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Lui & Lei

La stanza pt. 2


di SweetCatCam
10.04.2020    |    354    |    3 9.8
"Ma non merita di averla vinta così..."
Slaccio la cintura che tiene chiuso l’accappatoio e la lascio cadere a terra. Entro cercando anche se impossibile di cogliere qualche movimento nel riflesso dello specchio, mi sporgo fin dietro la porta socchiusa, con il cuore che mi martella nel petto immaginando mille scenari diversi, uno più interessante dell'altro. Ma lì non c'è nessuno.
Sento un movimento subito dietro di me, percepisco la sua presenza farsi più vicina mentre fisso lo specchio appannato a pochi centimetri dal mio viso, mi stupisco ancora di quanto tutto ciò non provochi più alcun terrore in me, solo una scarica di adrenalina costante da cui ormai sto diventando dipendente.
Mi prende per i fianchi e si appoggia a me, l'accappatoio si apre quasi del tutto mentre mi spinge in avanti, non oppongo resistenza finché il mio corpo non viene a contatto con il vetro freddo e umido dello specchio. Mi allontano d'istinto dallo specchio mentre un brivido mi percorre la schiena, sento le goccioline d'acqua gelata scivolare veloci verso i miei capezzoli duri, sto per dire qualcosa quando mi spinge nuovamente contro il vetro, questa volta con forza.
Ho la mente annebbiata mentre cerco di mantenere un minimo controllo della situazione, il corpo pressato tra il vetro duro e gelido da una parte ed il suo corpo, così caldo e così invitante, dall'altra. Non riesco a mettere insieme un pensiero degno di essere chiamato tale, ora tutta me stessa, ogni fibra del mio essere desidera solo essere presa una volta per tutte, con la faccia contro quel vetro, le sue mani che affondano sui miei fianchi. Ho bisogno di sentirlo dentro di me, ne ho bisogno al punto che il solo pensarci mi fa male, e la forza con cui preme ora sui miei fianchi mi dà la certezza che anche per lui è lo stesso.
Ma non merita di averla vinta così.
Faccio un respiro profondo, un mezzo gemito, abbandonando indietro la testa, appoggiando inavvertitamente i capelli bagnati contro la sua pelle nuda, le goccioline d'acqua ora bagnano anche il suo corpo. Non ha la maglietta, chissà quando se l’è tolta… Sposto la mia mano fredda dal vetro e la porto dietro di me, lui trasale nel momento in cui tocco la sua pelle, dalla sua reazione istintiva capisco che non si aspettava questa mossa e rimette subito la mia mano al suo posto, ma nel frattempo sono riuscita nel mio intento. È a torso nudo, ma ha ancora addosso i jeans…e questo non è minimamente equo.
Sorrido e inarco leggermente la schiena, pressando ancora di più il seno sul vetro per guadagnare qualche millimetro di spazio in più, in quella piccola curva che segue il corpo subito sopra i fianchi. Sfrutto quel momento in cui la sua attenzione è concentrata sul movimento del mio bacino, che struscia sensibilmente contro l’evidente eccitazione che quei jeans non riescono più a contenere. La sento premere forte, riesco quasi a distinguerne le pulsazioni, nonostante il tessuto dell’accappatoio aggiunga spessore a quello già dato dal jeans. Mi muovo leggermente su e giù, aumentando e diminuendo la pressione contro di lui per stuzzicarlo ancora, sentirlo esplodere contro il tessuto teso mi dà una sensazione di potenza che difficilmente posso spiegare. Mi piace provocarlo e portarlo al limite, mi piace da morire, sentire la sua frustrazione nel non potersi liberare, immaginare quali pensieri passino nella sua testa in quel momento…
La mia mano sfrutta quel poco spazio che sono riuscita a ricavare tra i nostri corpi per infilarsi in mezzo, riesco a slacciare il primo bottone mentre il suo respiro si fa più affannoso contro mia spalla. Mi muovo ancora strusciandomi su di lui e libero anche il secondo bottone, sta diventando sempre più divertente sentire il modo in cui cambia il suo respiro, sentirlo trattenere il fiato mentre la mia mano si sposta e rilasciarlo di sollievo quando un altro bottone salta, allentando un po’ la pressione del jeans.
Non mi sta più bloccando contro il vetro, immagino che la mia mano lo abbia distratto a sufficienza da allontanarsi di uno spazio sufficiente a girarmi e dare ora le spalle allo specchio.
Lui è lì, davanti a me con le guance rosse e il respiro affannato, il mio sguardo percorre il suo corpo fino alla chiusura dei jeans che, anche se completamente slacciati, restano su, bloccati da quel rigonfiamento che mi fa d'istinto mordere il labbro.
Sospiro indugiando per qualche secondo e lo guardo poi negli occhi, lì leggo la stessa eccitazione morbosa che sta percorrendo ogni centimetro del mio corpo. Ma è il mio turno ora.
Con il respiro corto prendo il lembo superiore dell’accappatoio che ho addosso e che nel girarmi si era leggermente richiuso.
Lo faccio scorrere sulla clavicola poggiandolo poco oltre la linea delle mie spalle, un po’ più in giù del punto in cui i capelli ancora bagnati si attaccano alla mia pelle, e lo lascio scivolare a terra, guardando l'uomo con attenzione per cogliere ogni sua reazione, anche la più impercettibile. Lui mi fissa di rimando, leggo il desiderio evidente nei suoi occhi mentre seguono sul mio corpo il movimento del soffice cotone bianco che cade sul pavimento, e resto lì completamente nuda davanti a lui.
Senza distogliere lo sguardo dal suo, gli passo accanto sorridendo, strusciando del tutto casualmente la mano sulla sua erezione, e non riuscendo neanche mio malgrado ad evitare che il mio seno ed i miei capezzoli turgidi sfiorino il suo petto, mentre entro dentro la doccia.
“Non hai più voglia di seguirmi?” sorrido ammiccando al posto libero accanto a me “Togliti quei jeans e vieni a darmi una mano”
Mi basta fare un altro passo per finire sotto l'ampio getto della doccia, mentre lui si toglie velocemente quel poco che ha ancora addosso ed entra alle mie spalle, accostando il suo corpo al mio sotto la cascata d'acqua calda.
Mi avvicino al dosatore di profumato bagnoschiuma attaccato alla parete, ne prendo un po’ e inizio a passarlo lentamente sul suo corpo, mentre lui mi segue e fa lo stesso con me. Quella doccia è veramente enorme anche per due persone, nonostante l'acqua stia continuando a scendere siamo in un punto dove non ci tocca neanche una goccia. Sembra esser stata pensata appositamente per fare certe cose in realtà. Ci accarezziamo baciandoci e sfiorandoci piano, in una sorta di attesa malsana che spinge entrambi ora quasi a voler rallentare il tempo, come se ci sfidassimo silenziosamente su chi sarà dei due a non cedere per primo. Nonostante questa piccola sfida non detta però, il nostro respiro parla per noi e la tensione è praticamente palpabile, ci baciamo mordendoci le labbra a vicenda mentre la schiuma aumenta di volume, rendendo i nostri corpi sempre più scivolosi. Sto per cedere. Sentire il suo corpo muoversi così, non più contro il mio ma insieme, è qualcosa che mi fa uscire di testa, specie mentre le sue mani si appropriano di qualsiasi parte di me senza nessun impedimento. Mi stringono, afferrano i miei fianchi che spingono con sempre più forza verso la sua erezione, sto impazzendo. È tutto sempre più scivoloso e io sempre più bagnata, sono sicura ormai che a colarmi lungo le cosce non sia più solo il sapone, non riesco neanche a tenere gli occhi aperti dal bisogno fisico che ho di sentirlo dentro di me, in profondità. Quasi senza rendermene conto agiamo in simultanea, lui mi spinge contro il muro mentre alzo la gamba cingendogli il bacino per tenerlo ancora più vicino a me, voglio che senta quanto sono calda e bagnata, e prima che io possa fare qualsiasi altra cosa entra con forza dentro di me, lasciandomi senza respiro. Vengo all'istante senza neanche rendermi conto di cosa stia succedendo al mio corpo, abbandono la testa contro il muro travolta da un piacere indescrivibile mentre lui continua a muoversi dentro di me, affondando le unghie sulla mia pelle.
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