Prime Esperienze

Simona pt 2


di ringo00
28.08.2016    |    14.126    |    3 9.6
"" Si portò il mio pene tra le labbra e prese a succhiare la cappella, ruotando la lingua su quel punto delicato come se stesse succhiando una caramella..."
ATTENZIONE, QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA: OGNI RIFERIMENTO A FATTI, LUOGHI O PERSONE E' DA RITENERSI PURAMENTE CASUALE

Stavo pensando ancora alle parole che Simona mi aveva sussurrato prima che mi avviassi verso casa: "Spero che farai altrettanto... DOMANI ! " Mentre camminavo un'erezione potente mi tendeva il tessuto dei pantaloni e la cappella mi doleva parecchio. Arrivato a casa salutai di fretta la zia e mi chiusi in bagno, abbassai i pantaloni e il mio pene scattò in aria come una molla: la cappella era rosso scuro e sulla cima brillava una goccia di pre-sperma. Bastarono pochi colpi di mano ed esplosi in un sontuoso orgasmo. Quella notte non dormii quasi per niente, fantasticando su cosa mi attendesse l'indomani. Comunque, la mattina dopo mi alzai di buon'ora e mi diressi a casa di Simona, che mia accolse stringendomi forte tra i suoi enormi seni: "Ben arrivato, caro! Ti aspettavo con ansia!" Nell'abbracciarla diedi una palpatina alle tetta destra, e lei disse "Sei già carico, a quanto vedo... " Sorrise, mi prese la mano e mi guidò fino alla sua camera; si stese sul letto e sfilò la canottiera, liberando i suoi meravigliosi seni. Avevo già l'acquolina in bocca; Simona disse "Su, dai che ti stanno aspettando!" Non me lo feci ripetere: mi tolsi pantaloni e mutande e mi gettai su di lei, affondando in quella meraviglia di tette. Mentre le leccavo e succhiavo con tutta la mia passione, Simona mi prese il pisello in mano e prese a sfregarselo sul pancino, soffermandosi sull'ombelico. Inizió a masturbarmi piano piano, tentando di infilare la punta nel buchino: che sensazione strana ma al tempo stesso goduriosa! Sentivo lo sperma risalire dalle pale lungo l'asta; Simona sembrava non aspettare altro: si puntò il mio arnese sulle tette e accelerò il ritmo della mano. "Dai, " mi incoraggiava, "coraggio, riempi le tette della tua Simo con la tua passione!" Nel dire ciò mi diede un bacino sulla punta, poi un altro e un altro finchè non le scaricai il mio godimento sui seni; mentre eiaculavo non smetteva di masturbarmi: "Falla fuori tutta tutta, non trattenerti... Rilassati e vieni tanto... " Quando rimasi a secco e il mio pene si afflosciò nella sua mano, Simona mi accarezzò la testa dolcemente: "Che bravo bambino, ne hai fatta davvero un sacco. Guarda, sembra quasi che abbia il latte! " disse indicandosi un capezzolo, dal quale una goccia di sperma stava per colare; d'istinto la leccai via, e feci una smorfia. "Non ti piace il tuo sapore? " chiese con un sorrisetto. "Decisamente no, preferisco il tuo di sapore, le tue tette hanno un sapore dolcissimo, le vorrei succhiare per sempre!" risposi io sicuro. Le mie parole sembravano averla colpita: mi prese per le spalle e mi diede un lungo bacio; dopo qualche minuto mi lasciò, col fiatone e gli occhi lucidi. "Sei un vero amore, lo sai? Anche io adoro sentirti succhiare i miei seni, mi sento come una mamma che allatta. Vorrei quasi avere il latte davvero, così potresti riempirti il pancino... " Il pensiero di succhiarle il latte mi intrigava assai: avrei dato l'anima per poterci anche solo provare. "Però adesso lasciami gustare questa cremina che mi hai dato... Sarebbe un peccato sprecarla, no? " Allora si mise seduta comoda e prese a leccarsi golosamente il mio seme dalle tette; in un attimo l'aveva lappato via tutto dalla mammella destra, e stava per passare alla sinistra, e io decisi di approfittarne: le posai la testa in grembo come il giorno prima e attesi che mi porgesse il seno. Sembrò felice: "Due lingue assieme, due modi di succhiare diversi! Oh caro, vuoi farmi godere a morte? " chiese ridendo. In risposta le succhiai forte il capezzolo lasciandolo poi andare con un forte schiocco; Simona cacciò un piccolo grido, credetti di averle fatto male, ma lei mi tranquillizzò: "Va tutto bene, caro, non preoccuparti. Mi hai solo colta di sorpresa... Mi hai succhiato così forte che non ho saputo trattenermi! " Poco dopo lo cacciai io uno strillo: Simona mi aveva afferrato con delicatezza i testicoli e prese a giocherellarci con molta dolcezza, soppesandoli e massaggiandoli. Sotto quelle carezze non ci misi molto a diventare duro come un paletto, e lei parve molto contenta, elogiandomi per la mia resistenza; "Si vede che sei un adolescente! " disse con un sorriso. Simona si distese di fronte a me, guardandomi con una tenerezza materna, e presa la mia mano se la portò tra le cosciotte posandola sulla fica. La sentii umida. "Visto come sono bagnata? Le tue succhiate mi fanno questo effetto... Come pensi di rimediare? " Senza nemmeno pensarci la sdraiai sulla schiena, le spalancai le cosce come avevo visto su un giornaletto porno e avvicinai la lingua al taglio roseo e carnoso che avevo dinnanzi e presi a leccarla. Inizialmente ero impacciato, non sapevo bene come fare, ma Simona mi istruì pazientemente: "Come se leccassi un gelato" ; dopo un po' disse "Adesso allargami le labbra con le dita e leccami dentro" Io lo feci: allargai le labbra di quella bella fica cicciottella e vi immersi la lingua. Simona sospirò: "Stai andando benissimo, continua così..." Sentivo che stava bagnandosi, un rivoletto di umori che mi riempiva piano la bocca; provai anche con un dito, stuzzicandole gentilmente il clitoride per poi inserirlo, facendo dentro e fuori per alcune volte. Ad un tratto un'idea un po' perversa mi balenò in testa: le tolsi il dito dalla fica e piano piano lo feci scorrere sempre più giù fino al suo buchetto e vi indugiai. Simona sembrò reticente: "No... aspetta, sono vergine qui... Non l'ho mai preso nel culo, ho un po' di paura." Mi guardò negli occhi e aggiunse "Ma se si tratta di te allora va bene, caro." Sorridente, mi misi l'indice in bocca, lo inumidii per bene e presi a solleticarle il buchino; la cosa sembrava piacerle, e quindi provai ad infilare la prima falange, trovando una leggera resistenza; spinsi poco più forte ma lei si lamento: "Ahia, fa male... Sii più delicato, caro... " Allora sfilai il dito, lo umettai nuovamente e lo rimisi dentro lentamente, facendo un movimento circolare affinchè il buchetto diventasse più elastico e rilassato. Ci riprovai: sempre piano infilai il dito sempre più a fondo, finchè non fu tutto dentro. "Va tutto bene? " chiesi premurosamente. Simona annuì: "Sì, fa meno male adesso. Adesso tocca a me lubrificarti." Si portò il mio pene tra le labbra e prese a succhiare la cappella, ruotando la lingua su quel punto delicato come se stesse succhiando una caramella. Quando fu bella rossa e lucida di saliva Simona disse "E' il momento: ieri mi hai fatto godere davanti, oggi lo sentirò dietro. Vai caro, sono pronta... " Anche io lo ero: feci come per metterla culo all'aria ma mi fermò: "No, no, non così: voglio guardarti negli occhi mentre lo metti dentro." Intanto mi avvicinai, sfiorando il forellino roseo con la punta e premendo leggermente. "Allora vado!" esclamai. Simona allargò per bene le gambe e si mise comoda: "Sì caro, mettilo nel culo della tua Simo! " Premetti un po' più forte, poi ancora finchè la punta si fece strada nel suo culo. Simona strinse i denti: il mio pisello era più spesso del dito e le faceva un po' male. A metà strada mi fermai per farla abituare ma lei mi strinse le gambe dietro la schiena e mi tirò a se, facendomi entrare tutto. Simona gemette: "Finalmente, adesso il mio culetto è tutto tuo, caro." disse rivolgendomi il più dolce dei sorrisi, "Adesso però scopami, non resisto più!" Iniziai a penetrarla, prima piano e delicatamente poi sempre con crescente forza: Simona sembrava godere maggiormente in quel momento con il culo che il giorno prima con la fica; la afferrai per i fianchi e mi misi seduto con lei davanti impalata dal mio pene. Avevo una visuale perfetta sulle sue tette e le afferrai palpandole energicamente: "Waaah!" gridò lei, " Così, sì, sì, SI' !!! Fammi godere, caro, scopa la tua Simo che ti vuole tanto bene ! " Mentre parlava si masturbava furiosamente la fica, sbrodolandomi i suoi umori sul petto. Ormai eravamo al limite tutti e due: "S-simo, sto per venire!"
"Mmm, sì, caro, vieni, vieni, riempimi tutta con la tua passione, riempimi, voglio sentirmi la pancia piena di seme caldo!!! " E allora venni, la più colossale eiaculazione della mia vita: schizzai una quantità di seme mai vista, tutta nel retto di Simona che urlava e gemeva come impazzita. Quando anche gli ultimi schizzi raggiunsero la loro meta mi lasciai andare sul letto, esausto, completamente svuotato. Simona si sfilò il mio pene: il suo buchetto grondava di seme bianco che colava sulle lenzuola. Anche lei sembrava stanca morta, ma mi venne vicino e mi baciò a lungo sulle labbra mentre ci rotolavamo sul letto come due amanti consumati. Restammo per un bel pezzo abbracciati, mentre riposavamo dopo quell'amplesso degno di Eros in persona. Visto che eravamo entrambi sudati ci facemmo la doccia insieme, e Simona, conoscendo bene la mia passione per i suoi seni, ne approfittò per usarli per insaponarmi la schiena: sù e giù, sentivo quella morbidezza che mi accrezzava dietro mentre il mio pene scattò sull'attenti per l'ennesima volta quel giorno. Mi strofinava le tette sulla schiena mentre mi masturbava velocemente finchè venni, poche gocce soltanto, visto quanto avevo gouduto poco prima. Una volta lavati per bene ci ricomponemmo, mi rimisi i vestiti e mi apprestai ad avviarmi verso casa. Simona indossava una vestaglia leggera senza niente sotto; quando ero al cancello di casa sua mi chiamò: mi voltai e per salutarmi tirò fuori una tetta e la fece rimbalzare nella mano. "Ci vediamo domani, caro. Mi raccomando, non ti masturbare stasera che ti voglio bello carico, va bene? " Io annuii col cuore in gola e mi incamminai.
Scopai con Simona un'infinità di volte in quei giorni, godendo dei suoi seni, bocca, culo e fica, e il tempo volò. A fine agosto dovevo tornare dai miei genitori, e Simona venne a salutarmi alla fermata dell'autobus; le promisi di tornare l'anno seguente, e lei mi abbracciò forte un'ultima volta stingendomi tra le sue tettone. " Non vedo l'ora, caro, torna presto, che ti voglio tanto tanto bene, lo sai... "
Come promesso tornai l'estate seguente, quella dopo e per molte altre; oggi ho quasi quarant'anni, ma a volte torno al paese della zia, dove Simona, seppur non più giovanissima, mi aspetta con la voglia di una ragazza di vent'anni, come in quell'estate di tanto tempo fa.

Vi è piaciuto? Aspettoi vostri commenti :-)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Simona pt 2:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni