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Il pittore sedotto


di estercam
12.08.2021    |    721    |    3 9.8
"Il telefono squilla, mi sveglia e penso: chi è a quest'ora che rompe? Guardo l'ora e vedo che sono già le nove del mattino..."
Il telefono squilla, mi sveglia e penso: chi è a quest'ora che rompe? Guardo l'ora e vedo che sono già le nove del mattino. Sono rimasto addormentato.
Rispondo al telefono.
“Buongiorno, è il signor Andrea R.? Ho avuto il suo numero da una persona ha cui ha fatto un lavoro.”
“Dica signora”
“Devo imbiancare un alloggetto, avrei bisogno di un preventivo ...”
“Mi dica l'indirizzo e vengo a fare un sopralluogo e poi le preparo il preventivo ...”
“Benissimo, gli mando un messaggio con l'indirizzo. Riesce a venire quando? A me andrebbe bene anche stamattina.”
“Va bene verso le 11?”
“Si perfetto l'aspetto”
Un po' di lavoro ci voleva. Mi preparo e vado a vedere questo alloggio.
L'indirizzo che mi ha dato è in periferia della città, nella zona bene,
Arrivo e mi trovo davanti una villetta in stile liberty, circondata da un giardino e cinta da un muro in mattoni rossi.
Sul campanello solo un numero. Suono e dopo un po una voce mi chiede chi sono... “Sono Andrea ..” “Venga pure...” e cosi dicendo scatta la serratura del cancello.
Varco il cancello e mi ritrovo nel giardino. Ci sono piante secolari, fiori, panchine … il tutto con qualche anno ma ben tenuto e curato.
Sulla porta mi attende una signora molto elegante. Vestita, nonostante il caldo (siamo a metà luglio), con gonna lunga scura, camicetta e golfino bianchi. Scarpe tacco 10 rosse, calze, da quel poco che si vede nere con pizzo.
Un trucco delicato ma preciso, fisico asciutto --- insomma: una bella donna.
“Buongiorno signora ...”
“Buongiorno signor Andrea, Sono la signora Samanta, venga che le mostro la casa ...”
“La casa è su due piani, questo e il mansardato ma adesso volevo fare questo, il piano di sopra lo farò più avanti”
Appena entrati ci troviamo in un piccolo vano da cui, sulla destra, parte la scala per il piano superiore e di fronte una porta di legno.
Entrati nell'appartamento mi trovo in un ingresso living diviso in due da un basso muretto.
“Ecco qua dovrebbe venire l'ingresso e oltre al muretto il salotto -mi spiega Samanta – qui sulla destra pensavo lo studio, mentre l'altra stanza, che è più spaziosa, la camera da letto. Qui a sinistra questa la camera da pranzo con l'angolo cottura, qui, come vede, i servizi igenici e quest'ultima cameretta per gli ospiti.”
Guardo con attenzione, valuto la posizione delle finestre per prevedere i giochi di luce ...”Certo che qua ce ne di lavoro e di possibilità e, quindi, di prezzo. Si può imbiancare semplicemente, oppure giocare con le forme, con i soffitti a volta .. e fare una cosa più personalizzata.”
“Vede a me piacerebbe usare colori caldi, e poi farei … venga sediamoci un attimo ...” prende 2 sedie pieghevoli e ci sediamo in quello che sarà il salotto. Si toglie il golfino, si siede ed accavalca le gambe in modo molto sensuale …
Prende dalla borsa una rivista di arredamento, la apre e mi indica una pagina. “Ecco, mi piacerebbe una cosa di questo genere” Nel porgermi la rivista si sporge in avanti ed intravvedo un seno bellissimo. Mi accorgo che la camicetta è quasi trasparente, semi sbottonata, e che fa intravvedere le forme del seno. I capezzoli duri sembrano bucare la camicetta. Lei continua a parlare di colori ed arredi ma non la seguo più: sono perso dalle sue forme.
“Allora come le sembra come idea?” Mi ripiglio e non so cosa dirle, visto che non ho seguito le sue parole ma le sue curve. “Si come idea di base può andare, bisogna vedere ogni elemento per accostare bene i colori, magari aggiungere qualche stucco o cornicetta ...”
“Bene. Mi faccia un paio di preventivi. Uno con la semplice tinteggiatura delle pareti, e l'altro come lei vedrebbe la casa, con stucchi, giochi di colore ecc .. Quando le ha pronti mi chiami a questo numero e vediamo. - Mentre dice questo mi accompagna alla porta – Grazie ancora per essere venuto subito. Buona giornata”
“Buona giornata anche a lei signora ...”
Esco e sono stordito .. un bel lavoro da fare ma anche una gran bella signora. Se mi da il lavoro, però, lei non deve esserci mentre lavoro altrimenti chi lavora più?
Mando i preventivi richiesti e penso ad altro, ha chiesto più preventivi, io mi sono distratto … sicuramente sceglierà qualcun'altro.
Tre giorni mi chiama al telefono: “Buongiorno signor Andrea, potrebbe passare da me per alcuni chiarimenti?”
“Certo, va bene oggi alle 15?”
“Va benissimo, a oggi ...”
Alle 15 in punto suono il campanello .Apro il cancello e lei mi aspetta sui gradini della casa, scende e mi viene incontro … camminata da diva, calze nere, minigonna e top che lascia scoperto l'ombelico …
“Venga signor Andrea, che fa li impalato come uno stoccafisso ...”
“Si si, stavo ammirando la casa e la sua stupenda proprietaria ...”
Mi fa un sorriso e mi indica una poltroncina nel giardino. Lei si siede sull'altra poltrona e appoggia delle carte sul tavolo
“Gradisce bere qualcosa di fresco?”
“Si, grazie ...”
“Birra o bibita?
“Bibita ...”
“Arrivo” si alza e va verso la casa. La ammiro da dietro, il passo ancheggiante, la minigonna svolazzante che lascia intravedere gli slip …..
Torna con un vassoio che posa sul tavolino, mi versa la bibita nel bicchiere e me lo porge. Nel fare questo si china davanti a me e vedo due bellissime tette che scappano dal top …
Mi parla ma non sento, o meglio non afferro cosa dice attratto dalla sua persona ...si è seduta ad accavalca le gambe, lasciando vedere una coscia ed il pizzo ricamato delle autoreggenti …
“Allora ho scelto il suo preventivo anche per le sue idee sui colori e le sfumature. Quando può iniziare? Per me va bene anche domani ...”
“Se le va bene inizierei dopodomani perché domani devo finire un lavoro iniziato”
“Ok, va bene … venga che le faccio vedere l'ingresso carraio e una stanza dove può lasciare i vestiti da lavoro e farsi una doccia al termine della giornata ...” e così dicendo mi accompagna sul retro e mi indica il cancello e poi saliamo al piano di sopra. Mentre saliamo lei è davanti e da dietro, dove sono io, si vede benissimo che ha un tanga rosso e non gli slip come mi sembrava ...
“Ecco questa è la stanza che le dicevo, piccolina ma con i servizi individuali. Sa questo piano, per adesso, è la mia casa ma voglio sposarmi sotto e qui affittarla. Queste sono le chiave del cancello e queste della casa – e così dicendo mi porge un mazzo di chiavi – così può iniziare quando vuole e andare e venire come meglio crede”
“Grazie - nel mentre penso a come farò a lavorare con la sua presenza – ma lei durante il giorno non ci sarà?”
“no no ci sono, anzi se vuole le posso anche dare una mano”
“Grazie, allora a dopo domani”
Saluto ed esco. Salgo in auto e mi fermo a prendere fiato …. sarà dura lavorare concentrato con lei presente ...
La mattina del giorno concordato, arrivo per le 8, come stabilito, apro il cancello, entro con il furgone e mi parcheggio, scendo, prendo il borsone con i vestiti da lavoro e mi avvio verso la casa.
Ho le chiari ma, per educazione, suono il campanello. Lei si affaccia alla finestra e dice: “Hai le chiavi. Apri tu perché sto facendomi la doccia. Sali, cambiati e poi aspettami in cucina che ci facciamo un caffè.” “ok ...”
Entro, salgo, mi cambio e vado in cucina. Dopo qualche minuto arriva avvolta in un accappatoio di spugna bianco corto … emana profumo di lavanda e il profumo riempie la stanza …
Mi volta la schiena ed inizia a preparare il caffè. Si china a prendere le tazze dalla lavastoviglie, così facendo, mi mostra il suo lato B
B come bellissimo, stupendo, la pelle liscia …
Mi dice qualcosa ma non capisco
“Ehi quanto zucchero?”
“Uno, grazie”
Dopo il caffè scendo ed inizio a lavorare. Ad un certo punto della mattinata la vedo arrivare: sandali, niente calze, un paio di pantaloncini corti e sfilacciati che lasciano scoperta la pare bassa del fondo schiena e una camicetta annodata sotto il seno lasciando scoperto l'ombelico.
Perfettamente abbronzata.
“Andrea, vuoi che preparo qualcosa per pranzo?”
“No grazie. Ho un panino perché se mangio troppo dopo chi lavora...”
“Ok per oggi ma domani non si porti il pranzo, mangeremo insieme”
“Non si disturbi signora, preferisco mangiarmi un panino anche perché mangio tra una passata e l'altra e quindi non ad orario.”
“Sono sempre sola, mi fa piacere mangiare con qualcuno, nessun disturbo”
Ecco: sono uno stupido! Perché non ho accettato?
In qualche modo il primo giorno di lavoro è passato …
Il secondo giorno stessa scena e stesso abbigliamento. Faccio sempre più fatica a contenermi.
La terza mattina arrivo, salgo e mi cambio. Mi reco in cucina per il solito caffè e, mentre passo davanti al bagno, noto la porta aperta e si, non resisto, do un'occhiata ...
La stanza è piena di vapori profumati, La vedo di schiena mentre si sta insaponando … bellissima, senza un filo di grasso ma con le curve perfette … sembra una dea greca … Ecco, fa scorrere l'acqua sulla schiena …
Le salterei addosso ma non posso, a fatica distolgo lo sguardo e proseguo per la cucina.
Poco dopo mi raggiunge
“Buongiorno Andrea, tutto bene? La vedo un po' strano oggi.”
“Un po'. Ho dormito poco stanotte per il caldo ...” Balle è la sua vista che mi sconvolge, ma non lo posso dire.
Indossa un vestitino corto da mare, praticamente trasparente che non lascia nulla alla fantasia. Senza reggiseno. Si vedono benissimo i seni, tondi, sodi, con i capezzoli duri che puntano sulla stoffa … e sotto un perizoma rosso.
Mi si rizza subito e va bene che sono seduto al tavolo e non si nota
Scendiamo e mi avvio al lavoro.
“Complimenti Andrea! Sta venendo proprio bene... “
“Grazie signora”
“Mi siedo qui fuori a prendere un po' di sole, se ha bisogno mi chiami pure”
“Ok”
Esce sul patio, apre la sdraio, si toglie il copri costume e si stende a prendere il sole. Adesso come lavoro? Da qualunque parte della stanza la vedo … A fatica finisco il lavoro della giornata. Salgo, mi faccio la doccia, mi rivesto e scendo.
“Buonasera signora, a domani”
“Buonasera a te Andrea. Perché continui a chiamarmi signora? Ho un nome ...”
“Lo so, ma sul lavoro non mi riesce, non mi sembra professionale. - meglio cambiare discorso penso – Domani pomeriggio finiamo i lavori”
Oggi ultimo giorno di lavoro, rifiniture, ritocchi, sfumature sugli stucchi per dare profondità. Un lavoro di attenzione. Oggi Samanta si può mettere anche nuda davanti a me ma io devo finire il lavoro: oggi non mi faccio distrarre da quella bellezza divina …
Con questa convinzione e determinazione entro nella casa. Salgo di sopra, mi cambio e raggiungo la cucina.
Lei è già in cucina e mi offre il caffè. Ha indosso una gonna corta ma non minigonna,niente calze, sandali nei piedi e una camicetta annodata sotto il seno.
“Allora Andrea, oggi finiamo?”
“Si. Penso che nel tardo pomeriggio sarà finito e tutto ritirato”
“Bene allora faccio che fare il bonifico o ci sono dei fuori preventivi?”
“No no, la cifra che avevamo stabilito”
“Mi dicevi che abiti da solo, quindi stasera puoi fermarti a cena con me”
“Non posso, ho già degli impegni, non mi posso fermare ...”
“Li annulli! Era già stabilito- Mi avevi detto che non ti fermavi per i pranzi ma che avremmo fatto cena insieme alla fine dei lavori.”
Non mi ricordo di aver detto questo e il fermarmi a cena mi mette agitazione: sono proprio uno stupido!.
“Non ricordavo, comunque va bene. Mi fermo a cena.”
La giornata finisce presto, Verso le 16 ho finito e ritirato tutta l'attrezzatura.
Salgo e mi faccio una doccia.
“Signora Samanta. Ho finito, se vuole venire a vedere ...”
“Eccomi, si un bel lavoro … mi piace molto le sfumature che ha fatto … Merita un extra ...”
“Grazie signora. Ho già caricato tutto sul furgone. Vado, arrivederci.”
“Dove vuoi andare? Non dobbiamo fare cena insieme?”
“Vado a casa, mi cambio e torno” Cosa che non ho nessuna intenzione di fare. Per la cena troverò una scusa …
“E io ci credo che torni! Aspetta qui, intanto possiamo prenderci una bibita in giardino e fare quattro chiacchiere”
Fregato!
Passiamo il resto del pomeriggio in giardino, sorseggiando bevande fredde, bibite e birra, e parlando del più e del meno. Ci conosciamo meglio e mi confida alcuni aspetti della sua vita …
Ad un certo punto si alza e va verso la casa.
“Tu aspetta pure qui, vado a preparare qualcosa per cena”
“Vengo a darti una mano ...”
“No, faccio da sola”
Dopo un po' mi sento chiamare, mi volto verso l'ingresso e lei è lì sulle scale … avvolta da un lungo vestito in pizzo nero, trasparente, con una lunga spaccatura su un lato che giunge sino quasi alla vita ...ad ogni passo lasciava scoperta tutta la gamba e metteva in evidenza le autoreggenti nere a rete fine. Sulle spalle il vestito poggiava su una sola spalla, l'alta era scoperta come buona parte della schiena. Si vedevano le forme dei seni sporgere dal vestito aderente e si capiva che non aveva reggiseno …
“Vieni, la cena è pronta”
Mi alzo e seguo Samanta come un ebete. Il vestito le fascia tutto il corpo ed esalta le curve … il lato B era messo in risalto …
Entriamo in casa e mi assale il profumo di lavanda. Arrivati in cucina trovo il tavolo preparato per le grandi occasioni … Candele profumate, un sottofondo di musica dolcissima … Mi gira la testa da tanto splendore …
La cena gustosa, con del buon vino, forse troppo vino … il profumo delle candele … la musica in sottofondo … si è venuta a creare un'atmosfera di seduzione e complicità …
“Vieni, andiamo sul divano e ci prendiamo un amaro ...”
Mi siedo sul divano e lei arriva con drink. Poi si siede vicino a me e mi prende le mani … le appoggia sul suo seno … faccio per oppormi ma mi trattiene … Sono completamente partito … la lascio fare …
Si alza e si sfila il vestito …resta in tanga, un tanga nero con i bordi rossi ...
“Così mi poi vedere bene. - faccio per dire qualcosa ma mi zittisce – in questi giorni ho visto come mi guardavi anche se facevi di tutto per nasconderlo”
Si avvicina e mi sfila la maglietta … accarezza i miei capezzoli ...mi passa le mani sul ventre .. sulla schiena ...mi abbraccia .. mi mordicchia le orecchie … Cerco di accarezzarle la schiena … lei si stringe a me … i suoi seni sono stretti contro la mia pelle …
Faccio per scendere con le mani sulla schiena ma mi ferma
“Fermo, non scendere. Stringimi forte ed abbracciami...”
Le sue mani scendo e si infilano sotto i pantaloncini … me li slaccia e li fa scivolare a terra … passa la sua mano sulla patta e non può non notare il gonfiore
“Umm mi sembra che non sia indifferente … anzi”
“La colpa e tua Samanta”
Inizia a leccarmi i capezzoli … poi scende e mi riempie di baci sulla pancia … lecca l'ombelico … Scende ancora … mi sfila gli slip … il mio attrezzo svetta in alto … duro come le pietra … Lo bacia … lo lecca … lo prende in bocca .. lo succhia … uummm che goduria!
Mi lecca le palle … le succhia …
si alza, mi prende per mano e mi accompagna nella stanza da letto, io nudo e lei con il perizoma nero. Si siede sul bordo del letto e mi fa inginocchiare davanti a lei
“Ora facciamo un gioco. Ti bendo un attimo e poi guido la tua bocca alla scoperta del mio corpo”
Faccio per ribattere ma mi trovo messa una mascherina nera.
Prende la mia testa e la avvicina al suo corpo .. ecco un capezzolo … lo succhio subito .. mi sposta sull'altro capezzolo … mi spinge la faccia tra le tette … Belle … morbide … profumate …
Mi sposta la testa verso il basso … infilo la lingua nell'ombelico .. mi sposta ancora più giù la testa … siamo quasi alla fighetta …
“Apri un attimo la bocca”
Senza pensarci la apro e mi sento infilare un palo di carne. Cerco di tirare indietro la testa ma la tiene bloccata ..
“Ti piace la mia fighetta?”
Resto sbalordito: è una donna stupenda ma ha il cazzo! Che faccio scappo? No ormai sono troppo preso. Mi toglie la mascherina ed eccolo lì … bello … dritto ... Duro … Più grosso e lungo del mio … e continuo a succhiarlo come se avessi sempre fatto dei pompini …
Ci allunghiamo sul letto ed iniziamo a toccarci da tutte le parti … le nostre lingue si intrecciano … i corpi si attorcigliano … iniziamo un bel 69 … lungo ed intenso
Ci siamo coccolati ancora ...poi lei è scesa giù e me lo ha preso in bocca … intanto io la masturbavo. Il tutto in modo soft, delicato …
Torna su mi fa una spagnoletta con le sue tette belle sode.
Ero in estesi … c'era una bella intesa ...come se la conoscessi già da tempo.
Mi chiede di scoparla … si volta ed inizio a leccare il buchino … ci infilo un dito … poi due … prendo un po di lubrificante e lo metto nel buco, appoggio la cappella al buchino … e lentamente la infilo … poi la scopo con foga … non so per quanto
“Adesso, se vuoi, cambiamo le parti” mi dice Samanta. Ero titubante non lo avevo mai preso: “Non l'ho mai preso ...”
“Non ti preoccupare”
Con delicatezza è entrata, prima con le dita, poi con il suo cazzone … non ho sentito dolore ma un piacere immenso.
Siamo andati avanti così, dandoci il culo a vicenda … baciandosi e alternando pompini.
Ad un certo punto scoppio! “Dove vuoi che venga?”
“Sulle tette...” e così fu: una lunga e copiosa sborrata sulle sue tette.
Mi allungo sul letto sfinito e lei mi viene sulla pancia. Anche lei abbondante.
Ci abbracciamo e così, coperti di sperma ci addormentiamo.
Ci sveglia la luce del sole che penetra tra le persiane accostate ...

Racconto scritto a quattro mani da Ester e Falco
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