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La mia prima coppia


di Membro VIP di Annunci69.it Lovervr
10.07.2022    |    11.228    |    10 9.9
"Io stavo ritornando verso la cucina con dei piatti presi, nel frattempo, da un altro tavolo ed arrivati sulla porta d'entrata mi feci da parte per concedere..."
Al tempo lavoravo come cameriere in un ristorante parecchio frequentato. Quella sera era la classica serata a metà settimana di mezza estate. Calda, afosa e senza un filo di vento.
Come sempre, alle 7, puntuali come un orologio, i primi tedeschi facevano capolino nel plateatico per consumare la loro cena.
Serviti i primi tavoli non rimaneva che attendere mentre il sole pian piano tramontava all'orizzonte e finalmente la morsa della calura estiva allentava la presa, anche se solo di qualche grado.
Tra un sparecchio ed un ordine, mi guardavo attorno concedendomi lo sfizio di osservare la clientela femminile e indugiare sul qualche particolare dell'outfit o fisico.
Con un collega ogni tanto si scherzava stilando una classifica delle migliori donne della serata, anche se personalmente non amavo dare voti o giudizi. Ognuna aveva le sue particolarità, ognuna era bella a modo suo.
Quella sera lui non lavorava perciò potei soffermarmi di più sui particolari ed osservare con cura senza dovermi perdere in classifiche e voti fini a se stessi.
Quando ormai il sole era completamente calato, fece capolino davanti alla ragazza dell'accoglienza una coppia che attirò subito la mia attenzione. Bella, elegante ed a modo nei comportamenti.
Era una coppia tra i 35 ed i 40 a vederli. Lui alto circa 1,90 fisico con qualche chiletto in più ma non esageratamente. Brizzolato, con capello corto e molto mosso, quasi riccio. Pizzettino curatissimo ed un outfit estivo classico. Short, camicetta e maglioncino annodato sulle spalle.
Lei, una decina di centimentri più bassa di lui capelli neri lisci che le cadevano fino a sotto le spalle, occhi scuri, fisico giunonico ed un viso dai lineamenti gentili ma veramente belli nel complesso.
Mi attirarono subito gl'occhi di lei che, grazie anche al trucco, risaltavano per bellezza su tutto il resto.
Indossava un abito nero intero a gonna lunga svasata con un spacco inguinale che nella camminata metteva in mostra la coscia tonica ed i sandali "stile gladiatore" legati fino al ginocchio in tono su tono con il vestito.
Li fecero accomodare proprio ad uno dei tavoli della zona che era stata destinata a me quella sera. Era destino.
Mi avvicinai con i menù al tavolo non riuscendo a togliere gl'occhi di dosso a lei, quasi il compagno fosse trasparente. Porsi i menù con un gran sorriso ad entrambi ed iniziai a servirli cercando di ritrovare un po di professionalità e serietà.
Tornai poi ad osservare i clienti dell'intera sala, tra una mansione e l'altra, ma il mio sguardo veniva sempre catturato da quel tavolo e della bellezza del viso di lei.
Ad un certo punto, assorto nei miei pensieri, ma con lo sguardo fisso su di lei, mi accorsi che lei mi stava guardando ed imbarazzato voltai lo sguardo altrove e cercai qualcosa da fare per superare il momento di vergogna.
La serata procedeva con la solita routine. ci fosse stato il mio collega stavolta non avrei avuto dubbi su chi fosse sul gradino più alto del podio per quella serata.
Avevo ritrovato un po di equilibrio e professionalità, quando, dopo aver sparecchiato un tavolo, girandomi vidi che stavolta era il suo sguardo che andava oltre la spalla del suo commensale e proprio nella mia direzione. Appena me ne accorsi lei torno a guardare dritto negl'occhi il suo compagno senza un minimo di esitazione.
Pensai dentro di me che stesse controllando se la guardavo ancora ed alla magra figura che avevo fatto. Cercai di evitare il loro tavolo per quanto possibile, mandando altre colleghe e colleghi a sparecchiare od a riordinare il tavolo; ma eventuali ordini erano compito mio e di li a poco sarei dovuto tornare a quel tavolo. La vidi guardarsi attorno, con il modo tipico dei clienti che cercano un cameriere per una necessità. Dopo essersi guardata attorno girò lo sguardo verso di me che già mi stavo avvicinando al tavolo. Le sorrisi e le chiesi di cosa avesse bisogno. Mi ordinò una bottiglia d'acqua e mi chiese indicazioni per il bagno.
Date le informazioni richieste andai a prendere la bottiglia dal banco frigo e tornando rimasi sorpreso di vederla ancora li al tavolo nonostante avesse chiesto del WC.
Aprendo la bottiglia la guardai sorridendo ed iniziai a versare l'acqua. Lei mi fissava e questo mi faceva irrigidre parecchio. Finito di versare l'acqua mi allontanai dal tavolo e lei mi seguì alzandosi.
Mi passò vicino e mi fissò per qualche secondo con un sorriso malizioso. Abbasi lo sguardo probabilmente rosso paonazzo e non lo rialzai più fino a che lei non svoltò l'angolo.
Andai avanti con il mio lavoro e dopo qualche minuto lei tornò nel plateatico sempre cercando di incrociare il mio sguardo. Vidi il compagno che osservava nella direzione opposta e ricambiai lo sguardo con un sorrisetto.
Appena lei si sedette fu il turno di lui di andare in bagno. Io stavo ritornando verso la cucina con dei piatti presi, nel frattempo, da un altro tavolo ed arrivati sulla porta d'entrata mi feci da parte per concedere la spazio a lui di passare come da etichetta. Sorrise e mi ringraziò. Il bagno non era molto lontano dalla cucina ed il percorso era obbligato per entrambi così lo seguivo nonostante la sua andatura non fosse celere. Arrivati nei pressi del bagno feci per sfilarlo a procedere quando mi fermò con questa frase: " Scusa... volevo farti i complimenti per la tua professionalità, poi sia io che mia moglie pensiamo che tu sia carino ed un bravo ragazzo. A che ora finisci? Ti va, in caso di bere qualcosa con noi dopo?"
A quelle parole rimasi letteralmente pietrificato. Preso in contropiede ed incapace di razionalizzare la situazione, più per cortesia che per volontà, risposi che avrei finito quando gli ultimi se ne andavano e che in caso avrei bevuto qualcosa volentieri.
"Gli ultimi saremo noi..." mi disse ridacchiando ed infilando la porta del bagno maschile.
Entrai in cucina stordito dalla situazione, appoggiai i piatti ripensando a cosa era appena successo e cercando di razionalizzare il tutto.
Tornato in sala trovai lo sguardo di lei ad aspettarmi con un espressione a metà tra l'interrogativo ed il felice. Un mezzo sorriso faceva capolino dalle sue labbra. Le sorrisi compiaciuto e lei, quasi non aspettasse altro, sorrise di rimando facendo un gesto d'intesa con il capo.
Entrambi mi trovavano carino, ma io etero convinto non riuscivo a comprendere in che cosa mi ero cacciato. Ricordo i timori che invadevano i miei pensieri con la paura che fosse tutto un fraintendimento. Che loro volessero più di quello che io ero disposto a dare.
Non era la prima volta che mi capitava la battuta o il flirt con una coppia al tavolo. Il mio lavoro mi porta a conoscere talmente tante persone che, per la legge dei grandi numeri, è scontato possa capitare, ma mai i clienti si erano spinti così oltre.
La serata procedeva e gli sguardi d'intesa si facevano sempre più ripetitivi. Rimasero solo loro.
Ad un certo punto li vidi alzarsi, lui si avvicinò mi diede un biglietto da visita e la mancia e mi disse: "Chiamami quando esci, noi rimaniamo in zona..."
Misi tutto in tasca senza guardare ringraziando per la mancia.
Finito di riordinare la sala andai a cambiarmi ed estrassi il bigliettino da visita.
Era il biglietto da visita di un avvocato. Semplice ed essenziale: Nome cognome e contatti mail e telefonico.
Mi cambiai mi diedi una risciacquata per essere presentabile e lo chiamai.
"Esco tra 2 minuti" gli dissi dopo la sua risposta.
"Ti mando la nostra posizione" rispose felice
Dopo qualche secondo, mentre mi infilavo le scarpe, sentii il telefono vibrare in tasca. Lo presi ed aprii il messaggio. Cliccai sul link della posizione e rimasi stupito nel vedere che mi portava ad un hotel nelle vicinanze. Pensai ad un errore visto che proprio a ridosso dell'hotel vi una un locale carino dove servivano ottimi cocktail.
Misi la mia roba nell'armadietto ed uscii dal ristorante. Mi avviai a piedi lungo la strada in direzione del posto indicatomi ed arrivato scrutai il plateatico del locale in cerca delle loro facce e non trovandole entrai. Non li vedevo neppure all'interno così estrassi il telefono e ricontrollai la posizione data.
Era giusta.
Decisi di scrivergli e chiederli di farsi notare, magari nel mezzo di tante persone non li avevo visti.
La risposta non tardò ad arrivare. "Siamo al bancone del bar dell'hotel"
Entrai nella hall dell'hotel e mi diressi verso il bancone per chiedere informazioni. L'hotel era un 4 stelle superiore perciò all'interno lo sfarzo e l'eleganza era ovunque. Un dipendente mi accompagnò addirittura fino alla zona bar dove vidi finalmente i due appollaiati su due sgabelli al bancone. Mi avvicinai sorridente dando uno sguardo al fianco abbondante di lei che era evidenziato dalla posizione sulla seduta.
Dopo qualche convenevole ordinai lo stesso che aveva preso lui, senza aver la benchè minima idea di ciò che fosse. Dopo qualche minuto arrivò il mio cocktail e brindammo a noi.
La conversazione era piacevole ma molto stringata. Si conversava di tutto saltando da un argomento all'altro con lei che si limitava a poche parole e lui invece era molto loquace.
Ad un certo punto vidi che si scambiarono uno sguardo d'intesa e lui, approfittando di un momento di silenzio, interruppe la conversazione.
"Bhe... ti chiederai perchè ti abbiamo chiesto di bere qualcosa con noi?" mi disse lui facendosi serio.
"In effetti..." glissai io sorseggiando il mio cocktail
"Mia moglie ha notato che la guardavi spesso e pensa che sei davvero un bel ragazzo. E lo penso anch'io..."
Mentre lui diceva quelle parole d'istinto mi girai verso di lei che con un timido sorriso abbassò gl'occhi.
"Io sono etero però..." esclami interrompendolo ed aspettandomi una proposta di gioco a tre bisex.
"Anch'io. Non ti preoccupare... " mi rincuorò lui appoggiando la mano sulla mia spalla
"Noi siamo una coppia cuckold. A me piace vedere lei con altri uomini e soddisfare le sue richieste quando vede un uomo che le piace e vuole portarselo a letto. E questo è proprio il tuo caso!" Chiuse lui con un gran sorriso e dandomi un pacca leggera sulla spalla.
L'idea mi eccitava molto e la serata aveva preso una piega del tutto inaspettata ma non avevo nessuna esperienza in merito e l'idea di una persona che mi guardava mi terrorizzava facendomi dubitare di riuscire a soddisfare lei.
"E' la prima volta per te?" mi chiese lui vedendomi esitare alla sua proposta.
"Si" risposi con un filo di voce.
In tutto questo lei era rimasta con la testa china ed il cocktail in mano, senza proferire parola e senza muovere un muscolo.
"Non ti preoccupare, lascia che le cose accadano da sole, non farti paranoie o timori. Vedrai che sarà un esperienza che ricorderai per sempre" mi disse cercando di mettermi a mio agio.
"Certo, solo un pazzo rifiuterebbe questa proposta" risposi sistemandomi sullo sgabello.
Sul viso di lei si aprì un gran sorriso e guardò lui quasi con gratitudine. Poi accavallò le gambe lasciando cadere il vestito in parte. Lo spacco altissimo lasciò l'inguine totalmente scoperto e con enorme sorpresa vidi che non portava intimo.
Alzai lo sguardo verso di lei sorridendo compiaciuto.
"Noi abbiamo la camera qui al terzo piano. Terminiamo la nostra serata li?" mi chiese lui mentre nel suo sguardo potevo vedere l'eccitazione crescere a dismisura.
"Certo" dissi scendendo dallo scranno.
Ci avviammo agl'assensori ma arrivati davanti lui ci anticipò: "Ci vediamo in camera" disse camminado lungo il corridoio che portava verso le scale.
Lei che finora si era limitata ad annuire ed a provvocare velatamente senza proferire parola: "Certo ma non è detto che arriviamo subito." disse con fare malizioso verso suo marito.
Mi trovavo li, tra marito e moglie, inerme ed oggetto del loro desiderio sessuale. Era un'esperienza tutta nuova, ma l'eccitazione della novità mi convinceva a superare paure e timori.
Arrivato l'ascensore entrammo e dopo qualche momento di comprensibile imbarazzo, dopo che la porta si era chiusa, tentai di giustificarmi: "Spero di non essere una delusione per voi"
Lei con sorriso materno, si avvicinò mi baciò e mi diede la prima e più utile lezione per vivere al meglio queste situazioni.
"Caro, siamo una coppia che si vuole divertire stanotte. Tu sei il nostro divertimento a patto che ti vivi il montento per quel che è. Il gioco è nostro ma ti guidiamo a godere con noi."
Dopo quella frase mi spinse delicatamente sulla parete dell'ascensore, schiacciò il tasto stop interrompendo la salita dell'ascensore ed iniziò a baciarmi con passione.
Abbandonai ogni freno inibitore e contraccambiai quel bacio intenso lasciando correrre le mie mani sul suo corpo.
Dopo qualche secondo dove le nostre lingue si intrecciavano con passione iniziai a baciarla sul collo portando dapprima le mani sui suoi fianchi e poi sul suo culo abbondante ma sodissimo.
Emise un gemito sommesso e mescolato al respiro corto ed eccitatissimo.
All'improvviso si staccò dal mio corpo e si inginocchiò di fronte a me e guardandomi iniziò a sbottonare i miei pantaloni.
Passai da uno stato di relativa eccitazione ad una potente erezione in pochi secondi.
Appena terminato di sbottonare la patta dei pantaloni la scostò ed infilando la mano nei boxer estrasse il mio cazzo senza neanche abassarli.
Mi guardò ed iniziò a succhiarmelo con foga portando entrambe le mani sul mio culo. I rumori di quel pompino ed i mugolii riempivano il silenzio della cabina dell'ascensore. Dopo qualche secondo, mi accorsi che le pareti dell'ascensore erano a specchi perciò potevo godere di quel sontuoso pompino da varie angolazioni. Di certo la migliore era quella della parete frontale dove potevo vedere la sua testa ondeggiare sul mio pube, ma soprattuo quel culo leggermente abbondande e tondo sporgere da sotto il vestito.
L'eccitazione ed il desiderio si erano ormai impadroniti della mia mente, presi la sua nuca e la spinsi forte contro il mio pube facendo scivolare il mio cazzo fino in gola. Ebbe un sussulto seguito da colpi di tosse, ma non fece nulla per tirarsi indietro.
La presi e la feci alzare, e le feci appoggiare le mani sulla parete dell'ascensore allargandole leggermente le gambe. Di rimando lei inarcò la schiena mentre la fissavo attravarso lo specchio vicino alla sua spalla. Il suo sguardo era perso e bramoso. In quel momento avrei potuto fare quel che volevo di lei. Le diedi una schiaffo su quel culo sodo ed emise un gemito di dolore misto ad eccitazione.
"Vediamo quanto sei eccitata" le dissi mentre da dietro le alzavo il vestito sulla schiena scoprendo quelle belle natiche rosa.
Mise la testa tra le braccia ed appoggiò la fronte alla parete aprendo ulteriormente il compasso delle proprie gambe. Sulla natica era stampata la mia mano che man mano diventava sempre più rossa sulla sua pelle delicata.
La presi dai capelli e la tirai indietro e lei gemendo mi guardava desiderosa di essere posseduta, iniziai a baciarla e contemporaneamente scivolai con la mano tra le sue chiappe andando in cerca della sua figa eccitata.
Tastai sommariamente il suo sesso caldo mentre le nostre lingue giocavano a rincorrersi all'interno di quel bacio passionale. Poi con due dita iniziai a far pressione sul suo orifizio umido fino ad entrarci completamente. Mugulò e le sue ginocchia sembrarono cedere dal godimento.
Iniziai a muovermi massaggiando la parete interna dietro il monte di venere. Lei asseccondava ogni mio tocco piegando le ginocchia in preda al godimento. smise addirittura di dimenare la lingua tanto era concentrata a godere delle mie attenzioni.
Il profumo dei nostri sessi aveva saturato l'aria mentre i suoi mugolii si facevano sempre più forti ed insistenti.
Sembrava sul momento di venire ma non era quello il momento. Si staccò dalla parete, schiacciò il tasto per far ripartire l'ascensore e sistemandosi mi disse: "Andiamo in camera. Voglio che mio marito veda tutto".
Mi ricomposi alla bene e meglio ma sotto la patta dei pantaloni era evidente la mia eccitazione e di certo la polo non era abbastanza lunga per nasconderla.
Arrivati al piano si aprirono le porte e ci trovammo di fronte una coppia sulla sessantina abbondante. Lei aveva tutti i capelli spettinati, i miei pantaloni si erano fatti evidentemente stretti ed immagino che all'apertura delle porte i due signori siano stati avvolti dagli effluvi dei nostri sessi. Uscimmo velocemtente ed a testa bassa dall'ascensore, ma sorridendo ed eccitati come due ragazzini che fuggono da una situazione imbarazzante ma cercata.
Arrivati alla camera entrammo di corsa chiudendoci la porta alle spalle.
La camera era grande e spaziosa. Dopo un primo cortissimo corridoietto su cui si affaciava la porta del bagno, si apriva in un grande spazio dove il letto matrimoniale la faceva da padrone di fronte ad un salottino composto da due divanetti con tavolino in vetro e subito dopo una scrivania a ridosso del grande armadio per i vestiti. Sullo sfondo la porta finestra che dava sul balcone.
Suo marito era già li seduto su uno dei divanetti senza pantaloni e con il proprio cazzo già rigido in mano. Notai subito che la dotazione del marito era di tutto rispetto, ma ormai non c'era più razionalità nei miei pensieri e nelle mie azioni.
"Hai già iniziato a divertirti?" disse lui alla moglie mentre si masturbava lentamente
"Certo Amore, ma ho tenuto il meglio per te!" Rispose lei mentre sfilandosi il vestito dalla testa si avvicinava a lui e salendo a cavalcioni. Lui si fece scivolare verso il basso ed inizio a leccarle la figa umida e già resa sensibile dalle mie mani.
Rimasi li immobile a godere della scena che al contrario di quanto avevo immaginato aumentava la mia eccitazione ed il mio desiderio invece di spegnerlo.
Lei teneva la testa di lui sul suo pube mentre inarcava leggermente la schiena per permettergli di poter assaporare meglio ogni centimetro della sua calda fighetta.
Si girò verso di me e mi fece segno di avvicinarmi. Allungò la mano ed iniziò a massaggiare il mio pacco alternando uno sguardo a lui ed uno sguardo al mio pacco.
Iniziai a sbottonare i pantaloni per renderle più semplice la situazione e lei infilò subito la mano nei miei boxer e stringendo delicatamente il mio cazzo guardò lui dall'alto al basso ed esclamo: "Oh si bravo, così!"
Dopo qualche minuto con lei che masturbava me e lui che leccava lei, si sfilò da lui per iniziare a spogliarmi. In pochissimo ero nudo ed eccitato davanti a lei che si sedette su bordo del letto fissando lui negl'occhi con un sorriso malizioso. Si lasciò cadere all'indietro e portò le gambe verso il petto prendosi le coscie sotto il ginocchio con le mani. Lui si alzò per sistemare la poltroncina proprio di fronte a lei che completamente divarica gli mostrava il suò sesso in tutta la sua bellezza. Una volta sistemato, si sedette e prendendosi il cazzo in mano era pronto a godere dello spettacolo.
Mi feci avanti le sollevai il bacino prendendola con entrambe le mani dai fianchi, appoggia il mio cazzo tra i suoi umori ed iniziai a scoparla con passione.
Il suo respiro corto era spezzato da gridolini di godimento e mugolii misti a sospiri profondi e qualche rantolio. Il fatto di avere un uomo alle spalle che si masturbava godendo di quello spettacolo mi era, a sorpresa, del tutto indifferente.
Di tanto in tanto lui le chiedeva se le piacesse e quanto le piacesse e lei tra un urlò ed un mugolio rispondeva a monosillabi. Nonostante fossi sopra di lei e le mie spinte la fecessero godere era evidente che potevo avere il suo corpo ma non la sua testa, quella stava scopando suo marito.
"Amore mettiti a 90, fagli vedere il tuo bel culo" interruppe lui improvvisamente.
Mi fermai e lei ubbidiente si girò si mise a carponi sul letto appoggiando la testa sul materasso ed allungando le braccia verso i cuscini inarcando la schiena.
Mi girai verso di lui, che intanto aveva cambiato posizione per godersi lo spettacolo da un'altra angolazione, e gli dissi: " tu sei un uomo fortunato!!!" assestando un gran schiaffone su quel bel culo giunonico. Lei emise un gridolino di dolore seguito da un rantolio di goduria.
Ancora una volta, appoggiai la mia cappella gonfia di eccitazione sulle sue labbra fradice ed iniziai a penetrarla. Lui che era in piedi di lato a noi, iniziò a masturbarsi furiosamente piegando leggermente le ginocchia nello sforzo di darsi godemento con la sua mano.
Tenevo la sua vita stretta con forza e tirandola verso di me la penetravo con sempre maggior vigore. Le sue natiche sbattevano con forza sul mio basso ventre riempiendo la stanza di quel "schiaffeggio" ritmato che veniva interrotto solo dalle urla di godimento di lei che mi incitava ed essere più rude ed ardito.
Di tanto in tanto assestavo degli schiaffi decisi sui fianchi abbondanti e lei ad ogni colpo si contorceva alzando la testa ed approvando con dei "Si" strozzati dal respiro corto ed eccitato.
Lui si avvicino al letto appoggiando la mano e continuando a masturbarsi con foga estasiato dallo spettacolo offerto. Poi d'improvviso salì velocemente sul letto portando il suo grosso membro davanti al viso di lei che subito si alzò sulla braccia ed aprì la bocca per raccogliere l'imminente orgasmo. Passarono pochi secondi e vidi abbondanti schizzi fiottare verso il suo viso e sui suoi capelli. Appena terminati le si sporse per prenderlo tutto in bocca e raccogliere le ultime gocce che fuoriuscivano.
"Che brava!!" esclamai mentre rapito da quella scena continuavo a possederla da dietro.
Quando lui ebbe finito e tornò a godersi lo spettacolo dal divanetto, lei con una mano iniziò a raccogliere i vari schizzi che le colavano su tutto il viso ed ad assaporarli. Una volta terminata la pulizia sommaria girò la testa all'indietro guardando vogliosamente il mio cazzo possederla. Poi dopo una smorfia di lussuria mista a godimento mi guardò e disse: "Ora aspetto te!"
Nonostante avessi apprezzato tutta la scena e la situazione fosse meno imbarazzante di quanto immaginato, ero ancora ben lontano dell'orgasmo e perciò continuai a spingere forte il mio cazzo nella sua figa che ormai colava umori come un rubinetto che perde.
Lei dapprima si sdraiò completamente sul letto facendomi salire a cavalcioni su di lei, poi dopo numerose spinte ed altrettanti mugolii, decise di prendere la situazione in mano.
Mi fece sdraiare, sali in piedi sul letto e si mise accovacciata come per urinare mettendomi in bocca quella figa calda e succolenta. Non potevo far altro che gustarmela. Dopo poco decise che anche lei voleva gustarsi il mio cazzo e sporgendosi in avanti ci trovammo nel più classico dei 69.
Potevo sentire il caldo della sua bocca avvolgere il mio cazzo e la sua lingua biricchina giocare con il mio frenulo.
Non paga, di farmi godere in quel modo si alzò e disse: "così non c'è divrtimento, mi devi schizzare!"
Si portò avanti si accosciò sul mio cazzo, lo prese in mano se lo appoggiò alle labbra fradice ed iniiò a scendere per prenderlo tutto. Quando fui dentro tutto appoggiò le mani sulle mie ginocchia e guardando il marito, che nel frattempo aveva ritrovato vigore ed erezione, inizio a salire e scendere impalandosi con il mio cazzo e mettendomi davanti il suo bel culo.
Era decisamente una visione eccitante. Il mio cazzo era lucido dei suoi umori e potevo vederlo sparire poco più in la in mezzo a quelle chiappe sode. Non ci volle molto per portarmi all'orgasmo.
appena sentii pulsare la cappella la sollevai. Si lasciò cadere di lato e sollevandomi, tenedo stretto il mio cazzo per ritardare di qualche secondo i primi fiotti, mi portai davanti al suo viso per accontentarla e schizzarla. Rilasciai il mio cazzo e masturbandomi iniziai a schizzarla sul viso e sui capelli. Alcuni schizzi arrivarono sul collo e sul seno. Lei a bocca aperta ma evidentemente soddisfatta e contenta prendeva quegli schizzi con mugolii di approvazione.
Una volta terminato mi invitò a sedermi a fianco a suo marito, aprì una valigia e ne tirò fuori un dildo nero di notevoli dimensioni. Si portò sul bordo del letto di fronte a noi, divaricò le gambe ed iniziò a penetrarsi col dildo ed a masturbarsi con l'altra mano. Ci vollero pochi minuti ed esplose in un orgasmo fortissimo spingendo tutto il dildo affondo nella sua figa.
Rimasi esterefatto da quella visione, mentre al mio fianco suo marito ebbe un secondo e molto meno potente orgasmo rispetto al primo.
Lui si alzò ed andò in bagno a lavarsi, lei piano piano si ricompose si alzò sorridente, mi baciò e mi disse: "Non male per essere la prima volta con una coppia"
Dal bagno il maritò rincarò la dose:"Bravo davvero. Tanti fanno fatica a scoparla in questa situazione o addirittura non riescono ad avere un'erezione"
Mi sentivo lusingato ma incapace di controbattere se non con un semplice: "Grazie"
Mi alzai dalla poltroncina e lei mi fermò, si inginocchiò e succhiò via anche l'ultima goccia che era uscita dopo che il mio cazzo era tornato a riposo.
"Voglio anche questa" mi disse ridacchiando e sistemandosi poi i capelli arruffati.
Rimasi a dormire con loro quella notte, tanto vivevo da solo e nessuno era a casa ad aspettarmi. Ci addormentammo nudi e stremati. La mattina seguente mi svegliai per i tremori del letto e vidi loro due intenti a scopare avendo cura di essere delicati per non svegliarmi. Appena si accorsero che i loro intenti erano stati vani, lei mi guardò e mi disse: "Guardi o giochi con noi?"
Il mio cazzo era già duro e gonfio, mi alzai ed iniziai a scoparla insieme al marito.
Furono un paio d'ore di assoluta lussuria e godimento e la mia prima volta, di una lunga serie, in un triangolo amoroso. Quello che imparai quella notte e quella mattina furono poi gli insegnamenti più preziosi che mi portai con me nelle altre esperienze con coppie che ho avuto dopo. Anche se ogni volta, poi, le situazioni e le dinamiche sono state diverse.
Dopo una doccia a tre era arrivata per me l'ora di tornare al ristorante. Ero quasi in ritardo ed uscii di corsa dalla camera per fiondarmi nell'ascensore e giù nella hall.
Durante la discesa mi guardavo incredulo allo spacchio e ripensavo che, proprio in quell'ascensore, poche ore prima mi si era aperto un mondo sconosciuto che poi ho esplorato negl'anni succesivi con grandi soddisfazioni.
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