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Il trio


di DannyNapo
11.07.2020    |    16.358    |    20 9.8
"Mica come me? Davanti ad un pc a sistemare dei file per lunedì”..."
È passata poco più di una settimana dall’ultima volta che sono andato a casa di Santi. Tutto questo tempo mi fa pensare che quella proposta fattami riguardo le foto era una balla. Una presa in giro. Non mi creo alcun problema però, non la vedo tragica. Anzi. La considero una semplice presa in giro.
È sabato pomeriggio. Le 17:30. Sono steso a letto a guardare la televisione. Ho deciso di prendermi il pomeriggio libero dallo studio. Me lo merito. Ho passato non so quante ore nei giorni scorsi chino sui libri e chiuso in camera.
Inizio a fare un po' di zapping, quando noto una notifica al cellulare. Mi è appena arrivato un messaggio WhatsApp. Apro l’app in automatico, senza vedere prima chi fosse. È Santi.
“We Dann. Come va?”.
“Oi Santi. Tutto bene dai, te?”.
“Bene bene. Che stai facendo? Studi?”.
“Nono. Oggi ho deciso di non fare niente. Sto buttato sul letto a vedere un po' di tv”.
“Ah bravo. Ti riposi e ti rilassi. Mica come me? Davanti ad un pc a sistemare dei file per lunedì”.
“Eh mi dispiace, non ti posso aiutare in questo. Ahahahah. Ja fatic”.
“No vabbè alla fine non è niente di che. È una cosa che si fa in poco tempo, è però molto scocciante. Aprire e sistemare i file Excel è la cosa che più odio”.
“Mado non me ne parlare. Anche io odio i file Excel. Tutti quei numeri e formule. Il problema sarà appena inizierò la tesi. Mi si prospetta un utilizzo scellerato del programma. Già mi immagino a scrivere numeri e formule in quelle maledette celle”.
“Eh s’adda fa. N’altro po' di sacrificio e basta. L’ultimo esame devi fare, giusto?”.
“Si. Tra un nenache due settimane e poi attacco subito con la tesi. Però questa non è lunga da fare. Ho deciso di farla bibliografica, quindi ci metterò un mesetto al massimo. In questo mese però mi tocca fare un po' di laboratorio..e qui entra in gioco Excel. Non mi ci far pensare va”.
“Ahahahahahah. Ti tocca. Ti tocca”.
“Eh lo so che mi tocca. Vabbuò”.
“Non ti ho scritto per parlare dell’università però”, al messaggio associa la classica faccina ammiccante.
“Aeeee t fai sentire solo per questo mo? Non mi sembra particolarmente bello”, gli mando la faccina con l’occhiolino, seguita da una risata.
“No in realtà non ti contatto per quello che pensi. Sono qui al pc e seduta in cucina c’è Milena. Mi ha chiesto di contattarti e l’ho fatto”.
“Ah salutamela”.
“Ricambia, ricambia. Stava guardando le foto che ci facemmo l’ultima volta. Le piacciono molto. Mi ha detto se può assistere la prossima volta”.
“Alla fine sempre là andiamo ad apparare, vedi? Ahahahah. Comunque guarda per me non ci sono problemi, può fare la guardona”.
“E dimmi..quando saresti disponibile?”.
“Quando sarei disponibile..allo considera che da lunedì mi chiudo in casa fino all’esame. Quindi per una decina di giorni sono completamente OFF. Se vi va di aspettare fino ad allora..”. Già sapevo come sarebbe andata a finire la conversazione.
“Uuuu dobbiamo aspettare tutto sto tempo? Io pensavo un momento più vicino. Alla fine abitiamo vicini, in azione stiamo un paio d’ore. Non si tratterebbe di perdere tanto. Poi hai detto che stai sul letto, quindi non stai facendo niente ora. Che ne dici di passare a farci un saluto?”.
“Adesso? Mmm, si potrebbe anche fare. Però devo aspettare che mi riportino la macchina. Penso che massimo fra una mezz’oretta posso raggiungervi”.
“Allora per le 18:00 ti aspettiamo? Così ci prepariamo..”.
“Si 18:00 o giù di lì. Ti ripeto devo aspettare che mi riportino la macchina”.
“Ok dai. Come al solito quando stai venendo mandami un messaggio”.
“Va bene. A dopo allora”.
“A dopo”.
Chiudo la conversazione. Mi risulta ancora difficile immaginare che tra un’oretta al massimo mi ritroverò a pompare un ragazzo davanti alla sua fidanzata. Continuo a non credere ad una sola parola. D’altronde ho parlato per messaggio. Non ho sentito la voce di nessuno dei due. Quindi Santi potrebbe benissimo stare a casa da solo ed ha inventato questa scusa per farmi andare.
Passo la mezz’ora successiva a prepararmi e a pensare e ripensare alla situazione in sé. Forse piò non sembrare, ma io sono una persona molto molto timida. Già ritrovarmi in una situazione del genere con un ragazzo è tanto. Ritrovarsi in una situazione con un ragazzo ed una ragazza, è davvero tanto.
Inizio a sudare. Ho le palpitazioni e sento che le orecchie mi vanno a fuoco.
I miei ritornano. Io scendo e parto verso casa di Santi. Gli mando il solito messaggio “Sono sceso”.
Per strada incontro non poco traffico. D’altronde è sabato pomeriggio e in molti sono usciti.
Raggiungo casa di Santi dopo circa una ventina di minuti. Parcheggio l’auto e busso al citofono. Salgo ed arrivato alla porta, la trovo socchiusa come l’altra volta. Busso per educazione ed entro.
Santi è in piedi davanti al frigo. Mi giro verso la tavola, e lì la vedo. C’è Milena seduta che sorride. Saluto prima lei e poi Santi e poi mi accomodo su una sedia.
“Stava traffico eh?”.
“Eh abbastanza, so stato fermo un po'. Ma sono arrivato qui”, sorrido.
Milena mi dice “Si l’importante è che sei arrivato. Allora? Come va?”.
“Bene dai. Un po' sotto stress per l’università, ma vabbè. Fa parte del pacchetto”.
“Eh ti capisco. Io sto preparando la tesi da un anno. Tra poco mi laureo, ma il professore mi sta davvero scocciando. Non gli va mai bene niente”.
“Immagino. Pretendono il mondo alla fine, quando poi magari a lezione a stento si presentano oppure non sanno nulla della loro materia. Lasciamm sta”.
“Eh purtroppo la meritocrazia è cosa rara all’università”.
Santi nel frattempo sta prendendo un paio di birre ed una bottiglia di limoncello.
“Dann una birra come al solito?”, mi chiede.
“No ho visto il limoncello. Preferisco un bicchiere di questo”.
Santi versa due bicchieri di limoncello che passa a me e Milena mentre lui si apre una birra. Poi dice “Raga io vado a fumare una sigaretta. Vi lascio a fare quattro chiacchiere”. Esce e ci lascia soli.
Io e Milena beviamo il limoncello. È davvero buono. Prendo la bottiglia e le chiedo se ne vuole un altro. Dice di si e le riempio nuovamente il bicchiere, facendo lo stesso con il mio.
“Davvero buono”, le dico.
“Si molto”, mi risponde e mi sorride in modo sornione. Non è un semplice sorriso. Mi guarda e dice “Senti Dann ho visto quelle foto e Santi mi ha raccontato quello che avete fatto. Ma secondo me non è vero, mi prende in giro”.
“Perché non gli credi?”.
“Ma no, dai. Come posso credere ad una cosa del genere. Non mi è mai sembrato che Santi potesse fare una cosa del genere. E neanche tu a dire la verità. Secondo me vi siete fatti le foto per prendermi in giro ma non avete fatto niente”.
“Eh Mile che ti devo dire. Quello che ti ha raccontato è successo. Poi che non ci credi non so che dirti..”.
“Si volete prendermi in giro. Se poi è vero, perché non lo fate ora? Così posso essere sicura di quanto ha detto”.
Non sapevo cosa dire. Milena si comportava in maniera strana, come se stesse recitando la parte della ragazza sciocca. Decido di assecondarla e stare al suo gioco.
“E vedi se a Santi fa piacere. Se dice si per me si può fare”. Sento dei rumori fuori al balcone, Santi è sicuramente dietro la porta e sta ascoltando tutto quello che diciamo.
Entra d’improvviso con la bottiglia nella mano destra, mentre con la sinistra si massaggia il cazzo da sopra il classico pantalone di tuta. Si avvicina alla mia sedia e mi punta l’inguine davanti la faccia.
Poi mi dice “Hai capito Dann? Milena non ci crede. Vogliamo darle una dimostrazione di quello che possono fare due ragazzi arrapati?”. Non aspetta neanche la mia risposta, mi spinge la testa verso il pacco ed inizia a strusciarlo. Milena si alza dalla sedia e si mette più vicino per guardare meglio.
Io mordicchio e lecco il cazzo di Santi da sopra il pantalone. Poi glielo abbasso. Il suo cazzo svetta imponente davanti a me. Inizio a segarglielo. Lui inizia a gemere. Lei si morde ripetutamente le labbra.
Apro la bocca ed inizio a leccargli la cappella grossa e già umida.
Restiamo così per un po'. Poi Santi dice “Che ne dite se andiamo a metterci più comodi di là?”.
“Si va bene”, gli rispondo e Milena annuisce dicendo “Iniziate ad andare. Io vado in bagno e vi raggiungo”.
Io e Santi andiamo nella camera dove sta il divano. Santi apre la parte inferiore ed inizia a spogliarsi. Io lo imito.
Restiamo nudi. I cazzi in tiro. Iniziamo a toccarci e baciarci. Poi ci buttiamo sul divano strusciando i cazzi.
Le mani passano dal toccare i nostri corpi allo stringere i cazzi e le palle. Milena ancora non arriva.
Santi si accascia su di me e ci baciamo. Ci mordiamo le labbra e le lingue a vicenda. I cazzi premono sempre più l’uno sull’altro, con le cappelle che toccano i nostri addomi.
Ci stacchiamo e Santi si inginocchia davanti alla mia faccia. Inizia a sbattermi il cazzo sulle labbra e sulla lingua che ho da fuori. Nel frattempo arriva Milena che si siede a terra sul tappeto, dove io e Santi ci eravamo buttati in un 69 fantastico poco tempo prima.
“Fate come non ci fossi. Divertitevi”, dice.
Io e Santi ci scambiamo uno sguardo d’intesa e continuiamo. Io apro la bocca ed accolgo il cazzo che inizia a muoversi arrivando fino in gola. Mentre glielo succhio inizio a segarmi ed il mio cazzo cresce sempre di più. Mentre mi sego sento una mano sfiorarmi le palle. Una mano minuta con unghie lunghe. È Milena. Si è inginocchiata davanti al divano e massaggia le mie palle con la mano destra mentre con la sinistra inizia a massaggiare le palle di Santi. Allontana poi la mia mano dal cazzo. Inizia a segarmelo lei. Molto lentamente, scappellandomelo completamente ad ogni colpo.
Mi ritrovo a succhiare il cazzo di un ragazzo, la cui fidanzata sta segando il mio. Questo pensiero mi fa indurire ancora di più. Milena in risposta mi stringe ancora di più il cazzo e procede a segarmelo ancora più velocemente.
Santi inizia a scoparmi la bocca. Si inarca e da colpi sempre più forti.
Ecco che toglie il cazzo dalla mia bocca. Si inginocchia a terra ed inizia a baciarmi, mentre di fianco a lui Milena continua a segarmi. Si stacca da me, bacia Milena con moltissimo trasporto e passa a succhiarmi il cazzo. Lecca l’asta e la cappella avidamente, inumidendo tutto con la sua saliva. Il tutto mentre Milena continua a segarmi. Ma ciò che succede subito dopo mi lascia ancora di più in uno stato di goduria assurdo.
Milena toglie la mano, si avvicina gattonando ed inizia a succhiarmi il cazzo. Lecca tutta l’asta, va dalle palle alla cappella. Intanto Santi passa la sua lingua sulla mia cappella. Il cazzo mi diventa di marmo. È una cosa bellissima. Santi e la sua ragazza mi stanno facendo un pompino insieme. Sono entrambi fenomenali. Hanno un’abilità di lingua pazzesca. Alternano la succhiata al cazzo ai loro baci. Si mettono di lato sul mio cazzo, lei sulla destra lui sulla sinistra, ed insieme lo avvolgono con le loro labbra e le loro lingue. La goduria è massima. Ho il cazzo che pulsa di desiderio, avvolto dalle loro calde bocche.
Entrambi vedono che sto godendo al massimo. Si fermano e si baciano, mentre le loro mani viaggiano tra i nostri corpi.
Santi mi guarda e fa segno di avvicinarmi. Io mi alzo e mi avvicino a loro. Iniziamo un lungo bacio a tre. Le lingue si ingarbugliano in un mare di saliva. Io prendo a segarmi e Santi fa altrettanto. Quando ci stacchiamo dedichiamo le nostre attenzioni su Milena, che è rimasta ancora vestita.
Iniziamo a spogliarla insieme. Le togliamo la maglietta. Il paio di tette che si libera è uno spettacolo. Le togliamo anche il reggiseno. Ha una quarta. I capezzoli grandi e rosei. Prendiamo a morderli e leccarli. Lei geme.
Le mani mie e di Santi iniziano a tastarle il culo e sfiorarle la passera da sopra il pantalone. Mi inginocchio, le sbottono il pantalone e glielo abbasso fino ai piedi. Ha un perizoma verde acqua che mette in risalto sia la parte davanti che quella dietro. Santi e Milena riprendono a baciarsi.
Inizio a baciarle le gambe toccandole nuovamente la fica. Passo dietro e le lecco e mordo il culo tondo e sodo. Inizio ad abbassarle lentamente il perizoma. Nessuno dei due mi ferma. Lo tolgo completamente.
Come noi, anche Milena adesso è completamente nuda.
Osservo le sue perfette forme, iniziando a sditalinarle la fica. Lei allarga le gambe. Le piace. Continuo con il mio movimento di mano mentre mi alzo e mi unisco al loro lungo bacio.
Milena inizia a segarci i cazzi. Fa sfregare le nostre cappelle con le sue mani. Poi si abbassa ed inizia a succhiarli entrambi. Prima uno alla volta, poi insieme. È abilissima. Sa muovere la lingua in modo divino. Noto che lei e Santi lo succhiano allo stesso identico modo e penso che lui abbia imparato sicuramente da lei a farlo.
Mentre lei ci succhia, io e Santi ci baciamo.
Santi mi tira giù, ed insieme ci sediamo sul divano con i cazzi svettanti davanti a Milena che inizia a passare le mani sulle tette e sulla fica. Si sta masturbando davanti a noi. In piedi. Io e Santi ci seghiamo reciprocamente il cazzo.
Poi Santi prende Milena con la forza e la fa stendere su di noi. Ha la faccia sul mio cazzo. Riprende a succhiarlo avidamente e bagnandolo ancora di più. Le prendo i capelli ed inizio a scoparle la bocca. La spingo così forte che un paio di volte ha colpi di tosse. Nonostante ciò non si ferma. È assatanata.
Santi si pone dietro di lei ed inizia a penetrarla. Milena geme di piacere mentre continua a succhiarmi. Io con le mani cerco di raggiungere la sua figa. Non riesco. Decido di stendermi sotto di lei mentre Santi la scopa. Inizio a leccarle la figa mentre ho il cazzo di Santi che struscia sopra il mio volto. Milena pompa velocemente il mio cazzo. Santi alterna la scopata di figa con una succhiata da parte mia. Scopa prima lei poi la mia bocca. Milena geme ed ha un orgasmo. Io lecco gli umori che fuoriescono.
Lei si gira. Punta il mio cazzo contro di lei ed inizia a scendere. La sto penetrando.
Inizia a muoversi sapientemente mentre mi bacia con la lingua. Santi si sega mettendo il cazzo di fianco a noi, che iniziamo a succhiarlo insieme. Stringo il culo di Milena, la fermo ed inizio a scoparla violentemente. Lei geme e per non urlare troppo inizia a succhiare il cazzo di Santi. È una scopata da urlo.
Santi le toglie il cazzo dalla bocca. Va dietro di lei e inizia a penetrarle il culo.
Milena ha un cazzo nella fica ed uno nel culo. Urla di piacere. La sento venire una seconda volta, questa volta sul mio cazzo, che è ancora dentro di lei. Non ci fermiamo e continuiamo a scoparla insieme. Poco viene di nuovo. Essere scopata contemporaneamente da due cazzi deve procurarle un piacere enorme.
Andiamo avanti da un po' ormai. Ho il cazzo pronto ad esplodere ma richiamo tutta la mia concentrazione per non venire.
Ci fermiamo. Inizio a baciarla con la lingua mentre Santi si sposta da dietro e si va ad inginocchiare sul tappeto. Sembra quasi un segnale, poiché Milena si alza dal mio cazzo e si stende a terra, con la faccia davanti al suo cazzo. Io vado dall’altro lato.
Ci troviamo io e Santi di fronte, in ginocchio sul tappeto mentre Milena è stesa a terra con i nostri cazzi sulla faccia.
Inizia a segarci con forza, alternando una leccata ciascuno. Sono al limite.
“Sto venendo”, dico.
Santi mi segue “Vai pure io”.
Veniamo insieme sul volto di Milena, che prende vogliosamente tutto il nostro caldo seme.
Ci dà un’ultima succhiata per ripulirci e si alza per andare in bagno. Io e Santi ci alziamo e ci sediamo sul divano, aspettando che si liberi il bagno.
“Che ne pensi? Milena può partecipare ogni tanto ai nostri giochi?”, mi chiede Santi.
“Può partecipare quando vuole”.
“AHAH. Sarà felice allora”.
Milena ritorna, segno che il bagno si è liberato, e si riveste.
Io e Santi andiamo in bagno dove ci laviamo e puliamo. Ritorniamo di là e ci rivestiamo, tra una chiacchiera e un’altra. Milena è andata in cucina.
Quando andiamo anche noi in cucina, io mi siedo. Santi mi offre dell’acqua che accetto molto volentieri. Milena invece inizia a chiedere a Santi cosa volesse per cena.
Guardo l’orologio appeso al muro di fronte a me. Sono le 20:30. Accendo il telefono che avevo poggiato sul tavolo e trovo decine di messaggi per l’organizzazione della serata.
Mi alzo e dico “Vabbè raga io vi lascio. Vado a mangiare che devo scendere”.
“Ok Dann”, mi dice Santi.
Saluto prima Milena e poi lui. Quando saluto lei, mi dà un bacio a stampo seguito da uno sulla guancia. Con Santi mi saluto con i bacetti su entrambe le guance, “Ci sentiamo presto. Magari organizziamo qualche altra cosetta tutti insieme”.
“Quando vuoi. Basta un messaggio e ci sono”, faccio l’occhiolino e vado via.
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