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Alessia in motel


di alessiapuledra
27.10.2022    |    1.149    |    5 9.9
"Sul sito mi contatta questo bel maschio proponendomi un motel fuori città..."
Eccomi...è la stagione di Alessia!
A causa di un piccolo infortunio devo aspettare qualche giorno prima di poter salire sui miei amati tacchi. Quindi in queste ore di trepidante attesa perchè non ricordare la passata stagione...

Dopo aver praticato car sex, mi sento pronta ad accettare inviti in motel. E mi si è aperto un mondo.
Premetto che Alessia arriva enfemme, niente trasformazioni ultimo minuto e questo ovviamente rende la faccenda piccante. Sul sito mi contatta questo bel maschio proponendomi un motel fuori città. Ci scambiamo messaggi carini e così ci accordiamo. Un giorno prima mi scrive dicendomi che preferirebbe vedersi in un motel a Milano, in zona piuttosot centrale. Ecco lo sapevo. Non me la sento. Partono tutti i dubbbi di noi ragazze speciali. Ma il fuoco si era ormai acceso. Tremante rispondo OK.
Va bene domani per le 20. Ecco pure un orario in cui cè molta gente in giro. Non contento mi fa una richiesta: “Puoi venire senza calze?”
Come tante di noi sanno, le calze velate e i tacchi a spillo sono uno dei feticci della nostro sentirci femmine. Partiamo malissimo.
Spendo il pomeriggio preparandomi. Voglio essere depilatissima, liscissima e profumata. Gioco con il mio buchino per renderlo bello pronto. Sento l’eccittazione che pervade ogni fibra del mio corpo. Sono le 18:30, devo vestirmi. Indosso una maglia nera a collo alto, un microperizoma, minigonna nera cortissima e complteo il mio outfit con un giubetto corto di pelle. Infilo le mie decollete nere tacco 12. Sfilo davanti allo specchio. Mi sento bellissima e le gambe nude mi fanno davvero sentire femmina.
In macchina mi assalgono ancora i soliti mille dubbi mentre guido lentamente tra le luci della città. Mi sento osservata, come se tutti guardino solo me. Passo due volta davanti al motel. Lui è ancora arrivato e non si vede l’ombra di un posteggio. Sbaglio svolta e sono costretta a fare un giro più lungo torvandomi nel traffico milanese. Dopo 15 min. Ecco che ripasso davanti al motel. Un ragazzo carino è in piedi vicino all’ingresso. Corrisponde alla foto. Carino. Posteggio nulla. Avanzo lentamente e circa 200m più avanti vedo un posto. Accosto e posteggio. Sono sul lato opposto. Dovrò quindi attraversare il viale e poi risalire fino al motel.
Ho le farfalle nella pancia. Come posso scendere dalla macchina così in centro a Milano. Dai Alessia sei bellissima e molto più femminile di quanto credi. Sii orgogliosa e vai.
Ecco apro la portiera. La mia gamba esce ed appoggia il tacco sull’asfalto. E’ come un’interruttore. Sono fuori. Una macchina rallenta. I fari mi illuminano. Mi fa cenno di attraversare. Baldanzosa, quasi felina attraverso il viale. Sul marciapiedi incrocio un ragazzo che mi dice “wow che figa!” Sono al settimo cielo. I tacchi risuonano sull’asfalto.Raggiungo l’ingresso. “Ciao Alessia, sei uno schianto” mi porge la mano e ci baciamo sulle guancie. Entriamo. Lui prende le chiavi e mi fa segno di precederlo per le scale. Sculetto come una ragazzina. Mentre il ragazzo della reception mi fissa il culetto che probabilmente fa bella mostra da sotto la micro gonna che indosso.
Il ragazzo, Mauro (nome di fantasia) mi indica la stanza e si avvicina accarezzandomi le gambe e risalendo lentamente con la mano. Siamo dentro. Mi tira verso di se e mi bacia. Mi lascio andare. Cominciamo a limonare come due ragazzini. Le mie mani scendono verso la sua evidente erezione, mentre lui si aggrappa al mio culetto. “Cazzo Alessia, sei davvero stupenda. Mi fai impazzire” Appoggio la borsetta e mi tolgo la giacca. Lui mi mangia con gli occhi. Riprendiamo a baciarci. Le lingue si intrecciano impazzite. Lentaete mi inginocchio davanti a lui. Gli slaccio i jeans e baldanzoso saetta fuori dalle mutande un bel cazzo. Non enorme, ma di dimensioni importanti. E soprattutto durissimo. Lentamente appoggio le labbra alla cappella e gli schiocco un bacio. Con la lingua lo stuzzicco e poi finalmente lo lascio entrare nella mia bocca. Mauro sembra impazzire. Mugula di piacere. Comincia a scoparmi la bocca. Poi rallenta. Si sdraia sul letto. Mi accuccio tra le sue gambe e riprendo a leccargli l’asta e la cappella. Freme. “Ale, ti prego fermati altrimentti vengo subito.” “Lasciati guardare. Girati” Solleva il bordo della gonnellina e comincia ad accarezzarmi il culetto. Piano, dolcemente come piace a me. Poi scosta il filo del perizoma e si dedica al mio fiorellino. Sento la lingua fresca e ruvida che scivola sulla pelle. Mi penetra il buchino. Lo bacia. Tremo di piacere. Sento che si inginocchia ed appoggia il suo cazzo sul mio culetto. Lo fa scivolare nel solco. Inarco la schiena e mi giro la testa. Limoniamo mentre il suo cazzo durissimo spinge per entrare. Eccolo. Sento che sforza e poi è dentro. WOW. Mi penetra lentamente Ogni volta più a fondo. Mi bagno come una ragazzina. Comincia a cavalcarmi con forza, poi rallenta mi tira a se mi bacia. Adoro essere baciata dal maschio mentre mi possiede. Mi fa sentire totalmente donna.
Mi chiede di girarmi e mi prende frontalmente. Le mie gambe che gli cingono la schiena. Ci baciamo, mi chiama cucciola, poi troia, poi ancora cucciola. Ho il cervello in pappa. Esce. Il cazzo fradicio dei miei umori, mi rimette a pecorina e scivola dentro di me. Scivola proprio. Sono così bagnata che entra ed esce senza alcuno sforzo. “cazzo sei più bagnata di una fica, sei fantastica....cazzo senti che morbida.....Dio non resisto più” e così mi spara tutta la sua sborra dentro. “Dio Ale, ti ho ingravidata”... Si lascia cadere sul letto. Sono tra le sue braccia. Limoniamo. Sento il cazzo che struscia contro le mie gambe. Sarebbe bello fermarsi e rifarlo subito, ma ho un appuntamento. Si, sono davvero una porcellina.
CI rivestiamo e lasciamo la camera. Sono felice. Sculetto come una ragazzina. Scendiamo le scale a bracetto. Lui mi accompagna fino alla macchina. Ci baciamo ancora mentre una macchina ci illumina. Le mie gambe nude che risplendono sotto i fari mentre una mano sbarazzina mi accarezza sotto la gonna.
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