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Threesome inaspettato pt 3


di Membro VIP di Annunci69.it Lovervr
18.08.2022    |    7.647    |    5 9.6
""Finchè ti riprendi mi gusto un po Viola" dissi guardando Laura ad occhi chiusi ma con un viso decisamente soddisfatto..."
La mattina seguente mi svegliai prima di lei che ancora dormiva beata al mio fianco coperta a metà dal lenzuolo che però lasciava scoperta la rotondita del suo culo. Rimasi qualche secondo a godermi quella vista poi delicatamente scesi dal letto ed andai in bagno a farmi una doccia ed a prepararmi.
Proprio quando stavo per chiudere il rubinetto della doccia, si aprii la porta ed entrò Viola, nuda ed assonnata. Guardò subito verso il mio cazzo e fissandolo mi diede il buongiorno.
Ridacchiando le chiesi se lo stava dicendo a me o al mio cazzo e lei sbadigliando: "A Te, scemo. Per lui ho un altro buongiorno in mente."
Appena ebbe finito di dire quella frase, aprì la porta scorrevole del box doccia e si inginocchiò. Mi feci avanti e glielo misi proprio di fronte e le dissi: "Prego..."
Non esitò un secondo e lo prese subito in bocca, iniziando a succhiarlo avidamente, mentre con la mano massaggiava le mie palle. In poco tempo lo portò ad un'erezione rigida e potente.
Saliva e scendeva lungo la mia asta con maestria. Tale era la bravura che da li a poco mi portò all'orgasmo. Ma proprio mentre la prima potente contrazione stava arrivando, tirò fuori il cazzo dalla bocca ed inziò a masturbarlo guardandomi con la lingua di fuori pronta a raccogliere ogni goccia.
Esplosi in un godimento fortissimo ed i primi schizzi superarono la bocca colpendo il viso ed i capelli mentre il resto cadde nella sua bocca spalancata.
Riprese a succhiarlo ancora per qualche secondo soddisfatta.
Si alzò ed avvicinandosi al lavandino disse: "Peccato che finito il corso te ne tornerai a casa..."
"Già..." dissi uscendo dal box doccia con lo sguardo fisso sul sul culo.
Le diedi un bel schiaffo sul culo e la presi dai fianchi quasi a volerla possedere da dietro. Lei inarcò la shiena quasi ad invitarmi farlo. Iniziai a baciarla dapprima sulla nuca poi via via giù lungo la schiena fino al culo. Mi sedetti, allargai le natiche ed iniziai a leccare le sue labbra umide.
"Oh cazzo!!!" esclamò mentre la mia lingua giocava col suo clitoride
Arrivò velocemente all'orgasmo, non ci volle più di un minuto per sentire le sue gambe tremare e mugolii di piacere uscire dalla sua bocca, tale e tanta era la sua lussuria e la sua eccitazione.
"Sei buono da gustare e bravo a leccare" disse girandosi e riprendendo fiato.
Sorrisi soddisfatto di quel complimento mentre lei si sistemava i capelli arruffati.
"Pensa se avessimo un preservativo" le dissi scherzosamente
"Se sei bravo la metà di come la lecchi, sarebbe la scopata più bella della mia vita" disse con tono sarcastico.
"Non farti illusioni" dissi prendendo lo spazzolino e il dentifricio mentre lei entrava in doccia.
La lasciai finire la doccia con calma ed andai a prepararmi per andare al corso. Mentre mi vestivo lei usci dal bagno nuda e mi guardò da testa a piedi: "Se fossi stato in camicia e così vestito ieri sera, il nome te lo avrei detto subito" disse sorridendo.
"Puoi sempre lasciarmi il tuo numero di telefono" risposi diretto
"Te lo sei guadagnato! E stasera non lavoro" disse prendendo il mio telefono dal comodino e porgendomelo per sbloccarlo con un sorrisetto malizioso.
Mi diede il suo numero e finimmo di prepararci e uscimmo dalla stanza.
"Posso offrirti la colazione al bar qui di fronte all'albergo" le dissi in ascensore mentre scendavamo.
"Certo." rispose lei con un gran sorriso.
Fu una colazione molto piacevole, ma il corso incombeva e dovetti lasciarla terminare da sola.
Appena entrato nella sala conferenze dove si teneva il corso, tutti i colleghi iniziarono a fare battute chiedendo di raccontare tutto. Mi limitai a dire che era stata una bella serata ma che non avevamo fatto sesso. Nessuno credette alle mie parole, ma fortunatamente entrò il relatore e non ci fu tempo per dare altre spiegazioni.
Presi il mio posto e estrassi il telefono dalla tasca per togliere la suoneria, quando mi venne in mente il messaggio di Laura. Aprii il messaggio e mi limitai a rispondere: "Hai ragione, siamo pari. Al prossimo brindisi se ci rivedremo".
Le ore di corso passavano lente e noiose. Prendevo qualche appunto giusto per far vedere che ero attento, ma in realtà la mia mente viaggiava altrove. Pensavo a Viola. Poi d'improvviso mi vibra il telefono e sulle notifiche vedo un numero sconosciuto che subito riconosco in quello di Laura.
Incuriositò apro il messaggio di nascosto.
"Prossimo brindisi? mi hai abbandonato con il tuo collega per la cameriera. Spero almeno ti sia divertito."
Fu una doccia gelata. Chiusi il messaggio e tornai a prendere appunti svogliatamente sentendomi quasi in colpa ma consapevole di essermi meritato quella risposta secca e risentita.
Arrivò la pausa pranzo e tra una chiacchera e l'altra coi colleghi decisi di rispondere a Laura:
"Mi dispiace. Il mio numero comunque ce l'hai, se capiti dalle mie parti e vuoi fare un brindisi, sai dove trovarmi."
Ero dispiaciuto perchè Laura era davvero carina, ma purtroppo era andata così.
Mandai un messaggio a Viola: "Visto che non lavori, ceniamo insieme stasera?"
Dopo pochi minuti arrivò subito la sua risposta:
"Certo, dove mi porti?"
"Ehm consigli visto che tu abiti qui? Altrimenti adesso studio che ristoranti ci sono in zona e poi ti dico"
"Io ti consiglierei di venire a mangiare da me, spendi nulla e mangi bene"
"Mangio bene?? Grazie me l'hai già detto stamattina"
"Scemo! vieni da me allora?"
"Posso mai rifiutare un'offerta così?"
"Bravo. Ti passo a prendere in albergo alle 19.30. Il resto non devo neanche dirtelo...."
"Finito il corso passo in farmacia"
"Sei buono, sei bravo e sei sveglio. Inizi a diventare un uomo troppo interessante"
"Faccio del mio meglio. A stasera"
Ripresi a seguire il corso risollevato nell'animo dopo la doccia gelida da Laura, ma la mia mente già immaginava che serata potesse essere con Viola. Se l'antipasto era stata la nottata appena trascorsa, la prossima non poteva non essere indimenticabile.
Finito il corso con una scusa mi congedai dai colleghi ed uscii dall'albergo in cerca di una farmacia.
Rientrato dalle spese andai in camera a prepararmi per la serata.
Alle 19.25 ero già nella hall impaziente di veder arrivare Viola e dare inizio a quella serata bollente. Puntuale come un orologio vidi la macchina di Viola entrare nel parcheggio dell'hotel ed uscii subito. Entrato in macchina dopo alcuni convenevoli iniziammo a chiaccherare e le raccontavo di quanto fosse noioso il corso e di quanto non vedevo l'ora che arrivasse il momento di cenare assieme.
Tra una chiacchera e l'altra il mio occhio cadde sulle gambe di Viola e sulla sua minigonna, veramente mini, accompagnata da un paio di stivali alti. Non c'era dubbio che avesse scelto di provvocare fin da subito.
Stando seduta la mini era salita e con sorpresa vidi che non indossava intimo. Già la mia mente aveva viaggiato tutto il pomeriggio sulle ali della lussuria, ora con quella visione sentivo già i boxer stringere per contenere un'incontrollabile erezione.
"Uomo interessante, vedo dalla tua patta che gradisci il mio outfit per la nostra cena!"
"Io vedo invece che sei così gentile da aver fatto in modo di avere una cosa in meno da toglierti dopo cena"
Prese la mia mano e se la infilò tra le gambe.
"No, in realtà ho fatto in modo di rendere il mio viaggio verso casa più piacevole" mi disse maliziosamente.
Iniziai e giocare con il suo clitoride, scivolando di tanto in tanto verso il basso ma senza esagerare visto stava guidando. Il suo respiro si era fatto leggermente corto ed ogni tanto sentivo le sue gambe contrarsi mentre le mie dita coccolavano il suo clitoride.
Arrivati sotto casa, si sistemò la gonna e scese dalla macchina. Abitava in una zona abbastanza tranquilla con case di pochi piani e poco traffico.
Continuammo a chiaccherare ed a scambiarci battute maliziose fin sulla porta d'ingresso di casa. Quando aprì la porta sentii il televisore acceso e pensai che lo avesse lasciato acceso visto che il tragitto dall'albergo a casa non era lunghissimo. Misi la giacca sull'attaccapanni e la seguii in cucina.
Girato l'angolo per entrare in cucina, rimasi pietrificato.
Ai fornelli c'era Laura!!!
Guardai subito Viola con preoccupazione e fare interrogativo, mentre loro scoppiarono in una fregorosa risata alla mia reazione.
"Ok. Che succede?" chiesi seriamente
"Succede che Laura è la mia migliore amica. Siamo amiche fin dalle elementari dove eravamo in banco assieme." Disse Viola.
"Ah ok, ho fatto una bella figura insomma" replicai rassegnato
"A quanto dice Viola, direi di si" disse Laura mentre continuava a preparare la cena.
Mi girai verso Viola con fare interrogativo anche se sapevo benissimo a cosa si riferiva Laura e questo mi imbarazzava ancora di più.
Non capivo dove volessero portare quella situazione. Viola era stata abbastanza esplicita su come voleva passare la serata ma la presenza di Laura e quella situazione imbarazzante per me forse poteva essere la mia punizione per averci provato con entrambe.
Decisi di tenere un profilo basso e lasciare a loro la prima mossa. Presi posto a tavola e rimasi in silenzio mentre le due amiche scherzavano e parlavano tra loro.
Laura portò in tavola la cena ed inizò a porzionarla, quando fu il mio turno: "Non so se te la meriti" disse mentre riempiva il mio piatto.
Incassai la battutina in silenzio accennando un sorrisetto.
"Per quel che mi riguarda, si" disse Viola guardandomi e sorridendo.
"Per quel che riguarda te!" ribattè Laura.
"Io sono rimasta la da sola con il suo collega." rincarando la dose
"Ti ho lasciato in buone mani" dissi sdrammatizzando
"Decisamente non è il mio tipo, poi se la tira. Perciò zero proprio" rispose secco Laura guardando infastidita.
"Mea culpa" dissi con rassegnazione e cercando nello sguardo di Viola un segno o un'indicazione di dove doveva arrivare quella cena.
Lei mi guardò ma non fece mezza smorfia, abbasso gl'occhi e riprese a mangiare.
Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, mi sforzavo di continuare a mangiare, più per cortesia che per reale fame. Quella situazione mi avevo fatto chiudere lo stomaco e cercavo di pensare a come uscirne e magari congedarmi per far mesto ritorno in albergo.
Tanto ero in difficoltà che già pensavo a ritornarmene a piedi cercando di ricordarmi la strada e di valutare più o meno quanti chilometri di solitaria camminata mi aspettavano.
"L'hai fatta arrabbiare" dissi improvvisamente Viola
Ero talmente assorto nei miei pensieri e su come tornare in albergo che non ebbi alcuna reazione a quella frase.
"Sedotta, illusa ed abbandonata" disse divertita Laura guardando Viola.
Era un tiro al bersaglio facile il loro, incassavo senza difesa ogni battutina ed ogni frecciata. Mortificato da quelle due amiche che invece evidentemente si divertivano.
All'ennesima battuta ebbi però un sussulto di orgoglio.
"Adesso la state facendo tragica. Forse la tua è solo invidia perchè Viola ha passato una bella serata" dissi risentito.
"Certo che la mia è invidia!! Sappi che ha speso parole egregie per te stamattina. Ad un certo punto le ho pure detto che stava esagerando ed iniziavo a non crederle più" rispose Laura.
"Le ho solo raccontato che sei buono e bravo." disse Viola tra un boccone e l'altro
"Si... e che non è come gli altri uomini, che si è dedicato a te prima di chiedere, che è stato un gentiluomo e potrei andare avanti ancora con gli elogi che ti ha fatto. Se fossi un quarto di quel che ha detto saresti l'uomo perfetto. Ma visto che un uomo così non esiste direi che ha esagerato forse ancora in preda all'eccitazione visto che non avete scopato."replicò Laura.
Guardavo Viola compiaciuto di tanti complimenti e lei di rimando mi sfoderò un gran sorriso.
"Bhe se non c'eri tu stasera, io e Viola avevamo altri progetti per la serata" dissi provvocatoriamente
"Ahia" esclamò Viola sogghignando
Laura mi guardò tra lo stupito e l'arrabbiato dopo quella frase, forse presa in controtempo per la mia spavalderia, dopo qualche attimo di silenzio:
"Mi dispiace per te caro, ma io non me ne vado" replicò accompagnando quelle parole con una smorfia risentita sul viso.
"Ecco l'hai fatto arrabbiare di nuovo" Esclamò divertita Viola alzandosi dal tavolo ed andadosi a coricare sul divano in salotto oltre la porta.
Laura alzò lo sguardo dal piatto e mi fissò arrabbiata e con fare spazientito iniziò a sparecchiare la tavola.
Mi girai verso Viola per ringraziarla della cena e per congedarmi da quella situazione che mi aveva francamente stufato. La vidi sdraiata sul divano con una gamba piegata e l'altra a terra, in una posizione decimente poco adatta se porti una minigonna e non hai l'intimo.
Rimasi qualche secondo a guardare il suo sesso li in bella mostra in silenzio poi con lo sguardo fisso tra le sue cosce:
"Grazie per la cena, Viola. credo sia arrivato il momento di andarmene. Per stasera ho preso abbastanza parole" dissi.
"Io fossi in te mi farei perdonare da Laura prima" replico distrattamente mentre guarda il cellulare
Mi girai verso Laura che nel frattempo mi osservava a braccia conserte appoggiata al lavandino.
"Credo non esista modo di farmi perdonare" le dissi sorridendo e sperando in un gesto distensivo.
Dopo avermi fissato seriamente per qualche secondo, prese a camminare verso la porta ed oltrepassata andò verso il corridoio lasciandoci soli.
Mi alzai ed andai a sedermi vicino a Viola sul divano che si alzò e si mise seduta.
" Mi spiace per questa situazione" le dissi con tono sommesso
"Se ti va ancora ci vediamo in una situazione migliore" aggiunsi.
Lei mi guardava quasi divertita. Un leggero sorriso traspariva sul suo viso:
"Fermati ancora un po dai, vedrai che le passa" disse con voce materna e rincuorante.
In quel mometo rientrò Laura che si era cambiata ed ora indossava solo un vestitino da casa, segno che quella sera lei avrebbe dormito da Viola.
"Ancora qui sei?" disse mentre camminando venne a sedersi alle mie spalle sul divano.
Mi girai per non darle le spalle e le dissi che me ne stavo andando.
"Fatti perdonare prima" disse Viola ancora una volta, allungando però la mano sulla mia coscia fino quasi alla patta dei pantaloni.
Guardai la sua mano e poi tornai a guardare lei stupito. Laura fissava. Guardava la scena tenendo gl'occhi fissi sulla mano di Viola e sul mio pacco.
"Come posso farmi perdonare?" dissi a Laura
Proprio in quel momento, Viola portò la mano sul mio petto e mi spinse facendomi sdraiare mentre Laura si alzava. La vidi sollevarsi il vestitino e man mano che l'orlo saliva, mi accorsi che non portava intimo e che potevo vedere la sua figa totalmente rasata. Salì a cavalcioni sul mio viso e in un attimo mi trovari il suo sesso sulla mia bocca.
"Falle vedere quanto sei bravo" disse Viola mentre sbottonava la patta dei miei pantaloni.
Iniziai e leccare con gusto la figa di Laura e con la lingua andavo in cerca del suo clitoride. Nello stesso momento sentii Viola prendere in mano il mio cazzo e subito dopo avvolgerlo con la sua calda bocca iniziando a pomparlo.
Non riuscivo a credere a cosa stava succedendo, sentivo solo un enorme eccitazione pervadere il mio corpo. Credo sia il sogno di ogni uomo trovarsi in quella situazione, ma non riuscivo a razionalizzare soprattutto ritrovarcisi dopo una serata passata a subire frecciatine e battute.
Viola era davvero brava e insieme a quella situazione mi portò ad un orgasmo immediato. Non riuscii a trattenerlo ed esplosi nella sua bocca che soddisfatta continuava ad accoglierlo ed ad leccarlo. Non feci una gran figura visto l'immediato orgasmo ma in quella situazione era impossibile resistere di più.
Laura prese la mia testa e se la spinse contro il pube invitandomi a riprendere il mio lavoro, interrotto dall'orgasmo, sulla sua fighetta che iniziava a bagnarsi copiosamente.
Ritornai a cercare con la lingua il suo clitoride ed ad tintinnarlo, alternando piccoli riscucchi a larghe leccate per raccogliere e gustarmi i suoi umori.
"Così, bravo" esclamò all'improvviso affannata.
Sentivo il suo corpo contrarsi ad ogni stimolo del clitoride che lei accompagnava con le anche con spinte sempre più ritmate. Riuscivo ad intravedere il suo viso oltre alle tette, contratto in una smorfia di godimento segno che stava apprezzando il lavoro della mia lingua.
Viola nel frattempo aveva finito di leccare il mio cazzo e credo si stesse godendo la scena. Ma non potendola vedere potevo solo immaginare visto che non si era alzata.
Laura nel frattempo mi "cavalcava" con foga tirandomi dai capelli ed emettendo dei mugolii che risuonavano in tutta la stanza. Poi smise di respirare affannosamente e si irrigidì, per poi esplodere in una serie di urli che andavano a ritmo con le contrazioni del suo ventre. Un fiotto caldo ed amarognolo e leggermente denso, riempì la mia bocca e non potei far altro che deglutirlo visto che Laura spingeva il suo pube sulla mia bocca ed al contempo mi tirava a se tenedomi dai capelli. Finite le contrazioni il suo corpo iniziò a vibrare quasi posseduto da quel potente orgasmo ed anche la sua voce tremava mentre i rantolii tremanti di godimento si facevano via, via sempre meno forti.
Si lasciò cadere in avanti sul bracciolo del divano cercando di riprendere fiato.
Dopo una decina di secondi si risollevò, liberando la mia bocca e guardandomi con ancora il fiato corto:
"Oh mio dio. Tu sei bravo per davvero!!! Cristo santo... potrei stare ore così"
Soddisfatto da cotanta dimostrazione di apprezzamento, la ringraziai.
"Si è fatto perdonare?" Interruppe Viola che finito il suo pompino era rimasta spettatrice di quella scena di lussuria probabilmente masturbandosi.
"No bhe se è così, questo è solo l'inizio del suo farsi perdonare" rispose Laura che intanto si era alzata e si era lasciata cadere sul divano esausta.
Mi alzai e vidi Viola a gambe aperte sul divano appoggiata con la schiena all'altro bracciolo che mi guardava con occhi pieni di lussuria.
"Finchè ti riprendi mi gusto un po Viola" dissi guardando Laura ad occhi chiusi ma con un viso decisamente soddisfatto.
Mi coricai in avanti infilando le mani sotto le natiche di Viola e sollevandola leggermente iniziai a leccare la sua figa calda.
Il suo gusto era decisamente diverso da quello di Laura. Ci volle poco per portarla all'orgasmo, era eccitatissima. Così dopo Laura ora era Viola che riempiva la stanza con i suoi gridolini di godimento.
Finimmo sfiniti, sdraiati l'uno addosso all'altra sul divano in un silenzio surreale. La stanza era pregna dell'odore dei nostri sessi caldi ed eccitati.
"Dormi con noi?" Mi chiese Laura stavolta con voce gentile ed amorevole.
"Dormire? sicura che vuoi dormire?" risposi spavaldo.
"Ok riformulo. Rimani per finire di farti perdonare?" ribattè lei sorridendo.
"Certo! Dopo ieri credo di aver tanto da farmi perdonare e la notte è lunga..." replicai già immaginando quello che sarebbe successo da li a poco.
Fu una notte di lussuria. Il sogno di ogni uomo. Ma di quella notte ve ne parlo nel prossimo racconto.





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