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Niente è per caso


di MrCold
24.10.2023    |    1.782    |    0 7.6
"I miei occhi ora la possono guardare, centimetro dopo centimetro, e mentre dico a Giulio che lei è ormai completamente nuda, le poso le mani sui fianchi, ..."
Ero appena uscito dall'ufficio, camminavo spedito per raggiungere il negozio di alimentari sotto casa. Era già buio e, per quanto chiudesse sempre tardi, c'era la possibilità di trovarlo già chiuso.
Preso dalla fretta e distratto da chissà quale pensiero, arrivo al semaforo senza accorgermi che da giallo stesse passando a rosso. Inizio quindi velocemente e senza pensarci ad attraversare quando, pochi passi dopo sento il motore di un'auto salire di giri e subito dopo inchiodare dopo avermi appena toccato.
Il mio stupore e la mia presa di consapevolezza di trovarmi in qualche modo in difetto sembrano stridere con il disappunto che manifesta una ragazza all'interno dell'auto ferma. Lei gesticola vistosamente verso il ragazzo che è alla guida. Vedo il suo viso bianco prendere tutta la poca luce che manda il lampione stradale verso la macchina. La sua bocca si muove concitata, sembra dare ragione a me e torto al ragazzo che conduce l'auto.
Lui scende, lo fa in modo quasi istintivo, rabbioso. Mi viene incontro e notando che non mi sono fatto nulla mi dice qualcosa che non capisco subito. Il tono è contrariato, anche lui gesticola e sembra imprecare verso di me.
Io probabilmente sono in quella fase in cui l'adrenalina si scarica e lascia posto a una serie di brividi. Mi sento rallentato e forse inizio a realizzare il pericolo scampato. Non reagisco, non dico nulla e torno indietro sul marciapiede.
Lui risale in auto e sospinto dai suoi dei clacson delle altre auto riparte nuovamente come una scheggia impazzita.
Non posso fare a meno di notare che la macchina, subito dopo l'incrocio, accosta e si ferma. Lei scende, dice ancora qualcosa abbassandosi con il viso dentro l'abitacolo.
Scatta il verde per me e io riprendo il mio cammino senza più seguire la scena.
Pochi metri dopo aver raggiunto l'altra parte della strada mi sento chiamare: scusi! signore! Sento ripetere le due esclamazioni un paio di volte e capisco che sono rivolte a me.
E' lei! Mi si avvicina rapida e mi dice che lei e il suo compagno intendono scusarsi e capire se sto bene.
Avevano fretta e non si erano accorti che io ero intento ad attraversare.
Le dico di non preoccuparsi, che la ringrazio e che la sua preoccupazione mi da lascia una strana sensazione addosso.
Mi fa sentire come se fossi un anziano. Le dico di rassicurare il suo compagno e che la colpa era mia. Mi sono messo sulla strada senza accorgermi del pericolo in cui sarei andato in contro. Avevo solo fretta ed ero distratto.
Nel rivolgerle quelle parole non potevo fare a meno di notare la sua bellezza. Sarà stata una giovane donna di poco più di 30 anni. I suoi capelli biondi e corti, il suo fisico asciutto, le sue forme perfettamente disegnate dai suoi jeans, dai suoi stivali in cuoio nero, le sue mani con le dita lunghe curatissime e bellissime.
Aveva un dolcevita nero a collo altro, ecco questo da un lato la rendeva affascinante, dall'altro mi impediva di capire come fosse il suo collo e soprattutto mi impediva di leggere la sua fisicità.
E mentre io continuo a far girare la ruota dei miei pensieri sul suo aspetto, lei mi guarda, mi sorride, mi allunga una mano e mi dice: allora se è tutto OK vado!
In quell'istante ho realizzato che avrei dovuto giocarmi qualche carta speciale per allungare almeno di qualche istante quel momento di distacco. Sentivo che sarebbe stata una cosa che non mi sarei perdonato facilmente. Qualcosa mi diceva che quella donna aveva dentro di se qualcosa di magnetico.
Senza pensarci e preso dall'istinto, prima che la sua mano si ritirasse indietro, allungo la mia, rapidissimo e con una grazia che mi ha stupito, riesco a prendere quella mano nella mia.
Percependo un attimo di imbarazzo da parte sua e con assoluta calma le dico: il sapere che stai per andare via, che non ti girerai più verso di me, mi fa sentire un vuoto profondissimo! Penso che resterò qui per molto tempo ancora pensando che stasera, più di aver corso il rischio di essere investito, ho lasciato andare via una delle emozioni più profonde della mia vita! So che se il tuo ragazzo dovesse avvertire questa mia sincera dichiarazione, si rimetterà in auto ancora più determinato a farmi fuori definitivamente! Tu, i tuoi occhi, il tuo sorriso, le tue lunghissime ed interminabili gambe sarete l'essenza assoluta di tutta la nostalgia che da qui in avanti mi porterò addosso come una pesantissima zavorra!
Il mio tono serio e al tempo stesso ironico ha provocato in lei una reazione inaspettata. Con il sorriso sulle labbra e allungandomi l'altra mano in cerca della mia lei mi dice che sapeva e sentiva che stasera avrebbe le sarebbe capitato di vivere qualcosa che non avrebbe più dimenticato: la più bella e sincera dichiarazione che mai avrebbe pensato di riceve.
E così girandosi inizia ad andare via verso quell'auto lasciata in attesa pochi metri dopo l'incrocio.
Resto lì fermo a guardala, l'idea è che salirà su quella auto e non la rivedrò più e mentre sto per ritornare sulla mia strada si gira e mi dice: io sono Francesca!
Poi torna indietro di qualche passo e mi dice se mi dici come ti chiamo ti invito a cena da noi!
Ruggero! senza farla ripensare un istante le ho dato il mio nome e mi sono avviato verso di lei che prendendomi la mano mi ha portato fino a quell'auto in sosta.
Aprendo lo sportello Francesca dice al suo compagno, lui e Ruggero e stasera viene a cena con noi.
Con la faccia sorpresa e compiaciuta Giulio mi allunga una mano e mi dice: Piacere sono Giulio e devo avvisarti che Francesca ha un sacco di pregi e un solo difetto! Non le si può mai dire di no!
Sono rimasto un attimo senza parole, mi sarei aspettato ostilità e invece la reazione di Giulio mi aveva spiazzato.
Salgo in auto e mentre mi siedo mi accorgo che sul sedile accanto c'è il cappotto di Francesca. Color cammello, morbidissimo! Il contatto con quella stoffa mi trasferisce la sensazione che Francesca deve essere una donna docile, in pace con se stessa e con il mondo. Sposto il cappotto e scorgo la sua borsa.
L'occhio mi cade al centro di quel caos nucleare. Fazzoletti, portafoglio, portachiavi, telefono, un piccolo cofanetto che sembra contenere forse lenti a contatto, poi un blister con una specie di calendario perpetuo.
Lei si gira, probabilmente perché inconsciamente avverte quel mio esplorare discreto. Mi dice se posso prenderle dalla borsa le pillole. Io cerco di darle tutta la borsa e lei mi rassicura dicendo che posso anche mettere la mano dentro, a meno che non ho paura di fare un brutto incontro. Aggiunge che si tratta del suo contraccettivo preferito. La rende libera e mi dice che lei e Giulio sono una coppia aperta.
Resto interdetto e mentre fingo di non esserlo infilo la mano nella sua borsa.
Questa credo che sia una delle esperienze più erotiche che possa fare un uomo!
Infilare la mano dentro la borsa di una sconosciuta che, a sua insaputa, ti sta facendo fare un giro di giostra con la mente!
Faccio finta di non trovare subito quel blister e ne approfitto per girare e rovistare. Le chiedo se ha per caso nascosto dentro anche una trappola per topi! Poi le do il blister che un secondo dopo mi restituisce chiedendomi di riporlo dentro, anche a casaccio.
Lungo la strada Giulio decide di fermarsi per prendere qualcosa di pronto per la cena. Francesca si offre di scendere e io di accompagnarla. Lei però si gira e mi ferma. Mi chiede di restare in auto, di passare avanti e di fare compagni a Giulio.
Ubbidisco e appena entro in auto gli occhi mi ricadono sui jeans di Francesca. e spontaneamente esclamo sei un uomo fortunato! Giulio sorride e mi dice, guarda che non mi sarei offeso se tu avessi detto che ha un culo da sogno!
Ridiamo entrambi e di getto gli chiedo se non prova gelosia per lei. Lui mi guarda serio e poi mi dice che lei è una donna che non ha paura di nulla. E' così come la vedo e l'ho vista anche quando scopa! E che lui sa che se vuole vederla realizzata deve farla esprimere esattamente come desidera!
Poi, quasi come se fossimo in confidenza, mi dice ma tu preferiresti una donna che ti scopa solo con te e che lascia inespresso il 60% del suo potenziale o preferisci vederla al 100% della sua esuberanza al letto? e se quella esuberanza le viene dal fatto che le piace farsi guardare mentre scopa? cosa fai? non a metti nelle condizioni di realizzare quello che la fa star bene?
Lei oggi ha deciso che vuole scoparti! non si sarebbe fermata a quell'incrocio! lei vuole che io la guardi mentre si spoglierà per noi!
Lei sa che si ecciterà a farti vedere i suoi slip e il suo reggiseno, sa che passandoti accanto tu avrai il cazzo dentro i pantaloni che si gonfia e spinge per uscire e che ti tratterai perché ci sono io. Sa perfettamente che anche io sarò eccitato sapendo che lei si scalda e gestisce la situazione!
Lei è così, ama il sesso come espressione mentale, come concretizzazione di fantasie che cambiano continuamente nella sua testa!
Sa che stasera tu le chiederai e lei riuscirà a stupirti molto più di quello che immagini!
E, sia chiaro, che per me non sarà un problema che tu la prendi e la scopi nel modo in cui vorrai!
Sentire quelle parole mi ha fatto effetto e mai mi sarei immaginato di sentire il mio cazzo pulsare per le parole dette da un uomo mentre io e lui eravamo da soli in auto!
Dopo poco eravamo a casa da loro.
Io con un tarlo in testa e ancora incapace di rendermi conto di essere li.
Lei e lui a casa loro, a loro agio come se fosse tutto semplicissimo.
La cena fila liscia come se fossimo amici da sempre fino a che lei prende un calice di rosso e facendo il giro del tavolo mi dice che vorrebbe sedersi sulle mie gambe per capire se è ancora capace di suscitare reazioni.
Mi dice che le piacerebbe essere il personaggio di un libro e poi al tempo stesso di avere il potere di uscire dalle pagine e di sedersi accanto ai lettori per capire le loro reazioni.
Mi chiede di descrivere liberamente le mie sensazioni. Di raccontare tutto a tutti e due e senza timore di giudizio.
Lei resta seduta sulle mie gambe è in tuta e ancora una volta non riesco a decifrare le forme del suo fisico.
Le dico che vorrei fare una prova.
Chiedo a giulio di abbassare appena le luci e di spogliarsi mentre torna verso il tavolo. Vorrei che lui restasse nudo, completamente nudo sapendo che lei e seduta sulle mie ginocchia!
Giulio asseconda. Si spoglia e stranamente resta fermo al centro della stanza, sembra in attesa che io dica qualcosa.
Ora chiedo a Francesca di prendere qualcosa per bendarlo.
Lei si alza e si dirige verso il compagno per bendarlo. La sensazione di avere meno possibilità rispetto a noi mette Giulio in una condizione di acuire i sensi. Ci dice che adesso ha la sensazione di vedere o immaginare molto più di prima!
E infatti avverte che il suo cazzo inizia a inturgidirsi! Francesca istintivamente lo sfiora. Io le dico di allontanarsi e le faccio cenno di spogliarsi. Avviso Giulio che ora tocca a lei di spogliarsi.
Lei sembra interessata a farlo in modo che susciti in me qualcosa. Mi dice infatti che lei lo farà solo se io sarò disposto a spogliarmi e a restare in piedi. Le vuole sapere se spogliandosi sarà capace di eccitarmi al punto che inizio da solo a masturbarmi per questa situazione.
Assecondo la richiesta di Francesca, lascio a terra tutti i miei abiti e mentre lo faccio sento il mio cazzo indurirsi ancora. Lei mi passa vicino e mentre è ancora in tuta lo prende in mano. Lo dico a Giulio: Francesca ha nel suo pugno il mio cazzo e la cosa mi eccita molto!
Giulio non è da meno! apre la sua mano e scappella il suo cazzo, lo stringe forte, lo tortura e emette dei sospiri.
Francesca, passando vicino a me, mi sussurra che la cosa diventa interessante adesso.
Mi prende la mano e mi dice cosa volevi conoscere del mio corpo? cosa ti incuriosisce da quando mi hai visto? Mi sono accorto che i tuoi occhi cercavano la strada per guardarmi le tette!
Ora hai la possibilità di posarle sul mio corpo! Fallo!
La mia mano indugia sul fianco, poi cerca la strada per infilarsi sotto la giacca della tuta!, Lei mi ferma e mi dice aspetta! non è meglio se mi abbassi la lampo? sono già nuda sotto!
la sua voce calda, languida, il mio essere nudo a fianco a lei, il non poter nascondere nulla, mi porta a prendermi il cazzo in mano, a stringerlo forte fino a che lei mi ferma! Ancora una volta mi sussurra, lascia che sia poi io a prendermi cura del tuo cazzo, ora voglio che tu posi le mani sul mio corpo, in un attimo si abbassa i pantaloni e si toglie la giacca della tuta.
I miei occhi ora la possono guardare, centimetro dopo centimetro, e mentre dico a Giulio che lei è ormai completamente nuda, le poso le mani sui fianchi, la porto verso di me.
Il suo corpo è perfetto in tutte le sue curve. I suoi seni puntano contro il mio petto. I suoi capezzoli mi sorprendono! Mi sarei aspettati dei capezzoli piccoli e chiari e invece sono scuri, con un'areola larga, il capezzolo che sembra un bottone, turgido, gonfio. Inaspettato anche il suo seno abbondante e perfetto, che le sta su come se non pesasse molto. La forma perfetta delle sue poppe con al centro quei due capezzoli enormi.
Mi piego in avanti, le passo una mano dietro la testa per avvicinare la sua bocca alla mia. Il bacio diventa di fuoco in un secondo.
Lei solleva una gamba per poggiarla sul mio fianco. Avverto tutto il calore del suo corpo la mia mano le passa dietro il culo che è perfetto, aderisce centimetro per centimetro a quella rotondità perfetta e soda! le dita scendono istintivamente in mezzo al suo solco. Avverto prima il buchetto del suo culo, chiuso come se non fosse mai stato aperto da nessuno, e poi continuano sino a trovare in mezzo ad una pozza fracida le sue labbra schiuse.
L'istinto animale mi spinge ad entrare, a superare quella porta che mi invita a non fermarmi sull'uscio.
Lei si spinge contro di me e mi esplora la bocca con la sua lingua come se volesse indicami la strada da seguire!
Scendo con un dito e poi con un altro! Giulio è li a sentire e immaginare. Si solleva la benda e mi invita a sollevarla in modo che possa salire con le due gambe intorno ai miei fianchi.
Mi dice che vuole gustarsi il momento in cui il mio cazzo si ferma al centro della sua fica e poi le mie braccia la lasciano scendere per essere riempita. E così la tiro su di me! Lei si assesta con le cosce a stringermi i fianchi. le mie mani la tengono su dai glutei. Sento una mano che è di Giulio prendere il mio cazzo e metterlo al centro della fica bagnata. Lei sospira e io sento il cazzo ancora diventare più duro.
Poi Giulio con una mano si posa sulla mia facendomi cenno di mollare la presa per farla scendere lungo il cazzo e con l'altra mano preme sulla spalla di Francesca.
Poi a sandwich si porta in modo che Francesca possa appoggiarsi al suo petto e con le mani mi aiuta a dare il ritmo al corpo di Francesca per muoverla su e giù sul mio cazzo sempre più duro e grosso.
Francesca è chiusa tra me e Giulio. E' Eccitata, bagnata, fradicia. Continua a dire ancora! lo ripete sempre più forte e con una voce sempre più roca.
Giulio eccitato la spinge poggiandole una mano al centro della schiena. La spinge contro di me e poi le punta il culo col in suo cazzo. Il ritmo sembra quasi fermarsi. Lei abbassa gli occhi sapendo di essere osservata da me e da Giulio.
Avverto l'altro cazzo farsi strada e man mano che succede vedo la faccia di Francesca cambiare. Si contrae, sbarra gli occhi si adagia con il viso tra la mia spalla e il mio viso. Le chiedo se le piace, di dirci cosa prova.
E in un attimo dice che gode e si bagna come una cagna! che è un orgasmo che le esploso dentro e non si ferma!
Rivolta a tutti e due, parlando un po' con me e un po' con Giulio dice supplicandoci di continuare a scoparla cosi di aprirla ancora per bene!
Niente è mai per caso!
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