Camminare trav sui tacchi, lungo il corridoio dell'albergo.

Fremevo come una farfalla all'idea di attraversare l'albergo dalla mia camera alla sua, vestita e truccata di tutto punto, sui miei tacchi a spillo rossi, tanto femminile. La mia capigliatura di trav scendeva mossa e rossa incorniciandomi il viso e carezzandomi le spalle, il vestitino nero aderente e corto che mi lasciava scoperte le spalle, le autoreggenti nere che snellivano ancor di più le mie gambe e le mie caviglie già snelle, i guanti lunghi rosso acceso come il rossetto, e l'ombretto celeste che coronava i miei occhi. Un passo dopo l'altro camminavo superando una camera dopo l'altra, con il rischio di incontrare qualcuno uscire dall'ascensore o aprire una porta. Avevo il fiato in gola, ma rendeva tutto più eccitante.

Arrivata alla sua porta lui mi avrà sentito arrivare attraverso il suono dei tacchi. Busso e mi apre, entro leggera quasi danzando e lui chiude la porta spingendomi contemporaneamente verso il muro, guardandomi intensamente e avvicinandosi mi bacia subito sulle labbra. Un bacio lungo, profondo, carico di desiderio. Poi mi fa accomodare seduta sul letto e apre una bottiglia di prosecco, che sorseggiamo chiacchierando piacevolmente mentre lui tiene una mano ferma e forte sulla mia gamba, mentre guarda come sono esili le mie caviglie. Poi mi bacia di nuovo, tenendomi per il collo e piegando di lato la mia testa.

Poi mi chiede di andare fuori il balcone. Tentenno, sotto il centro città è trafficato di gente che passeggia. Mi prende per mano e mi porta fuori, c'è una leggera brezza che muove la mia capigliatura, mentre lui mi fa appoggiare al balcone. Guardo la gente camminare mentre lui mi accarezza la schiena, poi il sedere, poi le gambe, entrando con la mano sotto il vestito. Io non sono abitudinaria, incontro con estrema rarità, quindi per me è ancora sempre un po' tutto nuovo, ma dalla mia ho la mia femminilità che mi aiuta e sostiene. In più apprezzo gli uomini che corteggiano, erotici, che usano molto il tatto.

Mi dice di continuare a stare appoggiata al balcone e sento che mi allarga le mie gambe magre a farmi diventare una V rovesciata. Si abbassa dietro di me, mi sposta il perizoma e inizia a leccare il mio buchino che è molto piccolo. Sento la sua lingua muoversi piano ma intensamente, mentre i guardo le persone fare shopping sulla strada sotto. La mia schiena si inarca, diventa flessibile ed elastica, si muove con sempre più scioltezza. Passa un quarto d'ora così. Poi si alza e mi chiede di inginocchiarmi, sempre sul balcone. Si abbassa i pantaloni e tira fuori un pene già estremamente eccitato e lo appoggia sulle mie labbra. Lo esploro con la lingua, nelle sue forme, piano, con delicatezza, mentre guardo lui dal basso. Poi schiudo leggermente la bocca e lo lascio scivolare tra le mie labbra colorate di rosso. Lo succhio con dolcezza ed erotismo. Lui mi tiene la testa e asseconda il suo movimento. Lo sento gemere, respirare profondo.

Poi mi prende per una mano, mi fa alzare e si tira su i pantaloni. Con un gesto deciso mi prende in braccio, passando attraverso la porta del balcone, attraversiamo la camera e mi distende sul letto. Poi si spoglia completamente davanti a me. Si avvicina e mi chiede di camminare gattonando sul letto, mentre lui nudo sta seduto sulla poltroncina. Lui gode della mia femminilità estremamente flessuosa, magra, definita, lo so, lo vedo nel suo sguardo. Poi si avvicina e mi leva le mutandine facendole sfilare lungo le cosce, le ginocchia, le caviglie e i tacchi.

Con le dita inizia a penetrarmi, usando la saliva, mentre si mette in risonanza con il mio respiro, come se stesse accordando uno strumento musicale. Dopo un po' vedo che va verso il comodino e prende una confezione di lubrificante che si spalma sul pene mentre mi guarda, facendomi presagire il suo prossimo passo. Si avvicina mentre io sono sempre in posizione da gatta e lubrifica anche il mio buchino.

Sento il suo pene appoggiato al mio buchino e le sue mani che tengono i miei fianchi. Poi struscia il suo pene sul mio buchino e inizia ad entrare in me. Avanza e si ferma, avanza e si ferma, avanza e si ferma, non va né troppo veloce né troppo lento, ma un passo dopo l'altro dandomi il tempo di diventare più elastica. Intanto il mio di clito-pene, punta verso il letto, anch'esso eccitato. Ecco che ora mi entra dentro del tutto, emetto degli urletti per un po' di dolore, ma anche di piacere. Mi inizia a possedere con veemenza, con passione, per un tempo lungo, poi mi gira a pancia in su, prende le mie caviglie sottili e punta i miei tacchi verso il soffitto e mi rientra dentro, mi guarda mentre spinge, si abbassa e mi bacia con amore e passione, lo guardo come spinge, come mi vuole, come mi fa sua, fino a quando lo sento venire dentro di me, sento il suo liquido caldo schizzare nel mio corpo, mentre lui gode infinitamente e io con lui.

Poi si stende vicino a me dopo l'orgasmo e ci addormentiamo così sul letto. Poi mi risveglierà durante la notte, chiedendo e ottenendo un altro giro di eros, sesso e avventura.

Inebriata dopo il secondo round rientro in camera mia, senza tacchi per non fare rumore, tenendo le scarpe in mano e crollo piacevolmente sul letto aspettando l'alba che da li a poco sorgerà, così come è sorta la mia femminilità in quella notte.