Quel maialone di Pietro

Dopo qualche scambio in chat su Skype stringo amicizia con Pietro.
E' un tipo di poche parole: non gli piace il virtuale. Abitiamo vicino e lui ha un "rifugio" a sua disposizione: mi propone subito di andare da lui e, da quel poco visto in chat, sembra avere un bell'"arnese".
Dopo un po' di esitazione accetto di incontrarlo nel suo "rifugio": una piccola casetta nel centro storico.
Io ho voglia di fare la femmina e mi sono portata parrucca, vestitino, sandalini rossi (ne vado matta) e calze a rete. Ci vediamo in piazza e poi andiamo da lui.
Si spoglia subito completamente nudo, è bello abbronzato, peloso ma non troppo e - soprattutto - con un pisellone al di fuori delle normali misure.
Lì per lì rimango un po' spaventata: penso che quel "coso" non entrerà mai nel mio buchino del culetto.
Mi spoglio anch'io e indosso il vestitino, le calze la parrucca bionda e le scarpe coi tacchi; lui, senza troppi complimenti, mi prende la testa e mi abbassa in ginocchio all'altezza del suo pisellone: sento il suo odore (sa di borotalco) e lo sento vibrare non appena provo a sfiorarlo con le mie labbra. Pietro è di poche parole, ma mi afferra la testa e mi costringe a prenderlo subito in bocca. Sento il sapore dolce della sua pelle e il caldo del membro che diventa sempre più duro; sento la cappella grossa in gola, provo a liberarmi per respirare, ma lui mi dice, senza troppi complimenti, che "qui si fa quello che dico io". Provo a divincolarmi dalle sue mani, ma lui mi prende e mi butta sul letto a pancia in giù. Mica vorrà incularmi, così a freddo, penso io con un po' di paura. Invece comincia a sculacciarmi con le sue mani grosse, continua mentre io gli dico di smettere (ma, in realtà è come se gli dicessi: continua più forte); ho le chiappe arrossate e mi sento una puttana a cui non resta che essere sottomessa.
Si sdraia sul letto e mi prende per continuare il pompino; io mi guardo bene dal ribellarmi e comincio a succhiare, leccare, accarezzare con la mano, la lingua scivola sul suo pisellone sempre più vibrante ed eccitato: me lo sbatte sulle labbra e me lo infila con decisione in bocca. Poi, girandomi con forza, mi ordina di mettermi a pecora e, io neanche faccio in tempo ad accorgermi, me lo sbatte tutto dento il buchino. Faccio un urlo di dolore e scendo dal letto, piagnucolo saltellando come una femminuccia: mi ha fatto veramente male, sento il buchino dolorante come fosse stato squarciato, ma lui non esita e mi riprende con forza. Stavolta il suo arnese magnifico entra più dolcemente e comincia a martellare: mi fa male, ma mi piace da morire. Finalmente mi sento una vera femmina. E ancora più bello quando mi gira sul letto e mi penetra da davanti, con le mie gambe aperte sulle sue spalle: provo un piacere infinito, mi sento una donna completa. Una donna che sa soddisfare un vero uomo. Mi accarezza il seno, mi ficca due dita in bocca e mi martella che quasi lo sento in gola e poi in gola ci finisce per davvero perché me lo sbatte in bocca che quasi mi soffoca e sento fluire il suo sperma caldo dentro la bocca, abbondante e dolce sulle mie labbra e il suo respiro soddisfatto sopra di me.
Quando ha finito di spruzzarmi la faccia mi congeda con una sculacciata.
Devo ancora pulirmi le labbra e già penso alla prossima volta...