Prime Esperienze

Spudorata!


di FleurDamande
15.01.2024    |    18.100    |    46 9.9
"A volte andava anche nelle altre case dove lei lavorava, per farsi fare un pompino al volo nella tromba delle scale..."
Io e Carlo siamo insieme da tanti anni. Vedendoci al cinema o a casa di amici,
ci giudicheresti come una normalissima coppia: bisticci, abbracci, quotidianità, ancora bisticci coccole.
Nella realtà dei fatti per noi c'è molto
altro, come la forte passione per il sesso
di coppia o con altre persone.
Tante volte le amiche mi hanno chiesto come io possa tollerare di vedere mio marito godere con un'altra, e io rispondo che proprio il mix tra l'immenso amore che provo per lui, la gelosia, e la sensazione di superare i limiti, crea in me un cocktail di sensazioni profondissime.
Quando lo vedo godere con un'altra, toccarla baciarla e scoparla in modo passionale, sono ammirata ed eccitata, non posso evitare di pensare a quanto sia bello, e spesso e volentieri arrivo ad avere degli spasmi violenti anche senza toccarlo. É mia premura, dopo, passare a raccogliere tutto quello che resta del suo piacere, chiedendogli di raccontarmi, sussurrandomelo all'orecchio, tutto ciò che ha provato e sentito.
Magari dopo che sono venuta mi offendo pure e faccio la gelosa, non gli parlo per due giorni, ma basta poco a sciogliermi. In realtà, mentre gli tengo ancora il muso, mi accorgo che masturbandomi riesco a venire solo se penso a lui che si scopa un'altra. Dopo aver scorso tanti porno che non mi hanno dato piacere, mi basta chiudere gli occhi e immaginare lui che gode nella bocca di una bella donna, e mi ritrovo attraversata da una scarica elettrica di godimento, paralizzata dal piacere con la bocca aperta, avidamente, come nella speranza di meritare di accogliere il suo sperma.
La nostra prima avventura cominció circa dieci anni fa. Parlavamo spesso dello scambio di coppia, e lui più volte aveva goduto nel portarmi fuori, a cena, vestita in modo molto appariscente e discinto, eccitandosi nel vedere come gli altri mi lasciavano gli occhi addosso.
Oltre quello non eravamo mai andati, ma presto tutto sarebbe cambiato.
Ormai da un po' avevamo una donna delle pulizie eccezionale, la tipica colf che tutti vorrebbero, pulita veloce e silenziosa.
Mariela veniva dal Venezuela, classica donna sudamericana, non troppo alta e molto formosa. Il fisico maturo di una donna quasi cinquantenne che non pensa a curarsi tanto, ma non può nascondere un corpo a clessidra ancora sensuale, con mani e piedi piccoli, occhi neri e lunghi capelli scuri legati sempre in una coda alta.
Mariela aveva tutta la mia fiducia, e sapevo che anche rimanendo sola con mio marito in casa, non avrebbe mai e poi mai neppure pensato di alzare gli occhi su di lui.
Questa sicurezza mi dava serenità, è proprio per questo mi lasciava libera di fantasticare sulla possibilità di corrompere la sua integrità. La sua innocenza, la correttezza, mi eccitavano, erano un premio ambito da raggiungere e mordere per sentirne il dolce sapore.
Cominciai a rivolgerle la parola più spesso, invitandola a fermarsi per bere un caffè, o per fare qualche chiacchiera. Tra una parola e l'altra appresi che era sola, viveva per mantenere i figli, ma non aveva un compagno da qualche anno.
Motivo per cui, una sera d'estate le chiesi se volesse rimanere a cena con noi. Lei era sembrata contenta, ormai tra noi si era instaurata una certa confidenza, e la differenza d'età non si faceva sentire. Certo, lei si sentiva un po' strana a stare con noi, però un bagliore nei suoi occhi ci fece intendere che era felice di passare una serata diversa.
Non fu quella sera, non le facemmo pressione, ma stappando una bottiglia di vino dopo l'altra le facemmo intuire che la trovavamo entrambi molto attraente. Lei non fu particolarmente rivelatrice, anzi arrossì più volte abbassando la testa, ma non diede segni di fastidio o nervosismo, restando a bere con noi e a chiacchierare fino a notte fonda.
Qualche giorno dopo era di nuovo da noi per le consuete pulizie, e avevamo notato qualche piccolo cambiamento. Indossava come sempre un paio di leggings molto attillati, ma li aveva abbinati ad una maglietta bianca con una scolatura molto generosa. Un paio di orecchini le illuminava il viso, e un rossetto color mattone sottolineava le labbra piene.
Vederla così mi elettrizzò, tanto che osai presentarmi davanti a lei avvolta in un kimono in seta allacciato molto lento. Mi misi ad aiutarla a spostare qualche libro dalla libreria, così che chinandomi vicino a lei, facevo ballare il seno, i cui capezzoli occhieggiavano dalla scollatura. Lei guardava il mio corpo di sottecchi, aveva capito il mio gioco e non se ne discostava. Pian piano, continuando a spostare cianfrusaglie senza senso, appoggiai il braccio al suo corpo, e rimanemmo un po' così, a goderci il calore dei nostri corpi, vivendo quell'istante in cui tutto è chiaro, ma ancora non si è raggiunto il punto di non ristorno.
La prima mossa fu sua, mi toccó la coscia con la mano, e rimase ad attendere, docile e sottomessa. Le diedi un bacio e le spostai la mano sui miei seni, questo gesto la eccitò profondamente, così che lei schiuse immediatamente la bocca per accogliere la mia lingua. Poco dopo Carlo ci trovó nude e avvinghiate sul divano. Mariela offriva al suo sguardo le gambe spalancate, e godeva con uno dei suoi capezzoli tra i miei denti, mentre con la mano la masturbavo.
Carlo si abbassò subito le mutande, rivelando la piena erezione, ma limitandosi a guardarci. L'invito negli occhi di Mariela non si fece attendere, così che lui, senza troppi fronzoli, la penetró immediatamente, innescando con lei una danza selvaggia, fatta di sguardi roventi.
Io continuavo a baciare Mariela e a toccarla, godendomi il viso concentrato ed eccitato di Carlo, che si muoveva sempre più velocemente dentro di lei. D'un tratto estrasse il pene e fece quel che ancora oggi mi eccita come una cagna in calore: prendendomi la testa tra le mani mi ficcò il pene fino in gola, godendosi l'orgasmo con versi profondi, e senza curarsi di essere delicato.
Finito l'amplesso, Mariela stette un po' così a pensare, poi senza dir niente si inginocchiò tra le mie gambe, e cominció a leccarmi, inizialmente come una micetta, e man mano sempre più a fondo, offrendo a Carlo la vista del suo enorme culo. Un minuto dopo mio marito riprendeva a sbattersela, e lei continuava a leccarmi con passione, i gemiti profondi bloccati dalla bocca piena di me...
Quella mattina fummo tutti e tre molto generosi, e continuammo a regalarci piacere fino al pomeriggio. Nelle settimane seguenti non era strano tornare a casa e trovare Mariela in ginocchio che spompinava Carlo o che si faceva scopare sul tavolo della cucina, muggendo selvaggiamente.
Avevo dato a mio marito carta bianca, e lui le veniva dentro ovunque. Si videro anche da soli in qualche occasione. Lei, in totale adorazione, lo svuotava ogni volta che a lui veniva lo sfizio. A volte andava anche nelle altre case dove lei lavorava, per farsi fare un pompino al volo nella tromba delle scale.
Furono due annetti di fuoco, Carlo aveva sempre il cazzo dritto, e non risparmiava neanche me. A volte mi facevo trovare a fare le pulizie vestita come Mariela, e subito lui mi veniva dietro fremente, e mi scopava lí stesso, chiamandomi col suo nome.
La nostra dolce badante non si limitò a soddisfare mio marito: grata per tutto il piacere ricevuto, spesso veniva a casa prima del previsto, per portarmi la colazione a letto e a leccarmi devotamente la figa. Qualche mattina restavamo così, a scopare e a baciarci, guardando video erotici e a stuzzicarci.
L'idillio finì quando Mariela ci comunicó un po' imbarazzata che aveva trovato un compagno. Senza dircelo chiaramente, era chiaro che da ora in poi le cose sarebbero cambiate.
Eppure....ogni tanto, occasionalmente, la trovai inginocchiata tra le gambe di mio marito.
Non pensiate che io sia una cuck, nei prossimi racconti vi dirò cosa Carlo ha concesso di fare a me. Scrivetemi nei commenti se il mio racconto vi è piaciuto. 😘
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