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Prime Esperienze

io e mia molglie la troia - 2


di Membro VIP di Annunci69.it calibroforte
01.05.2014    |    12.099    |    1 9.2
"Finii di lavarmi e di vestirmi, effettivamente avere il culo occupato mi eccitava e il cazzo era sempre duro..."
Capitolo. 2
L’indomani, al risveglio, allungo la mano nel lettone matrimoniale per cercare il mio amore, ma non trovo nessuno. Mi alzo e mi dirigo in cucina dove sento l’inconfondibile borbottio della macchinetta del caffè. Lei è li meravigliosa come sempre, la luminosa luce del mattino evidenzia le sue curve anche se nascoste dalla giacca del mio pigiama. Mi avvicino alle sue spalle abbracciandola e le sussurro all’orecchio:
“Buongiorno amore, ho fatto una dormita meravigliosa, sto da Dio…. Come mai ti sei sveglia così presto ?”
“Non lo so, forse perché pure io ho dormito così profondamente che le ore di sonno che ho fatto mi sono bastate,…. Vieni ho preparato la colazione”
Ci sedemmo in cucina, lei iniziò la sua colazione con latte e biscotti, io mi misi a sorseggiare il mio primo caffè della giornata. Mentre facevamo colazione non riuscivo a non guardarla e apprezzare tutto di lei, la sua bellezza, l’eleganza, ma soprattutto quello che aveva fatto per me la sera prima. Sicuramente se lo ha fatto, lo ha fatto perché piaceva anche a lei, ma indiscutibilmente ha pensato a me e di questo ne ero profondamente grato.
“Grazie per ieri, mi mancano le parole per descriverti le sensazioni che mi hai fatto provare, sei stata fantastica..……lo so che probabilmente ora fraintenderai, ma ho bisogno ugualmente di dirtelo…….ti amo, ti amo tantissimo e non posso fare a meno di te e quello che hai fatto ieri so che lo hai fatto per amore, ma non voglio assolutamente che faccia cose che non gradisci che non ti piacciono, è come violentarti e questo non lo potrei sopportare. Scoprire che stai facendo qualcosa controvoglia per accontentarmi mi manderebbe fuori dalle grazie di Dio…..Comunque grazie”
Patty mi sorrise e guardandomi negli occhi disse:
“Pure io ti amo e non mi devi ringraziare. Quello che è successo ieri, l’ho fatto perché mi piaceva farlo, stai sicuro che se mi chiedi qualcosa che non mi piace o non mi va non lo faccio neanche per amore”.
“Benissimo è così che ti voglio sentire parlare. Ora scappo a lavarmi, mi devo fare una doccia fredda per gelare i bollori, i ricordi di ieri hanno risvegliato Willy e se non me ne vado immediatamente ti salto addosso e addio lavoro”
Mi alzo baciando Patty sulla fronte per andare in bagno a lavarmi, lasciandola seduta intenta a finire sua colazione. Mi faccio la doccia mi asciugo in fretta con un telo di spugna che poi mi lego in vita e mi piego sul lavandino per lavarmi i denti. Così piegato sento una mano calda che mi accarezza la schiena, con la bocca insaponata mi volto e vedo Patty dietro di me, sorridente e bellissima come sempre: “Continua -mi dice- continua a lavarti i denti, tu ieri mi hai detto che posso farti di tutto vero ?”
“hmmm” rispondo con un muggito non potendo parlare.
“Bhe, allora voglio che fai una cosa per me” e dicendomi questo mi leva il telo dalla vita lasciandomi completamente nudo
“Voglio che per tutto il giorno non devi fare altro che pensare a me e immaginare quello che ti potrei fare stasera quando torni”
contemporaneamente alle sue parole le sue mani accarezzavano sia le natiche che il pene orma duro e voglioso
“Voglio che per tutto il giorno devi stare con il cazzo duro e devi avere sempre le mani in tasca per nascondere imbarazzanti gonfiori, ora ti do’ un anticipo di quello che ti aspetterà stasera”
Lentamente si inginocchia guardandomi fisso negli occhi, le sue mani scivolano sui miei fianchi per raccogliersi sul mio pene, dolcemente lo avvicina alle sue labbra succhiandolo lentamente e facendolo sprofondare giù lungo la sua gola, continuando ininterrottamente a fissarmi negli occhi. Mentre lo succhiava, con il suo sguardo mi parlava e mi raccontava il piacere che provava in quel frangente, dopo avermelo spompinato per qualche secondo, mi dice
“So che questo non è sufficiente a tenertelo duro per tutto il giorno, quindi ho pensato a qualcosa che ti ricorderà sempre che a casa ci sta la tua mogliettina che ti aspetta…. girati e piegati leggermente”
Ormai non ero in grado di oppormi a nulla, eccitatissimo mi giro piegandomi, sento le sue mani che mi accarezzano le natiche allargandomele, una brivido attraversa tutta la mia schiena quando la punta della sua lingua si fece strada nel mio orifizio, percepii il fresco della sua saliva che inumidì tutto lo sfintere, poi sentii appoggiare li polpastrello di un dito che lentamente si fece strada dentro di me, lo fece ruotare al suo interno per far cedere l’anello di carne che lo avvolgeva, infatti sentii che ne infilò un secondo continuando la sua opera di dilatazione. La penetrazione durò qualche minuto, regalandomi forti momenti di piacere (non tutti sanno che il punto G dell’uomo è all’interno del retto a metà strada fra l’ano e la prostata, e poiché l’anno è carico di terminazioni nervose, può provocare orgasmi al pari di un normale rapporto “tradizionale”). Dopo avermi dolcemente e delicatamente allargato lo sfintere con due dita, le sentii venir via e lasciare il posto ad un oggetto dalla punta arrotondata che senza grossa fatica si fece strada dentro di me. Era più grosso delle due dita ma fece meno attrito e scivolò velocemente al mio interno anche grazie alla dolcezza con cui Patty riuscì ad infilarmelo, lasciando che lo sfintere si richiudesse al suo passaggio imprigionandolo nel mio retto come se fosse una grossa supposta. Poi riprese a leccarmi il culo massaggiandomi dolcemente le palle, risalendo con la lingua su per tutta la spina dorsale, partendo dal coccige sino all’orecchio destro, li si fermò e mi sussurrò:
“ Questo cazzettino voglio che te lo devi tenere tutto il giorno…. stasera te lo devo togliere io, così ad ogni passo, ogni volta che ti siedi, quando sali le scale, non potrai fare a meno di sentirlo e ti ricorderai che a casa ci sta la tua troiettina tanto vogliosa che ti aspetta e che non vede l’ora di sfilartelo e ricompensarti. Ora vai che fai tardi al lavoro”
Detto questo mi girò e mi baciò appassionatamente intrufolando la sua lingua nella mia bocca riprendendo a maneggiare nuovamente Willy con una mano.
Finii di lavarmi e di vestirmi, effettivamente avere il culo occupato mi eccitava e il cazzo era sempre duro. In ascensore mi resi conto che avevo il problema di come nascondere il gonfiore. Ma l’impatto più forte lo ebbi quando mi sedetti in macchina, il dildo si infilò più in profondità facendosi sentire ed inevitabilmente i pensieri andarono a mia moglie e a quello che mi avrebbe fatto da lì a qualche ora. Quando giunsi in ufficio iniziai a salire le scale sentendo l’oggetto strusciarsi contro le pareti del retto, che cariche di terminazioni nervose amplificavano l’eccitazione costringendomi a camminare sempre con le mani in tasca. La giornata passava a fatica, quando verso le 11 mi squillò il telefono, era Patty:
“Ciao amore come va ?”
“Male, la giornata oggi è interminabile e non vedo l’ora di tornare a casa, con il giochino che mi hai fatto stamattina, sto impazzendo”
“Povero amore mio, quando torni ci penso io. Sai ho tanta voglia di te. ……Hai due minuti ti devo raccontare un fatto che mi è successo pochi minuti fa”
“Dimmi”
“Stamattina, dopo che sei andato via, sono andata a fare la spesa al supermercato. Ero in coda al bancone dei formaggi insieme ad altre persone, quando mi sono sentita colare qualcosa sull’interno coscia. Ho subito realizzato che si trattava del tuo sperma che mi fuoriusciva dal culetto e che mi stava colando lungo la gamba. Stare lì insieme ad altre signore e sentire la tua sborra che mi colava fra le gambe mi ha eccitato tantissimo, tantè che ho divaricato leggermente le gambe per facilitarne la fuoriuscita e farlo cadere a terra fra i miei piedi. Ma il cordino del perizoma ne impediva la caduta, allora facendo finta di essere interessata ad un prodotto posto nella zona più bassa degli espositori, mi sono accovacciata per prenderlo, come mi sono accucciata con le gambe leggermente divaricate, ho sentito un grosso grumo venire via e cadere fra i miei piedi. Imbarazzatissima ed eccitatissima, ho cercato con i piedi di eliminare le due tre gocce di sperma dal pavimento. L’eccitazione mi ha preso la testa, allora mi sono riaccovacciata con la stessa scusa, ma questa volta avevo voglia di toccarmi, sentivo le mutandine piene del tuo seme e dei miei umori, così non ho potuto resistere e facendo attenzione che nessuno mi vedesse, velocemente mi sono toccata prima la figetta e poi ho fatto scivolare il dito su culetto. Ho sentito il dito bagnarsi e restare leggermente appiccicoso. Arrapata come stavo me lo sono succhiato, era buonissimo e volevo condividere quel sapore con qualcuno, allora me lo sono ribagnato e sono tornata al banco dei salumi. Giovanni il banconista, come al solito mi ha offerto un pezzettino di parmigiano e mi sono guardata bene di prenderlo con le dita bagnate, furtivamente le ho strofinate sul pezzettino di formaggio per ripulirle ed educatamente l’ho offerto ad un signore che mi stava di fianco. Quel povero cristo, aveva appena preso in bocca la tua sborra e la cosa mi faceva impazzire, era come se ti avesse fatto un pompino. Ero bagnatissima allora sono corsa a casa per masturbarmi, ho lasciato le buste della spesa nell’ingresso e mi sono buttata sul divano a smenarmi la fighetta. Poi ho pensato che non era giusto, allora ti ho voluto telefonare e raccontarti cosa è accaduto e condividere con te queste emozioni. Mentre ti sto parlando ho le dita infilate dentro di me, una nella figa e l’altra nel culo e sono indecisa di venire ora o di aspettarti stasera. Tu cosa vuoi che faccia ?”
“Amore, tu non mi puoi raccontare queste cose al telefono mentre sto in ufficio, ho il cazzo già duro per conto suo per il pompino lasciato a metà stamattina, poi ho l’oggetto misterioso nel culo che mi ricorda in ogni momento l’appuntamento di stasera, in fine mi telefoni e mi racconti della sborra che ti esce dal culo al supermercato e che ti fa eccitare al punto di dover scappare a casa per farti a marmellata la fighetta. Io non posso reggere a tutto questo, di mio ho già difficoltà a nascondere il gonfiore che ho nei pantaloni, ma se continui mi sborrerò nelle mutande e poi col cazzo che riesco a nascondere la macchia”
“ …E tu dì che non ti senti bene, così vieni a casa…. Dai che sto morendo dalla voglia di ciucciarti il cazzo….”
“…Ho certa sensazione di sentirmi male, credo che sto per venire a casa amore per farmi curare ………”
“Ti aspetto”
Con la più delle improbabili scuse, abbandonai l’ufficio correndo verso casa, arrivai al parcheggio e sedendomi in macchina qualcosa dentro di me ricordò che Patty mi aspettava. Già dopo i primi metri i dossi e le buche dell’asfalto mi si ripercuotono ed il contino stimolio aumentava il mio eccitamento. La mia mente è pervasa dalle fantasie più perverse distraendomi dalla guida, quando il cellulare squillò nuovamente, era lei, inserii gli auricolari e risposi.
“Dimmi”
“….. sai, hai proprio ragione a dire che il succo di figa è buonissimo, ne ho appena succhiato un bel po’ dalle mia dita, ne erano piene, però la sborra presa dal culo è più saporita, pizzica un po’ in gola ma ha un sapore più deciso….peccato che non stai qui con me ad assaggiarla ….. nell’attesa mi sto continuamente stantuffando con il medio il mio culetto per prepararmelo, oggi ho tanta voglia di venire di culo… a te ti va ??”
“ Amore, sono a 15 minuti da casa imbottigliato nel traffico, non passa un secondo che penso a te ed è certo che mi va, come entro in casa fatti trovare con il culo per aria che te lo sfondo ”
“Come ce l’hai il cazzo”
“Durissimo”
“Allora tiralo fuori”
“ Sta già fuori, è da 10 minuti che ce l’ho in mano, è talmente duro che imprigionato nei pantaloni mi faceva male, perciò ho abbassato la cerniera e gli ho dato aria, poi inevitabilmente mentre guido me lo sto menando lentamente evitando di venire”
“Lo sapevo, ne ero certa, sei il solito maiale e mi eccita il pensiero che ti stai sparando una sega nel traffico, raccontami ti prego, dimmi tutto, voglio venire ora al telefono sentendo in diretta tutto quello che stai facendo, fammi venire”
“Bhe, ho il cazzo talmente duro e dritto che urta al volante, guido con il braccio sinistro appoggiato al finestrino per proteggermi da sguardi indiscreti, mentre con la mano destra giocherello con la capocchia. Inizialmente cercavo di evirate ogni buca, dosso o tombino, per non sentire il contraccolpo nel culo, poi la cosa ha iniziato a piacermi e anziché evitarli li cerco così ad ogni buca mi sento inculare sempre di più, poi o scoperto qualcosa di molto più eccitante, accelero di colpo per lunghi tratti, la velocità mi schiaccia sul sedile e la penetrazione si fa più profonda e duratura, poi freno di colpo e per la forza d’inerzia vengo sollevato dal sedile ma le cinture mi trattengono risbattendomi con violenza sul sedile, puoi immaginare cosa provo. Tutto questo mi fa stare con il cazzo durissimo, in più non faccio altro che menarmelo soprattutto quando sono fermo ad un semaforo affiancato ad una macchina. Prima si era affiancata una Golf con una signora alla guida, i nostri sguardi si sono incrociati e mentre la guardavo negli occhi, ho raccolto con il medio tutto il liquido spermatico che fuoriusciva e me lo sono succhiato, chissà cosa avrà pensato. Però penso che sia meglio che ora faccia una ricca sborrata…….si, quasi quasi schizzo prima di venire da te altrimenti rischio di non riuscire a toccarti che vengo subito. Vuoi che schizzi per aria, sullo sterzo o sul finestrino di guida, o preferisci che mi trattenga e vengo nell’ascensore di casa schizzando sullo specchio o meglio ancora come entro ti inondo il buco del culo, così lo rendo più lubrificato e ti sfondo con tutti gli oggetti fallici che trovo in casa per poi riscaricartelo dentro? Sai, me lo sto menando disperatamente, non credo di riuscire ad arrivare a casa. In questo momento sono fermo ad un incrocio, alla mia desta ci sta un signore con aria stanca che fissa il semaforo, mentre alla mia sinistra ci sta una coppia, lui guida e fuma, lei ha la borsa sulle ginocchia e le mani poggiate su, ecco ora ha girato la testa e mi sta guardando mentre parlo con te. Le ho fatto un cenno di saluto con il capo e contemporaneamente mi sto sparando una sega. Me la sto facendo lentamente ho il glande gonfio e lo lascio scivolare fra l’indice e il pollice. Ogni tanto appoggio il polpastrello sul prepuzio e tiro su la pelle avvolgendo tutto l’indice, lo lascio dentro qualche secondo per farlo insaporire per bene e poi me lo succhio ….mmmhhh è buonissimo, la signora guarda sempre ma non immagina. Sto per sborrare, non ce la faccio anche perché le sollecitazioni anali mi stanno facendo venire…. sto per schizzare… si, siii, siiiiiii……godo…………….… Amore non ce l’ ho fatta ero troppo arrapato e sono venuto. Ho fatto un casino, la macchina è piena di sborra, ho lo sterzo che cola sborra, il tachimetro è tutto schizzato. Ho la mano destra tutta appiccicosa e ora inchiavicherò pure la leva del cambio perché devo cambiare, …ecco fatto, imbrattata pure quella. Dal prepuzio continua ad uscire roba e mi sta colando lungo l’asta, la sto raccogliendo con un dito….. e ora come mi pulisco, mica poso scendere dalla macchina così” .
“Amore mio non perdere tempo a pensare dove pulirti, mentre parlavi sono venuta due volte, ho la figa in fiamme, ti pulirai su di me, ma ora corri a casa che voglio essere scopata, voglio sentirti dentro, voglio essere sfondata, mi devi fottere come una cagna in calore. Dove stai ora….”
“Ho appena parcheggiato nel sotterraneo e sono nell’ascensore……… ho il cazzo da fuori gocciolante e ancora in tiro….. Sto arrivando”
“Ti apro la porta così non dovrai aspettare, ma corri…….”.
Le porte dell’ascensore si aprirono, la porta d’ingresso di casa era semiaperta, entrai richiudendola alle mie spalle. Lascia cadere il soprabito sul divano e mi precipitai in camera da letto per infilarmi fra le cosce della mia Patty. Lei era lì, splendida come sempre e terribilmente trasgressiva, indossava solo un paio di calze autoreggenti, si era già posizionata per essere scopata immediatamente senza preliminari, mettendosi alla pecorina con il culo per aria i piedi fuori dal materasso con la faccia appoggiata su di un cuscino, le sue mani sulle natiche le allargavano gli orifizi, offrendomi la figa completamente rasata ed enormemente gonfia, lucida e grondante di umori, anche la sua rosellina si proponeva in bella mostra vogliosa anche lei di essere profondamente violata. A cospetto di tanta meraviglia, mi inginocchiai per leccarla tutta ma Patty mi respinse e mi disse:
“ Non voglio essere leccata, voglio che me lo sbatti d’entro fino alla radice, me la devi sfondare, ho voglia di cazzo, muoviti non ce la faccio più”
Fra me e me pensai che sborrare in macchina è stata una fortuna, sicuramente non avrei retto un secondo se non fossi venuto prima. Feci cadere i pantaloni sul pavimento e le appoggiai la punta del cazzo nello spacco. Le entrai come una lama arroventata nel burro, le grandi labbra si allargano facilitando incredibilmente la penetrazione, affondai tutto sino alla radice senza alcuno sforzo e iniziai a pomparla con vigore. Simultaneamente un muggito di piacere riempì la stanza e non solo
“Siii…Dio mio quant’è bello, finalmente un vero cazzo in figa. Ti prego non ti fermare…voglio sborrare con il cazzo dentro, continua…dai… così… siii…. Vengo..vengo…. sto venendo… mmmhhh….”
Dopo l’orgasmo Patty si lasciò cadere tramortita sul materasso il suo respiro affannoso sottolineava l’enorme piacere raggiunto. Non mi era mai capitato, in tanti anni di matrimonio di farla venire in 30/40 secondi, ma soprattutto di trovarla così eccitata. Come vi ho raccontato all’inizio, questa è la cosa che in assoluto più mi eccita pertanto vedere mia moglie godere in quella maniera mi aveva riportato al massimo l’erezione. Con il cazzo durissimo, mi avvicinai al suo viso nella speranza di un riconoscente pompino, ed invece:
“Non ora, non ce la faccio, però sei stato bravo e vai premiato……. Ho tutta la figa fracida di umori e di sborra, accovacciati a ranocchia appoggiando il tuo bel culetto al pavimento e fammi una bella leccatina ripulitrice….” Dicendomi questo, si mise a bordo letto proponendomi tutte le sue intimità messe ben in mostra e facilmente raggiungibili dalla mia lingua. Finalmente qualcosa per me pensai e mi accovacciai così come comandatomi e iniziai a gustarmi tutto quel nettare.
“Bravo, ti piace vero ?? Hai ancora l‘oggetto misterioso dentro di te, mica te lo sei levato !?”
“No, …. Sta dentro da stamattina”
“ Bhe è giunto il momento di levartelo. Così come stai, cerca di espellerlo”
“ E’ difficile, ho il pavimento che fa contrasto”
“ Lo so’ perciò mi piace. Se lo espelli ti rientra e a furia di farlo e come se ti inculassi da solo”
“ Ma così alla fine vengo”
“Lo vuoi il premio o no ??”
“ Ma come fai a sapere che mi sta facendo letteralmente impazzire il dentro/fuori dell’oggetto misterioso”
“Tu continua a leccare che ora ti faccio sborrare”
E mentre mi trovavo accovacciato con lo sfintere ripetutamente violato e la lingua che s’intrufolava in tutti i suoi orifizi per assaporare ogni stilla del suo piacere, uno zampillo d’orato inondò la mia bocca. Per la prima volata in vita mia raggiunsi un’orgasmo senza avere un contatto fisico con il mio membro. Riuscire ad avere un orgasmo celebrare è l’apice del piacere, è indescrivibile. Un violento fiotto fuoriuscì dal prepuzio colpendomi sotto il mento, poi una serie fiotti minori accompagnarono la mia eiaculazione ricoprendo il parquè di densa crema bianca. Stremato e soddisfatto, mi appoggiai a bordo del letto, espellendo l’oggetto del piacere che per l’intera mattinata albergava dentro di me, era un contenitore di plastica morbida ma spessa, grosso quanto una piccola zucchina.
In tanti anni di matrimonio non avevo mai goduto tanto in vita mia e quella fu solo l’inizio di una serie di indimenticabili scopate, evidentemente l’essere chiaro ha pagato. Passarono i giorni e il ricordo della splendida scopata fatta la settimana precedente non si era assolutamente assopito.
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