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L’AMICO DI FAMIGLIA


di RiceRo
02.02.2020    |    20.392    |    18 9.6
"Ok?” Come sempre con la sua dolcezza e la sua determinazione mi aveva convinto e annuisco..."
Sono nervosa e avverto un po' di ansia che mi formicola nello stomaco mentre preparo un appetitoso piatto di bocconcini di pollo e verdure nell’angolo cottura del residence sull’appennino romagnolo dove io e Ric ci rifugiamo spesso e dove avevamo vissuto con Alberto una splendida esperienza trasgressiva. Mentre rimesto la pietanza nella padella appoggiata sul fornello mi chiedo se la pietanza sarà sufficiente per 3 e quanto appetito avrà il nostro amico. Faccio mente locale: Ric è sul tavolo che prepara le bruschette con il pomodoro, il petto di pollo è certamente abbondante, abbiamo degli ottimi cantuccini e caffè per la moca. L’acqua minerale gasata è nel frigo.
Certo non moriremo di fame e poi sono certa che non avremo voglia di mangiare troppo, e che rapidamente giungeremo al piatto forte: la camera da letto.
D’altra parte tutto mi è stato chiaro quando siamo arrivati stamattina nel nostro nido d’Amore e dopo una breve ma piacevole passeggiata nella natura in una giornata di ottobre calda e soleggiata e dopo aver fatto velocemente la spesa, uscendo dalla doccia Ric mi ha fatto una sorpresa. Un regalo niente meno che di Alberto. Mi allunga un pacchetto elegantemente confezionato. “Un pensiero per la Regina della casa” recita il biglietto, firmato, Alberto. Ric, fingendo curiosità: “Che gentile, vero?” “Ro aprilo”. Apro lentamente il pacchetto incuriosita e con sorpresa tiro fuori una mascherina veneziana tipica del carnevale lagunare. La osservo. Davvero bella elegante e al tempo stesso davvero intrigante. Era fatta di raso nero capace di coprire il naso e la parte superiore del volto con una velina che partiva dal naso per coprire tutta la parte superiore del volto rendendolo davvero irriconoscibile, ma lasciando lo spazio a fessura per gli occhi. Ben libera la bocca e il mento. Ric mi sfila dolcemente la mascherina dalle mani e mentre sono imbarazzata e un pò eccitata per il dono esplicito, Ric mi aiuta a indossarla. Mi guarda a lungo e poi con tono sincero di ammirazione: “Ro sei davvero splendida” “Sembri davvero una madonna veneziana del ‘700”.
Mentre cucino ricordo sorridendo la mia immagine riflessa nello specchio; davvero intrigante con i capelli biondi raccolti, la mascherina elegante, e indosso solo un asciugamano da doccia: ero davvero sexy. Ma la cosa che più mi produce ansia mista a tanta eccitazione non è tanto immaginare quello che accadrà nel lettone.
Anzi negli ultimi giorni mi sono masturbata ripetutamente al pensiero di cosa faremo. Quello a cui penso è soprattutto come arriveremo al sesso. È certamente più facile aspettare il nostro bull bendata a letto e farlo entrare direttamente nei nostri giochi, sotto la sapiente regia del mio Ric, ma oggi dovremo stabilire un rapporto, anche se a viso coperto, parlare ed interagire prima di arrivare al lettone. Come accadrà tutto questo? Sarò spaventata e troppo rigida? Riuscirò a passare da una civile conversazione ad una fellatio senza scompensi, o chiederò al mio Ric di interrompere l’incontro per incompatibilità caratteriale? Per me l’erotismo ha una valenza soprattutto cerebrale e certamente è più facile interpretare il ruolo della trasgressiva con uno sconosciuto in un privè o bendata con la musica nelle orecchie che a viso aperto dopo aver parlato di politica o di progetti di vita. D’altra parte è proprio la mascherina veneziana a darmi una certa tranquillità, perchè ancora non posso fidarmi di uno sconosciuto il quale non dovrà mai irrompere nella mia vita di tutti i giorni e quindi neanche conoscere il mio volto. Questa è la sfida che mi ha chiesto il mio Ric. E quindi ora mi chiedo: “Riusciremo a completare il pranzo e cominceremo a toccarci sul divano bevendo il caffe, o mi stenderanno sul tavolo da pranzo come 2 maschi arrapati scopandomi selvaggiamente. Magari Alberto mi spingerà con la schiena fra le stoviglie e mi penetrerà la passera tenendomi le cosce ben divaricate e appoggiate alle sue spalle, mentre Ric dal ballatoio si gode la scena come tante volte ho sognato durante i nostri orgasmi”. Questi pensieri sconci mi producono una forte eccitazione che vince la paura e mi bagno tutta.
Termino di preparare la pietanza mentre il mio Amore mi abbraccia le spalle con le mani sui seni e mi bacia dolcemente.
Mi giro. La tavola è pronta ed è carina.
“Chissà se abbiamo avuto una buona idea invitandolo a pranzo qui” dico con voce dubbiosa.
“Idea perfetta, tesoro. Ne abbiamo parlato. Non avremmo potuto continuare a fare sesso con lui in anonimato per sempre. Lo possiamo fare tutte le volte che vogliamo per giocare ma forse è meglio scoprire subito se Alberto piace anche a te come persona oltre che come amante e quindi fidarsi di lui, della sua discrezione e del suo rispetto, oppure, se la scintilla non scatterà sarà meglio troncare questa relazione trasgressiva. Non pensi che vedersi come 3 amici e parlare liberamente di tutto sia il modo migliore per capirlo?”.
“Certo Amore ma non ti nascondo che ho un pò di paura”.
“Lo so ma noi saremo capaci di preservare la nostra privacy e in questo la mascherina torna utile”.
Aggrotto le sopracciglia, sono un po' agitata e invidio l’apparente tranquillità di Ric.
Mi prende fra le braccia con tenerezza e guardandomi con un sorriso mi dice: “Amore lo sai che in qualsiasi momento potrai chiedermi di smettere e mandarlo via, anche dopo 2 secondi ed io non solo lo farò ma ho anche avvisato Alberto. Lui è consapevole di dover superare il tuo esame ed è d’accordo, ma non ti nascondo che spero che tutto vada bene perchè credo che nel ruolo di compagno di giochi trasgressivi sia perfetto per noi. Con lui ho una ottima intesa e rispetta totalmente la nostra intimità di coppia. E niente gli diremo della nostra vita privata. Siamo una coppia forte e coesa perché ci amiamo da morire. Ok?”
Come sempre con la sua dolcezza e la sua determinazione mi aveva convinto e annuisco.
Sentiamo bussare con le nocche alla porta del residence e gli dico:
”Io vado in bagno”
“Ok tesoro. Ci penso io. Preparati con calma”.
Mentre esco dalla sala noto che Ric prima di recarsi alla porta abbassa le luci e chiude le persiane producendo una accogliente penombra.
In bagno mi spoglio e mi guardo allo specchio chiedendomi in silenzio: “Cosa stai facendo?” “Stai facendo una cazzata accorciando le distanze con uno sconosciuto? Come possiamo fidarci? D’altra parte la mia passera era allagata dagli umori dell’eccitazione al ricordo della sua lingua sul mio clitoride e di quel cazzo meraviglioso che mi aveva donato orgasmi, sempre protetta e guidata dal mio Ric.
E quindi sapevo perfettamente che solo una grande delusione mi avrebbe fermato e lo avrei rifiutato. Così mi balena il sospetto che la mia leggera ansia mista a eccitazione non sia tanto dovuta alla paura di incontrarlo e di scopare in 3. In fondo lo abbiamo già fatto e con tanta goduria. Goduria così intensa da spingermi in quei 2 mesi a desiderare spudoratamente la bellissima sensazione di essere riempita davanti e di dietro da due splendidi uccelli grossi e duri. E l’intesa che già Ric aveva raggiunto con Alberto era la premessa per un serie di orgasmi per me meravigliosi. Lo volevo fortemente. Quindi la leggera ansia che avvertivo non era forse dovuta alla inconscia paura che inserire un “amico di famiglia” nei nostri giochi trasgressivi di letto potesse alterare il mio splendido rapporto di Amore con Ric?
Mi risposi con le parole che poco prima Ric mi aveva sussurrato:
”Ci amiamo da morire e siamo una coppia forte e coesa”. Non avevo più paura. Ero solo molto eccitata. Faccio il bidet e lavo le ascelle; indosso la lingerie che avevo scelto per l’occasione: calze nere autoreggenti a maglie larghe, perizoma coordinato con il reggiseno nero ricamato. Mi guardo di profilo e apprezzo le sporgenze sexy dei miei glutei e indosso il tubino nero che tanto piace a Ric, con la cerniera posteriore, e le scarpe a tacco alto. Un trucco leggero e raffinato e per finire la mascherina veneziana; mi osservo e sorrido soddisfatta della donna sexy ed intrigante che vedo, dicendo a me stessa: “In fondo è solo un bel gioco”; quindi mi faccio forza e apro la porta del bagno uscendo con decisione.
Sulla mia destra il lettone enorme dove avevo conosciuto sessualmente Alberto godendone, con davanti il separè di mobilio a libreria con sopra la tv che chiude la visuale verso il salottino e l’angolo cottura.
Faccio alcuni passi ed entro nel salotto. Scorgo Ric davanti a me sulla poltrona leggermente reclinato in dietro con l’atteggiamento tipico che assume quando è rilassato, mentre chiacchera sorridente con un uomo slanciato che mi da le spalle, larghe e forti, con una giacca scura.
Non appena mi vede arrivare Ric si alza e mi viene incontro mi da un bacio dolcissimo sulla guancia e tenendomi per la mano sinistra mi presenta: “Ro ti presento Alberto. Alberto ti presento Ro, l’Amore della mia vita”.
Era davanti a me con la mano destra protesa, viso aperto e sorridente, non bello ma molto maschio e anche seducente con quella pelle ambrata e gli occhi verdi, vestito con sportiva eleganza. Mi stringe la mano con decisione mista a delicatezza inchinando il capo in segno di deferenza. L’impressione iniziale è quella di un vero gentiluomo.
Non vi nascondo che quella stretta di mano pur se asettica mi ha generato una scossa elettrica e l’eccitazione ha preso decisamente il sopravvento bagnandomi tutta la passerina e cancellando definitivamente la paura.
Ric avverte l’onda positiva e sorride soddisfatto cominciando a parlarmi di Alberto e invitandolo a raccontarmi di se.
Ci sediamo sul divano io e Ric mano nella mano, Alberto sulla poltrona che pur disinvolto mi accorgo mi studia attentamente, prima cercando i miei occhi attraverso le fessure misteriose imposte dalla mascherina con uno sguardo aperto e sincero, poi studiando maliziosamente le mie forme: disegnando con lo sguardo i miei seni, il mio bacino e le mie cosce, quasi a ripercorrere i luoghi che aveva violato abbondantemente con le sue carezze, la sua lingua e il suo meraviglioso uccello.
Chiacchieriamo piacevolmente di tutto senza timore come 3 vecchi amici. Mi stupisco di me stessa e mi dico che forse i ripetuti contatti sessuali trasgressivi del recente passato in fondo mi avevano trasmesso più consuetudine di quanto pensassi.
Ric si alza per un momento a prendere gli aperitivi ed Alberto pure, così ho quasi la sensazione che Alberto desiderasse venirmi vicino.
Allora istintivamente mi alzo velocemente e vado a completare i preparativi per il pranzo riscaldando la pietanza di carne e chiedendogli se gradisse i bocconcini di pollo. Alberto rispose con sincero apprezzamento e dopo alcuni minuti di ulteriori chiacchere, terminati i crostini e le bevande, Ric e Alberto vengono a sedersi a tavola, proprio mentre ero intenta a prendere la padella dai fornelli.
In piedi davanti al tavolo servo il pranzo nei piatti mentre Ric ne approfitta e comincia a scaldare l’atmosfera accarezzandomi i glutei indecentemente con la mano destra pur continuando a parlare disinvoltamente con Alberto. Certo la situazione, le carezze indecenti di Ric e la mascherina mi facevano sentire più una maitress che una padrona di casa.
Un po' seccata per questo gesto davanti ad Alberto mi volto a guardarlo e noto che Alberto guarda intensamente con un sorriso soddisfatto la mano di Ric e percepisco chiaramente il suo desiderio di fare altrettanto. Mi sorprendo a pensare che vorrei che osasse subito infilandomi la mano sotto la gonna. Gli sorrido e mi siedo.
Pranzo davvero sano, leggero e buono. Tanti complimenti dei miei 2 uomini che mangiano con appetito e che approfittano entrambi di ogni occasione per sfiorarmi. A fine pasto dopo il solito gesto di assenso di Ric alla richiesta fatta da Alberto con lo sguardo, lui mi poggia la mano sulla coscia accarezzandola con evidente cupidigia mentre Ric fa lo stesso baciandomi dietro l’orecchio. La scossa che provo è chiara. Non vedo l’ora di essere scopata dai quei 2 e mi sto allagando dalla voglia.
Ric si alza a preparare il caffè. Alberto si protrae verso di me con la mano che sale verso la passera ma fermandosi subito prima e mi parla con voce calda facendomi complimenti eleganti, ma sempre rivolgendosi ad entrambi come coppia. Questo atteggiamento di rispetto della coppia mi rassicura, e al contempo mi sorprende la mia capacità di essere accarezzata senza nessuna reazione se non la voglia di essere al più presto scopata.
Ric serve il caffè e i cantuccini sul tavolino del salotto e ci invita a sederci
Sono sul divano con il mio Amore, Alberto sulla poltrona.
I cantuccini sono davvero buoni e altrettanto il caffè. La atmosfera è ormai talmente rilassata che porto ormai con disinvoltura e senza imbarazzi anche la mia mascherina veneziana come un normale capo di abbigliamento. Stò posando la tazzina sul piattino e nell’esatto momento Ric avvicina le labbra al mio viso. Mi giro e lui mi bacia dolcemente, io ricambio. Mi guarda negli occhi; vi leggo la voglia e infatti penetra la mia bocca con la lingua vogliosa e intanto mi palpa il seno sinistro
Capisco che siamo partiti. Gli sussurro all’orecchio guardando con la coda dell’occhio la eccitazione di Alberto montare: “ Vado di là e faccio un pò di buio” “No tesoro ci pensiamo noi”.
“Fai fare a me”. Fa un cenno ad Alberto che si alza a chiudere completamente le persiane anche nello spazio notte, creando l’atmosfera della semioscurità. Quel porco del mio uomo aveva previsto tutto e si era accordato con il mio bull.
A questo punto Ric ricomincia a baciarmi più intensamente e io ricambio con passione incrociando le nostre lingue. Alberto lentamente si avvicina. Si siede al mio fianco sulla destra guardandoci. A un cenno di Ric appoggia le labbra caldissime al mio collo e con la mano destra accarezza l’interno della coscia risalendo lentamente verso la passerina, questa volta senza fermarsi. Sono tutta bagnata.
Ric palpandomi il seno sinistro mi spinge delicatamente il viso verso di lui che mi penetra le labbra con la lingua. Non provo nemmeno ad oppormi. Lo voglio e mentre mi massaggiano seni e cosce e si alternano nella mia bocca io ricambio con passione succhiando le loro lingue e appoggiando le mani sul pube di entrambi afferrando attraverso i pantaloni quei 2 meravigliosi strumenti del piacere già duri e pronti alla monta.
Ric si alza e mi lascia nelle braccia di Alberto che mi viene sopra inginocchiandosi davanti a me, tirandomi per il bacino in basso sulla sponda del divano. Questa manovra mi fa risalire il vestito fino in vita lasciando in evidenza le mie grazie. Così, mentre Ric lentamente si spoglia e lascia svettare libero il suo uccello in preda ad una imponente erezione, Alberto sposta il perizoma e affonda la lingua sul clitoride, tenendo il lembo di gonna a coprirgli la testa. Che goduria!! Ric è nudo. Batte sulla spalla di Alberto allungandogli un oggetto. Lo riconosco, è una bomboletta spray di panna montata. Una delle mie fantasie preferite. Lo guardo per dirgli con gli occhi “grazie Amore”. Alberto cosparge il mio clitoride e le grandi labbra di panna. La percezione del freddo mi regala ulteriori sensazioni di goduria. Poi lui va subito ad assaggiare la prelibatezza leccando e strofinando con le labbra e la lingua sia le grandi labbra che il mio grilletto. Dopo alcuni stupendi ed interminabili minuti passati dal mio Amore a guardare, Ric nuovamente tocca la spalla di Alberto che purtroppo interrompe un magnifico gioco di lingua. Sono eccitatissima. E mentre Alberto si spoglia quasi freneticamente, Ric mi prende per le mani e mi solleva in posizione eretta, poi mi accompagna davanti lo specchio. Quello che vedo mi piace da morire Un bel corpo di donna molto sexy ed elegante, raffinata, anche per la lingerie che si intravede e si sposa benissimo con la mascherina veneziana che mi rende molto trasgressiva e direi irresistibile. “Sei bellissima Amore mio”. “Ora ti facciamo godere”
Ric mi abbraccia e con la mano destra apre lentamente la zip posteriore del vestitino.
Guardandomi con desiderio lo fa scivolare lungo i miei fianchi e lo fa cadere per terra, oltre le scarpe tacco 12.
Alberto mi guarda e si sega velocemente Ha voglia di scoparmi
Ad un cenno di Ric mi viene dietro, mi palpa indecentemente il culo e mi accarezza le spalle. Mi piace e mi abbandono nelle braccia di Ric che intanto mi bacia con ardore e scende sui seni, sposta le coppette e mi succhia i capezzoli mentre porta la mia mano destra sul suo uccello a segarlo e poi la mia mano sinistra in dietro ad afferrare il cazzone di Alberto. Quanto è grosso!!!! E comincio a fare loro una sega lentamente mentre mi palpano e mi baciano dappertutto stando in piedi a sandwich fra di loro. Certo che il mio Ric sa quali sono le mie fantasie.
È tutto meraviglioso.
Ric spinge lateralmente e indietro il mio viso per consentire anche ad Alberto di succhiarmi la lingua mentre mi spinge quell’enorme uccello contro le natiche e Ric mi succhia i capezzoli.
Sono al settimo cielo e perdo ogni freno inibitore: “Voglio che mi scopate” E per la prima volta mi rivolgo direttamente al mio bull regalatomi da Ric con voce determinata, sorprendendo me stessa per la mia sfrontatezza: “Voglio che me lo metti nel culo”.
Alberto me lo spinge ancora più forte contro le natiche mentre Ric sorridendo mi dice:”Si tesoro, ti voglio cosi, porca e determinata, ma ricordati che il regista sono io. Avrai tutto a suo tempo”.
Mi prende per mano e mi porta in camera da letto seguita da Alberto. Mi sospinge a sedere esattamente a cavallo dell’angolo del lettone, davanti allo specchio e me lo mette in bocca stando alla mia destra con la gamba destra fra le mie. Alberto si avvicina alla mia sinistra, inserendo la sua gamba sinistra fra le mie, appoggiandosi a quella di Ric e, aspettando pazientemente il suo turno, offre alla mie labbra un cazzo enorme e durissimo. Lo avvolgo con le labbra e lo risucchio vogliosa mentre come al solito con indice e medio della mano destra, che bagno con la lingua, mi masturbo il clitoride. Il poderoso uccello di Alberto mi sorprende per quanto è largo, è davvero enorme e lo penso io che sono abituata molto bene in dimensioni con il mio uomo. È lungo più o meno come il cazzo del mio Amore ma la sua circonferenza è davvero impressionante e mi riempie tutta la bocca fino in fondo all’ugola quasi soffocandomi, sensazione già provata mentre indossavo una benda. Ora non solo potevo gustare il sapore di quel cazzo meraviglioso, ma anche gustarne la vista attraverso le fessure della maschera. Proprio bello, come bello era quello di Ric. Che donna fortunata che sono, pensai. Ma la vista di quel cazzo enorme non mi genera timore anzi rafforza in me il desidero fortissimo di essere sodomizzata da quel bellissimo e voluminoso uccello. Ric come sempre mi capisce al volo:” Oggi io mi metto comodamente seduto a masturbarmi tesoro mentre ti faccio inculare da lui!”:
Sorridendo e gemendo di goduria premio il mio uomo lasciando il cazzo di Alberto e ritornando ad ingoiare l’uccello dell’Amore della mia vita succhiando ancora più forte, per dimostrargli gratitudine per la realizzazione di un’altra mia fantasia erotica.
Andiamo avanti cosi per alcuni minuti alternando nella mia bocca i cazzi dei miei amanti, senza mai smettere di masturbarmi il clitoride. La tensione è altissima e aumenta ulteriormente quando ad un cenno di Ric, Alberto mi prende delicatamente la mano destra staccandola dal clitoride e dopo aver succhiato avidamente le mia dita intrise di umori mi costringe nuovamente ad avvinghiare con le dita i 2 poderosi uccelli e mi ritrovo le 2 cappelle contemporaneamente appoggiate alle labbra. Capisco e cosi avvicinando fra di loro i 2 uccelli che si toccano comincio a leccarli assieme sulla punta. Altra splendida novità. I miei 2 amanti dimostrando ormai un confortante cameratismo mi sospingono assieme l’uccello in bocca e io faccio miracoli per dilatarla e accogliere almeno le loro cappelle che si toccano e si strofinano nella mia bocca mentre le sto salivando e succhiando avidamente. Bellissimo il sapore di Ric mescolato con quello del mio bull. Dopo intensi ed inebrianti momenti, mentre in me cresce la voglia di cazzo, ecco ancora una volta tempestivo il mio uomo che delicatamente mi stacca dagli uccelli chinandosi a baciarmi la lingua in profondità: ”Che bel sapore di cazzo che hai tesoro. Sei pronta alla monta?” “Oh siii”. Quindi mi sospinge verso il centro del letto stesa di traverso e venendomi sopra mi gira a pancia in giù, mi sistema sotto il pancino 2 cuscini uno sull’altro per spingere in fuori il mio culetto che rimane bello esposto in alto, mi sfila il perizoma e indugia in un gradevole cunnilingus per poi scendere con la lingua sulla passerina mentre mi dilata il culetto penetrandolo prima con il dito indice, poi aggiungendo il medio e poi scopandomi il culo con le dita a ritmo lento sempre succhiandomi la passera. Alberto osserva in silenzio la scena segandosi lentamente. Infine Ric rispetta fino in fondo la sua promessa di prepararmi alla monta appoggiandomi la cappella sull’ano per poi, molto lentamente, penetrami il culo. Giunto fino in fono mi scopa per una manciata di minuti lentamente, strizzandomi i capezzoli e dandomi in bocca le dita da succhiare, poi retrae il suo uccello e divaricando i glutei con i pollici mostra il mio ano indecentemente dilatato ad Alberto, dicendogli: ”Ti piace il culo della nostra puttana? E’ tutto tuo”. Mi allago di umori per l’eccitazione. Alberto sorridendo soddisfatto sale in ginocchio su letto mollandomi prima una violenta sculacciata per gluteo e poi introducendo la sua lingua nel mio culetto. Ric scende dal letto dal lato del mio viso, quindi entrando completamente nel gioco di ruolo che tante volte ci siamo confidati scopando, dice ad Alberto: ”Dai Alberto prima sfondale la figa e poi inculati questa puttana”. Queste parole mi mandano fuori di testa e mentre inarco ulteriormente in alto il bacino pronta alla monta, con la mano destra riprendo a masturbarmi il clitoride vogliosa. Non vedo l’ora di essere inculata da Alberto e con ormai consueta sfrontatezza:
”Siii sono la tua puttana, inculami!!!! E mi preparo a ricevere senza alcuna paura ma con desiderio irrefrenabile quella impressionante penetrazione. In realtà sotto sotto ho qualche timore per le dimensioni di quell’arnese del piacere ma mi dico masturbandomi che la stessa paura ho provato la prima volta quando Ric mi ha sodomizzato. Era solo la seconda volta che facevamo sesso ed il mio culetto era vergine. Ma passata la paura, fù solo goduria estrema. Mi piace da morire il sesso anale e l’orgasmo che raggiungo facilmente masturbandomi mentre vengo inculata, tanto che ormai non riesco ad immaginare un rapporto sessuale che non termini con una bella penetrazione nel mio culetto e non c’è niente al mondo che mi piaccia di più e niente che sia capace di spingermi ad un violento orgasmo come avvertire nel mio culetto la sborrata abbondante di Ric. Ciò scatena in noi un orgasmo in sincronia. Ma finora solo Ric mi aveva posseduto analmente. Oggi voglio fortemente essere inculata da Alberto.
Ma il mio bull è un amante esperto e paziente e pur percependo la mia eccitazione comincia da lontano, prima leccandomi a lungo il buchino, poi penetrandolo con la lingua lentamente, fino in fondo, poi comincia a inserire le dita, prima l’indice, tenendo contemporaneamente il medio nella passerina, poi indice e medio contemporaneamente nel culetto mentre con la lingua mi penetra la figa, e poi la piacevole sorpresa. Avverto la penetrazione anale del mio fallo vibrante. Altra idea di Ric, attento regista per prepararmi alla monta. Nel frattempo il mio Amore seduto di fronte a me a pochi centimetri dal mio viso mi stringe la mano sinistra e mi accarezza passandomi le dita fra i capelli, come mi piace, poi mi bacia dolcemente le guance sussurrandomi frasi tenere di Amore. Quanto mi piace quel misto di dolcezza e di erotismo che mi fa sentire tanto puttana. La situazione mi stà scopando il cervello. Ad un certo punto Alberto rompe gli indugi e mettendo da parte il fallo mi penetra deciso la passera scopandomi prima lentamente, poi stantuffandomi con energia sbattendo lo scroto contro il mio pube ad ogni penetrazione. Mi concentro. Non voglio venire adesso. Voglio godere mentre mi sborra nel culo.
Quasi mi avesse ascoltato retrae l’uccello dalla passera e appoggia la sua enorme cappella al mio ano. E lentamente, molto lentamente e con sapienza lo spinge dentro fino in fondo. Mugulo dal piacere. È incredibile sento l’ano cedere e dilatarsi indecentemente fino a sentire un enorme ingombro che mi divarica il culo. Smetto di masturbarmi e mi aggrappo spaventata alle lenzuola sul bordo del letto con entrambe le mani, stringendole spasmodicamente, ma prontamente accarezzate da Ric che si sporge per godersi meglio lo spettacolo segandosi lentamente
In quella posizione con la guancia sinistra schiacciata sulle lenzuola posso guardare agevolmente lo specchio alla mia destra e quello che vedo mi fa impazzire di piacere. Uno corpo maschio di uomo inginocchiato fra le mie cosce con l’uccello profondamente piantato nel mio culo che lentamente mi sta sodomizzando. Niente più paura. Niente dolore. Solo tanta goduria sia nel sentirmi dentro l’enorme uccello che mi scopa, che nel vederlo nello specchio andare avanti e dietro affondare nel mio culo. Di nuovo eccitatissima riparto a masturbarmi il clitoride mentre il mio bull comincia ad alzare il ritmo inculandomi sempre più velocemente, sempre più forte e sempre più profondamente sbattendo con lo scroto ad ogni spinta sui glutei, alternando le spinte lombari con potenti sculacciate ai miei glutei ormai arrossati, facendomi male ma anche procurandomi tanta goduria psicologica per il trattamento da puttana che mi riserva, soprattutto quando infine dice a voce alta e roca per l’imminente orgasmo ”godi troia”. Mi sembra di sentirlo cozzare contro lo stomaco. Che stupenda inculata. E penso. “Non so quanto posso resistere. Voglio venire” Anche Ric preso dalla eccitazione si è alzato e mentre guarda ammirato ed ipnotizzato la magnifica penetrazione del mio culetto mi dice:” Ro ho voglia anch’io” e così dicendo, rompendo il gioco di ruolo appoggia un ginocchio sulla sponda del letto e me lo spinge in bocca mentre io non smetto di masturbarmi e bloccata come sono non posso che spalancare la bocca avvolgendo con le labbra il cazzo del mio uomo che, usandola come una figa, comincia a spingere ritmicamente con energia fino in fondo soffocandomi. Sono persa nella goduria sbattutta con sincronismo perfetto dai miei amanti che mi stanno scopando il culo e la bocca. A questo punto avviene una cosa meravigliosa. Io non ne posso più e mi parte l’orgasmo più potente che possa ricordare e senza ritegno; mugulo ad alta voce la goduria urlandola al mondo. Nello stesso preciso momento Alberto mi sborra nel culo con fiotti copiosi che avverto chiaramente dentro di me e che mi potenziano l’orgasmo mentre Ric con miracolosa sincronia, accellera il ritmo aiutandosi con la mano per segarsi nella mia bocca per sborrare anche lui un secondo dopo, schizzandomi dentro e anche sulle labbra, la mascherina e i capelli.
Che bello!!! Stupendo!!!! Sono tutta rilassata ad occhi chiusi con nelle narici e sulle labbra l’odore e il sapore dello sperma dei miei amanti.
Ric mi sospinge dolcemente di lato e sistemandomi i cuscini alla testata del letto mi fa scivolare in quella posizione stendendosi al mio fianco ad abbracciarmi facendomi come al solito tante dolcissime coccole. Davo quindi le spalle ad Alberto ed immaginavo che come al solito il nostro compagno di giochi fosse in procinto di ecclissarsi lasciandoci nella nostra intimità. Ma Ric mi sussurra all’orecchio: "Tesoro credo che meriti la nostra gratitudine. Non pensi?” e rivolgendosi ad Alberto. “Perché non vieni qui con noi a ringraziare la nostra regina?”
Pensai seccata “Ric è impazzito”. Stà infrangendo la sua regola di non mescolare il sesso trasgressivo con l’intimità del nostro Amore.
E quindi non ero affatto tranquilla quando Alberto di buon grado si stende alla mia destra mentre io rimango sul fianco accoccolata su Ric, irritandomi ancor più quando Ric tira su le coperte coprendoci tutti. E così noi 3 sotto le coperte e vicini, troppo vicini
Ma i miei timori si dissolsero rapidamente.
Alberto si limitò a qualche carezza ai mio culo che tanto aveva apprezzato, mentre Ric mi riempiva di coccole senza alcuna vergogna come se fossimo soli, affermando così la forza del nostro Amore che poteva essere mostrato a chiunque e la superiorità del suo ruolo di marito felice sul ruolo del nostro bull. Pensai soddisfatta: “Il nostro Amore con la A maiuscola è cosi grande da superare indenne qualsiasi situazione”.
Anzi con il passare dei minuti divenne per me piacevole ricevere quelle attenzioni dai 2 mei uomini, cosi diverse nel modo di toccarmi e di sfiorarmi. Mio marito dolce e innamorato e il mio bull cha già in erezione dimostrava il suo desiderio di scoparmi di nuovo.
Cosi rilassandomi mi voltati supina fra di loro, stretta fra di loro, e parlammo assieme come vecchi amici al bar di tutto: vita, politica e progetti, storie allegre e perfino barzellette, incuranti delle nostre nudità e che entrambi avessero da poco abbondantemente eiaculato dentro di me.
Fù una bellissima esperienza e non ero per niente condizionata dalla mascherina che anzi mi dava al contempo tranquillità e l’eccitazione leggera e costante di sentirmi profondamente puttana.
Poi, con la sua solita discrezione il nostro amico di famiglia si recò in bagno, quindi si vestì e dopo avermi dato un bacio sulla guancia, accompagnato da Ric alla porta, ci lasciò.
Ric tornò a letto abbracciandomi, mi tolse la mascherina guardandomi negli occhi e dopo un lungo e dolce bacio sulle labbra mi sussurrò: “Amore che ne dici di andare a cena fuori?”.







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