trans

Frida


di DiegoGiada
29.05.2023    |    1.934    |    9 9.9
"Salirono tre piani di scale e Giada la fece accomodare nella camera degli ospiti..."
La Saab scivolava veloce sulla statale. Diego seguiva il corso dei suoi pensieri mentre guidava con una mano appoggiata distrattamente sulla coscia di lei.
Non vedeva l'ora di avvolgere attorno al collo il morbido autoreggente a rete nero, che lei aveva indossato per la loro cena al Caminetto, e tirarla verso di sé, mentre la cavalcava da dietro.
Giada lo osservava affascinata, le piaceva quell'aria concentrata, lui sembrava così lontano e indifferente per poi sciogliersi in un sorriso quando ricambiava lo sguardo.
Al ristorante aveva giocato sotto al tavolo prima strusciando le sue Schutz lungo le gambe di lui poi appoggiando una mano sulla patta dei pantaloni il tutto sotto lo sguardo incuriosito della coppia al tavolo vicino. Giada avrebbe voluto baciare la donna e sentire la vera consistenza dei suoi seni stretti in un reggiseno a balconcino, penetrarla con due dita, assaggiare il suo sapore, sarebbe stato un interessante dopo cena. Invece i due si erano allontanati da soli, con sguardi eccitati, senza aver scambiato con loro alcuna parola.
Al ciglio della strada si intravedevano ogni tanto figure femminili che si muovevano sinuose su tacchi vertiginosi. Diego rallentò per osservare meglio, finché non passarono davanti a una bionda altissima con scarpe dorate e una lunga pelliccia. Giada incrociò il suo sguardo: la bionda aveva fatto colpo su di lui. Lui sgranò gli occhi per cercare il suo consenso, le strinse il ginocchio con la mano e lei sorrise accondiscendente.
Si fermò. La bionda si avvicinò all'auto e li osservò dal finestrino. Aprì la pelliccia e roteò di fronte a loro, inscenando una sfilata. Aveva due tette sode, come quelle di Margot di Lupin che tanto laeccitavano nei suoi sogni da bambina, i capezzoli dritti, uno slip microscopico e lunghe gambe muscolose.
Giada aprì il finestrino e le chiese dove lo avesse nascosto. La trans sorrise e ammiccò un "Indovina".
Giada fece cenno di salire, lei entrò e Diego ripartì verso casa. La osservava dallo specchietto retrovisore durante il breve viaggio.
LNel buio dell'abitacolo il viso era illuminato dal fari delle rare auto che passavano nella corsia opposta. "Per essere un uomo è una gran figa! Che fortuna avere una donna come Giada, mi capisce al volo e sa cosa regalarmi," pensò Diego. "Non vedo l'ora di sbatterlo nella bocca del trans mentre Giada gioca col suo gingillo. Non può che averlo minuscolo per stare in quello slip, oppure sarà operato?"
Frida, le gambe accavallate, scivolava un po' sulla pelle del sedile posteriore. Si sentiva tranquilla, avvollta nell'abitacolo comodo dell'auto. La ragazza dagli occhi castani luminosi da cerbiatta le piaceva molto. Aveva lunghi capelli raccolti in una treccia alta che le slanciava il collo nudo. Il ragazzo era un bel tipo, del genere macho sicuro di sé, non vedeva l'ora di farglielo sentire a quei tipi lì!
LlDiego fermò l'auto in uno stretto vicolo, Giada e Frida scesero ed entrarono in casa mentre lui andò a parcheggiare.
"Bella casa" fece.
"Grazie, gradisci qualcosa da bere?" chiese Giada.
"Volentieri" rispose Frida "un rum con un goccio di tonica."
Giada preparò i cocktail in tre bicchieri bassi, ne offrì uno a Frida e uno lo sorseggiò lei.
"Io sono Giada, e tu?" chiese.
"Frida, piacere" e sorrise fissandola negli occhi.
Diego le raggiunse, prese il bicchiere e si presentò.
"Siete una bella coppia" ammiccò Frida.
"Anche tu sei molto bella" fece Giada.
"Ho lavorato molto sul mio aspetto..." sorrise.
"Sei operata?" chiese Diego a bruciapelo.
"Perché non verificarlo di persona?" rispose Frida invitante.
Giada appoggiò il bicchiere al tavolo e con occhi languidi le disse di seguirla. Salirono tre piani di scale e Giada la fece accomodare nella camera degli ospiti.
Frida, in piedi mentre osservava le foto alle pareti, fece scivolare in terra la pelliccia. Gran bel culo, pensò Giada che si avvicinò e le circondò le spalle. Scostò i capelli, baciò il collo mentre con la mano sfiorava i capezzoli che reagirono subito rizzandosi. Giada spingeva il pube sui glutei di Frida, era bagnata ed eccitata. Con l'altra mano si infilò nel piccolo triangolo del perizoma, ne tirò fuori un bel cazzo duro che non ne poteva più di stare arrotolato sotto.
Fantastico, pensò. Iniziò a scorrere la sua lunghezza con le dita laccate di bordeaux mentre continuava a leccare dietro le orecchie.
Frida appoggiò le mani al muro e allargò un po' le gambe. Si sentiva a suo agio, sentiva i seni della ragazza spingere sulla schiena e le sue mani si stavano muovendo molto bene. Si voltò e vide Diego sulla soglia che si stava godendo la scena. Si era slacciato i pantaloni e si stava spogliando.
Le raggiunse con pochi passi, sbottonò la camicetta di Giada, le strizzò I capezzoli e alzò la mini sui fianchi. Le sfilò le autoreggenti e ne avvolse uno al collo a mò di sciarpa morbida. Non indossava biancheria intima, le affondò subito due dita nella figa, non fu sorpreso nel trovare una sorgente grondante.
Tirò dolcemente la calza varso di lui, mentre lei già urlava dei si. Lo faceva impazzire, la sua dolce puledra scalmanata era sempre pronta a gemere di piacere.
La voltò verso di lui. Anche Frida si girò e Diego si sorprese delle dimensioni del suo pene. Giada si chinò, fissando Diego negli occhi, prese i due cazzi in mano e cominciò succhiare lentamente quello di Frida. Che spettacolo, pensò Diego tra sé e alzò gli occhi al cielo, in estasi.
Lei muoveva le sue labbra lungo il cazzo e lo ingoiava avidamente. Lo guardò e iniziò a leccare anche il suo, ma sentì tirare la treccia. Frida le intimava di alzarsi, lei si lasciò fare e accolse la sua bocca. Il profumo di cazzi, impresso nelle sue labbra, infuocò Frida, la assaporò in profondità con la lingua. Giada sentiva la pressione dell'erezione di Frida, sistemò il suo cazzo duro tra le sue cosce e incominciò a muoversi avanti e indietro col bacino per sentirlo col clitoride in tutta la sua lunghezza. Frida la penetrò di colpo, Giada ansimò e gemette, contorcendosi, i quattro seni strusciavano e sbattevano all'unisono, mentre Diego si godeva la scena masturbandosi.
Quel trans stava facendo godere la sua Giada come mai nessun altra, scuoteva la testa con occhi sgranati mentre urlava di piacere ad ogni colpo di lui, finché al culmine del godimento si irrigidì gridando un siii. Quei capezzoli sui suoi e quel cazzo duro dentro erano riusciti a mandare fuori di testa Giada in pochi minuti. Sentiva la sua figa vibrare e colare,; dopo la tensione dell'orgasmo ora era sciolta e rilassata, in un lago di piacere.
Frida la osservò soddisfatta; occhi da cerbiatta con la sua figa di burro la stava eccitando troppo e il suo scopo non era quello di godere dentro di lei, no era lui che voleva, lui che non aveva distolto lo sguardo per tutto il tempo dal suo cazzo. Sapeva cosa volevano i tipi come lui.
Si staccò da lei e il suo cazzo dritto puntò Diego. Succhiò il suo cazzo con gusto, Diego preso di sorpresa gemette forte, non era da lui.
Si siatemarono sul letto e Giada prese in mano il cazzo di Frida, intimò a Diego di girarsi. Leccò il suo buchetto, infilando la lingua dentro, a lei piaceva penetrarlo, strinse il cazzo bagnato di Frida poi lo guidò, teso e lucido, nel culo di Diego.
LLui provò un dolore misto a piacere, Giada era stata un po' irruenta, ma poi allargò le ginocchia per prenderlo tutto e si lasciò sbattere. Frida gli teneva i glutei aperti osservando il suo cazzo che entrava e usciva da Diego, che estasiato diceva di non capire più niente. Sentiva i seni duri di Frida sulla schiena, Giada da sotto leccava avidamente le palle dei due e il cazzo di Diego. Frida impazziva nel suo buco stretto, la ragazza poi ci sapeva fare con la lingua.
Schizzò il suo succo nel culo di Diego e lui nella bocca di Giada.
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