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Inizialmente Era…… (4)


di Bellodolce
18.07.2023    |    2.246    |    3 9.8
"La sua mano sulla mia nuca esercitava una dolce ma decisa pressione, tipica di chi se la sta godendo..."
Ciò che fino a questo momento era soltanto frutto di fantasie, di turbe adolescenziali, si andava invece concretizzando in DURA realtà. Il suo braccio sulla mia spalla, il suo crescente ansimare, il gutturale dei suoi gemiti, il suo marmo nella mia mano, la mia libido fuori controllo, rappresentavano la sublimazione dei miei voli onanistici. Quasi da non crederci, come se il tutto fosse soltanto il prodotto di una allucinazione.
Era, invece, una solida verità: stavo segando l’uomo di tante sere e di innumerevoli giornate sognate. E avrei più che volentieri proseguitò nel solco segnato da questi miei voli.
Intuendo le mie voglie, da vecchio porco qual era, con il suo braccio premeva perché mi avvicinassi col mio viso all’organo magnetico, e benché opponessi una, falsa, resistenza, lentamente il mio volto si approssimava sempre più al suo membro. Cominciavo a sentire il suo odore, e questo mi mandava, se mai possibile, ancor più fuori di testa. Cominciai quindi a baciare il suo candido e ipertricotico petto, la sua non meno bianca pancia, e, quasi sospirando, mi disse “dai prendilo, tesoro!”
Mi avvicinai a quel gocciolante arnese, ed il suo afrore ebbe per me lo stesso effetto di una miccia che non ha più nulla da consumare, niente da bruciare: tirai fuori la lingua, cominciando a filare ciò che il suo virile martello produceva, per poi aprire la bocca ed iniziare a spompinarlo.
La sua mano sulla mia nuca esercitava una dolce ma decisa pressione, tipica di chi se la sta godendo. Ma che così fa godere anche l’altro protagonista. Eccome se godevo col suo cazzo in bocca.
Tenendomi la testa premuta, mi chiese “ti piace eh? Dai, da bravo tesoro, succhiamelo, che stai facendo un bel lavoretto”. “Dimmelo che ti piace fare bocchini”, aggiunse. Staccando per un attimo la bocca, ebbi modo, oltre che riprender fiato, di dirgli “ si”, volgendo solo per un istante lo sguardo verso di lui, ma tornando immediatamente a imboccarlo quasi chiudendo gli occhi.
Spingendo ancora di più, facendomelo arrivare in gola, mi disse “no, dillo per intero che faresti sempre tanti bocchini…., come una prostituta “.
“ si Giovanni, starei sempre col tuo cazzo in bocca” fu la mia, non troppo morbosa, risposta…un po’ mi vergognavo di essere il suo passivo amante., completamente soggiogato da un uomo, per di più anche piuttosto attempato, ma oramai era troppo tardi: godevo davvero come una prostituta a succhiarglielo.
Ed anche i suoi gemiti ed i suoi sospiri davano il segno di quanto ci fossimo persi ed abbandonati alla lussuria, mentre mi sollazzavo col suo organo, bello saporito di uomo.
Cominciò, tra sospiri e gemiti, ad accarezzarmi la schiena, e progressivamente a tastarmi il culo, che andavo ad offrirgli senza ritegno alcuno.
“Ma guardala, questa troia, che voglia di cazzo che ha” ebbe modo di dire mentre mi sditalinava.
“Ahhh, si Giovanni, mi piace essere ….la tua schiavetta sempre in tiro”
“Mmmmmmmcosì mi fai sborrare tesoro! “.
A queste parole accelerai il ritmo di succhiata, pregustandomi il suo nettare. Sebbene sino a questo momento non avessi fatto nulla, sessualmente parlando, con nessuna/o, sorprese anche me la disinvoltura e l’immenso piacere che mi generava l’avere un cazzo in bocca. E addirittura il Suo di cazzo. E forse stava persino per schizzarmi la sua crema.
Riuscì’ ad infilarmi non so quale dito nel giovane ed illibato culetto, ed al mio gemito di apprezzamento scaricò nella mia bocca il godurioso prodotto dei suoi testicoli, pur non sapendo, ancora oggi, in quale quantità; comunque abbastanza prendendo in considerazione che riempii, sputandolo, il mio fazzoletto celato nelle tasca dei pantaloni.
Lui ancora palpitava, quasi interamente disteso sul letto, e mentre mi ripulivo ebbi modo di ribadirgli che era stato il primo ad avermi mostrato il suo sesso, il primo che avessi avuto modo di toccare. Il primo sesso che avessi mai baciato.
Ancora ansimando, tornò a sfoggiare quel suo malizioso sorriso, quello sguardo porco ed ammiccante che tanto mi affascinava, e prendendomi il viso tra le mani, mentre ancora tentavo di pulirmi la bocca, mi attirò a se, e mi bacio’ in bocca.
- continua -

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