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IO SO DISTINGUERE IL SESSO DALL’AMORE


di RiceRo
01.01.2021    |    6.283    |    8 9.9
"Appena esaurita l’onda vibrante dell’orgasmo, mi accorgo che la delusione di Alberto si era fatta evidente, ma rimaneva eccitato non essendo venuto, allora..."
E come al solito, con la solita cadenza mensile, ci ritroviamo in 3 nel solito residence, nel solito tinello, per un pranzo frugale che, come sempre, non aveva il fine di alimentarci, ma di socializzare e creare il giusto feeling di preparazione ai nostri giochi erotici.
La nostra vera alcova che ci vedeva prima o poi protagonisti era la camera da letto, provvista un bel lettone comodo e ampio con materasso adeguato.
Ormai da tempo avevo abbandonato le mie paure e non solo ero del tutto rilassata prima dei nostri incontri a 3, ma avevo imparato a godermi tutti i momenti della nostra bella amicizia con Alberto, sia quelli fatti di allegria e spensieratezza, che quelli erotici del post-pranzo, di solito a letto dove ero sempre più protagonista dei nostri amplessi, sempre più vogliosa ed esigente di ricevere dal mio uomo e dal mio bull contemporaneamente attenzioni e dolcezza, ma soprattutto tanta goduria sia cerebrale che fisica.
La mia voglia di godere con 2 cazzi grossi e duri era sempre più sfacciata e sempre più spudoratamente ero io a condurre i giochi subentrando alla regia del mio Ric, chiedendo ai miei amanti tutto quello che desideravo dalle loro lingue e dai loro uccelli.
Avevamo appena finito di pranzare in quella gelida giornata prenatalizia di dicembre 2019, circondati da colline innevate dell’appennino romagnolo, in bella mostra attraverso le finestre, ma confortati dal tepore del tinello, mentre degustando un buon caffè ci accingevamo a interpretare il nuovo gioco ideato dal mio Amore.
Fu molto divertente, perchè le penalità riportate dalle carte correlate alle caselle di quel gioco dell’oca rivisitato in termini erotici, riuscivano a generare mediante le penalità inflitte ai giocatori, momenti di estrema ilarità collettiva, alternandoli a momenti di eccitazione pura. Davvero un bel gioco che aveva comunque il fine ultimo di favorire il sesso di gruppo.
Eravamo quindi molto allegri e felici di giocare, riuniti intorno al tavolo del tinello, e pur ridendo di cuore, man mano che il gioco ci costringeva a denudarci e toccarci, la voglia di sesso si faceva palpabile. Avendo già perso il mio vestito color panna, mi ritrovavo con la lingerie e i reggicalze a vista, rigorosamente senza mutandine, il tutto di color rosso natalizio tranne le calze nere a trama fina, che tuttavia sfoggiavano sull’elastico all’altezza dell’inguine una coccarda rossa. Alla mia destra Ric ormai nudo, tranne la sola maglietta, alla mia sinistra Alberto, a torso nudo e le sole calze lunghe fino al ginocchio indosso. Ogni tanto ci scappa una carezza vogliosa dei miei uomini verso il mio seno o i miei glutei o un prolungato massaggio dell’interno coscia con puntatine a stimolarmi il clitoride che io ricambio con gioia massaggiando i loro voluminosi uccelli già in tiro e pronti alla monta.
Tocca a me tirare i dadi e mi alzo verso il tabellone sulle mie scarpe con tacco 12, anch’esse rosse.
Mentre mi appresto a tirare i dadi Alberto mi infila la mano destra fra le cosce accarezzandomi delicatamente e penetrandomi dolcemente con il medio mentre con l’indice arriva ad accarezzare il clitoride:” Come sei bagnata Ro, ho voglia di baciarti la passerina”
“Aspetta e vedrai dopo cosa ti combino” rispondo allegra “ma continua pure” aggiunsi con un mugolio di gradimento “che mi porta fortuna”.
Lancio i dadi: 8. Conto le caselle, posiziono sul tabellone la mia pedina nella casella giusta e leggo sulla carta corrispondente al numero del tabellone, quella riservata alle femminucce, ad alta voce: “Fai un pompino per 2 minuti all’uomo alla tua sinistra”.
“Uau si comincia a fare sul serio”, e non perdo tempo.
Mi chino verso Alberto, accarezzo segandolo quel suo splendido uccello già in tiro, più largo di una lattina, e quindi comincio a godermelo, prima leccandolo e poi lo faccio scivolare in bocca con un: “Mmm”. Sento Ric dietro di me infilarmi 2 dita nella passera: ”Ro ha ragione Alberto. Sei un lago di goduria” e retratte le dita mi penetra lentamente la passera con l’uccello stando in piedi;
Io: “Non stai rispettando le regole Ric, non fare il birichino. Dovresti solo guardare”
“Eh no sono stanco di guardare. Con la sfortuna che ho al gioco mi tocca sempre guardare”.
Alberto: “Ma sei fortunato in Amore” alludendo al nostro rapporto di Amore, sorridendomi con un misto di malizia e invidia.
Sorrido anch’io mentre mi gusto con la lingua il glande di Alberto e mi accorgo che Ric da dietro si sporge per osservarmi.
Ric sempre più eccitato: “Che gran puttana che sei Amore mio” e così facendo con la mano destra mi spinge la nuca costringendomi ad ingoiare il cazzone di Alberto, spingendomi la testa di lato in modo che il glande spinga sulla mia guancia sinistra sporgendo verso l’esterno, e mentre continua a scoparmi lentamente in piedi, con le labbra si china a baciarmi la guancia dolcemente proprio sulla sporgenza contornando con la lingua il profilo del glande. Meraviglioso. E’ proprio questo misto di tenerezza e trasgressione del mio uomo che me lo fa amare e lo rende il mio indispensabile compagno di vita e di sesso.
Mi accorgo che il gioco supera abbondantemente i 2 minuti previsti e capisco che ormai andremo fino in fondo; ma non mi lamento. Non vedo l’ora di essere scopata. Sono un lago di voglia.
Ma Alberto mi sorprende. Si stacca da me sottraendomi quel meraviglioso uccello e mi prende le mani appoggiandole al bordo del tavolo mentre Ric si assesta dietro di me e mi scopa sempre più forte.
Io ormai mugolo senza ritegno e mi accorgo che ancora una volta i ruoli si sono inaspettatamente invertiti. Ric mi scopa con energia senza tanti complimenti carico di libidine, ogni tanto sculacciandomi, e sembra intenzionato a venire, mentre Alberto appoggiato al tavolo al mio fianco destro mi consente di stringere con la mano il suo cazzone mentre lui mi bacia dolcemente sulle labbra come un vero amante innamorato.
E ci risiamo!!!! Non è la prima volta… Ho già notato altre volte questa sua recente tendenza e non m i fa poi tanto piacere. Lo preferisco bull sfrontato pronto a scoparmi in qualsiasi momento assecondando le fantasie mie e del mio uomo, ma d’altra parte Ric vede e non dissente, anzi gli sorride e così mi tranquillizzo e mi godo questo momento succhiandogli la lingua che mi offre.
Ric cambia passo. Estrae l’uccello dalla passerina, e lentamente ma inesorabilmente mi penetra il culo prima divaricandomi i glutei con i pollici e poi giunto in fondo alla penetrazione mi afferra i seni da tergo a piene mani stimolandomi i capezzoli come piace a me con pollice e indice, e, contemporaneamente accelera il movimento di va e vieni spingendomi il cazzo in profondità. Automaticamente smetto di segare Alberto e con la destra comincio a masturbarmi per godere con il mio uomo. Alberto intanto approfitta della mia concentrazione sulla penetrazione di Ric e continua a baciarmi teneramente le labbra affondando di tanto in tanto la lingua che gli succhio prontamente, eccitata come sono. Per un po' Ric mi stantuffa lentamente il culo sempre strizzandomi i capezzoli. Il mio uomo sa bene cosa mi eccita. E a voce alta, un po' strozzata dall’eccitazione, ripete un rito che solitamente riserva alla nostra intimità, quando siamo soli: ”Sei l’Amore mio?” “Ohh Si, sono l’Amore tuo. Sono solo tua”.
“Sei la mia porca?” “Siii sono la tua porca”.
“Sei la mia puttana?” e intanto accelera e spinge il suo uccello con più energia in fondo al culo.
Io fra un mugolio e l’altro: “Siiii sono la tua puttana e di chi vuoi tu” e accompagno questa risposta accentuando con la mano destra la stimolazione del clitoride. Ero piena di voglia di godere.
“A chi lo dai il culo Amore?” Ormai ho la voce strozzata dall’eccitazione : “Solo a te Amore e a chi voi tu”.
“Ti piace essere puttana vero?” “Siii” “Allora adesso sei la nostra puttana” “Oh Siii sono la vostra puttana; fatemi quello che volete, ma scopatemi. Voglio che mi scopate il culo”. Dopo queste parole Ric smette all’improvviso di sodomizzarmi e abbracciandomi stretta da dietro arretra verso il vicino divano e sempre tenendomi stretta con il suo uccello ben piantato nel mio culetto si siede sul divano tenendomi sulle sue cosce. Facilita la penetrazione allargandomi i glutei, poi si stende all’indietro appoggiando la mia testa sulla sua spalla, e mi bacia intensamente. Gli succhio la lingua vogliosa. Alberto capisce al volo la situazione e si inginocchia fra le mie cosce spalancate tenute alte da Ric e si adopera in uno splendido gioco di lingua. Sono davvero in estasi. Gli tengo le mani sul capo assecondando la sua lingua divina mentre sono impalata dal mio Ric che lentamente si muove penetrandomi il culo. Che momenti meravigliosi !!!!
Dopo un’eternità di goduria Alberto si alza, si inginocchia sul bordo del divano e, accovacciandosi, mi penetra la figa con il suo incredibile cazzone, all’inizio lentamente per poi affondarlo bruscamente. Ci guardiamo negli occhi con libidine mentre mi penetra. Quella posizione mi ricorda la prima volta che Alberto mi ha scopato, ma allora ero bendata, oggi me lo godo anche con gli occhi. Sono riempita da 2 cazzi grossi e duri davanti e di dietro contemporaneamente come piace a me. Io adoro la doppia penetrazione. Quando i miei uomini mi scopano così, dimostrando grande intesa e ammirevole sincronia, godo talmente tanto che ni sembra che mi stiano scopando il cervello. Meraviglioso!!!! Credo che tutte le donne dovrebbero provare la magia del triangolo.
Alberto comincia a spingere di brutto. Io: ”Aiuto, come è grosso, mi stai aprendo in due”.
E infatti mi apre le cosce con le mani e le solleva per penetrarmi meglio fino in fondo. Trovo la situazione molto appagante e i miei mugolii di piacere si fanno sempre più intensi e rumorosi.
Dopo alcuni meravigliosi minuti di va e vieni, Alberto si ferma in fondo alla mia passera come fermo è Ric in fondo al mio culetto, ed entrambi mi baciano contemporaneamente sulle labbra e mi infilano entrambi nello stesso istante la lingua in bocca. Bellissima sensazione, mi ritrovo con 2 cazzi affondati dentro di me e le lingue di entrambi intrecciate con la mia in un eccitante bacio a 3, con le 3 lingue che si toccano a vicenda.
Non posso crederci. E’ bellissimo e sono certa che entrambi i miei stalloni non siano bisessuali. Me ne sarei accorta. Questo contatto eccitante a 3 lingue è semplicemente la prova manifesta della stupefacente intesa raggiunta dal mio uomo con il mio bull. E mi convinco che ormai siamo pronti per godere assieme su quel divano e con la mia posizione preferita: la doppia penetrazione.
Invece Ric indiscusso regista decide all’improvviso diversamente, cominciando a sospingermi in alto per conquistare più spazio e aggiunge: “Ho voglia di goderti nel culo Ro”.
Alberto tanto per cambiare lo comprende al volo e si stacca. Ric mi solleva e mi spinge fino ad appoggiami nuovamente con le mani al bordo del tavolo, me lo infila nuovamente e rapidamente nel culo e comincia a pomparmi con foga: “Ti voglio sborrare nel culo tesoro”, con una voce quasi irriconoscibile per l’eccitazione. E’ chiaro, ha voglia di venire.
Accelera gli affondi e comincia ad ansimare. Intanto Alberto approfitta nuovamente della situazione collocandosi al mio fianco destro e mentre con la mano sinistra si sega mantenendo il suo splendido cazzone in tiro, mi infila in bocca le dita e io le succhio vogliosa, poi mi infila la lingua con dolcezza ma con voglia crescente.
Intanto mi accorgo che Ric è in procinto di godere.
Voglio venire assieme a lui e per questo mi masturbo il clitoride velocemente con 2 dita rimanendo appoggiata al tavolo con la mano sinistra mentre mi gusto la lingua di Alberto.
Riesco a dirgli: ”Dai Amore voglio venire con te”.
Siii! Quella posizione mi esalta. Voglio godere assieme al mio Amore mentre succhio la lingua del mio bull, e per farcela accelero il movimento delle dita sul clitoride. Ma nonostante la forte eccitazione che mi pervade non sono ancora pronta a venire e così ci rimango male quando inaspettatamente Ric esclama con voce strozzata: ”Ahhh vengo, ti sborro nel culo” e dopo alcuni colpi forti e profondi, mentre mi attanaglia le tette, lo sento sborrare copiosamente e rumorosamente dentro di me. Sperando che mi rimanga dentro a cazzo duro dopo l’orgasmo, come di solito fa quelle rare volte che viene prima di me, ed eccitata a mille dagli schizzi copiosi di sperma che avverto nel mio culetto, continuo a masturbarmi velocemente per venire anch’io. Ma Ric inaspettatamente si stacca da me, lasciandomi in mezzo al guado, e fatti due passi all’indietro si lascia cadere sul divano chiaramente soddisfatto: “Vai Alberto è il tuo turno”. La mia delusione si manifesta e la mia libido cade nonostante Alberto mi abbia prontamente penetrata la passera. Sento il suo cazzone affondare, ma non riesco a partecipare e smetto anche di masturbarmi. Ho perso il momento magico. Se ne accorge anche lui che pur rimanendo duro dentro di me viene colto da una intuizione: ”Ro lancia i dadi per me” e dopo avermi succhiato le dita ancora intrise di liquido vaginale mi porge i dadi. Lo accontento. “3 lui esclama, numero fortunato. E’ il numero perfetto nel sesso” e individuata la casella raggiunta, legge ad alta voce sulla carta corrispondente: ”Prendi la donna più vicina a te e portala in bagno per scoparla”.
Mi guarda con un sorriso malizioso, e facendo l’occhiolino a Ric ancora rilassato sul divano, prima che io possa capire le sue intenzioni, prendendomi di sorpresa, con le sue possenti braccia mi tira su e mi mette a cavalcioni sui suoi fianchi costringendomi ad avvinghiarmi a lui per non cadere e prima che io potessi parlare si reca spedito in bagno, attraversando velocemente la stanza da letto.
Io con voce lamentosa: ”Dai Alberto fermati qui, guarda che bel lettone comodo, non mi piace farlo in bagno”. Ma lui non sembra nemmeno ascoltarmi e con la spalla spinge la porta del bagno e sempre tenendomi in braccio come una bimba con le mie cosce appoggiate ai suoi fianchi e il seno schiacciato sul suo torace si avvicina alla grande e accogliente cabina doccia.
“No Alberto non mi piace in doccia e non voglio bagnarmi i capelli!!” Quasi gli urlo con tono acido.
Niente da fare, mi rendo conto di essere alla sua mercè e lui entra con me in braccio, mi appoggia con le spalle alla parete trasparente della cabina e apre l’acqua miscelandola calda, ma con il getto diretto sul suo dorso, lontano da me.
Meno male pensai. E già! avrei poi dovuto spiegare a casa a mio marito come mai i miei capelli fossero bagnati e scomposti.
Protesto ancora energicamente. Sono molto seccata, quasi incazzata per essere forzata a scopare in quella posizione scomoda che no ho mai gradito nella mia vita, ma in fondo in fondo ero ancora eccitata e così smetto di protestare e lo lascio fare. Mi appoggia per bene con le spalle alla parete trasparente della cabina sostenendomi i glutei con le braccia, mentre il getto di acqua calda che lo colpisce sul dorso nebulizza nella cabina un bel tepore caldo, pur senza bagnarmi più di tanto. Il vapore caldo crea un effetto “bagno turco” che ci avvolge e che trovo davvero piacevole, frammisto alla eccitazione che mi riprende. In fondo Ric se l’era goduta e mi aveva lasciato senza orgasmo. Adesso toccava a me.
Mi volto e vedo Ric sorridente in piedi davanti a noi che ci guarda attraverso i vetri trasparenti ma progressivamente appannati che si masturba nuovamente eccitato. Intanto Alberto in poderosa erezione ha appoggiato il glande al mio clitoride e muovendo il bacino lo strofina come piace a me, mentre mi succhia un capezzolo. Inizialmente ero davvero incazzata per essere stata costretta a ripetere per la seconda volta un amplesso “scomodo” lontano dal mio lettone, tuttavia man mano che passavano i secondi lo sfregamento del glande sul mio clitoride e la suzione del capezzolo ebbero un poderoso effetto che non riuscii a controllare. Ero al tempo stesso incazzata con Ric ed eccitata e vogliosa di cazzo. Così allungai la mano destra e afferrando quel cazzone meravigliosamente enorme che a fatica riuscivo ad avvolgere nella mia mano, cominciai a masturbarmi il clitoride con il suo glande mentre le poderose braccia di Alberto sostenevano i miei glutei a mò di sedia e la parete della doccia sosteneva le mie spalle. Mi chiesi quanto tempo avrebbe retto Alberto in quella posizione. Ero con la testa appoggiata alla cabina e inarcata a spingere il clitoride contro il cazzone di Alberto e così dopo alcuni minuti la situazione intrigante e la ma eccitazione ebbero il sopravvento e stendendomi contro la parete della doccia spalancai la bocca per la goduria. Alberto colse l’attimo e penetrò la bocca con la lingua mentre contemporaneamente mi infilavo il cazzone nella vagina.
Quindi succhiandomi la lingua fece scivolare di alcuni centimetri in basso i miei glutei, così abbassandomi quel tanto da sfregare contro il clitoride ad ogni penetrazione della passerina. E finalmente comincia a scoparmi.
Volgo lo sguardo e vedo Ric a pochi centimetri dal vetro trasparente che si masturba con foga. È bellissimo. Questa situazione intrigante dura una eternità, io e il mio uomo che ci guardiamo attraverso il vetro della cabina doccia mentre il mio bull mi scopa affondando nella passera quel cazzone stupendo che si ritrova e per di più strofinandomi per bene il clitoride ad ogni affondo. Ormai ero partita. Apro la bocca e comincio ad emettere i miei tipici lamenti che precedono l’orgasmo. Lui mi penetra nuovamente con foga la bocca succhiandomi la lingua, mentre continua a scoparmi divinamente. Sono sospesa in aria sostenuta dal mio bull che mi sta regalando una scopata da favola. Gli dico: “Dai spingi forte. Vienimi dentro”. Ma proprio mentre stavo scivolando verso l’agognato orgasmo Alberto pur continuando a scoparmi, approfittando dello scroscio dell’acqua e dei vetri ormai appannati della cabina, si avvicina al mio orecchio sinistro, quello sul lato opposto rispetto Ric e mi sussurra: ”Mi fai impazzire Ro. Ho voglia vederti da solo la prossima volta. Ti va?”
Pur comprendendo la domanda e il pericolo insito in essa, che confermava i miei precedenti sospetti, in un attimo decido con la mia ormai consolidata sfrontatezza che era giunto il momento di dissuaderlo da tali fantasie, ma certo senza perdere ancora una volta il mio treno per l’orgasmo. Mi concentro spudoratamente sull’unica cosa che mi interessava e quindi prontamente e cinicamente gli rispondo: “No Alberto, toglitelo dalla testa. Io so distinguere il sesso dall’amore”.
E guardandolo dritto negli occhi: ”Tu sei il mio bull vero? E allora scopami senza tante storie e sborrami dentro”, “Sono la tua puttana”, e così dicendo gli afferro la lingua fra le labbra succhiandola. Riesco ad ottenere il mio scopo.
Nonostante il rifiuto Alberto è eccitatissimo dalla situazione altamente erotica e così pur assumendo una espressione delusa accelera il va e vieni nella mia passera stantuffandomi forte e strofinandomi il clitoride. E la mia eccitazione si accresce perchè avverto lo sperma di Ric che stà scivolando dal culetto lungo le mie cosce. In pochi secondi vengo urlando a lamenti strozzati il mio orgasmo travolgente. Che bello in doccia e sospesa fra le braccia possenti del mio bull.
Appena esaurita l’onda vibrante dell’orgasmo, mi accorgo che la delusione di Alberto si era fatta evidente, ma rimaneva eccitato non essendo venuto, allora capisco cosa devo fare. Quello che è giusto. Ho il dovere di ricompensare subito il mio bull per la bellissima e inconsueta scopata. Faccio cenno ad Alberto di lasciarmi scivolare giù, ma non perdo tempo. Non è giusto che la delusione che gli ho inflitto smorzi la sua splendida erezione. Mi inginocchio in doccia e gli faccio una lunga fellatio leccando e ingoiando il suo uccello, finchè il mio bull non ritorna in gran tiro con quello splendido e voluminoso uccello che si ritrova. Mi alzo in piedi e lo bacio vogliosa nella bocca. Poi sfrontata e spudorata mi giro appoggiandomi alla parete della cabina dicendogli:”Dai inculami forte come piace a te. Voglio che mi sborri nel culo”. E anche oggi mi stavo regalando una doppia inculata e soprattutto con quel meraviglioso cazzone.
Mi appoggia la mano sinistra sulle spalle e mi spinge con la guancia contro il vetro appannato della cabina doccia quasi con rudezza, e dopo aver inzuppato la mano destra con il gel da bagno emolliente e profumato comincia a massaggiarmi da dietro, spalmandomi l’ano e poi in profondità con le dita nel culetto. Mi stava chiaramente preparando alla monta, il mio stallone.
Quanto ero cambiata in quei mesi. Quanto ero diventata impudente e spudorata. Ero io la vera padrona del mio bull, sicura dell’Amore del mio uomo.
Intanto Alberto non si fa ripetere 2 volte l’invito e un pò perchè eccitato e un pò perchè incazzato con me per il rifiuto mi penetra secco il culetto dicendomi “Ti accontento troia”.
Io sorrido di gioia mentre con la mano rimuovo l’appannamento davanti a me e così scorgo Ric lì di fronte che guarda eccitato la scena compiaciuto dalla mia sfrontatezza.
Capisce che lo cerco con lo sguardo: “Si tesoro. Sei stupenda” mi dice. E si siede sullo sgabello con le spalle appoggiate alla parete per godersi l’amplesso, segandosi lentamente.
Alberto è un vero montone infuriato e mi sbatte nel culo con colpi forti e profondi che non mi spaventano, anzi la foga di Alberto mi eccita più di prima. E penso: ”Che animaletti che siamo diventati io e Ric”.
Con la mano sinistra rimango appoggiata alla parete della cabina per resistere alle spinte di Alberto, mentre con la destra mi masturbo oscenamente il clitoride.
Ormai ne avevo fatta di strada e avevo recuperato anche la gioia di esser multiorgasmica.
Intanto Alberto mi incula quasi con rabbia per diversi minuti sculacciandomi forte le natiche arrossandole e appellandomi di volta in volta “puttana” e “troia”, il che mi eccita ancor di più. Mi è sempre piaciuto essere insultata e umiliata mentre il mio bull mi incula. Aumenta la mia goduria. E vedo che questa scena eccita anche il mio Ric a giudicare dall’erezione notevole che sfodera.
Sono ormai in pre-orgasmo ma resisto perché ho deciso di godere insieme ad Alberto, forse per farmi un po' perdonare.
Alberto continua a stantuffarmi finchè non resite più e comincia a sborrami nel culo un fiume di sperma a getti che sento distintamente schizzare dentro di me. E come solitamente mi accade con Ric, anche stavolta il sentire gli schizzi di sperma nel culetto mi da l’ultima spinta e comincio anche io a godere il mio orgasmo e come ormai mi accade sempre frequentemente urlo il mio piacere senza ritegno mescolando i miei lamenti ai grugniti del mio bull. Alberto dopo diversi sussulti si accascia su di me sussurrandomi all’orecchio :”Sei una grandissima puttana” e Io sorridendo allegra: “Siii, è bello essere la vostra puttana”.
Si stacca lentamente da me ed esce dalla cabina, dopo avermi assestato l’ennesima sculacciata sui glutei, poi lascia il bagno dopo aver afferrato un asciugamano, recandosi verso il tinello.
Mi accorgo che Ric non ha ancora goduto. Gli faccio un cenno e mi avvicino a lui mentre è ancora seduto con le spalle appoggiate al muro e il viso stravolto dalla eccitazione per la scena a cui ha assistito. Mi inginocchio e gli faccio una profonda fellatio mentre mi chiedo se avesse sentito la proposta indecente di Alberto. Non faccio in tempo a chiedermelo che mi sborra in bocca una enorme quantità di sperma, dicendomi con voce strozzata: ”Voglio che lo ingoi tutto”. Ingoio con piacere e soddisfazione assaporando con la lingua i residui di sperma sulle mie labbra e completo l’opera nettando il glande del mio uomo con le labbra.
Mi viene il sospetto che Ric abbia sentito o intuito la proposta di Alberto quando mi dice guardandomi negli occhi con determinazione:” Su una cosa sono d’accordo con Alberto. Sei una grandissima puttana e questo mi piace da morire. Ti Amo anche per questo. Ma sia chiaro. Tu sei mia e solo mia perchè ci amiamo. Tu sei il mio Amore, la mia porca, la mia puttana. E decido io con chi devi fare la puttana assieme a me”. E mi da un lungo e dolcissimo bacio
Io:”Io sono tua e solo tua Amore mio”.
“Ti Amo”.

Quella fu l’ultima volta che incontrammo Alberto. Ne parlammo assieme e come sempre assieme decidemmo che quella storia bellissima si era esaurita e che la richiesta di Alberto aveva infranto il meccanismo che regge il rapporto a 3, laddove il mio uomo non è un cuckold, ma sempre presente e protagonista con me e il bull deve rimanere un compagno di giochi capace di rispettare gli equilibri della coppia.
Certo le capacità amatoriali di Alberto mi mancano ancora oggi e non vi nascondo che mentre faccio sesso con Ric, mentre il mio Amore mi sodomizza immagino la doppia penetrazione con loro 2. Mi mancano le dimensioni e la durata del suo meraviglioso uccello che sono difficilmente sostituibili. Ma ancor più difficile è trovare un altro compagno di giochi capace di una intesa così bella con Ric, tale da donarmi quei meravigliosi momenti.
Ma io e Ric pensiamo che il sesso trasgressivo sia un bel gioco che si può costruire con diversi partner e quindi d’ora in poi possiamo esplorare nuove situazioni e fare nuove amicizie, ma l’Amore che ci unisce è un’altra cosa. Un bene così prezioso non è negoziabile con il sesso.
Io so distinguere il sesso dall’Amore.







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