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Threesome inaspettato pt 1 introduzione


di Membro VIP di Annunci69.it Lovervr
18.07.2022    |    10.280    |    2 8.7
"Prese le chiavi della macchina dalla borsa e mi disse: "Ok finchè andiamo parlami un po di te..."
In quel periodo frequentavo un corso di formazione. Ero in trasferta e perciò alloggiavo in un hotel nelle vicinanze del centro congressi dove si svolgeva il corso.
Quella sera, con i compagni di corso, decidemmo di uscire tutti assieme a bere qualcosa ed a scaricare un po di stress e noia che quel corso ci dava.
Uno dei ragazzi che abitava in zona ci diede appuntamento in una birreria poco lontano. Arrivati il locale si presentava in stile bavarese. Con grandi tavolate e cameriere vestite a tema.
Preso posto al nostro tavolo ordinammo subito il primo giro di birre. Io mi guardavo un po attorno, un po per curiosità, un po per capire cosa offriva il locale sia in birre sia in clientela femminile.
Notai subito, qualche tavolata un po più in la, un gruppetto di ragazze tra i 25 ed i 30 anni intente a fare la loro serata. Incrociai lo sguardo con una di loro che alzò il bichiere di birra e con un sorrisetto mi fece il gesto del brindisi. Non era ancora arrivata la mia birra e facendolo notare a gesti, ricambiai simulando di aver un bicchiere in mano.
Intanto al tavolo la chiaccherata procedeva spedita alternando argomentazioni lavorative ad altre decisamente più frivole.
Appena arrivò anche la mia birra cercai subito con lo sguardo la ragazza del cin virtuale per restituirglielo stavolta non con un bicchiere virtuale. Appena mi vide con un gran sorriso prese il bicchiere e mi restituì il brindisi. Bevve un sorso ed appoggiò il bicchiere proprio mentre altre tre ragazze di quel tavolo si voltarono per vedere con chi stesse brindando. Ne seguì una breve serie di frasi tra loro ed una risata di gruppo.
Nel frattempo i miei colleghi ci stavano spudoratamente provando con la povera cameriera che, ebbe la sfortuna o il piacere, quella sera di doverci seguire.
Mi inserii nello scambio di battute e le chiesi direttamente il nome, facendo notare a tutti che ci stavano provando senza neanche sapere come si chiamava. Le regole base almeno....
Lei a questa mia affermazione divetò tutta rossa e declinò gentilmente la mia richiesta, raccogliendo un paio di bicchieri già vuoti e chiedendo se volessimo ordinare ancora.
La serata procedeva tra una brra ed una battuta. Alla fine dopo aver servito vari bicchieri al tavolo, forse per sfinimento, la "nostra cameriera" ci rivelò il suo nome. Viola.
Sembrava divertita comunque da tutta quella situazione. Io dopo la prima domanda sul nome, mi ero limitato solo a pochi convenevoli con lei, conditi da qualche complimento. I miei colleghi invece erano in pressing ed in alcuni momenti erano quasi molesti a mio avviso.
All'ennesimo vassoio di bicchieri servito ed all'ennesimo giro di battute e doppi sensi dei miei colleghi, seguiti da imbarazzo e sorrisi di circostanza da parte di lei, decisi di richiamare un po all'ordine tutti ed con una battutina gli invitai a lasciarla stare che poveretta stava lavorando.
Mi guardò con gratitudine e raccolti i bicchiere prese la via del bancone. La seguivo con lo sguardo mentre ridacchiavo con i colleghi e proprio in quel momento vidi la ragazza del tavolo vicino che mi fissava. Stavolta però era seria, niente brindisi o sorrisini. Mi guardò per un paio di secondi poi tornò con la sguardo tra le sue amiche ed inizò a chiaccherare.
Non me ne curai più di tanto e tornai a bere e scherzare. Dopo qualche pinta di birra era ora di bisogni fisiologici di rito. Mi avviai verso il bagno ed arrivato sulla porta incrociai la "nostra" cameriera che rientrava verso la sala da una porta che credo fosse la cucina.
La invitai ad avere pazienza e lei con un sorriso mi rispose che era abituata e che tra tutti ero l'unico che non aveva esagerato. Forse per le birre già bevute, forse per indole, mi girai verso di lei e con un sorrisone le chiesi cosa facesse a fine turno, aggiungendo come postilla: "così ho esagerato anch'io"
Presa un po alla sprovvista mi rispose sorridendo che probabilmente sarebbe andata a casa. Ma dietro quella frase, il suo linguaggio del corpo lasciava intravedere che forse ad una proposta di uscire non sarebbe seguito un secco no.
Le pinte di birra bevute avevano escluso ogni freno inibitore in me, guardandola le dissi: "Non sono della zona, perciò non saprei dove portarti, però ho una camera d'albergo qui vicino..." e ridendo infilai la porta del bagno senza attendere una sua risposta convinto anche che non sarebbe mai arrivata.
Espletato i miei bisogni tornai alla nostra tavolata e, con grossa sorpresa, vidi che i miei colleghi avevano attaccato bottone con il tavolo di ragazze e che ora era diventata una tavolata unica.
Mi sedetti al tavolo ed iniziai a presentarmi avendo cura di lasciare per ultima la ragazza con cui avevo scambiato il brindisi e qualche sguardo.
Arrivato a lei le fissai negl'occhi presentandomi e dicendole che era un gran piacere conoscerla. Sedendomi vidi il suo bicchiere quasi vuoto mentre il mio era oltre la metà. Presi il bicchiere e con un paio di sorsi cercai di portarmi alla pari.
"E' ora di fare un brindisi vero" le dissi chiamando la cameriera ed ordinando una birra a testa.
Dopo qualche minuto arrivarono le due pinte e mentre la cameriera mi appoggiava il bicchiere davanti mi disse a bassa voce che lei a mezzanotte avrebbe finito.
Era fatta, pensai.
Ma la realtà era che io puntavo alla ragazza con cui in quel momento stavo facendo un brindisi e con la quale ci eravamo seguiti con lo sguardo tutto il tempo. Di certo non pensavo che una battuta fatta in modo esagerato in quella situazione, potesse essere presa in considerazione.
Feci il brindisi, ma lei dopo quel momento non mi aveva più degnato di uno sguardo. Di sicuro aveva sentito la frase della cameriera ed in più il mio collega, seduto vicino a lei, aveva iniziato a provarci e lei sembrava starci.
La serata procedeva verso la chiusura e la tavolata era bella animata tra chiacchere e battute. Giunti intorno a mezzanotte, era ora per me di congedarmi dopo aver visto la cameriera in abiti civili attraversare la birreria ed infilare l'uscita. Subito da i miei colleghi partì un fuoco di sbarramento di battute di scherno alle quali rispondevo divertito. Salutai tutti, feci il giro del tavolo tenendo lei sempre per ultima. Quando fu il suo turno, mi avvicinai per salutarla e le misi tra le mani un biglietto da visita. Lei lo guardò stupita e quando alzò lo sguardo con fare interrogativo le feci un occhiolino ed un gran sorriso senza proferire parola. Mi girai e mi diressi all'uscita dopo gli ultimi convenevoli con tutta la tavolata.
Fuori dal locale trovai Viola ad aspettarmi. Senza quel vestito tirolese sembrava un'altra persona. Aveva un paio di scarpe bianche, dei jeans, un blusa celeste ed una giacca in ecopelle corta. Decisamente un outfit casual.
Stava fumando mentre guardava i social per passare il tempo. Quando mi vide arrivare mise il telefono in borsa e con un sorrisone mi disse: "In che hotel hai la camera?"
Sinceramente no mi aspettavo così tanta intraprendenza, e stupito, quasi imbarazzato, le dissi il nome dell'hotel.
Prese le chiavi della macchina dalla borsa e mi disse: "Ok finchè andiamo parlami un po di te..."
Presi a raccontarle un po della mia vita e del mio lavoro, lei mi ascoltava annuendo. Arrivati alla macchina aprì il baule, tirò fuori due lattine di birra e salendo in macchina mi disse che li davanti al locale non poteva bere e che ci sarmmo spostati.
Arrivati nel parcheggio dell'hotel finimmo con calma le nostre birre raccontandoci un po l'uno dell'altro. Era una conversazione piacevole. Lei era sagace e di buona cultura perciò si poteva spaziare molto nella conversazione senza perdere il piacere di chiaccherare.
Entrammo in hotel. Il signore della reception mi aveva visto uscire con i colleghi ed ora rientravo solo ma con una ragazza. Alzò lo sguardo, fece un ghigno sarcastico poi tornò con lo sguardo al suo cellulare facendo finta di nulla.
Noi nel frattempo si continuava a chiaccherare anche finchè si saliva in ascensore verso la camera. Arrivati al piano percorremmo il corridoio fino alla camera, aprii la porta e la feci entrare seguendola.
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