole: da dolce può diventare terribilmente astiosa se si arrabbia, come può diventare incredibilmente dolce a letto o altrettanto incredibilmente zoccola se è in vena di andare oltre i limiti. Ed è proprio quel suo look da metallara fatto di giubbotti e minigonne di pelle, di stivali col tacco e di calze a rete a far sì che la gente veda solo il suo lato più hard. Anche se non sa nulla di lei: sono veramente pochi i maschi che possono davvero dire di aver ottenuto qualcosa da Marcella, la mia Marcella. È davvero una brava ragazza. Vive con sua zia Lorena perché studia all’università qui vicino, i suoi genitori stanno a trecento chilometri di distanza. E zia Lorena... chi è? Una bella donna, dal fisico formoso, dai modi di fare dolci che vive da sola, la sorella della mamma di Marcella che ha accolto sua nipote in casa come se fosse una figlia e me come se fossi un nipote: mi tratta sempre benissimo quando vado da lei, e io non manco di essere gentile con lei. E sinceramente, non manco nemmeno di dare un occhio al suo seno enorme sempre incorniciato da maglie e camicie scollate e alle sue gambe ben fatte… sempre fasciate con delle bellissime calze di nylon. Quando non porta i tacchi ha sempre delle belle ciabatte da casa che la fanno sembrare naturalmente elegante anche se sta semplicemente spoverando i soprammobili: non è una di quelle donne che in casa non sembrano nemmeno delle donne, anzi: forse la sua femminilità viene fuori meglio nel contesto casalingo che non fuori dalla porta. E non manco nemmeno di osservare quei bei piedi dalle unghie smaltate di rosso. Sono sicuro che zia Lorena la vita se la vive alla grande, anche se è molto discreta e a me e Marcella non fa assolutamente sapere nulla di quello che combina quando io e lei non siamo nei paraggi: è troppo una bella donna per accontentarsi di badare a una nipote universitaria che non ha alcun bisogno di una zia che si prenda cura di lei.
Insomma arrivo nel paese di Marcella, prendo un caffè al bar e mi avvicino verso casa sua: arrivo insieme a zia Lorena che è stata a fare dei giri. Mi accoglie con un bacio sulla guancia come se fossi un vecchio amico.
“Buongiorno Lorena!!!” la saluto cortesemente: mi ha esortato varie volte a darle del tu, non ho mai avuto il coraggio di farlo anche se mi piacerebbe tanto; quindi sì, la chiamo per nome ma le do del lei.
“Ma ciao Andrea come mai qui?”: le spiego del problema al lavoro.
“Ah… vieni in casa intanto...” Entriamo nella bella casa ordinata arredata in stile moderno.
“Ti faccio un caffè? So che Marcella stava dormendo… vuoi che te la chiami?” mi chiede Lorena togliendo gli stivali per mettere le ciabatte di sughero con la fibbietta. Preferisco le calze color carne, ma devo dire che lei sta alla grande anche con le calze nere.
Ci penso un attimo: non avevo considerato questa eventualità, non vorrei disturbarla.
“Vada per il caffè, ma lasciamo stare Marcella. Magari la chiamiamo tra un paio d’ore… così la lasciamo riposare tranquilla… e non le dica nemmeno che sono qui, facciamole una sorpresa...”
“Aggiudicato, magari te ne stai un po' qui con me a guardare la tv?”
“Volentieri, così mi rilasso un po' và...”: guardo Lorena armeggiare con la caffettiera, allungarsi nel mobile alto per prendere zucchero e caffè e osservo il suo sedere grosso ma bello tondo e le sue gambe, i suoi talloni che si staccano dalle ciabatte… cazzo questa qui me lo sta facendo venire di marmo cazzo… ma io sto con Marcella porca puttana non posso guardarla!!! Zero!!! Eppure, qui in mezzo alle gambe, la freccia tira… cazzo cazzo cazzo!!! Ogni volta chele sue gambe strofinano tra di loro, e questo vuol dire ogni volta che si muove, quel fruscio delle calze mi fa impazzire… ma perché anche Marcella non si decide a usare anche lei le calze velate??? Sempre quelle odiose calze a rete porca puttana!!! Quando imparerà a vestirsi da donna? Ma che pensieri faccio sulla mia ragazza??? Assurdo!!! Mi concentro sulla tv accesa e sulle domande di Lorena per non pensare a certe cose, ma non riesco a non guardare le gambe di questa maledetta zia. E fortuna che non è troia!!! Altrimenti non so proprio cosa potrebbe succedere, qui… mentre beviamo il caffè Lorena fa ballare le ciabatte sulle dita dei piedi, accavallando di continuo le gambe. Le ciabatte dondolano, le calze fanno fruscìo, io impazzisco. Non ce la faccio a concentrarmi sulla tv, quelle gambe e quelle tettone appena nascosta dalla maglia nera attillata sono troppo per me, povero ventenne in preda agli ormoni. Passa un’ora di chiacchiere che sembra più un’ora di tortura e Lorena decide di salire piano a svegliare la nipote. Io aspetto giù, desideroso di regalare alla mia Marcella la rosa che ho preso per lei, per poter vedere il suo sorriso sorpreso di fronte al mio gesto.
Lorena sale le scale, passano cinque minuti, ne passano dieci, niente. Silenzio in casa, rotto solo dal film alla tv. Decido di salire a vedere cosa sta succedendo, incuriosito e un po' preoccupato dalla mancanza di movimento. Insomma, se fosse successo qualcosa però, qualcuno mi avrebbe pur chiamato!!! Salgo piano le scale ricoperte di moquette e vedo… Lorena nel corridoio. In ginocchio, che spia nella porta di Marcella. Che cazzo sta succedendo qui? Che voglia vedere se sua nipote sta dormendo prima di entrare in camera sua e svegliarla? Perchè sta spiando? A parte che non si fa… perché lo sta facendo??? Appena Lorena mi vede si tira in piedi imbarazzata.
“Che succede?” chiedo a bassa voce. Lorena mi fa segno di non fare rumore e di scendere che Marcella sta dormendo. Alzo le spalle senza capire bene perché alla fine stesse spiando nella porta della nipote e faccio per scendere. A metà scala però decido di vederci chiaro e torno al piano di sopra: Lorena spia ancora nel buco della serratura. Eh no… adesso voglio proprio capire… vado vicino a Lorena che mi fa di nuovo segno di non fare rumore. Il mio sguardo interrogativo le fa alzare le spalle, come se volesse dirmi:
“Eh… io non so che farci...”: guardo io nella serratura della porta. E cosa vedo? Cazzo!!! Marcella!!! Che scopa!!! Troia!!! Mi prende un senso di smarrimento: sono cornuto. Cazzo. Qui il cazzo mi diventa di marmo, la mia Marcella scopa tranquillamente con un uomo… di colore… un cazzo enorme… stanno facendo un infuocato sessantanove… vedo lei girata verso la porta con quel cazzone enorme in bocca… cazzo!!! Troia!!! Non dico nulla, riesco solo a osservare la scena… senza dire una parola e col cuore che mi arriva in gola… no, non sento dolore, solo una grande eccitazione: continuo a guardare e vedo Marcella che con mano esperta si impala da sola su quel palo di carne nera. Mi sento picchiettare sulla schiena. È Lorena, ovviamente, che imbarazzata vorrà trovare un modo per risolvere la situazione. Non deve aver paura: non ci saranno scene di imbarazzo, non entrerò in quella porta, non so nemmeno io perché… sono paralizzato dalla situazione, ma so che non ci saranno scenate e decido di lasciare Marcella a proseguire la sua cavalcata, col mio cazzo durissimo nei boxer. La vedo che gode… come si alza e si siede di colpo infilandosi quel cazzo duro nella passerina che adoravo… e io… io che pensavo di essere l’unico a poterla possedere… e invece… cazzo… Lorena mi picchietta di nuovo sulla spalla. Mi giro. Mi fa segno di lasciar vedere anche lei qualcosa dello spettacolo. Ma è assurdo!!! La zia… becca la nipote a tradire il proprio ragazzo… e in presenza del fidanzato… e invece di fare qualcosa? Che fa? Chiede di poter vedere? Come in trance decido di lasciar posto a Lorena. Che pronta si piega a novanta gradi e inizia a spiare di nuovo. Ma che cazzo sta succedendo qui??? Da cornuto sono diventato guardone della mia ragazza, e in compagnia di sua zia??? No, qui qualcuno deve decisamente essere impazzito del tutto. Ad ogni modo lascio che Lorena guardi attraverso la serratura, la situazione mi eccita da morire… Lorena toglie le ciabatte per stare più comoda e si inginocchia per guardare la nipote. E io che faccio? Me ne sto qui in corridoio come un coglione? Eh no!!! Voglio la mia parte di divertimento!!! Non so cosa mi prende, ma ho improvvisamente la voglia di giocare con… i piedi di Lorena. Senza dire nulla mi avvicino a lei, mi metto per terra e inizio ad annusare quei piedi curati, parto dalle dita godendomi il loro odore per andare verso il tallone. Le accarezzo le gambe e il culo tondo mentre il cazzo mi scoppia nei pantaloni. Tempo dieci secondi e lei si gira, guardandomi malissimo.
“Ma sei deficiente?” mi chiede sottovoce. Come? Ok, capisco che sia strano… ma cazzo siamo qui che spiamo sua nipote, la mia ragazza, mentre mi fa le corna con un tipo di colore, e lei mi chiede se sono deficiente per un paio di carezze? Il problema adesso è questo??? Io la guardo e glielo dico, sempre sottovoce, senza smettere di toccarle le gambe, fino a sentire l’elastico delle calze. Pure autoreggenti!!! Nemmeno collant!!! Ma vedi un po'!!!
“Eh signora Lorena? Chi è più pazzo? Io o lei che spia sua nipote?”
“Ma nooo scemo dicevo per i piedi!!! Che cazzo fai con i miei piedi?”
“Eh… ci gioco...” dico, ma mi fermo e ritiro le mani.
“Non ti ho detto di fermarti!!!”
“Eh?” qui sono ancora più incredulo: ok io ho osato tanto ma sinceramente ho agito di istinto, non credevo mi avrebbe spinto a continuare… con la lucidità capisco che ho osato davvero troppo e che ho rischiato grosso… poteva anche incazzarsi sul serio… ma decido di continuare a giocare, e vada come vada. Non dico nulla e continuo a toccare le gambe di Lorena, mi metto dietro di lei, con una mano le circondo il seno enorme, entro nella maglia, le bacio il collo e tocco i capezzoli che sento durissimi. Lei mi accarezza da dietro, sente il cazzo duro nei pantaloni.
“Ooohhh!!!” esclama sospirando. Io oso di più e vado in mezzo alle gambe: sento i suoi umori attraverso le mutandine: Lorena continua a spiare la nipote mentre io la masturbo fino a strapparle un silenzioso orgasmo. Adoro sentire quel suo piccolo triangolo di pelo e mi scopro più eccitato da lei che non dalla nipote. Mi alzo in piedi, tiro fuori il cazzo duro e lo metto in faccia a Lorena che inizia piano a masturbarmi e a leccarmi. Poi anche lei si alza in piedi e in silenzio mi prende per mano e mi porta in camera sua: in un attimo siamo entrambi nudi e ci baciamo con foga... adoro anche l’odore del suo respiro, mentre mi prende in mano il cazzo. Io affondo il viso nel suo seno, succhiandole i capezzoli. Lei respira affannosamente e la sento ancora più bagnata quando appoggia una gamba sul letto e la penetro con le dita: succhio la sua sborra come se fosse il vino più prezioso del mondo e con dolcezza la adagio sul materasso, ben deciso a esplorare con i miei sensi il suo corpo di donna matura. Annuso ogni centimetro di lei, la bacio, la tocco, la sfioro con le dita e con le labbra e anche con il cazzo. Annuso ancora il suo respiro, sento l’odore dei suoi piedi ancora con le calze addosso, accarezzo le sue braccia alzate sopra la testa e le sue gambe. Bacio ogni centimetro della sua pelle, la faccio anche girare per godermi pure il suo buchetto dietro che riempio di baci penetrandolo con la lingua, al che Lorena apre le gambe e mi espone bene la sua vagina bagnata dalle labbra carnose. La lecco… e quanto è buona… ci strofino il cazzo su quelle labbra, lo strofino sul nylon delle calze e sulle natiche che lei spalanca per farsi penetrare.
“Girati...” le sussurro. Non è così che la voglio: no, voglio prenderla da davanti, e sentire la sua lingua nella mia bocca nel momento in cui entro in lei. Lei si gira e mi risponde con uno schiaffo:
“Non darmi del tu!!!” Io resto shockato ma questo gioco mi eccita ancora di più, se mai fosse possibile. Le chiedo scusa, mi metto di fianco a lei e inizio ad accarezzarla di nuovo godendomi ogni sussulto che le mie dita le procurano toccandola sul clitoride durissimo. La sua mano esperta mi masturba e ora è lei a chiedermi di prenderla.
Mi metto su di lei, appoggio piano il glande tra le sue labbra e la bacio con la lingua gustandomi il gusto delle sue labbra e della sua saliva, poi entro in lei e insieme iniziamo a godere l’uno dell’altra... adoro vedere come i suoi seni ballano sotto i miei colpi, e accarezzo quei capezzoli grossi e duri prima con le dita e poi con la bocca, li succhio mentre Lorena mi prende la testa e mi accarezza i capelli. Sono vicino all’orgasmo ma non voglio godere, voglio che venga anche lei: non sono uno di quei maschi che non pensano al piacere della donna. E allora penso a qualcosa di sgradevole per non godere, e continuo a muovermi in lei finché sento che se ne viene, stringendomi fortissimo e piantandomi le unghie nella schiena. Mi muovo ancora e Lorena gode ancora e ancora. Ora posso rilassarmi.
“Vieni...” mi sussurra dolce all’orecchio: “godi dentro di me… dai...”
Non me lo faccio ripetere: in pochi secondi raggiungo l’orgasmo che mi tenevo dentro ormai da troppo tempo e riempio Lorena del mio sperma. Resto un po' dentro di lei, poi mi tolgo e sento dire:
“Adesso quella sborra te la bevi tutta dalla figa di mia zia...” Cazzo!!! Qui faccio un infarto: con tutto quello che stava accadendo non mi sono accorto che Marcella e il suo amico ci stavano osservando. L’amico di Marcella si massaggia il cazzo duro masticando un chewing gum e Lorena non fa una piega, anzi con l’indice mi fa segno di scendere con la testa verso la sua fica aperta e piena di sperma che inizia a colare.
“Bevi!!!” mi ordina.
Cazzo… cornuto e umiliato… ma erano d’accordo queste due??? Guardo la vagina di Lorena che a movimenti scattosi espelle il mio sperma.
“BEVI!!!” mi ordina Lorena. Guardo Marcella che si è messa sul letto con noi, insieme al suo amico e inizia a masturbarlo aiutata dalla zia. Giocano insieme con quel cazzo enorme ordinandomi ancora di bere il mio stesso sperma.
“Bevi o dico a tutti quanto sei cornuto...” mi ricatta Marcella.
“Come???” chiedo, imbarazzato. “Quanto sono… cornuto???”
“Beh… che c’è? Scusa sai ma tra il tuo cazzo e una cosa del genere…” dice dando un bacio al glande del suo amico “credevi che mi accontentassi?” conclude, prendendolo in bocca.
“Dai, bevi la sborra, cornuto...” mi dice Lorena.
Cornuto ed eccitatissimo, pulisco la vagina di Lorena bevendo tutto quello che ne esce. Quando ho finito, Marcella si fa scopare dal suo amico aiutata dalla zia, e i tre mi ordinano di masturbarmi mentre guardo la scena. A un certo punto anche lui scopa anche Lorena che gode come non mai, e i tre mi umiliano divertendosi a paragonare il mio cazzo normale con il suo cazzone enorme.
“Guarda qui… questo è un cazzo… non il tuo cazzino...” mi dicono, mettendomi a turno i piedi in faccia mentre lui si gode i favori sessuali delle due donne che assaporano il suo grossissimo cazzone. Marcella si fa pure sodomizzare da lui, cosa che a me non ha mai concesso. Quando l’amico di Marcella gode, lo fa nella vagina di lei, e Lorena umiliandomi ancora di più:
“Guarda la tua ragazza come si fa inculare da un altro cazzo… guardala come si fa riempire da un altro cazzo… guardala… pulisci anche lei, ora… coraggio sfigato...”: mi prende per i capelli e mi avvicina alla vagina della mia ragazza che ancora pulsa per i colpi appena ricevuti.
“Leccala...” mi dice Lorena. E io? E io eccitato, lecco e ripulisco la vagina di Marcella che gode ancora sotto i colpi della mia lingua mentre il suo amico, senza dire una parola, si riveste e se ne va.
“D’ora in avanti sarai il nostro schiavo...” mi dice Marcella. “Io scoperò con chi mi pare e piace, e tu dovrai essere a nostra disposizione ogni volta che ti chiamiamo, hai capito?”
Faccio segno di sì con la testa, mentre il cazzo è ancora durissimo pensando a quello che ho appena vissuto.
“Se Marcella ti ordina di guardare, tu guardi. Se ti ordina di sparire, tu sparisci. Se ti chiamo io, tu vieni. Chiaro?” le fa eco Lorena.
“Chiaro...” dico solamente.
Una volta rivestita, come se non fosse successo niente, Lorena mi chiede: “Ti fermi a cena da noi, Andrea?”
“Dai amore resta a cena daiii!!!” insiste Marcella dandomi un bacio sulla guancia.
“Certo, resto volentieri a cena da voi...”
“Poi però ti lascio solo che esco con Giovanni, uno qui del paese…” mi dice Marcella.
“Ma… scusa sai… quanto sono cornuto… dimmelo, ti prego…”
Marcella e Lorena ridono.
“Oh, non ne hai nemmeno idea di quanti se la sono scopata la tua Marcella...” dice Lorena ridendo.
Il cuore mi si ferma per la gelosia che mi eccita da impazzire.
“E adesso tutti giù che preparo la cena!!!” ordina zia Lorena.
Ovvio che la cena l’ho passata inginocchiato sotto la tavola, mangiando in ginocchio come un cagnolino, adorando i piedi della mia padrona Lorena. E da qui è iniziato il mio percorso di schiavo cornuto.
Fine.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.4
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Zia Lorena:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni