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Appuntamento in Via Zamboni


di Kominsky
17.12.2023    |    9.110    |    3 9.9
"Giunti all’ingresso Marta, mentre mi stringe la mano si avvicina e mi bacia sulla guancia “ E’ stata una piacevole chiacchierata, spero di poterla..."
“Un caffè, per favore” la ragazza dietro al banco con un sorriso si volta e prepara il quinto caffè della mattinata. Oggi ho diversi appuntamenti a Bologna e ho appena concluso una visita in un agenzia in zona universitaria.
I miei cinquantanni mi fanno osservare gli universitari con occhio paterno, soprattutto le universitarie. Diciotto/ventenni spensierate e con prorompente femminilità, non più ragazze ma non ancora donne, una specie di terra di mezzo dove la sensuale femminilità inizia a farsi strada.
Torno con i pensieri al mio lavoro di agente pubblicitario per una nota multinazionale televisiva e mentre ripasso i dettagli del prossimo incontro una voce al mio fianco mi chiede da accendere.
Mi volto per porgere l’accendino e due occhi chiari, profondi e disarmanti mi scrutano con una punta di dolcezza.
“Piacere, sono Marta” la sua vocina dolce ma decisa mi lascia per un istante senza parole mentre il mio sguardo è calamitato verso il decolletè dove due seni pronunciati, morbidi ma allo stesso tempo sodi attirano la mia attenzione.
Solitamente evito fortemente di fare la parte del “vecchio sporcaccione” ma questa volte il mio inconscio si è assentato lasciandomi in balia delle emozioni più sconce.
“Piacere mio, mi chiamo Giorgio” iniziamo così una simpatica conversazione dove la curiosità di una ventunenne si confronta con il vissuto di un cinquantenne.
Marta è al secondo anno di Marketing e comunicazione e il fatto che questo sia parte della mia professione permette di aumentare la sua curiosità che si sviluppa in una conversazione sempre più interessante e piacevole.
Lo squillo del mio telefono interrompe inopportunamente il divertente intermezzo richiamandomi al mio dovere, Marta si offre di accompagnarmi dal cliente delle 12,00 dal momento che la sede dell’agenzia è a poche centinaia di metri. Giunti all’ingresso Marta, mentre mi stringe la mano si avvicina e mi bacia sulla guancia “ E’ stata una piacevole chiacchierata, spero di poterla continuare, magari a pranzo. Se ti va potrei aspettarti e magari mangiamo un boccone insieme, che dici?”
“Molto volentieri Marta, dammi 40 minuti e mi libero”
“Ok a dopo qui sotto”
La mia mente inizia un frullato di pensieri e domande mentre le risposte non erano attendibili, mentre attendevo di essere ricevuto, continuavo a pensare all’invito di una Ventunenne conosciuta un’ora prima.
Dalla finestra la vedevo lì, seduta sul muretto di fronte all’agenzia con i suoi jeans chiari, aderenti a evidenziare la freschezza, il suo meraviglioso seno da ragazza non ancora donna ma sufficientemente sensuale. Il viso dolce ma deciso e il profumo ingenuo ma eccitante quanto basta.
Esco dall’agenzia con il cuore in gola, con l’entusiasmo da adolescente e LEI è lì, mi sorride e mi accoglie con un bacio sulla guancia e ci dirigiamo verso una pizzeria al trancio, prendiamo qualcosa e ci sediamo sul muretto di fronte, all’ombra di un albero. Mi chiede di argomenti di lavoro e piano piano i discorsi diventano sempre più personali. Ha un ragazzo della sua età ma si frequentano poco essendo un giocatore professionista sempre in giro, le racconto della mia vita, della famiglia che assorbe il tempo che mi lascia il lavoro. Si rolla una sigaretta con una piccola aggiunta e come due ragazzini fumiamo insieme condividendo la crescente ilarità.
Si alza proponendo di fare due passi, mancano 30 minuti al mio prossimo appuntamento ma non riesco a dirglielo, mentre mi sto alzando mi prende le mani guardandomi negli occhi, sento il suo profumo di donna e in quel momento le nostre labbra si uniscono. La sua lingua cerca la mia con una dolcezza che non ricordavo possibile. Il suo corpo aderiva al mio accorgendosi dell’inevitabile erezione, continuava a sfregare il suo pube sulla mia rigidità mentre il suo respiro si faceva sempre più affannato.
Si stacca e afferrandomi la mano inizia a camminare con passo deciso e senza proferire parola, giunti poco distanti si ferma davanti ad un portone sotto un portico di colonne, cerca freneticamente le chiavi, Marta apre il portone e mi trascina dentro, mi schiaccia al muro e continua a baciarmi con sensuale desiderio in una sfrenata ricerca di piacere. Ci troviamo non so come nel suo appartamento che divide con altre studentesse continuando a baciarci, le tolgo la camicetta ed il reggiseno liberando quei seni sfacciati, facendo esplodere la reciproca passione. La adagio sul letto sfilando i jeans attillati, lo slip a fiorellini, avvicinando il viso alla sua intimità. Il profumo di lei mi inebria la mente, è dolcissima mentre sento i suoi gustosi umori bagnarmi la faccia. La mia lingua le allarga le grandi labbra scivolando dentro quella fessura dolce e profumata, la sento fremere, inarcare la schiena mentre con le mani afferra i miei capelli grigi e mi spinge la testa a lei. Esplode in un orgasmo liberatorio scoppiando in una risata mista a pianto. Mi attira a se volendo continuare a baciarci, sente il gusto del suo piacere e il duro della mia eccitazione, con una mano lo afferra e lo punta, lentamente lo faccio scivolare dolcemente dentro di lei tra sospiri di piacere. Le sue mani mi afferrano le natiche e mi tira a se accompagnando i movimenti rotatori del mio bacino.
“Scopami ti prego, non ti fermare” la sua voce è interrotta da gemiti di goduria e aumento il ritmo delle spinte. Si alza e si siede appoggiata allo schienale del letto e mi lascia disteso, continua a non staccarsi e si trova sopra di me con le nostre gambe intrecciate, si muove con una sensualità eccitante portandomi all’orgasmo simultaneo, lo afferra e si dirige gli spruzzi del mio seme al suo ventre.
Ci abbandoniamo temporaneamente ad un appagante riposo, le mani intrecciate, la sua testa appoggiata dolcemente al mio petto mentre continuo ad accarezzarle il pube. La differenza dei quasi trent’anni per un attimo non la sentiamo fino a quando la vedo alzarsi in tutta la bellezza della sua giovane età. Potrebbe essere mia figlia…ma per fortuna non lo è. “Giorgio, sai che questa è stata ed è la felicità di un attimo, vero?”
“Certo Marta, questi momenti rimarranno nella nostra mente. Irripetibili ma meravigliosi”
Ci vestiamo scherzando e giocando con i nostri corpi. Usciamo e sulla porta un ultimo bacio.
Marta va a sinistra verso il centro ed io a destra in direzione del parcheggio. Salgo in macchina e mentre cerco le chiavi in tasca trovo un numero di telefono con un cuore scritto sul tovagliolo di una pizzeria al taglio.
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