Racconti Erotici > Lui & Lei > Imprevisti da Cameriera Cap. 4
Lui & Lei

Imprevisti da Cameriera Cap. 4


di AnnaSissy
13.02.2024    |    1.549    |    0 5.6
"" La mia mente era annebbiata dal terrore mentre cercavo disperatamente di trovare le parole giuste per placare la sua sete di dominio..."
Capitolo 7: Il castigo

Noemi sentì una presa forte nei suoi capelli mentre Max la tirava verso di lui con ferocia. Un brivido di terrore le corse lungo la schiena mentre si trovava a pochi centimetri dal viso di Max, i suoi occhi scintillanti di lussuria e malizia.

"Adesso, Noemi," disse Max con voce roca, "voglio che ripeti la stessa cosa con questo." Con un gesto deciso, uscì dalle mutande un enorme cazzo, e lo porse a Noemi con un sorriso malizioso.
Rimasi immobile, osservando il cazzo con disgusto e riluttanza. "Per favore, no," sussurrai con voce tremante, implorando silenziosamente Max di non costringermi a compiere quell'atto.
Ma Max non era incline a sentire le mie suppliche. Con una risata sadica, prese il cazzo e lo porse nuovamente a Noemi. "Non fare la timida, Noemi," disse con tono brusco, "sai bene cosa devi fare.”

Noemi chiuse gli occhi, sentendo le lacrime formarsi alle loro estremità. Con un sospiro di rassegnazione, prese il cazzone tra le mani tremanti e cominciò a eseguire gli ordini di Max, leccandolo e baciandolo con fare sexy mentre l’imbarazzo le riempiva la bocca.
Max osservava con occhi bramosi mentre Noemi eseguiva il suo compito umiliante, godendo del potere che esercitava su di lei. E Noemi, con l'anima ferita, continuava a sopportare le umiliazioni inflitte da Max, pregando disperatamente per la fine di quel tormento.
Con un sorriso malizioso, Max afferrò la testa di Noemi e lo spinse con forza dentro la sua bocca. Noemi sentì il fallo penetrare oltre il punto che credeva possibile, spingendosi fino in gola e provocando un senso di soffocamento e nausea.

"Voglio che lo prendi tutto, Noemi," disse Max con voce rauca, guardandola con occhi bramosi. "Non fermarti finché non l'avrai preso tutto."
Con lacrime agli occhi e il cuore che batteva a mille, Noemi si sforzò di obbedire agli ordini di Max, lottando per sopportare il senso di soffocamento mentre il cazzo si spingeva sempre più in profondità nella sua gola.
Max osservava con un misto di soddisfazione e perversità mentre testava i limiti di Noemi, spingendola oltre il suo punto di rottura. La sensazione di umiliazione e disgusto la travolgeva, ma sapeva di non poter disobbedire a Max, non se voleva sopravvivere a quella terribile prova.

Con un ultimo sforzo disperato, Noemi lo prese tutto fino in fondo, arrivando a baciare le palle di max, mentre la punta del cazzo le solleticava l’ugola. Soffocando le lacrime e la vergogna mentre il suo corpo protestava contro quell'atto. E Max, con un sorriso trionfante sulle labbra, osservava con soddisfazione la sua vittoria sulla sua povera vittima, consapevole del potere che esercitava su di lei.
Con un sorriso malizioso dipinto sulle labbra, Max si complimentò per la "bravura" di Noemi con un tono offensivo e sprezzante. "Come vedi non era poi così difficile!" disse con una risata tagliente, "hai dimostrato di saper prendere ciò che ti meriti."

Senza alcun preavviso, Max smise di scopare la bocca della povera Noemi, che immediatamente tornò a respirare profondamente. Ma nemmeno un istante dopo, Max venne copiosamente schizzando una quantità di sperma che Noemi non aveva mai visto, e che colò giù per il viso e la gola, mentre la sua pelle si bagnava e si impregnava dell'odore acre dello sperma.

"Bevi tutto, Noemi," ordinò Max con voce dura, mentre continuava a versare schizzare sul suo viso e sul suo corpo. "Non sprecare neanche una goccia, è un regalo da me a te."

Noemi, con il viso e il corpo ricoperti di sperma caldo, tremava di disgusto e rabbia. Con il cuore pieno di vergogna, si chinò a terra per raccogliere quello che era caduto e lo leccò con fare sottomesso, ringraziando Max per il "regalo" che le aveva fatto.

Capitolo 8: Fine del gioco

Con un ghigno soddisfatto, Max si rivolse a me con voce sprezzante. "Brava cagnolina," mi apostrofò con sarcasmo, mentre io ero ancora piegata a leccare le ultime gocce di latte dal pavimento. Il suo tono mi riempì di disgusto e rabbia, ma sapevo che non potevo ribellarmi.
Senza alcuna pietà, Max afferrò il guinzaglio e mi legò le mani alla base del letto, lasciandomi piegata e impotente, come una preda pronta per essere abusata.
Poi, con una malvagia soddisfazione dipinta sul volto, prese il cazzo ancora duro, e lo avvicinò al mio culetto. Sentii un senso di terrore avvolgermi mentre capivo cosa stesse per fare.
“No Signor Max la scongiuro! Tutto ma non questo!” urlai subito.
Con un movimento brusco, Max spinse il cazzo dentro il mio culetto, facendomi sentire una fitta di dolore acuto. La sua risata sadica risuonava nelle mie orecchie mentre il cazzo entrava ed usciva, torturandomi con il suo piacere perverso.
Io ero piegata, impotente, incapace di difendermi da quel crudele abuso. Sentivo il cazzo forzarsi dentro, provocandomi una sofferenza insopportabile, mentre Max godeva del mio dolore e della sua perversa soddisfazione.

Con le mani legate alla base del letto e il cazzo spinto con violenza dentro il mio culetto, mi trovavo completamente a mercé di Max, il cui volto era contorto dal piacere sadico mentre godeva del mio dolore. Con lacrime di disperazione che scorrevano lungo le mie guance, implorai Max di smettere.

"Per favore, Max, smettila!" singhiozzai, la mia voce soffocata dall'angoscia. "Mi fa male, non posso sopportarlo più!"

Ma le mie suppliche sembravano solo alimentare il suo desiderio perverso. "Oh, Noemi," mormorò Max con un ghigno, "sei così divertente quando cerchi di resistere. Ma non preoccuparti, sto solo iniziando."

Con un movimento brutale, spingeva il cazzo ancora più in profondità, ignorando il mio bruciore crescente. Sentii una fitta acuta attraversare il mio culetto mentre il cazzo penetrava sempre più a fondo, e le mie grida di dolore risuonavano nella stanza.

"Ti piace, vero, Noemi?" chiese Max con un tono sprezzante, il suo viso illuminato dall'orrore dipinto sul mio volto. "Ti piace sentire il mio potere su di te, mentre ti uso per il mio piacere? Accettalo. Prima lo accetti, meglio è per te".

Le mie lacrime continuarono a scorrere mentre imploravo disperatamente per la fine di quell'agonia. "Ti prego, per favore, smettila," singhiozzai, mentre il dolore diventava sempre più insopportabile. "Non posso sopportarlo più, ti prego!"

Ma Max continuava a spingere, a godere del mio tormento mentre il cazzo si insinuava ancora più a fondo, rendendo ogni movimento una tortura insopportabile. Non so più se sia durato 5 minuti o un ora. A me è sembrata un eternità.

Con il viso rigato dalle lacrime ed ancora sporco di sperma, mi rivolsi a Max con voce tremante. "Per favore, Max," singhiozzai, "mai nessuno ha messo una cosa così grossa nel mio culetto così piccolo. Mi fa davvero male, ti prego, fallo almeno più piano!"


"Mai nessuno?" ripeté Max con un sorriso beffardo, ignorando le mie suppliche tremolanti. "Ecco perché è così eccitante. Sei così stretta e stretta, Noemi, eppure stai prendendo tutto come una brava cagnolina."
Max mi guardò con disprezzo, il suo sguardo freddo penetrava nel mio animo ferito. "Fino a quando non ringrazierai e mi convincerai che ti senti onorata," disse con voce tagliente, "non smetterò."

Capii che non avevo altra scelta se non quella di obbedire ai suoi comandi. "Grazie, Max," balbettai con voce rotta, "sono così onorata di poter servire e piacere a te."

Le mie parole erano cariche di disgusto e rabbia, ma sapevo che dovevo convincerlo della mia "gratitudine" se volevo che smettesse di tormentarmi. E così, mentre il cazzo continuava a insinuarsi sempre più a fondo nel mio culetto, ero costretta a sopportare l'agonia di quella terribile prova.

Max fissava il cazzo che spingeva sempre più in profondità nel mio culetto con un'espressione di pura soddisfazione, come se fosse il re che dominava la sua sottomessa regina.

Con un movimento brusco, spostò il cazzo ancora più in profondità, ignorando i miei lamenti soffocati. "Più piano?" chiese con un riso spietato, "ma è così divertente vedere quanto lontano posso spingerti. E finché non mi convinci che sei davvero onorata di questo trattamento, non smetterò."

Il mio cuore si spezzò in mille pezzi mentre mi sforzavo di trovare le parole giuste per placare la sua sete di dominio. "Grazie, Max," gemetti con voce rotta, mentre il dolore continuava a crescere dentro di me, "sono così onorata di poter essere la tua sottomessa. Ti prego, fammi sentire ancora di più il tuo potere."
Le mie parole mi bruciavano la gola mentre le pronunciavo.
Il mio culetto bruciava dal dolore mentre il cazzo penetrava sempre più in profondità, oltre i limiti della mia resistenza.
Max osservava con un'espressione di pura eccitazione mentre il cazzo si insinuava fino al limite, oltrepassando ogni barriera di dolore e umiliazione. "Incredibile," mormorò con voce roca, "non avrei mai pensato che potessi entrare così tanto."

Il mio cuore martellava nel petto mentre il dolore diventava insopportabile, ma Max sembrava ancora non essere soddisfatto. "Ancora," ordinò con fermezza, la sua voce carica di brama sadica, "voglio ancora di più."

La mia mente era annebbiata dal terrore mentre cercavo disperatamente di trovare le parole giuste per placare la sua sete di dominio. "Grazie, Max," gemetti con voce rotta, mentre le lacrime mi offuscavano la vista, "sono così onorata di poter essere la tua sottomessa. Ti prego, fammi sentire ancora di più il tuo potere."

Max fissava con soddisfazione il mio culetto dilatato dal cazzo, il suo sguardo bramoso riflettendo la sua sete di dominio. Con un sorriso malizioso, e si svuotò nuovamente e completamente dentro il mio culetto, inondandolo senza pietà.

Il liquido bollente mi colò dentro, riempiendo il mio culetto già dilatato e scivolando lungo la mia schiena liscia.
Non capivo bene cosa stesse succedendo, ma forse il mio castigo stava per terminare.

Caduta a terra, incapace di reggermi in piedi, gemetti di dolore mentre il latte riempiva completamente il mio culetto dilatato. Sentivo il mio respiro affannato e le lacrime che continuavano a scorrere lungo il mio viso martoriato, mentre ancora balbettavo ringraziamenti senza senso, implorando disperatamente la fine di quel terribile calvario.

Max osservava con un ghigno di trionfo dipinto sul volto, godendo della sua vittoria sulla sua povera vittima. E io, piegata e impotente, ero costretta a sopportare l'agonia di quella terribile prova, pregando disperatamente per la fine di quel tormento e la mia liberazione da Max e dalla sua malsana influenza.

Con un sospiro di sollievo, Max finalmente slegò le mie mani, lasciandomi cadere a terra con un gemito di dolore. Con un ultimo sforzo, mi ricomposi, cercando di raccogliere le ultime briciole di dignità che mi rimanevano.

"La ringrazio Max," balbettai con voce tremante, inchinandomi umilmente di fronte a lui, "sono così onorata di averla soddisfatto."

Con un sorriso malizioso, Max mi osservò mentre, con un gesto sottomesso, mi chinavo per dare un ultimo bacio al cazzo, ripulendolo completamente con la lingua in segno di devozione. E così, con la lingua ancora intrisa del sapore del sua cazzo, mi alzai stancamente e mi avviai verso la porta, lasciando quella stanza alle mie spalle.

Mentre camminavo lungo il corridoio dell'hotel, una sensazione di apprensione si insinuò nella mia mente. Era solo il secondo giorno del signor Max qui, eppure aveva prenotato l'albergo per l'intera settimana. Il pensiero di cosa avrei dovuto affrontare nei giorni a venire mi riempì di terrore, ma sapevo che non avevo altra scelta se non quella di continuare a servire il mio crudele padrone.
E così, con una profonda paura nel cuore, mi preparai ad affrontare i giorni a venire, consapevole che il mio destino era forse ormai legato a quello di Max e alla sua oscura influenza.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 5.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Imprevisti da Cameriera Cap. 4:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni