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Lui & Lei

La saga di Garula - Intrighi Ep. 15


di Tiscopotrans
02.04.2024    |    292    |    0 6.0
"Nel mezzo di questo turbine di sensazioni, Tarulan le schiaffeggiò il sedere con forza, aggiungendo un tocco di dominanza alla loro intensa unione..."
*Ricordo a tutti che la storia fa parte di una saga erotica fantascientifica. Quindi si, c'è sesso in ogni racconto singolo, ma anche una storia più ampia. Se non avete voglia si seguire questa storia sulla mia pagina ci sono storie autoconclusive di ogni genere (horror erotici, erotico sensibile, o parafilie.) Ricordo inoltre che la saga di Garula è una saga violenta ed edonistica. Si consiglia lettura a gente matura che non ha una forte sensibilità sulle violenze, sangue e sesso.*

Garula, accompagnata da Fedenrad, Miak, Venere e Saucy, si riunì nel cuore dell'Harem, dove le Prixa ribelli si nascondevano tra i lussureggianti giardini e le fontane scintillanti. L'aria era carica di tensione mentre discutevano del loro prossimo passo.

"Qual è il vostro piano, Fedenrad?" chiese Miak, guardando il giovane con occhi scrutatori.

Fedenrad si mise in piedi con eleganza, il suo sguardo determinato. "Il mio obiettivo è chiaro. Odio mio zio e desidero liberare Odexa dalla sua tirannia. Ma per farlo, abbiamo bisogno di unire tutte le Prixa sotto un'unica causa."

Miak annuì lentamente, riflettendo. "Un culto... è una mossa audace. Ma come possiamo convincere le Prixa a unirsi a noi? Molte di loro non vedono oltre i lussi dell'Harem e non comprendono la nostra lotta."

Fedenrad sorrise con astuzia. "Dobbiamo far loro credere che è arrivato un messia destinato a liberarle. E questo messia... sono io."

Garula annuì, fissando il giovane con una miscela di ammirazione e cautela. "Un messia? È un'idea audace, ma potrebbe funzionare. Dobbiamo farle credere che c'è una speranza di libertà."

Venere alzò un sopracciglio, esprimendo dubbi. "Ma come possiamo essere certi che seguirai davvero questo percorso? E cosa succederà a noi, alle Prixa, se ci tradirai?"

Fedenrad prese la mano di Venere con gentilezza. "Ti prometto, Venere, che non vi tradirò. Insieme possiamo portare il cambiamento che tanto desideriamo vedere."

Miak si unì alla conversazione con una luce di interesse negli occhi. "E come pensi di diffondere questa credenza tra le Prixa? È un'idea ambiziosa, ma richiederà molto lavoro e persuasione."

Fedenrad annuì, raccogliendo le sue parole con cura. "Dobbiamo iniziare con le Prixa più influenti, quelle che possono esercitare un'opinione significativa sulle altre. E dobbiamo mostrare loro che seguendomi, seguiranno la strada verso la libertà e l'indipendenza."

Garula annuì con convinzione. "Sì, dobbiamo farle credere che questa è la nostra unica speranza di cambiare il nostro destino."
Garula si avvicinò a Fedenrad con determinazione, guardandolo dritto negli occhi. "Fedenrad, ho un'altra proposta da farti. Se davvero stai pensando di fare di me la tua sposa, allora dovresti anche considerare Venere come la tua prima concubina."

Fedenrad alzò un sopracciglio, sorpreso dalla proposta. Guardò Venere, riflettendo sul suggerimento di Garula. "E perché dovrei fare ciò?"

Garula sorrise, spiegando con fermezza. "Venere è una delle Prixa più rispettate e influenti dell'Harem. Se vuoi guadagnarti il rispetto e la lealtà delle altre Prixa, avere Venere al tuo fianco sarà fondamentale. Inoltre, la sua intelligenza e astuzia possono essere preziose per la nostra causa."

Venere annuì, confermando le parole di Garula. "Fedenrad, se davvero vogliamo cambiare le cose qui a Odexa, dobbiamo farlo insieme. E io sono pronta a sostenerti in questo viaggio, sia come tua concubina che come tua alleata."

Fedenrad considerò le parole di Garula e Venere, riflettendo sulla loro importanza per il successo del loro piano. Alla fine, annuì lentamente. "Va bene. Se questo è ciò che desiderate, allora accetto. Venere sarà la mia prima concubina."

Grazie a questa mossa inaspettata Garula riuscì a tenere Venere vicino a lei e in futuro anche in matrimonio Garula avrebbe potuto far sesso con la sua migliore amica.

Garula e Venere si scambiarono uno sguardo di soddisfazione, sapendo di aver fatto un passo importante verso il loro obiettivo comune. Con l'alleanza rafforzata e i ruoli definiti, i ribelli si prepararono per la battaglia imminente, determinati a cambiare il destino di Odexa.

Con il piano delineato e l'accettazione dei ruoli, i ribelli iniziarono a coordinare le loro mosse. Garula si sentì una miscela di eccitazione e apprensione. Stavano giocando con il destino, ma era l'unica speranza per cambiare il destino di Odexa.

Miak si avvicinò con fermezza a Fedenrad e agli altri ribelli, annunciando con voce decisa: "Ho deciso di accettare il ruolo di guida spirituale in questa nuova era. Sarò la prima sacerdotessa della nostra religione, la Prixatora Madre, e mi impegnerò a guidare le Prixa lungo il sentiero della liberazione e della giustizia."

Fedenrad annuì rispettosamente, riconoscendo l'importanza del ruolo che Miak stava assumendo. "Miak, sei una guida coraggiosa e saggia. Con te come nostra Prixatora Madre, avremo la forza spirituale necessaria per perseguire il nostro obiettivo."

Miak sorrise con gratitudine, ma poi si rivolse agli altri ribelli con un'espressione seria. "Prima di assumere pienamente il mio ruolo, ho bisogno di un paio di giorni per scrivere il libro sacro della nostra nuova religione. Sarà la base su cui costruiremo la nostra fede e la nostra causa."

Garula annuì con rispetto, riconoscendo l'importanza di avere una guida spirituale per sostenere il loro movimento. "Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, Miak. Siamo tutti consapevoli dell'importanza di avere una visione chiara e unificante per il nostro futuro."

Con l'accettazione di Miak come Prixatora Madre e la promessa di scrivere il libro sacro, i ribelli si prepararono per affrontare i giorni a venire con determinazione e speranza. Ogni passo avanti li avvicinava sempre di più al cambiamento che tanto desideravano vedere nel loro mondo oppresso.

Saucy si avanzò con sicurezza, attirando l'attenzione di tutti i presenti. "Abbiamo compiuto un passo audace oggi. Ma ora dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze di questa azione."

Guardò Fedenrad con serietà. "Il Principe Federnad si è esposto nel tagliare il braccio di Thara. Questo gesto sicuramente darà dei sospetti, e l'imperatore e i suoi figli potrebbero cominciare ad indagare su di lui."

Fedenrad annuì, comprendendo la gravità della situazione. "Hai ragione, Saucy." Miak con voce solenne disse: "Dobbiamo proteggere Federnad a tutti i costi. Il suo coinvolgimento nella ribellione potrebbe metterlo in grave pericolo."

Saucy continuò con fermezza. "Inoltre, quando la nostra religione comincerà a diffondersi e Fedenrad sarà nominato nostro messia, diventerà ancora più vulnerabile. L'imperatore e i suoi figli cercheranno di braccarlo per neutralizzare la minaccia che rappresenta per il loro potere."

Miak osservò Saucy con un'espressione di approvazione, riconoscendo la sua saggezza e astuzia. "Saucy, hai espresso un'eccellente analisi della situazione. La tua deduzione è stata fondamentale per comprendere i rischi che stiamo affrontando."

Poi, con un sorriso, aggiunse: "Per la tua abilità strategica e il tuo impegno verso la nostra causa, ti nomino ministra della propaganda e generale dell'esercito Prixa una volta convertite le Prixa alla nostra religione e alla nostra causa."

Saucy abbassò leggermente lo sguardo, accettando l'onore con umiltà. "Grazie, Miak. Farò del mio meglio per guidare il nostro esercito e diffondere la nostra fede con determinazione e abilità."

Miak si rivolse a Federnad con serietà. "Principe Federnad, è giunto il momento di agire con prudenza. Ti ordino di nasconderti su qualche pianeta remoto e attendere che le Prixa ti chiamino per unirti a loro. È essenziale che tu rimanga al sicuro mentre lavoriamo per convertire le Prixa alla nostra causa."

Federnad annuì, accettando l'ordine con determinazione. "Lo farò, Miak. Sarò pronto a rispondere alla chiamata delle Prixa quando sarà il momento."

Miak si rivolse poi agli altri ribelli con fermezza. "Convertire le Prixa richiederà tempo e pazienza. Dobbiamo prepararci per una lunga e difficile battaglia, ma sono sicura che insieme possiamo raggiungere il nostro obiettivo."

Garula e gli altri annuirono, pronti a mettersi all'opera per diffondere la loro fede e reclutare le Prixa nel loro movimento di liberazione. Con Federnad al sicuro e il loro piano in movimento, erano determinati a cambiare il destino di Odexa e portare la libertà alle Prixa oppressi.

****


Mentre i ribelli pianificavano, altrove nel castello dell'imperatore, Elixa e Thara si confrontavano con Tarulan, il primogenito di Frioxo.

Mentre i ribelli pianificavano, altrove nel castello dell'imperatore, Elixa e Thara si confrontavano con Tarulan, il primogenito di Frioxo.

"Schiava, che cosa vuoi dire con questa storia di Fedenrad?" chiese Tarulan, la sua voce piena di rabbia contenuta.

Elixa tremava leggermente, ma mantenne il suo sguardo fiero. "Mio padrone, primogenito dell'impero, luce splendente di Odexa, figlio del padre di tutti noi, il principe Fedenrad è pericoloso, mio signore. Sta cercando di prendere il potere per sé stesso, mettendo a rischio tutto ciò per cui abbiamo lavorato. Fedenrad ha salvato una schiava Prixa tagliando la mano della seconda concubina di vostro padre, l'eccelso astro celeste di Odexa, Frioxo il potente."

Tarulan serrò i pugni, gli occhi infuocati. "Come osa mettere in pericolo la nostra famiglia e il nostro regno! Dovrebbe baciare i piedi di mio padre, lo ha nominato consigliere nonostante quella posizione spettasse a uno dei miei dodici fratelli. Fedenrad lo sterco, cosi lo farò ricordare nei libri di storia del pianeta. Distruggerò ogni suo atomo. Devo fermare quel traditore."

Elixa annuì con fermezza. "Sì, mio eccelso padrone. Dobbiamo agire con prudenza, ma dobbiamo agire subito."

Tarulan guardò Thara con sospetto. "E tu, schiava monca? Cosa hai da dire in questa faccenda?"

Thara abbassò lo sguardo, mostrando segni di nervosismo. "Io... io sono con te, mio eccellente padrone, luce splendente di Odexa, primogenito dell'impero. Fedenrad lo sterco deve essere fermato. Solo tu puoi, per questo o sire di Odexa seconda siamo qui a chiederti udienza. Il mio braccio è stato tagliato da vostro cugino, o splendente, e ha liberato una schiava prixa."

Tarulan la guardò con occhi gelidi. "Schiava inutile e monca, hai visto come sei ridotta? Il tuo braccio anche se ricresciuto è terribile da guardare, come puoi essere con me? Come puoi definirti seconda concubina dell'impero. Sei carne marcia ormai, spazzatura inutile. Sei una schiava creata per dare piacere, che piacere potresti dare ora a mio padre, L'astro del mattino, il primo tra gli imperatori e il divino per grandezza? Nessuno sei un verme schifoso che vuole avvicinarsi troppo a una mela rosso scarlatto."

Senza aspettare una risposta, Tarulan afferrò una spada e, con un movimento rapido, colpì Thara mortalmente. La giovane Prixa cadde a terra, il suo ultimo respiro un sussurro nell'aria.

Elixa rimase senza parole di fronte alla brutalità del suo signore, ma sapeva che doveva agire con prudenza per proteggere se stessa e il futuro di Odexa.
Dopo aver commesso l'atto brutale, Tarulan si rivolse ad Elixa con un'aria di determinazione fredda nel suo sguardo. "Schiava, non abbiamo altra scelta. Federnad lo sterco deve essere eliminato prima che possa mettere a repentaglio tutto ciò per cui abbiamo lavorato."

Elixa, spaventata dalla determinazione di Fedenrad, annuì rapidamente. "Ha ragione, Padrone Tarulan. Dobbiamo agire senza esitazione."

Senza indugiare, Fedenrad colpì di nuovo Thara con la spada, ignorando ogni segno di pietà. "Schiava, occupati di gettare quel sacco di immondizia," ordinò con voce fredda e imperiosa.

Elixa, anche se turbata dall'incarico, si mosse prontamente per obbedire all'ordine di Fedenrad. Tuttavia, nel mentre, una preoccupazione le attraversò la mente. Non avrebbe dovuto annunciare a suo padre, l'imperatore, della morte di Thara? Ma poi si ricordò che era stato proprio Fedenrad a darle ordine di non farlo. Era chiaro che il principe aveva i suoi piani, e Elixa sapeva che doveva obbedire, senza esitazione, se voleva sopravvivere in quel mondo spietato di intrighi e tradimenti.

Elixa, con il sacco contenente il corpo della Prixa tra le mani, si avvicinava cautamente verso l'uscita quando fu fermata di nuovo da Tarulan.

"Ehi, schiava! Prima di andare, vieni qui da me... il sangue mi attiva... anche altre voglie," disse Tarulan con un tono rauco e minaccioso.

Elixa si fermò, la tensione nell'aria era palpabile. "Padrone Tarulan, sa che io sono ad uso esclusivo dell'imperatore Frioxo," rispose con voce ferma, cercando di mantenere la sua compostezza nonostante la paura che sentiva.

"Vuoi fare la fine di quel verme dentro il sacco?" aggiunse Tarulan, con uno sguardo che trasudava malvagità.

Elixa si sentì gelare dal terrore, ma sapeva di non potersi permettere di disobbedire. "No, padrone. Farò ciò che desidera," rispose con rassegnazione, mentre si avvicinava a Tarulan con il cuore che batteva velocemente nel petto. La sua mente era in tumulto, ma sapeva che doveva trovare un modo per sopravvivere a quella situazione pericolosa.
La tensione nell'aria si fece ancora più pesante quando Tarulan si tolse i pesanti pantaloni, rivelando il suo corpo massiccio e minaccioso.

Con un nodo allo stomaco, si rese conto della sua vulnerabilità e dell'assenza di vie di fuga. .

Con una voce che cercava di nascondere il timore, Elixa disse: "Padrone Tarulan, vi prego di considerare la vostra posizione e il rispetto dovuto alla vostra famiglia. Non sarebbe prudente lasciare che questa situazione vada oltre."

Ma Tarulan sembrava non prestare alcuna attenzione alle sue parole, i suoi occhi bruciavano di desiderio mentre avanzava verso di lei con passo deciso. Elixa si sentì paralizzata dalla paura, cercando freneticamente una via di fuga mentre la sua mente lavorava a una soluzione.
Con un gesto brutale, Tarulan afferrò per la testa Elixa, facendole perdere l'equilibrio mentre le strappava via i vestiti con violenza. Elixa cercò di resistere, ma la sua forza era nulla di fronte alla ferocia di Tarulan.

La paura le stritolava il petto mentre cercava disperatamente di liberarsi dalla presa di Tarulan, ma ogni suo sforzo sembrava inutile di fronte alla sua determinazione.

Con un gesto veloce e brutale, Tarulan penetrò Elixa, che provò una sensazione di pienezza mai sperimentata con nessun altro. La sua mente era in tumulto mentre cercava di sopportare la violenza di quell'atto. Una miscela di dolore, terrore e una strana sensazione di piacere si diffuse attraverso il suo corpo, lasciandola confusa e traumatizzata.

Elixa sentì un senso di sgomento e ribrezzo per quello che stava accadendo, ma al tempo stesso una parte di lei si sentì sopraffatta dalla potenza del desiderio fisico. Si sentiva intrappolata in una spirale di emozioni contrastanti, incapace di liberarsi dall'aggressione di Tarulan.

Con ogni spinta sempre più intensa di Tarulan, Elixa si trovava sempre più sopraffatta dalle sensazioni travolgenti che la invadevano. In un momento di pura disperazione e rassegnazione, si lasciò andare totalmente al controllo di Tarulan, abbandonandosi completamente alla sua volontà.

il corpo di Elixa rispondeva istintivamente agli stimoli fisici, incapace di resistere al piacere che quegli atti proibiti le procuravano.

Tra singhiozzi e gemiti soffocati, Elixa si trovava intrappolata in una spirale di sensazioni contrastanti, incapace di distinguere il piacere dalla sofferenza.
Mentre Tarulan la spingeva con forza, Elixa sentiva un piacere intenso invaderla, trasformando la sua espressione da una di dolore a una di pura estasi. I suoi occhi, una volta offuscati dalle lacrime, ora brillavano di desiderio e passione, mentre i suoi gemiti si trasformavano in sospiri di piacere.

Il suo volto, verde okivastro, si illuminava di una luce diversa, mentre i suoi sensi venivano risvegliati da ogni movimento di Tarulan. Le sue labbra, che prima tremavano di angoscia, ora si curvavano in un sorriso di piacere, mentre il suo respiro diventava sempre più affannoso.

Il corpo di Elixa, scolpito come quello di una dea, si adattava con grazia e sensualità alle spinte di Tarulan, i suoi seni ondeggiavano con eleganza al ritmo delle sue movenze. Ogni carezza, ogni contatto, risvegliava sensazioni mai provate prima, trasformando la sua paura in un turbine di emozioni e desiderio.
Con violenza Tarulan prese Elixa e la sbatté sul pavimento, continuando a penetrarla con ferocia. Il suono dell'impatto risuonò nell'aria, ma Elixa, in preda al piacere, non emise alcun lamento di dolore. Al contrario, ogni colpo di Tarulan la faceva fremere di piacere, trasportandola in una spirale di eccitazione e abbandono totale.

Il corpo scolpito di Elixa si adattava al pavimento freddo con una grazia sinuosa, mentre il suo respiro affannato si mischiava al suono delle loro carni che si scontravano con violenza. Il suo volto, ora contorto dal piacere, rifletteva la sua totale consegna all'estasi del momento, mentre i suoi occhi brillavano di una luce intensa e selvaggia.

Tarulan continuava a spingere con forza, ogni movimento portando Elixa sempre più vicino al culmine del piacere. Ogni sensazione, ogni contatto, era amplificato dal desiderio ardente che li consumava entrambi, trasportandoli in un vortice di passione incontenibile.
Con un'ondata di piacere travolgente, Elixa iniziò a squirtare mentre Tarulan continuava a penetrarla con forza. Ogni movimento di lui faceva aumentare l'intensità delle sue sensazioni, fino a quando non raggiunse un climax travolgente.

Mentre il liquido del piacere sprizzava da lei, Elixa si sentiva trasportata in un'estasi inebriante, ogni goccia di desiderio che la invadeva amplificava la sua esperienza sensoriale.

Nel mezzo di questo turbine di sensazioni, Tarulan le schiaffeggiò il sedere con forza, aggiungendo un tocco di dominanza alla loro intensa unione. Ogni colpo risuonava nell'aria, mescolandosi al suono del loro piacere con una sinfonia di passione e desiderio.
Con un gesto deciso, Tarulan afferrò Elixa per i capelli e la pose in ginocchio di fronte a sé. La sua espressione era dominata dalla ferocia del desiderio, mentre si preparava a concludere il loro incontro in un modo ancora più intenso.

Elixa, nel suo stato di estasi e abbandono totale, si lasciò guidare da Tarulan senza opporre resistenza. I suoi occhi brillavano di una luce selvaggia, mentre il suo respiro affannato tradiva l'anticipazione del momento imminente.

Con un gemito di piacere misto a desiderio, Elixa si preparò a ricevere il dono finale da parte di Tarulan. Il suo viso, solitamente radioso, era ora segnato dall'attesa e dalla voglia di soddisfazione.

Tarulan, pronto a compiere l'ultimo atto del loro incontro, si preparò a spargere il suo seme sul viso di Elixa.Con un grido di piacere, Tarulan raggiunse l'apice del suo piacere e il suo seme spruzzò sulla sua mano destra mano. Il liquido caldo e viscoso si sparse sulla pelle aspra e dura, segnando il culmine del loro incontro appassionato.

Nel momento di massima eccitazione, Tarulan non esitò e con la mano sporca di sperma schiaffeggiò Elixa con forza. Il suono del colpo risuonò nell'aria, un'eco del desiderio dominante di Tarulan e della sua volontà di possesso.

Elixa, ancora in ginocchio di fronte a lui, reagì al colpo con un gemito di piacere misto a una punta di dolore, mentre il calore della mano di Tarulan bruciava sulla sua pelle. Il suo viso, segnato dal desiderio e dalla soddisfazione, rifletteva la sua totale sottomissione al volere di Tarulan, mentre il suo corpo fremeva di piacere e desiderio.

In quel momento di pura trasgressione e abbandono, Elixa si sentiva viva come mai prima, persa nel vortice della passione e del desiderio con Tarulan come suo unico compagno di piacere.
Dopo essersi rivestito con aria di comando, Tarulan si rivolse a Elixa con uno sguardo severo. "Tu, schiava," disse con voce tagliente, "non dovrai mai riferire nulla di ciò che è accaduto qui oggi a mio padre, l'Imperatore. Se osi parlare, le tue punizioni saranno severe."

Elixa, ancora in ginocchio di fronte a lui, annuì con rassegnazione, accettando le sue parole come un ordine assoluto. Era consapevole delle conseguenze di disobbedire a Tarulan e sapeva che non poteva permettersi di mettere in pericolo la sua vita e la sua posizione nell'Harem.

"Ora, vai," ordinò Tarulan con autorità, "e ordina alle guardie di catturare Federnad. Lo voglio vivo, ma sottomesso. E non tollererò alcun fallimento."

Senza dire una parola, Elixa si alzò in piedi e si allontanò, consapevole della sua nuova missione e del pericolo che avrebbe comportato disobbedire a Tarulan. La sua mente era una tempesta di emozioni contrastanti, ma sapeva che doveva seguire gli ordini del re di Odexa seconda se voleva sopravvivere in quel mondo di intrighi e tradimenti.
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