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La mia svolta - 3


di mcrisone
30.09.2016    |    23.971    |    0 9.8
"“Certo, sono a tua disposizione… quando arrivi?” è la mia ovvia risposta..."
La mia svolta – 3
Da circa un mesetto va avanti la storia con mia cognata, compatibilmente con gli impegni ed i turni ci lavoro di entrambi; ma quando succede facciamo scintille, scopiamo come se non ci fosse un domani.
Una venerdì sera, mentre stavo preparando la cena, suona il telefono: mia sorella.
“Ti prego fratellone aiutami sono distrutta!” mi dice senza neanche salutare.
“Dimmi sorellina, cosa posso fare per te?” ribatto immediatamente.
“Cristian è un porco pervertito e sono scappata da casa…potresti ospitarmi per stanotte?” mi chiede supplichevole.
“Certo, sono a tua disposizione… quando arrivi?” è la mia ovvia risposta.
“Sono sotto casa… aprimi il portoncino”.
Quando entra è un fiume in piena, la mia sorellina, distrutta dal pianto ma incazzata come un bufalo.
“L’ho trovato a scopare con il suo migliore amico, Giovanni, quello gay” sono le prime parole che dice, abbracciandomi e continuando a piangere.
La mia sorellina Matilde ha dodici anni meno di me, piccolina circa un metro e sessanta, come nostra madre, circa quarantacinque chili, atletica con poco seno, credo una seconda scarsa, capelli corti e sbarazzini con due occhi da cerbiatto ed un nasino alla francese, con qualche lentiggine, tutto da baciare; ma il suo pezzo forte è il sedere, un mandolino alto e sodo che sembra scolpito nel marmo sopra a due gambe affusolare e toniche.
Dopo avermi raccontato il suo disastro familiare e dopo averla consolata, abbiamo deciso di andare in pizzeria, per staccare un momento e possibilmente per dimenticare in parte l’accaduto.
Al ritorno faccio accomodare Matilde nella stanza che era di mia figlia, ormai convivente con il suo Pietro; lascio andare prima lei in bagno e finalmente dopo una doccia esce più rilassata e tranquilla nel suo pigiamino, e ci mettiamo sul divano a guardale un pochino la TV, fino a quando le dico che vado in bagno e poi a letto.
In piena notte sento Matilde che mi scuote e mi dice “non riesco a dormire, sarà stata la pizza, posso dormire qui con te?”.
“Dai vieni qui sorellina” rispondo abbracciandola; e mi metto a dormire abbracciandola da dietro per proteggerla, come facevo con mia figlia quando era piccolina, e le do un bacio sulla testa per rincuorarla.
Al mattino ci ritroviamo ancora abbracciati al nostro risveglio e stiracchiandosi mi dice “che bene che ho dormito questa notte, come non facevo da tempo” dandomi un bacio sulla guancia.
Poi abbassando lo sguardo sulla mia erezione, sorridendo “buongiorno anche a lui” e se ne va in bagno saltellando; lei non sa, forse, che questa notte ho sempre avuto il cazzo duro appoggiato al suo culo e che non ho dormito molto.
Il sabato trascorre tranquillo, tra la spesa, alcune faccende domestiche e cazzeggiando tra divano e computer a vedere delle vecchie foto; alla sera usciamo assieme ed andiamo a fare una bella passeggiata in centro, ci prendiamo un gelato e continuiamo a raccontarci le nostre vicende amorose disastrose ed immaginando un futuro più sereno.
Tornati a casa andiamo ognuno nella propria stanza augurandoci buonanotte; la domenica arriva e riprendiamo i nostri discorsi facendo colazione e vedo che Matilde ha un nuovo pigiamino, corto e senza maniche e noto che non porta il reggiseno, vedo i suoi capezzoli duri che spingono la maglietta ed esco con “vedo che sei contenta di vedermi!”.
Lei sorridendo e baciandomi sulla fronte mi risponde “naturale, sei la persona che più amo al mondo”.
Ci prepariamo ed andiamo al lago; in spiaggia lei si mette in topless ed io imbarazzato cerco di non guardare le sue belle tettine con quei boccioli rosa che si drizzano ogni filo di vento oppure quando entriamo in acqua per farci un bagno rinfrescante.
“Ti imbarazzano le mie tette?” mi chiede mettendomele proprio davanti al naso.
“Beh sai, sei molto bella ed io non sono fatto di legno, mi piacciono proprio tanto” rispondo senza commentare il suo tanga azzurro che divide in due il suo culo meraviglioso.
Una volta in acqua mi sale sulla schiena e mi dice “portami a cavallo come quando ero piccina e mi piaceva un sacco stare sopra di te”.
Sentendo i suoi capezzoli duri sulla schiena che si strusciavano ho avuto un’erezione galattica e lei appoggiandoci le gambe esclama “wow allora è vero che ti piacciono le mie tette” baciandomi il collo.
“Anche il tuo culo non è da meno, anzi” rispondo.
Tornando ci siamo fermati a mangiare qualcosa ed una volta a casa ci siamo messi in libertà sul divano, io con una maglietta ed un paio di boxer e lei con un paio di pantaloncini ed una canottiera, ovviamente senza reggiseno; credo che non lo porti mai o pochissimo. Mentre guardiamo la TV si struscia vicino a me e sento ancora i suoi capezzoli duri sul mio braccio, il mio cazzo comincia a diventare duro e lei sorridendo “ma sei proprio ultra sensibile”.
“Matilde, o ti sposti o vado in bagno a farmi una sega, non ce la faccio più, ho il cazzo che scoppia” rispondo quasi esasperato dal suo atteggiamento.
Quando mi alzo si mette a ridere e mi dice ” vai in bagno a segarti?”.
“La tentazione è forte, ma vado a letto, buonanotte” ribatto quasi scocciato dal suo commento.
Stavo sognando il suo bellissimo culo quando mi sveglio e sento un temporale abbattersi sul tetto della casa, e lei impaurita che mi chiama; vado in camera e la trovo tutta tremante, la abbraccio e cerco di calmarla.
“Ho paura dei temporali, non riesco a dormire” mi dice.
“Vieni di là con me, ti proteggo io, non ti preoccupare” rispondo baciandola sulla testa.
Ci mettiamo a letto abbracciati sul fianco, come la volta scorsa e lei appoggia il suo culo alla mia erezione, strusciandolo e dimenandolo, dopo qualche minuti si gira e sorridendo mi dice “sei così da prima? Non posso dormire con un cazzo duro piantato sul culo, ora ci penso io” ed abbassando i boxer comincia a toccarlo con le sue calde manine, muovendole su e giù piano, stringendo ed allentando le dita in una sega imperiale.
Tempo due minuti e sento che sono arrivato alla fine e le dico “fai piano sto venendo”
Sento che aumenta il ritmo, si abbassa ed infila il mio cazzo in bocca, e la innondo con cinque o sei fiotti di sborra calda e densa, urlando tutto il mio piacere; lei ingoia il tutto continuando a leccare e succhiare e mi dice “che buona, ci voleva proprio; e tutto oggi che penso di succhiartelo” e mi bacia sulla bocca, infilando la lingua dentro per farmi sentire il mio sapore, a cui rispondo con altrettanta passione e calore.
Con tali sensazioni, il mio cazzo ritorna duro come il marmo, e vedendolo ricomincia a menarlo, titillando i testicoli e stringendo la sua mano sul cazzo mi dice “siamo già pronti un’altra volta, ora di divertiamo”.
Si spoglia in un secondo, facendomi vedere la sua fica depilata sotto con un ciuffetto di peli neri a formare un triangolino delizioso, e mi chiede “ti piace?”.
Il mio cazzo sembra scoppiare da tanto duro ed abbassandosi per iniziare un pompino mi sussurra “direi proprio di si!”.
Se lo infila in bocca, leccandolo bene tutto; io mezzo disorientato da questa situazione comincio ad accarezzare la sua splendida fica, titillando il clitoride ed infilando un dito e poi due dentro alle sue bellissime labbra rosse e gonfie e sentendole bagnate vado anche con il terzo dito.
Dopo qualche tempo a masturbarla mi giro per fare un 69 e poter leccare e succhiare la sua apertura bagnata e grondante, infilo la lingua per sentirne il gusto e continuo con le dita dentro e fuori, sul clitoride ed ancora dentro e fuori.
“Lo voglio dentro, riempimi” riesce a mugugnare con il cazzo in bocca; si alza, si gira e sale sul mio cazzo duro, avvolgendolo con la sua fica bagnata; scivolo dentro in un secondo con un colpo deciso e forte, e lei lancia un grido di gioia sentendosi riempita.
Con le mani stringo le sue tette piccole e sode, i capezzoli sono diventati due chiodi che comincio a pizzicare e leccare per aumentare il suo piacere, ed anche il mio; sento il suo godimento bagnato.
“Aspetta, girati, mettiti a pecorina” riesco a dirle tutto preso dai suoi boccioli rosa.
Si alza, si gira e prima di infilarlo mi abbasso per poter leccare nuovamente la sua fica e mordicchiare il clitoride, poi con un colpo lo infilo nuovamente, sentendo i mugugni di godimento di mia sorella; riprendo a stantuffarla a più non posso, infilando tutto il mio cazzo e sbattendo le palle sulla sua fica bagnata.
“godo… aahh… riempimi…uummhh… sbattimi forte” la sento dire con la testa affondata nei cuscini del letto.
“vienimi dentro, sborrami tutta” mi dice ancheggiando il culo.
“Vengoooo” grido spruzzando come una fontana dentro alla fica gocciolante, mentre gode come una forsennata anche lei, ululando di piacere.
Ci accasciamo sul letto ancora ansimanti e poi pian piano tiro fuori il cazzo grondante dal suo buchino divaricato; la bacio sul collo, si gira e la bacio in bocca, mulinando la lingua in un vortice al quale si unisce la sua.
“Meraviglioso, ne avevo proprio bisogno; è tanto tempo che non godevo così” mi sussurra andando in bagno a sistemarsi.
“Sei una ragazza splendida, Cristian è veramente un coglione a farsi scappare una donna meravigliosa come te”.
Quando esce dal bagno si tuffa nel letto accanto a me sussurrando “posso dormire qui con te questa notte?”.
“Certo tesoro mio!” rispondo immediatamente.
Prima di dormire mi confida “Saranno quindici o sedici anni che ti desidero, da quando una sera rientrando a casa ti ho visto con la tua ex moglie, che ti stava tirando un pompino galattico e tu urlavi di piacere; non sai quante volte mi sono masturbata pensando al tuo uccello in tiro, immaginando di succhiarlo fino a farmi riempire di sborra”.
Rimango letteralmente allibito da tale confessione e riesco a rispondere solamente “non immaginavo… sono imbarazzato. Buonanotte” le rispondo abbracciandola e baciandola in fronte.
Al mattino vengo svegliato dalle parole di mia sorella che con il mio cazzo duro in mano dice” ti sei strusiato tutta notte sul mio culo, ora scappo al lavoro, ma stasera ci rincontriamo” baciando la cappella rossa.
Riesco solamente a dirle “Matilde, sei una troietta” prima che corra in bagno.
Mi riappisolo sentendo Matilde che esce per andare al lavoro, mentre io ho la mattina libera, e mi riaddormento pacifico; mi sveglio di colpo sentendo sbattere la porta e vedo mia cognata che entra in camera tutta nuda dicendo “svegliati Marchino, ho una voglia di cazzo che neanche te l’immagini” e saltando sul letto si avventa sul mio uccello facendolo diventare durissimo in un attimo con la sua sublime lingua, avvolgendolo tra le tettone in una spagnola da infarto.
Ma questa è un’altra storia…
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