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Prime Esperienze

L'appuntamento


di MrCold
29.05.2023    |    7.870    |    3 8.3
"Lei si avvicina e avvolge la mia mano con la sua e mentre io do il ritmo lei si inginocchia per soffiarmi sul cazzo il fumo di quella sigaretta..."
Erano già le due del pomeriggio, mancavano ormai solo un paio di ore all'incontro con Raffaella.
Lei arrivava in stazione da Bologna e io invece da Milano.
Avevamo stabilito di vederci a metà strada e di pomeriggio, di farlo in una stazione di provincia e durante il giorno.
Lei con un fidanzato e una vita tormentata da un sacco di incontri organizzati tramite quei siti che promettono trasgressioni facili e senza strascici.
Io con alle spalle una separazione complica.
Insieme uno scambio durato qualche settimana. Non ci siamo mai visti per intero, ma a vicenda possiamo dire di conoscere meglio le parti più intime dell'altro.
Lei, ieri sera, ha voluto lasciarmi aperta la cam sul suo inguine, ha voluto mostrarmi la cura con cui si è preparata al nostro incontro.
Mi ha chiesto di puntare la mia cam sul mio cazzo e mentre scivolava leggera con la lametta sulle sue gambe, i suoi commenti erano tutti sulla tensione erotica che guardarla così produceva sul mio cazzo.
E mentre era lì seduta sul bordo della vasca con le sue lunghissime gambe appena divaricate, mi chiedeva di girare introno alla mia erezione, senza toccarlo, mi chiedeva di passare un dito sulla lingua e con la punta appena bagnata di saliva si lasciare la scia, come se fosse una lumaca, partendo dal centro della cappella.
Il gioco era interessante e devo dire che ha martellato tutto il mio viaggio fino al momento in cui sono sceso dal treno.
Ad un certo punto mi ha chiesto di lasciare cadere la saliva al centro del palmo della mia mano e poi da li di far scivolare la saliva lungo l'alsta. Sentire il caldo della mia saliva sulla cappella, sentire scivolare quel liquido caldo fino al punto in cui i testicoli si congiungono con il cazzo.
Mi ha chiesto di raccontarle la sensazione, di abbassare gli occhi e di immaginarla li con me che in modo molto lento e con la punta della sua lingua fosse li a spingere la saliva calda a superare la collina dei testicoli.
L'ho fatto io per lei con la punta del dito mentre lei mi diceva di andare oltre e fino a raggiungere il punto in cui avrei sentito lo stimolo di chiudere le gambe.
L'arrivo del treno in stazione mi ha colto all'improvviso, con il mio cazzo duro e spingente dentro i boxer.
Prima di scendere le ho mandato una foto di quello che l'attesa generava nelle mie aspettative e mentre la spunta diventa blu, mi arriva nello stesso istante la foto del suo seno riflesso nello specchio della toilette del treno. Il suo capezzolo turgido e bagnato. La foto era accompagnata dalla frase, siamo in attesa che il treno entri nella sua galleria!
Ci siamo riconosciuti anche se non ci siamo guardati mai in viso e negli occhi.
Come persone che si conoscono da sempre e senza dirci nulla siamo andati insieme e in silenzio al luogo del nostro appuntamento.
Io la scrutavo e so che le, senza farsi notare faceva lo stesso con me.
Siamo entrati nella hall e abbiamo chiesto le chiavi della nostra camera. Dopo averci registrati e consegnato la chiave, il portiere ci ha anche ricordato che in piazza alle 18.00 era previsto un corteo per la squadra di calcio in festa per aver vinto il campionato.
Ci siamo guardati forse in quel momento e per la prima volta come due che ora si conoscevano.
Abbiamo preso l'ascensore e sempre senza dire una parola siamo entrati in stnza.
Come da accordi in quel momento, chiusa la port alle nostre spalle e tirata la tenda nera per lasciare in penombra la camera, ci siamo spogliati completamente.
Poi siamo entrati insieme in bagno, la sorpresa di trovare una doccia grande, l'intesa di entrare insieme sotto la doccia e sempre rispettando l'accordo di nessun contatto fisico.
Il suo corpo bagnato, i suoi spostamenti in punta di piedi che sollevavano il suo culo perfetto e disegnato col compasso, il suo seno largo e con i capezzoli grandi, scuri, turgidi. Il cuore in gola per non cedere alla tentazione di toccarla, il mio corpo molto vicino al suo, l'acqua calda che rimbalza sulla nostra pelle.
Il clima irreale e affascinante. Due sconosciuti, nudi, in una stanza di hotel a fare insieme la doccia e senza dirsi nulla.
Guardarla con la schiuma che scende e si blocca intorno al suo capezzolo puntato contro di me, incrociare il suo sguardo mentre la mia mano avvolge il mio cazzo duro per lei.
Lei che si abbassa fino a toccarsi le caviglie, spingendo indietro il suo culo che arriva a sfiorare la mia coscia. Il mio sguardo che cade lungo il solco che perfettamente mi mostra il torno perfetto del suo ano appena schiuso e da lì il rivolo dell'acqua che si infila fino a disegnarle le labbra della sua figa.
Usciamo, entriamo ognuno nel suo accappatoio. Andiamo in camera e mentre spostiamo le poltroncine per sederci uno di fronte all'altra, cade a terra il suo accappatoio.
E' il momento questo in cui, secondo i nostri accordi, possiamo interrompere il nostro silenzio e dirci se abbiamo superato a vicenda l'esame.
Lei non dice nulla, si limita solo a mettere un piede su ogni bracciolo della mia poltroncina.
Me la ritrovo così davanti, nuda, aperta e che scivola appena in avanti per portare indietro la sua testa contro lo schienale della sua poltroncina.
La sua mano è esplicita, scivola tra le sue labbra, le schiude e mentre lo fa sento la sua voce. Volevo farlo da quando sono salita in treno e solo per te!
Accendo una sigaretta, mi adagio e mi metto comodo per ascoltare bene la sua voce che ha una capacità di sedurre come poche cose al mondo.
Lei continua con la sua mano è quasi in preda ad una frenesia nervosa, sembra quasi voglia farsi male e invece dalla sua voce roca esce il suono di un orgasmo trattenuto per troppo tempo. Mi dice che vuole fumare e con la mano intrisa di lei cerca la mia per prendere la sigaretta.
Sento il suo odore nelle mie mani, misto al fumo.
Prendo il mio cazzo, lo stringo forte e lentamente lascio che la mano scenda fino a scappellarlo tutto. Mi fermo e anche io le dico, mentre porto la mia testa indietro, che avrei voluto farlo per tutto il viaggio.
La mia mano parte lenta e mentre sono concentrato sul suo ritmo, avverto lo spostamento della sua poltroncina. Lei si avvicina e avvolge la mia mano con la sua e mentre io do il ritmo lei si inginocchia per soffiarmi sul cazzo il fumo di quella sigaretta.
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