Racconti Erotici > Lui & Lei > Per la tua festa della donna
Lui & Lei

Per la tua festa della donna


di normanmonteiro
08.03.2024    |    89    |    0 6.0
"Per il mio cazzo, abbiamo ancora tempo..."
Dopo il risveglio a metà mattina mi scrivi un messaggio dicendo che hai una pazza voglia di giocare e di provare qualcosa di nuovo... Non ti son bastate le quattro ore in privè, dove sei passata dall'inculata con me in mezzo alla sala, al glory hole, all'orgia con otto coppie. Ok festeggiamo l'otto marzo?
Ti richiamo e ti do appuntamento nel parcheggio di un centro commerciale. Ti do alcune indicazioni tra cui che non devi dimenticare di mettere le mutandine. Dentro di te risuona un po' strana l'affermazione perché pensi sempre a qualche gioco perverso e ti aspetti che ti indichi di non metterle piuttosto che di metterle. Fatto sta che aprì il cassetto della camera dove hai riposto il tuo intimo e scegli una brasiliana con il pizzo più bello. Pensi che le mutandine saranno protagoniste. Appena indossate passi il dito indice della mano destra sulla tua fighetta percorrendo il tragitto che va dal perineo (vicino al tuo forellino più prezioso) fino al clitoride dove ti soffermi qualche istante massaggiandolo. Dopo qualche istante ti accorgi che la tua mente è già pienamente dedita a quelle che saranno le regole del gioco e tutto ciò ti sta già scopando il cervello. La tua figa è già gonfia e fradicia. Le grandi labbra a stento trattengono le gocce di eccitazione che hanno inondato tutto il tuo sesso per quella sensazione di essere usata e di non sapere cosa stesse per succedere.torni alla realtà e ti rendi conto che se continui a strapazzarti il clitoride dovrai cambiare mutandine. Ancora con quella voglia matta addosso e nella mente, dal cassetto prendi il reggiseno e stringi i tuoi seni esagerati nelle sue coppe senza farti mancare una strizzatina ai capezzoli per inturgidirli un po' e sentirli poi fregare sulla stoffa del reggiseno, finisci di vestirti (gonna corta senza calze, una bella scarpa con tacco alto), sali in macchina e via verso il centro commerciale.
Nel parcheggio mi incontri, ci salutiamo con un forte abbraccio e ti chiedo se hai osservato l'unica indicazione che ti ho dato.

"Certamente"

rispondi felice di avermi soddisfatto ed incuriosita del motivo di tale richiesta. Ormai la tua mente non resiste più e si sente già violata al punto che per rinforzare il fatto che hai obbedito alzi la gonna, già corta, incurante del fatto di essere in mezzo al parcheggio di un centro commerciale affollato, per farmi vedere il pizzo nero delle tue mutandine. Sussurrandoti che sei stata brava, mi avvicino al tuo orecchio, passo leggermente la punta della lingua umida sul lobo e faccio scivolare la mano tra le tue cosce, tastando delicatamente la fessura della tua fighetta. Quegli umori che a stento venivano trattenuti dalle grandi labbra si sono in pochi attimi moltiplicati inondando le mutandine.
La tua eccitazione è massima. Non sai qual è il gioco che ti aspetta e le sue regole e sei già fradicia. Ti senti scopata e stai già godendo ancora prima di avere un cazzo in mano o tra le cosce. Non capisci cosa ti stia succedendo e più cerchi di dare una spiegazione a tutto ciò più ti ecciti. Fai un respiro profondo e cerchi di riassumere un'espressione composta. Ti invito ad entrare nel centro commerciale e ci sediamo al tavolino di un bar per un piccolo aperitivo. Poco prima che arrivi il cameriere a portarci lo spritz ordinato appoggio davanti ai tuoi occhi un giocattolino che non conoscevi (un wevibe chorus) che consiste in un vibratore ad U a doppia vibrazione Telecomandato con la possibilità di molteplici tipi ed intensita di vibrazione (continua, ondulata, a scatti, improvvisa...).
Mentre appoggio il giocattolino sul tavolino e tu con espressione interrogativa mi guardi cercando una risposta arriva il cameriere. Io penso
"cazzo tempismo perfetto!"

.
Non dici nulla, mi guardi e poi guardi il cameriere che sta appoggiando il tuo bicchiere vicino al giocattolino, lui ti guarda mentre allunghi la mano per prendere il giocattolino e spostarlo da li, riposi lo sguardo sul cameriere che ti sorride e se ne va. Vorresti uccidermi per l'imbarazzo che ti ho creato ma quella vampata si trasforma immediatamente in eccitazione e la tua mente per qualche secondo si annebbia, e vieni rapita dal pulsare del tuo sesso che non riesci a trattenere e limitare. Stringi il giocattolino tra le mani, strizzi gli occhi e li riapri per tornare alla realtà eccitata più che mai....
Mi guardi e vorresti dire qualcosa ma ti blocco subito e ti do l'unica indicazione del gioco.

"Inserisci il giocattolino nella tua vagina. La parte più fina dentro e quella più grossa fuori. Qui ed ora."

.
Vuoi dirmi che sono pazzo ma capisco dal tuo sguardo cosa vuoi dirmi ed allora allungo la mano e ti chiedo di restituirmi il giocattolino. Vorresti farlo ma la curiosità,l'intrigo e l'eccitazione al pensiero di provare ti trattiene. Un sorriso fiorisce sul tuo viso e sussurri

"va bene"

Con la bocca inumidisci, senza farti notare, la parte piccola del gioco erotico, ti avvicini alle tue cosce, le apri leggermente ma ti accorgi che le hai divaricate troppo poco. Non riesci a raggiungere il tuo sesso che ha iniziato a pulsare all'impazzata. Sei troppo concentrata a godere quel momento che ti disinteressi di tutto ciò che hai attorno. Vuoi sentirti quel giochino dentro ed incurante divarichi le cosce come una puttana lasciando alla mercé , sotto il tavolino, la vista delle tue mutandine a tutti coloro che ti avessero incrociata con lo sguardo. Le raggiungi, le scosti ed inserisci il giochino, dopo averlo fregato su e giù lungo le tue labbra fradice. Un sussulto si impadronisce dei tuoi movimenti e torni parzialmente alla realtà mentre sistemi le mutandine e chiudi le cosce. Il tuo sguardo scorre e si sofferma dietro al bancone del bar dove il barista sorride e ti fa intendere di aver vissuto tutta la scena. Il primo momento di imbarazzo si trasforma in un secondo in quel sentimento che tanto ti piace: sentirti troia guardando che il barista ha un cazzone di tutto rispetto..
Mi guardi intensamente negli occhi e mi dici

"tu sei pazzo"

questa volta con un sentimento positivo e voglioso di provare a giocare in quel pomeriggio di eccitazione. Non ti rispondo ed aziono, con il telecomandino, il giocattolo che sta nella tua fradicia figa. Per qualche istante il tuo viso si pietrifica, i tuoi occhi si gonfiano, le tue parole si placano. Inizi a parlare balbettando un po' sussurrando che stai godendo. I tuoi occhi si chiudono ed il tuo respiro si fa affannoso mentre le tue cosce si stringono forte. Lo spengo e tu riprendi fiato mentre una colata di umori innodano la tua figa. Ci alziamo, ti do dieci euro e ti ordino di pagare il conto al cameriere che ci ha servito prima. Ti avvicini alla cassa e mentre allunghi i soldi al cameriere accendo il giochino con una vibrazione interessante ma non continua, ondulata (la vibrazione si intensifica e poi si affievolisce per poi tornare...) Ti irrigidisci e balbetti, vorresti scappare, senti la fregna che si inonda, il clitoride gonfio appoggiato su quella vibrazione ti porterebbe a emettere un gemito ma non puoi, la vibrazione interna sta strapazzando il tuo punto G. Vorresti gemere e contorcerti ma non puoi, ci sono altre persone. Il tuo viso paonazzo dice tutto. Balbettante saluti il cameriere che ti saluta con una frase che ti fa sentire ancora più troia

"buon pomeriggio, immagino sarà umido e vibrante"

Speri che ti dica di invitarlo nel bagno e invece .......ci allontaniamo, spengo il giochino e mi sussurri che hai voglia di scopare, di sentirti dentro una cannella pulsante che ti stantuffi. Ti rispondo che non si può, il gioco non è finito.
La fine della vibrazione che ti ha travolto ed avvolto in un uragano di eccitazione e quelle parole che prospettano altri momenti simili ti fanno sentire usata più che mai, quello che volevi, sentirti troia. A quei pensieri senti scorrere un fiume tra le tue cosce. Un rigagnolo di umori sta segnando la tua coscia. Vai nei bagni, con un fazzolettino ti asciughi gli interni coscia e la figa sistemando il giochino, ti infili l'altra parte nel culo (li capisci a cosa servivano le mutandine, a non farlo cadere). Dentro di te vorresti che al posto di quel gingillo ci fosse un cazzo pulsante ma non puoi, devi stare al gioco e quella situazione ti crea un cortocircuito che l'eccitazione sale al massimo. Ti ricomponi e torni da me.....
Per il mio cazzo, abbiamo ancora tempo.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 6.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Per la tua festa della donna:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni