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Prime Esperienze

Marco il fotografo - 3 Il pranzo


di Nedobi
19.07.2023    |    3.056    |    3 9.7
""Slaccia i pantaloni Marco e tiralo fuori", ancora una voltà il ragazzo ubbidì un pò perchè non desiderava altro, un pò perchè il vino stava..."
Terza parte….

Marco passò i giorni successivi a guardare le foto scattate a quella donna, senza riuscire a fare a meno di masturbarsi, doveva selezionarne alcune, ma non riusciva a decidere.
Aveva provato a cercare la donna sui social, ma come Vanessa McCurty non c’era nessun risultato, sembrava arrivare dal nulla e nello stesso nulla sparire.
Impiegò 3 giorni a selezionare una quarantina di foto tra le più di 400 che aveva scattato, aveva messo in secondo piano tutto il resto e si era concentrato giorno e notte su quello.
Era il 1 Gennaio quando si decise a mandare un messaggio alla donna per dirle che i provini erano pronti, pensò anche di fare riferimento al reggiseno lasciato sul divano dello studio, ma si convinse non era stata una coincidenza, altrimenti la donna lo avrebbe richiesto, optò quindi per tralasciare la cosa.
Un paio d’ore dopo il display del telefono si illuminò, era lei, il messaggio diceva - Ciao, bene, manda tutto per favore alla mia mail -.
Marco, vistosamente deluso dal messaggio della donna in quanto speranzoso di incontrarla di persona, accese il pc, creò una nuova mail, allegò il file e nell’oggetto scrisse Provini studio, pensò a lungo cosa scrivere nel testo della mail, voleva corteggiare la donna, ma si sentiva in soggezione e quindi decise per un formale -Come da Sua richiesta allego i provini, in attesa di riscontro auguro a lei e famiglia un buon nuovo anno-
Aveva scritto a lei e famiglia, chissà perchè, si domandava se la donna avesse un fidanzato, un marito, dei figli…. Si accorse di provare gelosia e invidia per qualcuno che non conosceva e forse non esisteva. Pochi minuti assorto nei suoi pensieri e il computer gli notificò una mail -Grazie, auguri anche a te. Se non sbaglio eravamo rimasti al tu. Vanessa. -
La donna era stata vaga, nessuna risposta alla sua insinuazione, rimase nel dubbio e senza sapere quando avrebbe avuto sue notizie.
I giorni passavano, Marco teneva una foto della donna sulla scrivania e spesso si fermava a contemprarla, apriva il cassetto dove era adagiato il reggiseno dimenticato, il profumo era ancora presente, ma andava via via affievolendosi. Voleva scriverle, ma non sapeva cosa dire.
I giorni passavano, arrivò la fine gennaio e la vita sembrava tornata alla normalità, lavoro, qualche uscita con gli amici, ma quella donna non usciva dalla sua testa. Riviveva nella testa gli eventi nel negozio e poi quelli nello studio. Perse interesse per tutto il mondo femminile, sentiva di voler solo rivedere Vanessa.
Dopo qualche giorno decise di prendere coraggio e con la scusa di aver stampato alcune foto le scrisse -Ciao Vanessa, ho stampato alcune delle foto, mi farebbe piacere consegnartele- inviò, per 2 giorni il messaggio risultò non consegnato poi all'improvviso una risposta -Ciao, finalmente del tu... Sono fuori per lavoro, ci possiamo vedere al mio rientro il 12 Febbraio alle 12.00 al caffè all'angolo in piazza Marina e mangiamo qualcosa se per te va bene- Marco saltò dalla sedia, finalmente sapeva quando l'avrebbe rivista, ma allo stesso tempo era deluso perchè sperava sarebbero stati soli, si aspettava che la donna passasse nel suo studio, ad ogni modo rispose semplicemente -Ci Sarò-
Arrivò il 12 Febbraio, Marco passò tutta la mattina a prepararsi, passò a prendere le foto in studio e poi si diresse verso il Bar, arrivò con abbondante anticipo, entrò.
Diede una rapida occhiata, Vanessa non era ancora arrivata, scelse un tavolino un pò in disparte nell’angolo del locale e si sedette, il locale era carino, oltre al servizio bar servivano anche piatti caldi per pranzo ed era sempre frequentato da gente bene che si fermava in pausa per un piatto veloce, i tavoli anche se piccoli erano sempre ben apparecchiati con lunghe tovaglie di tessuto grigio e al centro di ognuno era presente un vasetto di spezie come decorazione, un allestimento decisamente curato e di stile per essere un semplice Bar.
Pochi minuti dopo le 12 la porta si aprì, Marco riconobbe subito la folta chioma rossa della donna, indossava un abito blazer nero con sopra un cappotto beige, collant con una trama in pizzo e una scarpa con tacco nera. "Sempre impeccabile" pensò Marco mentre si alzava per accoglierla, la donna si avvicinò al tavolo
"Ciao Marco, come va tutto bene? scusa la lunga attesa, ma sono stata via per lavoro, devo gestire l'azienda di mio marito e spesso mi capita di trovarmi all'estero"
Marco ebbe la prima pugnalata - Marito - quindi è spostata pensò tra se e se, tutto il suo castello stava crollando, poi la donna continuò "Da quando è mancato 5 anni fa mi sono fatta carico dell'azienda e cerco di mandarla avanti io" a quelle parole Marco dentro di se provò un senso di gioia e anche se avrebbe dovuto vergognarsene era felice che la donna non fosse più impegnata, "Nessun problema ci mancherebbe" ribattè lui.
Il cameriere portò i menù, mentre la donna lo leggeva con interesse Marco non riusciva a staccare gli occhi da lei.
Al ritorno del cameriere la donna ordinò un'insalata di mare e un bicchiere di vino bianco, Marco che non aveva neanche guardato il menù lesse un piatto a caso e lo ordinò, "Pinzimonio per me", la donna sorrise e lo guardò divertita, aveva intuito cos'era successo, il cameriere guardando il ragazzo con curiosità esclamò "Desidera anche da bere?" Marco tornato un pò in se rispose "un bicchiere di bianco anche per me, grazie".
Appena il cameriere si allontanò, Marco aprì lo zaino e porse una busta con le foto alla donna che le esaminò e dopo aver fatto i complimenti a Marco per l'ottimo risultato alzò gli occhi verso di lui ed esclamò "Dovresti avere anche un'altra cosa che è mia e che ho lasciato in studio" Marco si gelò, ancora una volta le parole della donna erano lame per lui, sapeva bene a cosa facesse riferimento, ma non si aspettava fosse così diretta. La donna continuò "Sai ci tengo particolarmente perchè l'ho coprato a Parigi in un negozietto che ora non c'è più" si avvicinò a Marco e continuò "sono certa che l'hai conservato con cura" Il giovane arrossì all'istante, stava per rispondere quando arrivò al tavolo il cameriere con le loro ordinazioni. "un'insalata di mare e un bicchiere di bianco per la signora e un pinzimonio e un bianco per il Signore"
La donna prese il bicchiere, lo fece roteare in mano e sempre fissando Marco negli occhi esclamò "Quindi?"
Marco bevve un abbondante sorso di vino e rispose "Ho visto che l'aveva dimenticato in studio e l'ho conservato in un cassetto, ma l'ho dimenticato li, se vuole vado a prenderlo" ancora non capiva perchè questa donna lo mandasse così in confusione “Siamo passati nuovamente al lei, non fa nulla me lo darai la prossima volta" disse lei avvicinando un pezzo di polipo alle labbra. -S-scusa- fu la risposta.
Prese un'altro sorso di vino e finì quasi tutto il bicchiere, si sentiva accaldato e impacciato, e la donna prese in mano la situazione "Vedo che hai sete" e ordinò al cameriere una bottiglia di quello stesso vino.
Marco prese questo tempo per ricomporsi, sentire dalla donna la frase prossima volta l'aveva reso felice, ora sapeva che l'avrebbe rivista ancora.
Il cameriere arrivò quasi subito con la bottiglia e si mise ad aprirla davanti a loro.
Mentre Marco osservava il cameriere destreggiarsi con il cavatappi sentì qualcosa toccargli la gamba e scorrere ad accarezzare il polpaccio. Il cameriere completò il suo compito e chiese chi voleva assaggiare, Marco non rispose, anzi non sentì proprio, il cameriere ripetè la frase, e mentre la donna staccava il piede dal polpaccio del ragazzo disse "Assaggia lui".
Il cameriere un pò indispettito versò il vino nel bicchiere di Marco che ripreso contatto con la realtà alzò il bicchiere e lo portò alle labbra, in quel momento nuovamente quel contatto, ma questa volta più intenso... quasi si strozzo, riuscì a rispondere al cameriere con un "Va bene", il cameriere lo quardò con aria interrogativa, ma versò il vino alla donna, posò la bottiglia e si allontanò. Vanessa rideva divertita, mentre continuava a mangiare la sua insalata di mare e torturare Marco.
"Avvicinati al tavolo” disse lei con voce autoritaria ma sensuale, Marco ubbidì automaticamente e sentì il piede della donna salire verso il ginocchio e farsi largo tra le sue cosce, dal contatto capì che la donna si era tolta la scarpa.
Arrivata tra le sue gambe, si accorse immediatamente che il ragazzo era eccitato e continuando a fissarlo in viso gli chiese "Ti è mancato questo?"
Marco senza accorgersi aveva appoggiato la schiena contro la sedia e avvicinato il baccino al tavolo rispose “Si, ogni giorno" Lei sorrise ed intensificò la pressione
Marco ebbe giusto il tempo di guardarsi attorno, alcuni tavoli erano pieni, ma grazie alla lunga tovaglia che toccava quasi terra nessuno avrebbe potuto immaginare cosa stava accadendo sotto quel tavolo.
"Slaccia i pantaloni Marco e tiralo fuori", ancora una voltà il ragazzo ubbidì un pò perchè non desiderava altro, un pò perchè il vino stava facendo il suo effetto, come le altre volte era eccitato e duro.
La donna avvicinò il piede, Marco sentì il morbido contatto con il pizzo delle calze per un attimo sobbalzò, quel materiale scivolava sul suo membro provocandogli un piacere mai provato, lei sapientemente scorreva prima le dita fino alla pianta su quell'asta per tutta la sua lunghezza, Marco pensò che non avrebbe resistito ancora per molto e quando pensò di essere al limite si allontano di scatto colpendo con la schiena un mobile dietro di lui, tutti si girarono a guardare, ma fortunatamente la posizione del tavolo sistemato in un angolo del locale nascondeva Marco dalla vita in giù, rosso in volto si risistemò, mentre il cameriere si avvicinava chiedendo "tutto bene? qualche problema", Marco rispose in maniera confusa "No no, colpa mia grazie"
La donna sorrise nuovamente, e imbocco l'ultimo pezzo del suo piatto, masticò, guardò Marco ed disse "Mi spiace, ma ora devo andare ho un appuntamento, finiremo presto ciò che abbiamo inziato, adoro osservare il tuo viso rosso quando sei imbarazzato", rimise il piede nella scarpa, si alzò dal tavolo, mise la giacca, prese le foto e si incamminò con la sua solita eleganza verso l'uscita.
Marco non fece in tempo a rispondere, quella donna lo coglieva sempre di sorpresa, osservò il suo piatto, era ancora pieno, si prese il tempo per attendere che il suo respiro tornasse regolare, si ricompose, aveva lo stomaco chiuso. Si alzò, pagò il conto e uscì.
Aveva un'esperienza in più da aggiungere ai suoi pensieri, prese il telefono, ed inviò un messaggio "Grazie", in risposta ricevette "Grazie a te per il pranzo, saprò sdebitarmi"
Marco sentì le ginocchia cedere per un attimo, ma continuò il suo cammino verso lo studio, dove appena arrivato si masturbò 2 volte.
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