Silvia e il vicino 2

Dopo l'orgasmo, ancora nudi sul divano le proposi la mia idea.
"Senti Silvia, il Signor Franco ormai ti ha vista praticamente nuda, e, ogni volta che sei in giardino stesa al sole, trascorrete svariati minuti a parlare divisi solo dalla siepe; lui non ha mai osato farti delle avances o farti capire in un modo o in un altro l'interesse nei tuoi confronti, e nonostante questo io dalla finestra non solo noto che prima di salutarti trascorre dei minuti a spiarti tra gli anfratti della siepe, ma vedo anche le sue belle erezioni nei pantaloni quando vi salutate. Quindi perché non osi di più?" Dissi.
"Cosa intendi con osare di più, non pretenderai mica che sia io a scavalcare la siepe e correre da lui? Se magari poi non è interessato a me che figura ci faccio?" Controbatté Silvia
"Intendo che tu domani vai in giardino portandoti dietro il cellulare e facendo finta di non vedere il Signor Franco, ti stendi al sole, aspetti qualche minuto e poi inizi a masturbarti via via con maggiore foga" Spiegai
"Sì, così corriamo il rischio che abbia un infarto" rise Silvia e continuò "E poi col cellulare cosa dovrei farci?"
"Semplice, io sarò alla finestra e se dovessi vedere atteggiarsi il Signor Franco in modo diverso dal solito, potrei avvertirti e consigliarti di continuare, o nel caso interrompere la tua masturbazione", conclusi.
Mentre parlavo con lei di queste cose ebbi una nuova erezione, immaginare domani cosa avrebbe potuto fare la mia piccola porca mi mandava in visibilio e lei lo notò. Era seduta di fianco a me e in un attimo ruotò col corpo e mi ritrovai i suoi piedini in grembo, uno lo avvicinò alle mie labbra intimando di leccarlo "Muovi quella linguetta e succhia come solo un minidotato come te riesce a fare" precisò e con l'altro iniziò ad accarezzarmi il pene.
"Senti come è duro questo pisellino, sembra proprio che il Signor Franco ecciti più te che me", sentirle dire ciò mi eccitava a dismisura, inoltre vedere quei piedini con lo smalto blu delle unghiette che sfrecciavano in su e giù sul membro, la sua vagina semi aperta mentre si toccava il clitoride eccitato, mi procurò un orgasmo memorabile. Non avevo ancora terminato la polluzione che sentii Silvia intimarmi con voce severa "Pulisci" e non potei fare altro che obbedire, sollevando il suo piedino coperto di sperma, iniziai a leccarlo gustando ogni goccia che l'aveva sporcata.
Finalmente il giorno dopo Silvia si decise ad andare a prendere un po' di sole e come proposto porto con sé il cellulare, inutile dire che non riuscivo a smettere di pensare a tutto ciò che sarebbe potuto succedere e, appena la vidi uscire, corsi alla finestra, dove da sempre spiavo i due, toccandomi saltuariamente il pene eretto.
Silvia come d'accordi appena stesa scostò le mutandine e iniziò ad accarezzarsi dolcemente il clitoride. Avrebbe eccitato chiunque, con la sua pelle cosparsa di crema abbronzante, praticamente nuda, con gli occhiali da sole che le davano un tono ancor più volgare e con le gambe leggermente dischiuse, sarebbe sicuramente riuscita ad attirare Franco.
Per me fu un colpo quando mi accorsi che oltre la siepe, leggermente chinato, il Signor Franco si stava masturbando spiando Silvia; rimasi di sale quando notai il suo pene, non era certo enorme, di quelli asinini che si vedono nei film porno, ma era bello, circoinciso, dritto e ben delineato. Iniziai a masturbarmi davanti quella scena e con la mano libera scrissi subito un messaggio a Silvia, allegando una foto della scena. Provavo sensazione avverse, ero eccitato da ciò che stava per succedere, ma mi sentivo anche un po' umiliato, perché solitamente o sempre partecipato con Silvia ai suoi incontri, ma adesso ero solo un guardone segaiolo.
continua