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Gay & Bisex

Un ottimo inizio di giornata


di executive_2005
14.03.2015    |    7.080    |    5 9.7
"Il "problema" è sempre lo stesso: dritto, duro e gonfio; dicono che "l'alzabandiera" stia ad indicare che tutto funziona bene,..."
Muovo a fatica i primi passi della giornata: la notte è stata torrida, ed il mio sonno agitato.
Mi libero dei boxer e mi trascino in bagno, spinto più che altro dall'esigenza di pisciare.
Il "problema" è sempre lo stesso: dritto, duro e gonfio; dicono che "l'alzabandiera" stia ad indicare che tutto funziona bene, ... " si, ma come si fa a pisciare?" dico io?
In realtà il trucco ce l'ho: può fare un certo effetto, ma che dire: ho un buon rapporto col mio corpo e con i miei fluidi. Fatto sta che mi infilo nella doccia, e con un pò di concentrazione dò libero sfogo al mio caldo ed impellente bisogno corporeo, traendone anche uno spregiudicato e compiaciuto piacere. Il getto schizza verso l'alto, e lo dirigo sul torace, riuscendo a sfiorare anche la bocca socchiusa. Il calore scende , mi bagna le palle, aumenta la mia voglia, e come ( ahimè) quasi sempre accade, non resisto, e mi regalo un momento di sana libidine solitaria. La mia mano sinistra sfrega lentamente l'uccello gonfio e bagnato mentre con la destra solletico il buchetto, con un dito languidamente inumidito.
Sono lì, in silenzio, che mi godo il piacere di quella sega umida, gli occhi socchiusi, ma all'improvviso.....una sensazione, un sussulto,....ed aprendo gli occhi vedo Marco, sulla porta, che mi sta osservando.
Marco è il mio compagno di appartamento, nel quale viviamo attualmente durante il periodo dell'università.
Marco è più bello, più peloso, più alto, più cazzuto, ...più tutto insomma, e molto spesso lo prendo in giro per tutti i giri di femmine che ha. Io mi dibatto tra brevi storie con ragazze fin troppo spregiudicate, e la voglia crescente di provare....altro.
Marco avanza verso la doccia nella quale mi sono rinchiuso, e si posiziona davanti al water. Abbassa gli slip imprigionando l'elastico sotto le palle ( sorrido perchè lo faccio anch'io) e cerca di combattere con il mio stesso problema, tentando di "forzare" verso il basso il suo enorme e nodoso cazzone ( anche quello è più grosso del mio..). Lo osservo finalmente pisciare rumorosamente, mentre lui continua ad osservarmi in silenzio. Quell'atteggiamento maschio e virile ha l'inevitabile effetto di aumentare la mia eccitazione, e con naturalezza proseguo a masturbarmi godendomi lo spettacolo. Basta poco: ormai "scaldato" dalle mie precedenti carezze socchiudo gli occhi e mi abbandono ad un'abbondante sborrata, che va a ricamare il vetro della doccia, proprio dalla parte di Marco.
Siamo in un silenzio surreale: lui guarda me, io guardo lui.
Qualcosa scatta: i suoi slip scivolano a terra, e Marco si infila nella doccia, proprio accanto a me. Sfiora con le dita la mia sborra, che cola pigramente sul vetro, la annusa, la guarda, poi socchiude la bocca avvicinando le dita umide: la sua lingua curiosa assaggia delicatamente la mia crema; sembra un cane che con circospezione esamina qualcosa, prima di decidere se vale la pena o no.
Ancora una volta scatta qualcosa: vedo l'eccitazione di Marco crescere, il suo uccello farsi gonfio e duro.
Con le dita raccoglia il mio seme dal vetro, e non capisco perchè, ma basta poco ed il mio interrogativo è presto svelato: mi gira risolutamente e....con la mano ( quella mano) inizia a massaggiare il mio buco, inumidendolo e nutrendolo con il mio sperma, indugiando con il dito, che entra ed esce, entra ed esce.
Poi è dietro di me, mi sento spingere contro il vetro, accade tutto improvvisamente: è dentro di me.
Lo sento sospirare, il suo respiro sul mio collo, le sue mani dapprima sulle mie spalle, poi sui fianchi, poi sul mio uccello , che nel frattempo si è inevitabilmente addrizzato un'altra volta. Percepisco le sue labbra sul mio collo, con la lingua mi lecca delicatamente la schiena, si appoggia quasi a volermi abbracciare.
E' una sensazione strana, ma bella.
Le spinte si fanno più intense, mi sento premere contro il vetro, ma anche verso l'altro, come un pesce preso all'amo ( e che amo! ). I vetri della doccia si appannano, ed in quei momenti l'odore di piscio, sborra e sudore mi fanno l'effetto del più potente degli afrodisiaci.
Continuiamo per un bel pò, ed assaporo quelle sensazioni con un inaspettato piacere. Poi mi appare chiaro: lo voglio! Le mie mani spingo Marco fuori da me, mi giro con calma e mi abbasso. Il cazzo è gonfio, le vene in rilievo, le palle tese e dure. La mia lingua rende omaggio a tanta bellezza: lecco avidamente le palle, l'asta nodosa del cazzo, indugio più in basso, mi inebrio dell'odore del sesso, faccio mio il sapore del sudore.
E' il momento: la mia bocca si chiude sulla cappella di Marco, tesa e gonfia, oscillando avanti e indietro con movimenti via via sempre più ampi. Riesco a prendere in bocca quasi tutta la verga di Marco, che nel frattempo mugola piano; sento i suoi peli sfiorarmi il naso, con le mani gli stringo delicatamente le palle, accarezzo il suo culo peloso, le cosce, cerco le sue mani. Continuo in silenzio, con il gorgoglìo della mia bocca piena ed i suoi sommessi lamenti.
Ci siamo: se prima era duro, ora il cazzone di Marco è indescrivibile; le sue mani su di me imprimono un ritmo che solo l'orgasmo imminente può dettare, e dopo un brevissimo ma interminabile attimo, con un ruggito sordo mi esplode in bocca con tutta la sua potenza.
Sento uno, tre, cinque schizzi sul palato, la bocca riempirsi, un calore strano; devo ingoiare, voglio ingoiare; lui continua a muoversi, via via sempre più lentamente. Allento la presa, socchiudo le labbra continuando a succhiare delicatamente, cercando di non mandare sprecata neanche una goccia di quel liquido strano ma meraviglioso al tempo stesso.
Il respiro di Marco si fa più regolare, meno ansimante. Sono sudato, e anche lui lo è. Sento il bisogno, ancora in ginocchio, di aderire a lui, di abbracciarlo. La mia guancia si appoggia alla sua pancia, mentre con le braccia lo stringo. Solo per un attimo me ne vergogno; l'attimo successivo penso che sia bellissimo.
Ecco, penso tra me: ora arriva il fatidico momento dell'imbarazzo, il momento in cui non si sa che dire, non si sa dove guardare....
Mi alzo lentamente; ora sono di fronte a lui, stretti stretti nella doccia. Il nostro sguardo si incontra.
"Buongiorno! " mi dice dolcemente.
"Buongiorno! " gli rispondo sorridendo e guardandolo negli occhi....
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