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Ricordi - l'ecografia


di mcrisone
29.03.2017    |    27.765    |    8 9.3
""Non ti preoccupare, può capitare" mi sorride di rimando posizionando la sua mano sulla mia..."
Ricordi – l'ecografia

Qualche tempo fa, in seguito ad una colica, mi sono recato dal mio medico che mi ha prescritto una ecografia addominale per controllare con non ci siano stati problemi alla vescica e zone limitrofe; prendo appuntamento presso uno studio privato poco lontano da casa e mi dicono che il giorno seguente si è liberato un posto a mezzogiorno, l'ultimo appuntamento della mattina prima della chiusura per il pranzo.

L'indomani mi alzo tardino, mi faccio una doccia e mi vesto per andare a fare questa benedetta ecografia; entro nello studio e la segretaria mi dice di attendere qualche minuto che mi avrebbe chiamato appena la dottoressa si fosse liberata. Al primo sguardo sembrava una signora abbastanza anonima, di circa quarantacinque anni, morettina con i capelli corti, un visino ben curato, piccolina e sorridente e gentile.

Attendo una decina di minuti e vengo chiamato, naturalmente ero l'unico presente in sala; entro seguito dalla segretaria che avvisa la dottoressa di andare a prendere qualcosa da mangiare e che sarebbe ritornata tra un'oretta.

Mi giro a guardare la dottoressa e rimango folgorato dalla bellezza solare; una splendita trentenne, con i capelli rosso mogano raccolti in una treccia piegata in avanti, altra circa un metro e sessantacinque, slanciata ed abbronzata con un corpo snello e ben proporzionato, poco seno, forse una seconda piena oppure una terza scarsina, con due fianchi belli rotondi ed una bocca da baciare all'istante, delle labbra piene e rosse anche senza rossetto, direi solo un filo di lucidalabbra.

"Accomodati, mi chiamo Deborah ed ora facciamo la scheda paziente" mi dice con una voce che mi manda in estasi alla prima lettera; io rimango imbambolato davanti a lei e faccio fatica anche a deglutire, come avessi preso uno schiaffo all'improvviso.

"Ti senti bene? Sei diventato pallido" prosegue lei guardandomi.
"S-s-si" riesco a rispondere incantato.

Mi chiamo Marco C. ho quarantadue anni, alto un metro ed settantotto, ottanta chili ben distribuiti, fisico atletico, mai avuto malattie e varie risposte che continuo a dare come un automa.

"Togli la maglia ed i pantaloni e sdraiati sul lettino" mi dice facendomi un sorriso smagliante.

Ubbidisco e mi sdraio rimanendo in boxer in attesa di questa benedetta ecografia, ma assorto in tutt'altri pensieri; quando mi mette il gel sull'addome ho un brivido e mi metto a sorridere.

"E' un po freddino, fa questo effetto a tutti" mi dice vedendomi sobbalzare sul lettino; si infila i guanti ed inizia ad armeggiare sulla mia pancia. Pian piano mi abituo a questo massaggio e quando sposta in basso appena i boxer per controllare la parte bassa dell'addome, mi sfiora appena e proprio in quel momento inizia un'erezione galattica, tanto da far fuoriuscire la cappella dall'elastico.

"Scusami tanto, non riesco a ...." le dico imbarazzato cercando di nasconderlo con la mano.

"Non ti preoccupare, può capitare" mi sorride di rimando posizionando la sua mano sulla mia.

"Sono sensibile e tu sei troppo bella per passare inosservata" azzardo timidamente.

"Grazie" mi risponde abbassando lo sguardo ed arrossendo un pochino.

Finiamo l'ecografia e mi porge dei fazzoletti di carta per pulirmi e mentre li sto prendendo mi dice "aspetta, faccio io, così pulisco meglio" abbassando i boxer.

"Sei ancora così da prima?" mi chiede vedendo il mio uccello un tiro.

"Si, con te qui vicino non passa" riesco timidamente a ribattere.

"Allora vediamo di fare qualcosa per aiutarti" mi dice togliendosi i guanti e prendendolo in mano ed iniziamo un leggero movimento, scapellandolo con una mano e massaggiandomi i testicoli con l'altra.

La attiro verso di me e la bacio con desiderio, infilando la lingua nella sua bocca alla ricerca della sua, la trovo e ci perdiamo nel nostro paradiso; con le mani cerco di sbottonare il camice bianco trovando sotto una maglietta dove si vedono due capezzoli duri come chiodi, sembra quasi che vogliano strappare la maglia, li tocco da sopra, li sfioro e mi abbasso per morderli. Sento i suoi gemiti di piacere, le faccio alzare le braccia e sfilo la maglietta; mi si presentano due tette meravigliose con un'aureola rosa scuro e due capezzoli durissimi rivolti all'insù.

Mentre mi sta segando mi abbasso a leccare i suoi boccioli, mordicchiandoli e succhiandoli; sento i suoi gemiti che aumentano, le sfilo i fuseaux neri, trovando un perizomino nero velato che lascia intravedere la sua patatina depilata con un ciuffetto a triangolino proprio sul monte di venere.

"Sdraiati sul lettino" mi sussurra gemendo e si avventa sul mio cazzo infilandoselo in bocca iniziando un pompino magistrale; si sdraia sopra di me mettendomi la sua fica, ormai grondante, sulla faccia e così inizio a leccare la sua passerina, infilando prima un dito e poi un'altro masturbandola e leccandola a più non posso fino a farla godere sulla mia faccia.

"Siii, vengo, godooo" urla rauca e rialzandosi si gira per impalarsi sul mio uccello; inizia a cavalcare come un'indemoniata gridando nuovamente "fammi godere ancora".

In quella posizione mi ritrovo le sue tette che ballano davanti ai miei occhi e decido di strizzarle e succhiare i capezzoli marmorei, mi alzo un pochino e con una mano vado alla ricerca del suo culo, massaggiandolo e pizzicandolo; si alza, scendiamo dal lettino e la faccio abbassare mettendola a pecorina.

"Ti voglio a pecora ora" le ordino piano all'orecchio.

"Siii, mi piace da dietro, riempimi" grida.

Le afferro le tette e le strizzo facendola godere una seconda volta, ma ora sto per godere anch'io.

"Meraviglioso, sto per godere" la avviso e lei si gira, si abbassa e lo prende in bocca leccando e succhiando fino a quando scarico tutto il mio piacere dentro di lei che lo ingoia avidamente leccando tutta la mia asta alla ricerca di qualche gocciolina sperduta.

La alzo e la bacio appassionatamente, mi scosto e mi avvicino al suo orecchio sussurrandole "sei stata meravigliosa, una cosa sublime" ele mordicchio il lobo.
Lei freme nuovamente, le piace, la abbraccio e le mie mani vanno sul suo sedere strizzandolo e palpandolo e sento nuovamente il desiderio salire.

Lei se ne accorge e sorridendo felice mi dice "ne vuoi ancora?" portando le sue mani al mio cazzo e menandolo piano piano.

"Sarebbe meraviglioso" rispondo vedendo che si abbassa per riprendere in bocca il mio arnese pompando e succhiando per riportarlo in erezione.

Allora la prendo e la faccio sdraiare sul lettino, le alzo le gambe ed infilo solamente la cappella nella sua fichetta già bagnata, entro ed esco piano, entro ed esco e conteporaneamente massaggio e strizzo le sue dolci tettine, fino a quando esasperata mi ordina "scopami, non resisto, sfondami ancora".
Con un colpo di reni affondo tutti i miei venti centimentri dentro di lei facendola gridare e sentendola venire inizio a pompare con colpi decisi e forti; poi esco e mi abbasso ad assaporare il suo piacere acre e colgo l'occasione per infilare la lingua nel suo buchino dietro, facendo piccoli movimenti rotatori e dando qualche colpetto al centro del buchino.

La sento irrigidirsi e rilassarsi a colpi alterni, mi sposto e la faccio mettere prona con le gambe a terra e mi avvento nuovamente al suo culetto; lo bacio, lo lecco e quando di infilo il pollice la sento gemere e mugulare "infilami il tuo uccello, lo voglio dentro".

Non me lo faccio ripetere due volte, appoggio la punta al buchetto e lei si inarca per agevolare il movimento, spingo un po ed entra la cappella per poi affondarlo dentro tutto; lei gode di questo e con la mano destra inizio a masturbarle la fichetta bagnata e grondante di umori; continuo a pomparle il culo e la sento godere fino ad esplodere in un orgasmo che mi allaga i piedi e le sue cosce gridando "vengo, siii, mi fai godere, ancoraaaa!".

"Vienimi dentro, voglio sentirti tutto nel culo" aggiunge in preda all'estasi del momento.

Le scarico setto otto getti di sperma caldo nel culo e mi abbandono sulla sua schiena ansimante e sudato; lei geme di piacere ansimando e colando tutti gli umori della sua passerina.

"E' stato grandioso, non avevo ricordi di aver goduto così tanto, meraviglioso" mi dice appena ripreso il controllo del proprio corpo ed aggiunge "sono sposata da quattro mesi e convivo da cinque anni e non mi è mai capitata una situazione così particolare".

"Anch'io ho provato delle emozioni particolari, e tu sei bellissima, è stato un brivido a prima vista" le rispondo senza sapere bene quello che dicevo; ci rivestiamo e sistemiamo ed arriva la segretaria stupita di trovarci ancora in studio.

Deborah con tono professionale comunica "ci sono stati dei problemi con la macchina e conviene fissare un altro appuntamento per la settimana prossima" ed aggiunge "per essere sicuri di fare un buon lavoro" facendomi l'occhiolino ed un sorrisetto malizioso.
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