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io e mia moglie una vera troia


di Membro VIP di Annunci69.it calibroforte
01.05.2014    |    56.078    |    2 9.1
"Mi accorgo quando sta per raggiungere l’orgasmo perché pochi secondi prima di venire, lei stringe le cosce imprigionando al mia testa e punta i talloni sulla..."
Capitolo. 1
I ritmi sono sempre più frenetici e i ritmi sfrenati portano sempre a una serie di effetti collaterali indesiderati, come nervosismo, stanchezza e soprattutto carenza di desiderio. Almeno questo è quello che accade a Patty, mia moglie, una splendida quarantenne che dopo 15 anni di matrimonio mi fa ancora impazzire dal desiderio di possederla e di passare ore ed ore a fare l’amore mettendo in pratica e condividendo tutte le fantasie erotiche che ci passano per la mente. Non ha più il fisico di una ventenne, ma le sue curve mi eccitano di più di quelle perfette di velina o letterina che sia. Lei è convinta che la prendo in giro quando dichiaro la mia ammirazione per il suo fisico e non mi crede quando le dico che la preferisco a molte altre che sulla carta sono meglio di lei. L’unica pecca che le posso attribuire è che non ha la fissa che ho io o meglio che hanno tutti i maschi come me, ossia la voglia di scopare ovunque e dovunque ed in qualsiasi momento.
Si sa, per noi maschietti scopare è un’ossessione non sempre condivisa dalla pater, una sveltina è sempre ben gradita e non si nega mai. Ogni momento e circostanza è buona, inoltre la carenza del desiderio della propria donna è molto ma molto improbabile quando la si ama; al contrario delle “mogli”, che dopo il primo figlio subiscono un crollo verticale della libidine, rinnegando i rapporti lampo, amabilmente e furtivamente consumati soprattutto in gioventù nei posti più disparati. Tuttavia sono più che convinto che il desiderio, la trasgressione, la passione è solo assopita e ben nascosta sotto un’apparente frigidità, pronta a riemergere ed esprimersi in un’esplosione di lussuriose ed inaspettate performance che farebbero impallidire la più navigata delle pornostar. Tutto sta nel farlo riemergere e colui che ci riesce riceve il premio più ambito ed invidiato, fare della propria donna una perfetta macchina da sesso, la troia che tutti noi maschi abbiamo sempre desiderato possedere nelle nostre fantasie sessuali, capace di leggerci nel pensiero e soddisfare ogni più inconfessato desiderio, capaci di farci raggiungere orgasmi infiniti, insomma quello che si vede solo nei film. Potrete pure non crederci, ma io rientro in quella strettissima cerchia di pochi eletti fortunati ad avere una moglie così. La mia Patty, la mia dolcissima mogliettina, dopo 15 anni di matrimonio riesce letteralmente a farmi impazzire, riesce ad eccitarmi al punto che mi diventa così duro che dopo l’aver raggiungo l’orgasmo, mi rimane indolenzito per alcune ore e il solo ricordo di ciò che mi ha fatto me lo fa tornare sistematicamente una pietra.
Tutto nacque alcuni mesi fa, erano diversi giorni che mi avvicinavo a Patty con il preciso scopo di una veloce e lussuriosa sveltina e sistematicamente venivo respinto o quanto meno mi veniva concesso un fugace e insipido orgasmo sicuramente meno eccitante di una anonima e solitaria sega.
Purtroppo con l’età, mi sono reso conto che se non ho almeno tre quattro orgasmi settimanali di cui almeno uno “stellare”, sono nervoso, facilmente irascibile e propenso a polemizzare per qualsiasi cosa. Lo so, non si può dire che ho un bel carattere, ma tutto sommato quello che chiedo è una cosa che piace ad entrambi e per quanto possa sembrare strano perché possa piacermi deve piacere soprattutto a mia moglie altrimenti non trovo nessuno stimolo anzi mi annoia e mi ammoscia. Così capitava sempre più spesso che Patty per tenermi buono mi faceva venire, ma percepivo che era più per accontentarmi e tenermi buono che per il piacere di avere un rapporto. Queste mie percezioni abbassavano notevolmente la mia libo ritardando di parecchio l’orgasmo, che a catena innervosiva Patty per la prolungata e poco desiderata performance fino a compromettere l’intero rapporto. Insomma si innescava un meccanismo diabolico che in un crescendo esponenziale portavano il più delle volte ad interrompere la scopata/sveltina senza che nessuno dei due avesse raggiunto l’orgasmo, con l’inevitabile malumore di entrambi.
Fortunatamente, quando capitava ciò (quando capitava che la cercavo e venivo allontanata) la cosa rientrava facilmente anche perché apprezzavo quanto meno il suo impegno. Il più delle volte invece venivo allontanato in malo modo, stroncando sul nascere qualsiasi mia iniziativa, apostrofandomi con le odiate frasi tipo: ho da fare, non ho tempo da perdere per queste cose, hai sempre una fissa, ma non hai altro da fare…. frasi che avevano un effetto cento volte superiore al bromuro somministrato alle truppe per tenerle buone e che mi facevano incazzare da morire.
Un pomeriggio rientrando dal lavoro, trovo Patty sulla scala intenta a sistemare della biancheria nella parte alta del guardaroba. Come suo solito, indossava solo la giacca del mio pigiama, che oltre coprirle giusto giusto solo i glutei evidenziava in maniera oscena i suoi splendidi seni. Come se ciò non bastasse, per sfruttare un miglior appoggio, aveva un piede sulla scala e l’altro sul ripiano dell’armadio, lasciando al sottoscritto una celestiale panoramica delle sue intimità, scatenando le mie più inconfessabili e perverse fantasie erotiche. Ovviamente mi piazzo immediatamente fra la scala e l’armadio, con il preciso intento di godermi la splendida vista. Gli ormoni si scatenarono ed inevitabilmente il cazzo mi era già venuto duro e la voglia di scoparla aveva già preso il sopravvento sulla garione.
“Che cosa c’è da guardare ? Invece di stare li perché non mi dai una mano ??” furono le uniche parole pronunciate da mia moglie.
“ Da guardare c’è molto e una mano te la do volentieri” le risposi allungando il braccio fra le sue cosce semi aperte strusciando i peli pubici con le punte delle dita.
“ Stai fermo! Hai sempre la solita fissa, non pensi ad altro” fu la sua secca replica allontanando in malo modo la mia mano dal paradiso.
“Ma scusa,….. torno a casa ti trovo così su una scala a gambe aperte con la figa da fuori e cosa vuoi che faccia, passarti la roba da mettere a posto !?... Non sono un finocchio, fino a prova contraria lo sai che ti scoperei almeno due volte al giorno e poi è almeno una settimana che andiamo avanti a sveltine e mi sono rotto di fare le cose velocemente ”.
“Non ho tempo da perdere, passami la roba che sta sul ripiano e vatti a fare una doccia fredda, ora non è cosa non ho nessuno che mi aiuta e se non lo faccio io chi lo fa” fu la lapidaria risposta di mia moglie.
Afflitto per l’ennesimo rifiuto e con il cazzo che lentamente si ammosciava, mi ritiro mestamente abbandonandomi sul divano per vedere la TV, con la consapevolezza che la cosa non sarebbe finita lì deciso una volta per tutte di affrontare la situazione e tentare di trovare una soluzione.
I minuti passarono e si fece ora di cena. Patty come suo solito, aveva preparato tutto impeccabilmente, la tavola era già apparecchiata e qualcosa di caldo era pronto da servire.
Da parte sua per quello che era successo non c’era nessuna tensione era del tutto normale, il suo rifiuto rientrava “nell’ordinario” . Ero io, che arrapato e voglioso cronico di mia moglie, trovandomi nella situazione di tornare a casa e trovarla pronta e disponibile a gambe divaricate su di una scala come nelle migliori tradizioni cinematografiche per poi sentirsi rifiutato per l’ennesima volta ti fa stare male, più che male direi incazzato.
“ Perché non parli ? Problemi sul lavoro ??” mi chiese Patty come se non fosse successo nulla, ma effettivamente per lei non era successo nulla.
“Patty ho bisogno di mettere in chiaro la nostra situazione. Sono 15 anni che stiamo insieme e sono 15 anni che ti sono fedele senza provare attrazione per nessun’altra, anzi conto le ore che ci separano per averti fra le braccia e fare l’amore. Ormai fra noi non ci sono più segreti e per quanto la minestra che mi viene servita è sempre la stessa, è una minestra che mi piace da impazzire di cui non ne posso fare a meno. Ho l’impressione però, che quella che viene servita a te non è più tanto gradita, la subisci supinamente e la mangi per farmi contento o peggio per fame. Quindi mettiamo le cose in chiaro, se ti sei scocciata di me basta che me lo dici e io me ne faccio una ragione, però non credere che rimango a guardare. Fuori ci sta un porcilame che non puoi credere, decine e decine di belle signore stanche della “solita minestra” sono pronte a darla senza neanche sapere come ti chiami. Non ho capito se vuoi fare parte di quella ampia schiera di signore o meno. Io mi sono stancato di essere rifiutato e voglio tornare a fare l’amore con te come quando eravamo fidanzati. Se quello che ci manca è un pizzico di sale sulla minestra, mettiamocelo. Ma basta con questo tuo atteggiamento. Ti prego non mi buttare fra le braccia di un’altra”.
“Non capisco di cosa parli, cosa c’è che non va” mi replica perplessa.
“Patty, ho l’impressione che fare l’amore con me non ti piaccia più, quindi dimmi cosa devo fare per farti tornare la passione se di questo si tratta”
“No, guarda che non è come credi, piuttosto credo che sia il contrario, sei tu che ci metti delle ore e io mi scoccio. Non so più cosa fare”
“Semplicissimo – la interrompo – a me piace fare sesso in tutte le salse, ma se devo scegliere mi piacce fare l’amore con te in solo due modi. Il primo, ed è quello che preferisco in assoluto, è soddisfare ogni tuo desiderio. Il sentirti godere e raggiungere un orgasmo, per me è più eccitante di qualsiasi film o perversione che possa esistere. Percepire le tue contrazioni, sentire il tuo ansimare mi crea un eccitamento così violento ed irrefrenabile che non resisto un secondo in più. Secondo, più sei perversa nel chiedermi di soddisfare le tue voglie e fantasie più mi eccito, il pensiero che mi utilizzi per soddisfare una tua perversione inconfessata mi fa esplodere di piacere e più esageri e più mi piace. Quindi, se mi chiedi cose che ti eccitano mi fai eccitare, se poi sei anche perversa nelle richieste allora mi faresti letteralmente impazzire. Non credo che ho dei limiti, anzi sarei curioso di scoprirli. Ecco come vedi sono al tuo servizio, io impazzisco di piacere al pensiero di soddisfare le tue voglie estreme, paradossalmente sono tanto egoista che godo solo se godi tu. Detto questo non voglio tornare più sull’argomento, se l’hai capito e bene altrimenti pazienza.”
Detto ciò, mi alzo e me ne vado in camera da letto disertando la cena. Mi infilo la giacca del pigiama e mi sdraio sul letto accendendo la televisione per vedermi il telegiornale. Sento Patty riassettare le stoviglie e come suoa abitudine andare in bagno per struccarsi e prepararsi per la notte.
Dopo un po’ sento Patty chiamarmi da bagno
“Mauro…. ti dispiace venire ??”
Leggermente infastidito nel dover lasciare a metà il notiziario, mi alzo e la raggiungo in bagno. Apro la porta e la vedo seduta a gambe divaricate con una coscia sul water e l’altra sul bidet. Senza darmi il tempo di realizzare mi dice con la voce di una scolaretta di dodicianni:
“Non esce più l’acqua dal bidet e non sono riuscita a lavarmi la farfallina dopo aver fatto la pipì, me lo faresti tu il bidet? ”
Contestualmente solleva la giacca del pigiama facendosi ammirare in tutta la sua bellezza. La sua fighetta rasata era completamente dilatata e lucida di pipì. Confesso che non mi sono neanche accorto di ritrovarmi il cazzo duro come una pietra, so’ solo che come ipnotizzato mi sono sdraiato per terra ai sui piedi e ho infilato la testa fra il water e il bidet. La situazione mi eccitava tantissimo, mi piaceva l’idea di dover provvedere all’igene intimo di mia moglie. In quella posizione mi ritrovavo a poco più di dieci centimetri dalla sua vagina. Per la postura, le grandi labbra erano allargate lasciando intravedere tutto l’interno, chiudo gli occhi e la mia lingua percorse tutto il solco vaginale intrufolandosi al suo interno. Il cazzo mi faceva male per quanto è duro e sentendo i muggiti di piacere della mia compagna e mi eccitavo ancor di più, dopo una veloce leccata, mi soffermo sul clitoride succhiandolo e slinguettandolo perbenino, poi ritorno ad infilarle la punta della lingua nella sua fessura facendola andare sopra e sotto velocemente come se me stessi a scopare, mentre vedo le dita di Patty che iniziano a trastullare il clitoride. Il sapore è pungente leggermente amaro molto simile a quella della novalgina, ma mi piace tantissimo, non smetterei un secondo, anzi ne vorrei altra, tanta, tantissima.
“Grazie amore, se non ci stavi tu con la tua lingua non mi sarei potuta lavare la farfallina. Però ora che ci penso non mi sono potuta lavare neanche il culetto ”
così dicendo si alza da quella eccitantissima e splendida posizione ed entra nella vasca da bagno, allarga le gambe e si piega in avanti quanto basta per propormi il suo didietro, appoggia le mani su i suoi glutei allargandoseli e mi mostra la sua rosellina.
“ Su, ora vieni, mi devi lavare anche il buchetto del culetto, ma prima lo devi sciacquare…….ma l’acqua è finita…. e se è finita l’acqua usa un po’ di fantasia per bagnarmela…..”
Vederla alla pecorina, con le mani che le allargano il buco del culo e sentirmi chiedere di pisciarci su, mi porta ad uno stato di eccitazione indescrivibile da rendere praticamente impossibile quello che mi chiedeva fare avendo il cazzo così duro. Mi avvicino puntandole la verga sullo sfintere ed inizio a concentrarmi per rilassare la vescica e inondarle il solco. Ci metto un po’ ma dopo qualche secondo un caldo getto dorato la colpisce in mezzo alle natiche. Il calore del liquido e la perversione del gioco le producono un brivido che le percorre per tutta la schiena inarcandosi istintivamente per l’effetto dell’eccitazione.
“Bravo, l’hai lavata bene, ora però la devi asciugare, non vorrai che venga a letto tutta bagnata?”
Mentre parlava mi offriva il culo avendo cura di dilatarlo ancora di più con le mani. Non riconoscevo più la mia Patty era diventata una troia navigata degna dei migliori bordelli olandesi, ma tutto questo mi mandava totalmente in trans e senza batter ciglio mi inginocchiai a bordo vasca iniziando a leccarle tutto il culo avendo cura di asciugarla in ogni dove. Mi volevo tirare una segna mentre la leccavo, ma avevo paura di sborrare solo toccandomelo, quindi decido di farle un ditalino mentre le asciugavo con la lingua il suo sfintere.
“Che fai – mi apostrofò – chi ti ha detto di toccarmi, non voglio, …..continua ad asciugarmi che ho sonno e voglio andare a letto. Piuttosto, guarda che sbadata, per farmi lavare mi sono bagnata i piedi, ora devi pulirli e asciugare anche quelli” e con calma dopo che le ho leccato tutto il culo, si gira e appoggia il piede sul bordo della vasca, invitandomi a leccarglieli. Non ce la facevo più, avevo tremendamente bisogno di sfogarmi ma non volevo schizzare sul pavimento, piuttosto aspettavo la giusta ricompensa per tutto quello che le stavo facendo.
Dopo averle leccato figa culo e piedi, esce dalla vasca accarezzandomi i capelli dirigendosi in camera da letto.
“ Adesso vieni con me”
Raggiunge il letto e si sdraia avendo cura di lasciare leggermente divaricate e piegate le gambe in modo da lasciare vedere le fessure del piacere in tutta la loro maestosa bellezza.
“Sei stato bravo, ora succhiami il clitoride che ho voglia di sborrarti sulla lingua”
Le parole, il tono lo sguardo erano di un’altra persona che non conoscevo e non avrei mai immaginato che potesse diventare così, la troia che tutti gli uomini sognano d’incontrare una volta nella vita. Senza farmelo ripetere una seconda volta mi precipito fra le sue gambe iniziando a lapparle dolcemente la vagina. Era bagnatissima e il clitoride era grosso quanto un mignolo, lo ciucciavo come se le stessi facendo un pompino. I sui rantoli mi eccitavano e per darmi pace strusciavo il cazzo contro il materasso come se me lo stessi scopando. Una cosa che mi piace da matti e sentire Patty quando sta per arrivare mentre le lecco la figa. Mi accorgo quando sta per raggiungere l’orgasmo perché pochi secondi prima di venire, lei stringe le cosce imprigionando al mia testa e punta i talloni sulla mia schiena premendo con entrambe le mani sulla mia nuca spingendo la faccia nella sulla sua figa, poi si inarca per qualche istante e raggiunta la pace dei sensi si abbandona tramortita sulle lenzuola. In quei dieci secondi si racchiude tutto il mio piacere, sono tutto quello che voglio, posso anche non venire più. Sentirla venire sulla lingua, assaggiare i sui sapori, sentire le sue mani sulla mia testa che premono come se volesse farmici entrare, mi piace così tanto che sarei disposto a rinunciare al mio orgasmo in cambio di tanta emozione. Mentre la slinguavo, dalla sua figa fuoriuscivano una quantità indescrivibile di liquidi e sentivo che l’orgasmo stava montando, ero pronto a ricevere il suo nettare quando si solleva e posizionandosi alla pecorina mi dice: “ sfondami il culo e riempimelo di sborra”.
Cazzo, ma così non reggo neanche un minuto penso, mi metto dietro di lei e dopo averla abbondantemente insalivata, affondo la mia cappella nel suo sfintere penetrandola con forza. L’anello di carne si lasciò dilatare senza grossi sforzi, lasciando che la verga scomparisse dentro di lei. Iniziai a scoparmela nel culo lentamente cercando di trattenermi deconcentrandomi per evitare di sborrare nei pochi secondi a seguire, ma la mia volontà durò poco perché con voce da gran troia mi disse:
“Fammi un ditalino, voglio che giochi con il clitoride, ho la figa in fiamme. Non senti quanto è diventato grosso il clitoride, quasi quasi mi puoi sparare una bella sega. Si dai scopami come una cagna. Siiii…. Cazzo quanto mi piace… sii spingi, spaccami il culo…..dai che sto per venire…. Ti voglio sborrare sulle dita……. Daii, sii …. Spingi e non ti fermare….riempimi il culo di sborra… allagami….Sii cosiii….godooo, sto venendo…vengo..vengo…vengoooo… ahhh……ahhhhhh”
Sentirla godere in quella maniera per me è troppo, i miei colpi accelerano. Tutti i miei 23 centimetri affondano dentro di lei, il pene si gonfia a dismisura dilatandola ulteriormente, finchè sento che una violenta fiottata di caldo e denso sperma le sta per inonda le viscere.
“ Siiiii…mi stai facendo impazzire, sto venendo ti sto riempiendo di sborra, ti allago il culo… siiii….,mmmhh….. vengonoooo….”
Sconvolti crolliamo entrambi sul materasso, con il cazzo ancora dentro di lei che continuava a pulsare come se continuasse a voler sborrare. La abbraccio e la stringo forte al petto baciandola sulla spalla.
“Patty sei stata fantastica, non ho mai goduto tanto in vita mia. Sono fortunato ad avere una moglie come te, solo un pazzo potrebbe pensare di lasciarti per un’altra. Ti amo da impazzire”
Le sue mani s’intrecciamo con le mie e così abbracciati ci lasciamo trasportare nel mondo di Morfeo.
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